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Autore: i_am_here_for_u    15/05/2016    0 recensioni
Mi ha abbracciato ed è stato come se tutto scomparisse.
Tutti i miei difetti, tutti i miei errori o le aspettative mancate.
Tutto è scomparso in un soffio di vento.
Mi hai abbracciato ed è stata la cosa più bella, che potesse fare in quel momento.
Mi aggrappai disperatamente al suo mantello, ed ispirai il suo profumo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Due settimane prima della fine del trimestre, il cielo si illuminò all'improvviso di un candore opalino e abbagliante e una mattina i prati fangosi si ricoprirono di gelo lucente. Nel castello c'era aria di Natale. Il professore di Incantesimi, come ogni anno, aveva già decorato le classi con luci scintillanti che si rivelavano essere fate svolazzanti. Gli studenti discutevano allegramente dei loro progetti per le vacanze. Sia noi che i Weasley dovevamo tornare a casa per Natale, così da trascorrere tutti insieme la vacanza.
Con gran gioia di tutti l'ultimo finesettimana del trimestre fu programmata un'altra gita a Hogsmeade.
«Dovrò fare rifornimento dai Tiri Vispi Weasley» esclamò James mentre indossava il suo mantello «Devo rifornirmi prima di arrivare a casa...Voglio preparare proprio un bello scherzo per Al»
«Non ti smentisci mai eh» dissi tirandogli un pugno sul braccio «Non puoi lasciarlo in pace almeno quest'anno?»
«Che ti succede sorellina? Ti sono entrati dei gorgosprizzi nella testa?»
«Ah ah ah...Mi fai morir dal ridere» dissi chiudendomi il mantello «Hugo e Rose dove sono?»
«Mi hanno detto che ci raggiungono poi ai Tre Manici di Scopa»
«Mmmh okay...Non dimentichiamo qualcuno?»
Proprio in quel momento una voce che richiamava i nostri nomi ci fece voltare.
Dalle scale stava arrivando Al con la faccia sporca, la camicia aperta e la sciarpa dei Serpeverde attorcigliata al collo come fosse un serpente, cosa alquanto contraddittoria.
«Aspettatemi» disse con un soffio di voce. 
«Sei ancora vivo? Guarda che devi rimanerci fino a Natale,tu mi servi» gli disse James battendogli una mano sulla schiena.
«Certo che sono vivo idiota. Solo che ero in ritardo»
«Ecco...Cosa ti è successo?» gli chiesi quando si fu ripreso.
«Stavo parlando con Scorpius quando mi sono accorto che ore fossero e così ho iniziato a correre, ma proprio mentre stavo salendo le scale mi ritrovo Gazza davanti e per evitare una sua ramanzina sono inciampato e caduto dalle scale»
Alla fine del suo racconto io e James scoppiammo a ridere.
«Sei il solito Al...Sbadato come sempre»
«Si beh, se adesso avete finito di ridere potremmo anche andare a Hogsmeade che devo fare delle compere»
Così dicendo si sistemò il mantello e uscì; io e James ci scambiammo uno sguardo e lo seguimmo.

La camminata fino a Hogsmeade non fu delle migliori. Mi avvolsi nella sciarpa Grifondoro, ma le parti scoperte cominciarono presto a congelare ed a intorpidirsi.
Quando finalmente arrivammo a Hogsmeade andammo dritti da Mielandia.
L'aria calda e profumata di caramelle mi avvolse appena entrai e mi fece rabbrividire.
Il negozio era così pieno di ragazzi di Hogwarts che si poteva a malapena guardarsi intorno. C'erano scaffali su scaffali di dolci e caramelle, i più deliziosi che si potessero immaginare. Blocchi di torrone cremoso, quadretti rosa lucenti coperti di glassa al cocco, mou color del miele; centinaia di tipi diversi di cioccolato disposti in pile ordinate.
«Devo prendere delle Api Frizzole e delle Gelatine Tuttigusti+1» disse Al dirigendosi verso lo scaffale apposito.
«Okay vai pure...Noi ti aspettiamo qui»
Così mi girai insieme a James verso un vassoio di leccalecca al gusto di sangue.
«Bleah!» esclamai «Che schifo, chi li comprerebbe mai questi cosi?!»
«Non lo so...Però potrebbero piacerti di più questi Scarafaggi a Grappolo!» esclamò mettendomi un barattolo marrone sotto il naso.
«Vuoi che ti metta appeso a testa in giù davanti a tutti?!» lo minacciai, con quel tipo di incantesimi ero piuttosto brava.
A quel commento posò immediatamente il barattolo al suo posto e poco dopo arrivò Al con dei sacchetti pieni di dolci.
«Bene, allora adesso possiamo andare dai Tiri Vispi Weasley»

