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Autore: _Nimphadora_    15/05/2016    4 recensioni
||Crossover HP/Game of Thrones
Westeros è diviso in due.
A Nord regna la famiglia Stark di Grande Inverno, a Sud la famiglia Baratheon ad Approdo del Re.
Dopo anni di convivenza pacifica i Baratheon infrangono ogni patto per conquistare il potere anche oltre la barriera.
In seguito al tradimento di alcuni cavalieri la dimora degli Stark viene messa a ferro e fuoco, saranno molti a morire ma una dei giovani nobili riuscirà a fuggire.
Iryn Stark, principessa del Nord, ferita gravemente ma ancora viva si allontana muovendosi nella neve dal suo castello in fiamme.
Eppure non sarà sola a lungo, il nome degli Stark deve essere vendicato.
In molti l'accompagneranno e le giureranno fedeltà.
Iryn è di diritto la regina del Nord, ma nasconde un terribile segreto...
Amori peccaminosi. Morti. Intrighi. Battaglie.
Nessuno è al sicuro.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Incest, Incompiuta, Triangolo | Contesto: Altro contesto, Più contesti
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Era l'alba quando Iryn decise che era arrivato il momento di fermarsi.
Era stremata e doveva cambiare le bende alla ferita o avrebbero finito per infettarsi.
«Ditemi dove posso preparare la tenda, così avremo un posto in cui riposare»
Pronunciò Riona alle sue spalle, Iryn si voltò stupita verso di lei.
«Tenda?»
La guaritrice annuì e le mostrò la bisaccia logora che portava alle spalle con un sorriso stanco.
«Incantesimo estensibile irriconoscibile. Credevate davvero che non mi sarei preparata?»
«Oh, ingnegnoso. Mettila pure dove vuoi, mi basta sia pronta in fretta»
Sia Flangan che Nafeesa guardavano la guaritrice e i fratelli Sterling con evidente diffidenza, Iryn però non li aveva dissuasi dal farlo.
Non si fidava più di nessuno.
«Allora le nostre strade si dividono»
Aveva però pronunciato, rivolgendosi verso Jace Sterling, appena sceso da cavallo.
«Noi vi accompagneremo a Grande Inverno, lady Stark. Intendiamo venire con voi»
A quelle parole Sophia sgranò gli occhi, stupita e contrariata allo stesso tempo.
«Jace dobbiamo tornare a casa, lo sai, non possiamo...»
«Non potete rischiare la morte in questo modo.- concluse Iryn per lei, fingendo afflizione -Le mie intenzioni sono folli, non ho nemmeno idea di come farò ad entrare e uscire dal palazzo senza che i Bolton se ne rendano conto. Non è vostro compito aiutarmi in questo percorso...»
La lady prese la mano del ragazzo e gli sorrise malinconica.
«Tornate a casa»
Ma lui scosse la testa con convinzione.
«Tornerò, ma dopo avervi aiutata a liberare Re Robb. Non ho mai voluto una vita lunga, sono sempre stato pronto a morire per ciò in cui credo e credo negli Stark»
Era tutto quello che aveva sempre voluto, un impresa da intraprendere. Un regno da salvare e una splendida lady al suo fianco.
Sembrava una delle sue fantasie dei periodi in cui era solo un ragazzino.
Non era stupido, sapeva di star rischiando la vita per una missione assurda ma non avrebbe sopportato la vita di campagna, l'aveva sempre odiata.
Lui non era un contadino, era stanco di vivere quella vita.
Aveva smesso di aspettarsi di meglio da tempo ma poi era arrivata lady Iryn e tutto era cambiato.
«Permettetemi di farlo»
Continuò ancora lo Sterling.
Era chiaro, Sophia avrebbe voluto incenerirlo con gli occhi.
Nafeesa e Riona si scambiarono un lungo sguardo. Avevano già inteso che la lady non intendeva lasciare andare il ragazzo, che voleva venisse con loro.
Nafeesa non poteva conoscerne il motivo, Riona invece già lo sospettava.
Poi il contadino dai capelli del colore del grano si voltò verso la sorellina che si era rifiutata di smontare da cavallo.
«Dì a nostro padre e nostra madre che non li deluderò, mi vedranno tornare vincitore»
Ma la ragazzina rise, mostrando un'espressione di scherno.
«Credi davvero che ti lascerei andare da solo? Non dureresti nemmeno un giorno senza di me»
Disse quindi acida.
Jace stava per inveirle contro quando la lady si frappose fra i due.
«Calma, non intendo essere causa di liti fra due fratelli. Sophia, il tuo aiuto sarà di certo prezioso»
Lei annuì, poco convinta.
Il fratello scosse la testa, per poi sputare ai piedi del cavallo.
«...bambina capricciosa»
Gli sentì sussurrare prima che si fosse allontanato.
