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Autore: Videlbra    15/05/2016    1 recensioni
Questa è la prima fanfiction che scrivo dopo circa 8-9 anni di assenza su Efp, ed è anche la prima che scrivo su Shadowhunters.
Vi anticipo che la storia è principalmente una MALEC (ci tenevo a rendere omaggio alla coppia che più amo dei libri di Cassandra Clare) e che più o meno si svolge tra la fine di Città di Cenere e l'inizio di Città di Vetro (se non avete letto Città di Ossa forse non è il caso che leggiate questa storia, contiene qualche spoiler).
Tratto dal primo capitolo:
"Alec divenne rosso in viso e non proferì parola. Sarebbe voluto andare con Magnus ma cosa avrebbero pensato gli altri? Mentre prendeva una decisione i tre stregoni avevano già attraversato il portale, lasciandolo lì in piedi in preda a un grandissimo senso di colpa. Magnus gli aveva appena salvato la vita e si era ferito per proteggerlo, e lui invece di interessarsi alle sue condizioni e seguirlo era rimasto lì come uno stupido solo per proteggere la sua immagine di ragazzo etero e ligio alle regole. "
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I due uomini non se lo fecero ripetere due volte. Si avventarono sul ragazzo moro e iniziarono ad attaccarlo. Catarina cercò di coprirgli le spalle con le sue fiamme magiche ma erano decisamente in difficoltà. Alec venne ferito da uno dei due sulla gamba e cadde in ginocchio, continuando tuttavia a difendersi e a colpire. Delle potenti fiammate azzurre investirono l’uomo davanti a lui, che stava per sferrare un potente colpo, e lo fecero sbattere nel muro alla sue spalle. Alec avrebbe potuto riconoscere quelle fiamme ovunque. Si girò e osservò il suo stregone, che come al solito era affianco a lui pronto a difenderlo, nonostante i malintesi e i litigi. Il suo viso non era curato come al solito, piuttosto era stanco e tirato, i capelli gli ricadevano sul viso senza nessuna traccia di gel. Era bellissimo nonostante fosse triste e malconcio. I due ragazzi si guardarono negli occhi per un lasso di tempo che sembrò infinito, finché Alec non risvegliò i pensieri dello stregone urlando il suo nome. L’uomo che Magnus aveva sbattuto al muro si era rialzato e ora lo stava bloccando tenendogli le mani dietro la schiena e mettendogli delle manette per impedirgli di fare magie. Lo stregone cercava di divincolarsi ma il nemico, con un’abile mossa, lo fece cadere al suolo violentemente e posizionandosi sopra di lui riuscì a mettergli le manette. Alec corse verso di lui, spinse lo shadowhunter muscoloso e lo fece cadere per terra. Fece alzare velocemente Magnus e, prendendolo per un braccio, lo portò dietro di sé mentre si preparava a combattere contro il minaccioso uomo mandato da Valentine. In seguito a un duro combattimento, Alec riuscì a tramortire l’uomo e a finire anche l’altro con l’aiuto di Catarina.
“Ragazzi dovete assolutamente andarvene da qui” consigliò Catarina.
Alec liberò Magnus dalle catene con la sua spada e prese i suoi polsi tra le mani per accertarsi che non fosse ferito. Lo stregone lo lasciò fare anche se era perfettamente in grado di guarirsi da solo nel caso ce ne fosse stato bisogno. Il suo cuore batteva all’impazzata ogni volta che il ragazzo dagli occhioni azzurri lo toccava e si prendeva amorevolmente cura di lui. All’improvviso però sentì un pungente dolore trafiggergli la spalla. Si toccò con la mano e la vide zuppa di sangue. Alec sussultò e subito gli tolse la maglia. Le bende che aveva nella spalla erano ormai completamente rosse.
“La ferita dev’essersi riaperta quando sei stato sbattuto a terra” disse Catarina che si trovava già vicino a Magnus e con dolcezza gli stava togliendo le bende per poter esaminare la ferita. Lo stregone, avendo perso molto sangue, si sentiva debole e la vista cominciava ad offuscarsi, segno che stava per perdere i sensi. Alec sembrò capire la situazione e prese il ragazzo circondandogli le spalle con le braccia e tenendolo così mentre Catarina lo guariva con la magia. Non appena la stregona dalla pelle blu ebbe terminato, gli fasciò la ferita con garze pulite e aprì un portale per permettere ai due ragazzi di scappare prima che arrivassero altri nemici. Alec prese Magnus sulle spalle e attraversò il portale ringraziando Catarina per il suo aiuto.
“Non mi interessano i ringraziamenti, solo promettimi che ti prenderai cura di lui stavolta.”
“Lo farò, stanne certa” rispose lo shadowhunter poco prima di attraversare il portale.