Appena uscimmo da Mielandia una sferzata d'aria ci investì.
Hogsmeade sembrava un biglietto natalizio: i piccoli cottage col tetto spiovente e i negozi erano coperti da uno strato di neve fresca; c'erano ghirlande di agrifoglio sulle porte e candele incantate appese agli alberi.
Il negozio non distava molto, ma abbastanza da farmi rabbrividire.
Corsi insieme a James per vedere chi riusciva ad arrivare prima, ovviamente vinsi.
«E tu ti definiresti uno dei figli di colui che ha sconfitto Voldemort? Non riesci nemmeno a battermi» dissi ridendo.
«Ridi ridi,ti sei dimenticata di quanto possano essere cattive le mie vendette? Farò in modo che tu non te ne dimentichi» disse con una risatina isterica che mi fece preoccupare per la sua sanità mentale.
Il negozio non poteva essere paragonato a quello di Diagon Alley questo era molto più piccolo, ma comunque pieno di studenti.
«Aspettatemi qua fuori voi due» disse James «È inutile che entriamo tutti insieme»
Sia io che Al rimanemmo fuori dal negozio, per fortuna il vento si era calmato così da permetterci di respirare normalmente.
Per le strade c'era un sacco di gente intenta a programmare le proprie vacanze o a comprare gli ultimi regali.
«Hey Al» in risposta ricevetti un grugnito che interpretai come un si.
«Di cosa hai parlato con Scorpius?»
Prima di rispondere lo vidi chiudersi nelle spalle «Niente di importante...Cose da ragazzi»
«Sai Al...Ho sempre detto che non sei un bravo bugiardo»
Lui rise, una risata triste.
«Comunque se non vuoi dirmelo non importa sai» dissi alzando lo sguardo al cielo grigio «Mi fido di te»

Ci vollero altri cinque minuti prima che James uscisse dal negozio con un sorriso stampato in faccia.
«Ragazzi non potete immaginare quante cose nuove ci sono!! George si è proprio superato» disse con gli occhi che si illuminavano «Non vedo l'ora di provarle!»
«Quando dici che non vedi l'ora di provarle, non intendi su di me vero?»
«No no mio caro Al...Puoi stare tranquillo» gli rispose facendomi l'occhiolino.
Pochi minuti dopo ci stavamo avvicinando alla locanda e affianco la porta d'ingresso c'erano Rose e Hugo che ci stavano salutando.
«Certo che ce ne avete messo di tempo» disse Hugo.
«Hanno dovuto fare delle compere...Sono peggio delle ragazze»
«HEY!» dissero in coro James e Al; con un tono così offeso che scoppiammo tutti e tre a ridere.
Mentre gli altri parlavano mi si avvicinò Hugo «Tutto bene Lily?»
«Si si,tutto come sempre...Tu?»
«Stessa cosa, tutto normale» lo disse con uno sguardo triste che mi fece sentire in colpa.
In quel momento avrei tanto voluto abbracciarlo.
«È meglio se entriamo...Incomincio ad avere freddo» disse Rose con un tono seccato.
«Non prendertela Rose...E comunque hai ragione» affermò James prima di entrare seguito da Hugo.
Stavo per imitarli quando una voce maschile richiamò il mio nome.
Il mio cuore mancò un battito, mi girai di scatto e vidi uno Scorpius Malfoy fermo davanti a me, a pochi metri di distanza.
«Lily» ripeté «Ti posso parlare un attimo in privato?»
Io lo guardai un po sconvolta e senza pensare e proferire parola annuii.
«Te la riporto subito Al...Non serve avere quello sguardo»
«Basta che me la riporti indietro Malfoy» disse con un sorriso entrando nella locanda.
«Ciao Rose» le disse sorridendo «Ci vediamo in giro»
«Certo Scorpius» disse dandoci le spalle «Ci vediamo dopo» finì prima di entrare.
«Di cosa volevi parlarmi?»
«Non qui...Vieni» e così dicendo mi prese per mano.