A quel punto anche Sophia scese da cavallo e seguì la guaritrice.
Era l'unica di cui si fidava veramente in quel momento.
Flangan legò le redini dei tre animali a un albero massiccio di quercia mentre Riona estraeva la sua bacchetta per montare la tenda magica.
Dall'esterno sembrava piccola e vecchia, piena di rattoppi, ma all'interno era anche più grande della sua casa di pietra e legno.
Doveva essere una tenda incantata, come la bisaccia.
Iryn non ne aveva mai vista una.
«Entrate tutti, forza. Ci sono stanze per ognuno di voi»
Aveva poi pronunciato la guaritrice, mostrando orgogliosa la bacchetta di salice.
«Mi è costata una fortuna ma sapevo che prima o poi mi sarebbe servita»
Sussurrò fra se' e se' prima di entrare, seguita prima da Iryn e poi dagli altri.
Dentro era disordinato ma pulito. Al centro c'era una stanza principale con un ampio tavolo di legno d'ebano circondato da sei sedie scorticate e ai quattro lati delle mura di stoffa c'erano delle aperture che davano accesso a delle camere da letto blandamente arredate.
C'erano una brandina, una lampada a olio, una poltrona imbottita e una vasca da bagno in rame per stanza, in più nella camera che Riona aveva consigliato a Iryn c'era anche un piccolo armadio.
«Volete che stia a guardia della vostra stanza?»
Flangan parlò a Iryn eppure il suo sguardo non poté fare a meno di posarsi sulla sua ancella.
Era come se... si sentisse protettivo nei confronti di Nafeesa.
Doveva abituarsi al fatto che non fossero più soltanto loro due, eppure solo poche ore prima non avrebbe mai pensato di poter sentire quella sensazione, non nei confronti di una donna tanto irritante.
Probabilmente era stato solo per troppo tempo.
«Non oggi, Ser Flangan, ad ogni modo ripartiremo fra poche ore»
Il cavaliere annuì, per poi rivolgere la sua attenzione ai due fratelli.
«Voi resterete qui dentro, non uscirete mai, non finché sarò io o lady Iryn Stark a imporvelo»
Disse rigido, senza ammettere repliche.
Jace annuì, ma non sembrava realmente intimorito dal cavaliere, lui non aveva niente da nascondere.
Sophia invece fu più restia a mostrarsi compiacente.
Poi Ser Flangan uscì dalla tenda, probabilmente per poterne stare a guardia.
«Qualsiasi cosa succeda da ora in poi sappi che per me sarà solo colpa tua»
Pronunciò Sophia al fratello.
Gli occhi castani pieni di disappunto.
La voce fredda.
Jace non l'aveva mai vista comportarsi in quel modo, così distante.
Una parte dentro di se' si pentì di averla lasciata coinvolgersi in tutto quello, ma non la parte importante.
Non era riuscito a controllarsi quando aveva sentito la sorella parlargli in quel modo ma aveva ragione, questo l'aveva irritato più di tutto il resto.
Senza Sophia probabilmente non sarebbe riuscito in niente.
 
«Aguamenti!»
Pronunciò con sicurezza Riona e dalla punta della sua bacchetta si liberò un getto d'acqua limpida che riempì la vasca di rame.
«Adesso puoi andare, guaritrice. Mi occuperò io di lei»
Disse Nafeesa senza curarsi di guardarla in volto, mentre aiutava la lady esausta a rialzarsi in piedi dalla branda di legno.
Riona le aveva appena medicato la ferita e l'aveva protetta con un incantesimo che rendeva gli unguenti resistenti all'intrusione di acqua e liquidi.
Ad ogni modo il suo stato stava migliorando velocemente.
La guaritrice alzò gli occhi al cielo, chiaramente stanca di quel comportamento.
«Se avessi voluto ucciderla l'avrei già fatto da tempo, non credi? Mi aspetterei almeno un po' di gratitudine dopo tutto quello che ho fatto e continuo a fare»
L'ancella era sul punto di rispondere, ma Iryn la zittì con un gesto di mano.
«Vi prego Riona, ho bisogno di tempo da passare con la mia ancella e sono talmente stanca che a stento riesco a parlare quindi di certo non voglio discutere con voi»
Pronunciò con voce roca e gli occhi aperti a mala pena.
Solo a quel punto Riona le concesse la solitudine.
Dopotutto non aveva voglia di combattere con nessuno, ed era ugualmente stanca.
«Se avete bisogno di me o della mia bacchetta- pronunciò in tono ironico- sapete dove trovarmi»
Una volta rimaste sole Nafeesa aiutò Iryn a togliersi il cappotto di pelliccia, la veste ocra e il bustino.