 Alec si ritrovò improvvisamente catapultato nella sua camera da letto disadorna. Si diresse sul suo letto e vi adagiò dolcemente il compagno, che ancora non aveva ripreso i sensi. Uscì dalla camera ed andò a chiamare Izzie e Jace a cui raccontò brevemente l’accaduto prima di chiedere il loro aiuto. I tre ragazzi non erano molto pratici di pronto soccorso ma fecero del loro meglio e dopo qualche ora lo stregone aprì finalmente gli occhi.
“Alexander…” sussurrò debolmente. Izzie prese Jace per il braccio e lo portò via con sé chiudendosi la porta alle spalle.
“Finalmente ti sei svegliato. Come ti senti?” chiese Alec sorridendo.
“Sto bene. Quanto ho dormito?”
“Solo qualche ora. Magnus…So che forse non è il momento adatto ma io ho bisogno di parlarti” disse guardando lo stregone negli occhi. Lui non disse nulla, così Alec continuò. “Ho fatto un casino dietro l’altro lo so. Hai ragione ad odiarmi, mi sono comportato malissimo.”
“Io non ti odio” sussurrò Magnus.
“Magnus io non ricordo nulla di quella festa al tuo loft. Izzie mi ha raccontato quello che è successo. Ho bevuto uno strano drink delle fate e il modo in cui mi sono comportato…Sai che non ero io…Non lo farei mai.”
“So che non eri lucido ma so anche quello che provi per Jace.”
“Lui è il mio parabai!!” cercò di giustificarsi Alec.
“Alec dimmi che lui è solo questo per te e io ti crederò.”
Lo shadowhunter fece per rispondere ma le parole gli morirono in gola. Non era per niente convinto di non provare nulla per Jace, e non poteva né voleva mentire a Magnus. Lo stregone abbassò lo sguardo sospirando sconsolato ma Alec gli sollevò il viso con la mano e lo guardò negli occhi.
“Di una cosa sono sicuro: tengo tantissimo a te. Sono sempre stata una persona chiusa e infelice. Mi sono sempre preoccupato di proteggere e rendere felici le persone che amo, non preoccupandomi mai della mia felicità. Prima di conoscere te non mi ero mai sentito desiderato, accettato, considerato…amato. Ho sempre pensato che quello degno di attenzione non fossi io, ma i miei fratelli, così perfetti e meravigliosi. Tu sei stato il primo a scegliere di guardare me invece che loro. Tu mi guardi come se fossi la persona più bella di questo mondo…E’ una cosa che non avevo mai provato prima. Per me questi sentimenti sono nuovi…Sono confuso…Però una cosa la so: tu mi rendi felice. Sei l’unico che riesce a rendermi così felice. Se tu non sei con me mi sento solo, perso, disperato, come se la mia vita non avesse più un senso…Capisci cosa intendo?”
Lo stregone lo guardò con sguardo esterrefatto. Gli occhi verde-oro era lucidi e brillanti. All’improvviso sorrise. “Capisco esattamente cosa intendi” disse sussurrando dolcemente e avvicinando a sé il ragazzo dagli occhi blu prima di posare le labbra sulle sue. Alec, che non si aspettava di certo un gesto del genere, rimase dapprima sbigottito ma poi strinse forte a sé il ragazzo e lo baciò con tutto l’amore e la passione di cui era capace. Le labbra di Magnus erano dolci, soffici e calde e non poté fare a meno di domandarsi come fosse riuscito a sopravvivere senza baciarle per tutti quei giorni in cui era durato il loro litigio. In quel momento il mondo si era fermato ed esistevano solo loro due. Niente, battaglie, demoni, magia, litigi, incomprensioni, gelosie. Solo lui e il suo bellissimo stregone. Si baciarono a lungo, accarezzandosi e tenendosi stretti, finché non si staccarono per riprendere fiato. Entrambi avevano le labbra gonfie, il respiro mozzato e il cuore che batteva forte per l’emozione.
“Cosa significa questo?” chiese Alec confuso ma in cuor suo felice come non mai.
“Sarò sincero Alec, ci sono tante cose che non mi piacciono. L’impegno che metti nel tenere nascosta la nostra relazione è una di queste, come anche il sentimento non molto chiaro che provi per Jace. Stare con te è un grande rischio, perché non so se sei disposto a impegnarti seriamente con me o se per te sono solo “una prima esperienza” passeggera, un esperimento per capire quanto ti piacciono i ragazzi.”
“Magnus….io” ma prima che il ragazzo potesse formulare una qualsiasi frase di senso compiuto qualcuno spalancò violentemente la porta senza bussare. La persona in questione era alta, vestita con la classica divisa nera da shadowhunter, e con uno sguardo molto arrabbiato.




Angolo dell'autrice:
Come sempre ringrazio moltissimo tutti quelli che continuano a recensire e a seguire la storia! Siete carinissimi e molto motivanti :) Vi lascio un piccolo spoiler: il prossimo capitolo vi farà un po' male al cuore, perdonatemi ma sono un'amante delle situazioni lacrimose!
kissssss

 
  
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