Mi portò dietro ad un negozio, in uno spiazzo di neve candida circondato da pini carichi di neve addobbati per le feste.
Lasciò la mia mano e mi guardò negli occhi.
Io lo fissai a mia volta perdendomi nei suoi occhi grigi come il cielo sopra di noi.
«Volevo chiarire una cosa con te» incominciò, ed io sapevo già cosa avrebbe detto.
«Non mi parli da settimane ormai...Cosa ti succede? Ho fatto qualcosa di sbagliato?»
Io lo guardai, un po divertita un po triste.
«Non hai fatto niente di male Scorpius» dissi guardando un punto in lontananza «È solo che non sono pronta»
Una scusa, era soltanto una scusa patetica.
«Riesco a capire quando menti Lily...Guardi sempre da un'altra parte»
Arrossii, non mi aspettavo che lo avesse notato; a volte dimentico quanto mi conosca bene.
«Guarda che puoi dirmelo...Io ci sono sempre per te»
No invece, non posso. Non posso dirti la verità Scor.
«Non sono pronta Scorpius...Non sono ancora sicura dei miei sentimenti»
Lui in riposta rise «Ti ho detto di non mentirmi»
Cosa potevo fare?
Cosa potevo dirgli?
Quali altre scuse potevo inventarmi?
«Non lo so Scorpius...Forse, forse mi piace ancora-»
«Chi Lily?! Hugo? Lui ormai non ha più niente da offrirti»
«Non parlare così di lui!»
«Io parlo come voglio Lily. Non posso sopportare ancora questi tuoi silenzi, ti stai allontanando sempre di più da me»
«Non,non dire così ti prego!?» 
«O forse provi ancora qualcosa per Lysander?»
«Ti prego Scorpius basta...»
«Non posso smettere Lily» disse afferrandomi per le spalle «Ti prego Lily...Cosa ci sta succedendo?!» disse l'ultima frase come un bisbiglio. 
Un bisbiglio che venne portato via dal vento.
E poi si lasciò cadere; ma io ero lì, pronta a sorreggerlo.
Cademmo in ginocchio sulla meve fresca e lasciai che si appoggiasse nell'incavo del mio collo...Cercavo di trattenere in tutti i modi le lacrime.
"Non posso piangere" mi ripetevo "Io non sono una ragazza debole, sono forte".
«Lily» disse dopo un po di tempo.
Solo il mio nome, come un sussurro, bastava che pronunciasse il mio nome per farmi correre un brivido lungo la schiena.
«Ti prego Lily...Parlami»
Alzai lo sguardo al cielo ed immaginai il suo viso ed i suoi bellissimi occhi che mi scrutavano allegri.
«Sono insicura Scor» dissi facendo cadere i muri che mi ero costruita. 
«Non so più chi sono...Tutti mi scambiano per Rose, stessi capelli,stessi gusti o modo di vestire,stessa persona. Tutti amano Rose,anche tu l'ami»
Non sentendo nessuna risposta continuai.
«Io sono sempre stata la sorellina più piccola da proteggere, sono sempre stata la seconda scelta...Non voglio più esserlo, neanche per te Scor»
Finalmente Scorpius si staccò quel tanto da permettermi di guardarlo negli occhi.
Non sentivo nemmeno il freddo, non sentivo più niente.