Rimase sconvolta dalla quantità di lividi e tagli che aveva accumulato sul suo corpo, insieme al suo pallore e alla sua magrezza.
Quei pochi giorni erano riusciti a devastarla.
A stento riusciva a tenersi in piedi, dovette persino tenerla per le spalle per permetterle di entrare nella tinozza.
«Cosa vi hanno fatto... lady Iryn ancora non riesco a crederci. Ditemi, il vostro bambino è..?»
Provò a chiedere l'ancella, sperando di non arrecarle un ennesimo dolore.
Un erede Stark era qualcosa di preziosissimo nella situazione in cui si trovavano.
Iryn poggiò la testa sul bordo di rame e sorrise appena, ad occhi chiusi.
«Sono ancora vivi, gemelli. Puoi crederci, Nafeesa? E per fortuna, aggiungerei. Due eredi è più di ciò che potrei desiderare adesso. Saranno bellissimi, avranno i suoi occhi... sono sicura che gli somiglieranno. Devono essere forti quanto lui lo è, devono se vogliono sopravvivere in questo mondo»
Non volle parlarle dei suoi sogni, né delle visioni della guaritrice o della ragazzina.
Preferì fingere di non esserne mai venuta a conoscenza, preferì fingere di essere sicura di poterli proteggere.
Nafeesa sorrise, iniziando a scioglierle i capelli come faceva ogni sera.
Le fece quasi male ricordare Grande Inverno, ma non osò dirlo a Iryn, non in quel momento.
«Dovrebbe avere la vostra forza in realtà. Guardatevi, siete ancora qui nonostante tutto e pronta a combattere, a riprendervi ciò che è vostro di diritto»
Iryn cercò la mano di Nafeesa ancora ad occhi chiusi, e la strinse forte.
«Mi sei mancata. Pensavo che ormai anche tu fossi perduta, come tutto il resto»
L'ancella rise, per nascondere l'emozione.
Le tornò in mente il momento in cui vide la lady per la prima volta.
Era una bambina, come lei. Ed era diffidente, come lo era anche lei.
Sua madre l'aveva lasciata alla Città dell'Inverno* prima di ripartire. Non voleva un mostro come lei come figlia, non voleva un ibrido, una creatura che si nutriva di sangue.
Dopotutto Nafeesa non era nata dall'amore, ma da una violenza.
Aveva odiato a lungo sua madre, ora non più.
Era stata Catelyn Stark a prenderla a cuore e a introdurla a palazzo con la sua protezione.
Per la prima volta qualcuno le aveva donato fiducia.
Prima era stata una delle dame da compagnia della giovane lady.
Lei, lei una dama.
Poi crescendo anche lady Iryn aveva iniziato a fidarsi di lei, a legarsi, fino a farla diventare la sua ancella personale.
Gli Stark erano diventati la sua famiglia, non avrebbe mai potuto tradirli.
Ci sarebbe sempre stata per la sua lady.
«Dimmi Nafeesa, tu sei stata lì più a lungo di me. Raccontami, raccontami tutto quello che hai visto...»
La vampira a quel punto esitò, lasciando andare le mani dai capelli corvini di Iryn.
«Mia Signora io...»
«Non chiamarmi Signora, ormai non sono più la lady di niente, niente»
Pronunciò poi d'un tratto, con tono duro.
Nafeesa non intendeva chiedere scusa, non condivideva l'improvvisa arrendevolezza di Iryn.
«Voi restate la principessa del Nord»
«Già, è quello che continuo a ripetere alla guaritrice e a me stessa ma noi abbiamo visto quello che è successo, noi lo sappiamo. Non posso fingere anche con te»
Nafeesa abbassò lo sguardo, non replicò.
«Cosa volete sapere? Non sono rimasta molto più di voi. Ho visto Ser Flangan cercare di far fuggire Bran Stark e fallire. L'ho visto accerchiato dalla guardia reale e riuscire a fuggire. L'ho seguito, sapevo che di lui potevo fidarmi. Ha una storia simile alla mia dopotutto, non avrebbe mai tradito»
Iryn annuì appena, gli occhi adesso sgranati, lucidi.
«Cosa è successo a Bran?»
Nafeesa scosse la testa. Non voleva parlarne. Non voleva ricordare.
«DIMMELO»
Urlò lei.
Doveva sapere perché non poteva fare a meno di sentirsi responsabile.
Iryn l'aveva sentita, aveva sentito la morte circondare il bambino con il suo gelo.
Aveva sentito la sua presenza, attaccata a lui come il puzzo del letame sugli animali da allevamento delle stalle di Grande Inverno.
C'era, e lei l'aveva ignorata.
«Le gambe. Gli uomini di Bolton gli hanno tagliato via le gambe, prima una e poi l'altra. Il piccolo urlava e si dimenava, quando me ne sono andata era ancora vivo ma dubito che...»
Una lacrima solitaria solcò il volto di Iryn ma non la nascose.
Voleva sapere di più.
«Arya?»
La vampira strinse i pugni, immaginare la scena le diede la nausea.
«Era una donna, una ragazzina di quindici anni, un fiore che sta per sbocciare. Credi davvero di non poter immaginare cosa le hanno fatto?»
Sua sorella, la sua amata sorellina a cui nei giorni più caldi dell'inverno aveva insegnato a tirare con l'arco.
L'avevano profanata con la forza come animali.
Come porci.
Era così brava, così precisa, quasi più di Iryn stessa.
Le sarebbe bastato poco per migliorare, semplicemente crescere, diventare più alta.
Aveva il mondo pronto per lei.
Era sempre stata speciale Arya, aveva sempre avuto qualcosa...
«R-Rickon?»
«La testa, loro...»
Ma Iryn la fermò prima che Nafeesa potesse continuare, non riusciva più a sentire nemmeno una parola.
«Deve morire, Lord Bolton deve morire nel modo più lento e doloroso possibile e deve essere per mano mia»
Iryn si alzò in piedi e uscì dalla vasca gocciolante, l'ancella la coprì in fretta con la coperta rattoppata il corpo della lady.
«Non dite sciocchezze! Vi conosco da anni ormai, so quanto possano essere folli le vostre idee. Al momento non potete fare niente, lo sapete anche voi. Probabilmente non riusciremo nemmeno a liberare Re Robb. Diamine Iryn sei incinta!»
Ma Iryn era lontana, distante.
Si rifiutava di ascoltare.
«Mi basta la mia bacchetta e la mia rabbia»
«La vostra bacchetta è perduta!»
La lady scosse la testa, stringendosi infreddolita nella coperta.
«È protetta da un incantesimo, nelle mie stanze. Nessuno può averla spostata»
«La magia non vi ha salvata in passato e non può farlo adesso! Ragionate, per una volta ascoltatemi!»
Solo allora Nafeesa si accorse che la sua padrona era scoppiata in lacrime, nonostante tentasse in tutti i modi di nasconderlo.
Ne fu colpita, inizialmente non seppe cosa fare.
L'aveva vista piangere così poche volte... e ogni volta era finita per farsi cacciare fuori.
Iryn non ha mai amato mostrarsi debole.
«E allora cosa dovrai fare?! Starmene con le mani in mano a fare niente?! Penso a Robb tutti i giorni, tutto il tempo. E poi penso a Jon, e prego che non gli abbiano fatto del male perché ho bisogno di lui accanto, ne ho bisogno davvero. E poi c'è Bran, era ancora così giovane, Arya invece era così coraggiosa...»
Nafeesa si inginocchiò davanti a lei e le prese le mani, le strinse forte.
«So che state soffrendo, so che è difficile per voi, ma credete che farvi uccidere aiuterà la vostra causa?»
Iryn lasciò in fretta le mani della sua ancella e si asciugò le lacrime prima di voltarsi e nasconderle il volto.
«Tu non puoi capire...»
«Io capisco benissimo! Siete voi ad essere accecata dal dolore. Proveremo a liberare Re Robb e sia in caso di riuscita sia in caso di fallimento fuggiremo nelle terre dei fiumi. Con i Tully voi progetterete un controattacco»
«Robb sarà già morto per allora!»
L'ancella gli prese il viso con le mani e con la forza la costrinse a farsi guardare negli occhi.
«Ma voi sarete viva»
Poi poggiò la mano sul suo ventre.
Lo sentì diverso, lo sentì pieno.
«E lo saranno anche loro. Bambini dagli occhi azzurri come quelli di Re Robb e dai capelli neri come i vostri, magari. Stark»
Iryn non rispose ma si gettò fra le sue braccia, lasciandosi cullare dalla sua ancella.
Nafeesa non parlò oltre, sperò che avesse compreso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*Città dell'Inverno: villaggio situato appena fuori le porte di Grande Inverno.
 
Angolo Autrice: oh oh oh.
Sembro babbo natale ma vabbè...
Che ne dite di questo capitolo? Vediamo Jace e Sophia in conflitto, Flangan che si sente stranamente protettivi nei confronti di Nafeesa e una Iryn sempre più accecata dalla rabbia e dal dolore.
Inoltre volevo chiedervi una cosa: ho notato che il capitolo precedente a questo ha ricevuto meno della metà delle recensioni che ricevo in media per ogni capitolo e siccome non mi ha mai convinto del tutto ero curiosa di sapere se vi ha fatto schifo o semplicemente gli scarsi commenti sono stati un caso xD
Ad ogni modo grazie per chi ha letto fin qui.
Baci,
-Nimph 


  
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