«Cosa stai dicendo?»
«Sto dicendo che voglio che le persone mi riconoscano per quello che sono realmente! Non ti parlo da settimane perché non voglio essere una seconda opzione, ti sei lasciato da poco con Rose "con la fantastica Rose"...Io non ce la faccio Scor...Non sono così forte come credevo»
Mi sentivo sfinita, avevo parlato come un fiume in piena che straripava per non aver retto agli argini.
Lo vidi allungare una mano per appoggiarla sulla mia guancia e con il pollice strofinarmela.
Spalancai gli occhi, non mi ero resa conto di aver versato una lacrima.
Mi distaccai velocemente da lui per pulirmi gli occhi con il dorso della mano.
«Non ti devi vergonare Lily, non ce niente di male nel piangere»
«Lo so, lo so» dissi freneticamente.
«E allora lasciati abbracciare» e in meno di un battito di ciglia mi ritrovai tra le sue braccia.
Mi ha abbracciato ed è stato come se tutto scomparisse. 
Tutti i miei difetti, tutti i miei errori o le aspettative mancate.
Tutto è scomparso in un soffio di vento.
Mi hai abbracciato ed è stata la cosa più bella, che potesse fare in quel momento.
Mi aggrappai disperatamente al suo mantello, ed ispirai il suo profumo.
«Sai una cosa Lily? Tu per me non sei mai stata una seconda scelta. Dal primo momento che ho incontrato il tuo sguardo ho capito una cosa»
«Che cosa?» gli chiesi.
«Ho capito che tu eri diversa Lily, eri e sei diversa come me...All'inizio è stata dura, nessuno mi voleva parlare, nessuno voleva essere mio amico...Tutti mi evitavano»
«Poi ho incontrato tuo fratello e qualcosa è cambiato nella mia vita...Forse tutto sarebbe stato più vivibile.
Però non mi sentivo completo, c'era qualcosa che mi mancava e continuavo a sentirmi morire dentro»
Singhiozzai, potevo solamente immaginare come si fosse sentito.
«Poi ti ho incontrato, ti ho conosciuta e dopo anni ho capito che eri tu.
Tu eri la mia ragione di vita»
Rimasi spiazzata, nessuno mai mi aveva detto quelle parole.
«Quando qualcuno diceva qualcosa di divertente mi immaginavo la tua risata, ogni volta che ti parlavo i tuoi occhi mi ipnotizzavano e quando correvi per i corridoi con i tuoi capelli rosso fuoco mi rendevi felice»
Non potevo vederlo in viso, ma ero convinta che in quel momento stesse sorridendo.
«Tu sei come un fuoco Lily. Tu hai incendiato il mio cuore e l'hai lasciato bruciare fino a consumarsi»
«La tua voce,il tuo sorriso,i tuoi occhi, i tuoi comportamenti e le tue pazzie, le tue abitudini e l'impegno che metti in qualsiasi cosa, il coraggio di come affronti le tue paure...Sono queste cose a renderti quello che sei»
«E tu sei tu,e nessun'altra»
Non mi accorsi di quello che feci dopo, è stato come se il corpo si fosse mosso di sua volontà.

Lo baciai.

In un primo momento rimasi per alcuni istanti ad assaporare le sue labbra morbide...Poi mi staccai di colpo.
«Oddio...Scusa» sentivo le mie guance diventare calde, me le immaginai rosse come i miei capelli.
«Scusami non dovevo...Oddio, è solo che hai detto quelle cose e non lo so...Oddio scusami Scor»
Per le mutande di Merlino! Lo avevo veramente baciato, dopo tanto tempo lo avevo baciato.
Lui rimase per alcuni istanti immobile, come ad assimilare la "notizia".
Rimase in silenzio per attimi che sembravano interminabili.
«Potresti anche dire qualcosa! Non rimanere lì così imbambolato a fissarmi con quegli occhi...Insomma io-»
«Potter!» disse facendomi smettere di parlare «Puoi stare zitta un attimo!»
Io lo guardai stranita mentre si portava una mano a coprirsi la bocca, le guance gli presero fuoco ed io dovetti trattenermi per non scoppiare a ridere.
«Potter!» disse un'altra volta «Vieni qui»
Non provai a disobbedirgli e così gli andai più vicino, i nostri nasi che quasi si sfioravano. 
«Ho un favore da chiederti» in risposta annuii «Adesso non parlare e fatti baciare»

Così dicendo mi baciò.
Le sue labbra erano morbide e calde.
Ci eravamo baciati solo qualche secondo prima, ma questo bacio era diverso.
Le nostre bocche si incontravano ancora, in un bacio più passionale.
La sensazione trasmessa dal bacio fu così forte e travolgente che chiusi gli occhi e portai le mani a coppa sulla sua nuca, intrecciando le dita con i suoi capelli chiari e setosi.
«Lils»
La sua presa era salda mentre intrecciava le sue dita candide con i miei capelli rossi.
Il movimento della sua lingua sulle mie labbra mi trasmetteva un brivido caldo lungo tutto il corpo.
«Lils»
Gli mordicchiai il labbro inferiore, per stuzzicarlo.
Lui rise sulle mie labbra, riuscii a sentire il suo respiro, riuscii a sentire lui.
Lasciai scivolare le mani lungo la sua schiena e lui ricambió le carezze; con foga sempre maggiore.
Le sue mani si muovevano abili sui miei fianchi facendomi avvicinare a lui.
«Lils» continuava a ripetere il mio nome a fior di labbra senza smettere di darmi dei leggeri baci.
Gli appoggiai una mano sul petto, per scostarlo leggermente.
«Stai ripetendo il mio nome Scor»
In quel momento non sentivo più il freddo pungente della neve o le gelide sferzate del vento, in quel momento esisteva solo Scorpius.
«Ripeto il tuo nome perché mi piace come suona»
Sorrisi e sentii il suo sorriso sulle mie labbra poco prima di continuare a baciarmi per un tempo che non saprei indicare.
«Ti amo Lils...»
A quelle parole il mio cuore mancò un battito, rimasi così scioccata che persi l'equilibrio e caddi in avanti su Scor.
Ci scambiammo uno sguardo d'intesa prima di scoppiare a ridere.
Ero così felice, che non mi sembrava vero.
Scorpius allungò le braccia e mi fece appoggiare la testa sul suo petto, avvolgendomi in un abbraccio.
«Non devi dirlo» disse serio «Posso aspettare»
Aspettare...Se riusciva ad aspettare voleva dire che mi amava veramente.
«Grazie» dissi semplicemente.
Rimanemmo in quella posizione per alcuni minuti prima che rompesse il silenzio.
«Forse è il caso che torniamo indietro dai tuoi familiari...Questa è la volta buona che Al mi uccide»
Risi non riuscendo ad immaginare un Al capace di uccidere, sarebbe stato più facile immaginare un professore di Erbologia che uccide un serpente. 
«Si, forse è il caso» dissi allontanando quei pensieri e alzandomi per togliere la neve dal mantello.
Quando rialzai lo sguardo lui era ancora seduto sulla neve.
«Sbaglio o hai appena detto di andare dai miei fratelli e cugini? Cosa fai ancora lì per terra?»
Sorrise ed io mi sentii sciogliere, per la barba di Merlino...Si era sciolta anche la poca neve rimasta sul mio mantello!
«Eccomi qua pronto!» disse tutto allegro.
Non riuscendo più a trattenermi scoppiai a ridere.
«Cosa c'è? Che ho fatto?»
«Niente niente» gli risposi tra le risate «È solo che sei così pieno di neve che mi sembri un pupazzo di neve» continuai sempre ridendo.
Si tolse velocemente tutta la neve dal mantello e dai capelli prima di volgere di nuovo lo sguardo verso di me.
Io lo guardai dubbiosa, ancora intenta a placare la risata, prima di ritrovarmi nuovamente tra le sue braccia.
«Ciao sono Scorpius Malfoy e amo i caldi abbracci»
«E tu come fai a sapere di Olaf? Non credo che i tuoi guardino film babbani»
«No...Ma ho sentito che la mia ragazza li guarda»
«Allora sai proprio tutto» dissi prima di incamminarmi verso il villaggio.
Mi sentii bloccare il polso e subito dopo avvertii un brivido freddo al collo che passò qualche istante dopo.
«Questo per provare un gesto di affetto nei tuoi confronti» disse sistemandosi la mia sciarpa Grifondoro al collo.
«E questo» disse dandomi un bacio veloce e leggero «Per dimostrare che tengo a te»
Io arrossii e mi nascosi nella sciarpa Serpeverde.
«Direi che hai già dimostrato di tenere a me Scor»
«Si, però è sempre meglio continuare a dimostrarlo» mi rispose facendomi l'occhiolino e prendendomi per mano.
Io lo guardai un attimo prima di parlare.
«E questo» dissi tirandolo per la sciarpa e avvicinandolo a me «È il mio regalo di Natale» dissi baciandolo.

Non mi importava delle persone che ci stavano guardando, non mi importava di quello che pensavano; in quell'istante mi importava di Scor e di vedere la sua faccia che lentamente si tingeva di rosso mentre ci avvicinavamo ai Tre Manici di Scopa tenendoci per mano.

   
 
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