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Autore: Lady Atena    15/05/2016    0 recensioni
Lievi spoiler di Captain America, Civil War.
Thor è tornato sulla Terra dopo che Thanos ha messo a ferro e fuoco i regni che doveva proteggere.
Solo Midgard rimane, un faro di speranza in cui Thor spera di ritrovare la sua squadra.
Ma una squadra non c'è più, e Thor raggiunge Tony nella villa a Malibù.
Tony è solo, abbandonato ai propri sensi di colpa.
E Thor gli ricorderà quanto sia importante stare insieme.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Pairing: Thor/Tony.
Colore: Celeste.
Profumo: Caffè.
Oggetto: Fotografia.
Città: Malibù
Obbligo: Fluff.
Citazione: L'entusiasmo è alla base di tutti i progressi - Henry Ford

Tony strinse la tazza tra le mani osservandone il contenuto, i suoi occhi scuri si riflettevano opachi nel caffè. Ne ispirò l'odore tenendo la tazza vicino al viso e socchiuse gli occhi.
"Thor chiede l'accesso alla stanza, boss" disse Friday.
Tony alzò lo sguardo, sollevò il mento e agitò una mano.
"Fallo entrare".
Le porte si aprirono con un fruscio metallico. Thor entrò nella stanza, aveva gli occhi arrossati e stringeva il manico del martello convulsamente, fino a far sbiancare le nocche.
"Uomo di Metallo, ti disturbo?" domandò.
Tony si alzò di scatto girando attorno alla scrivania, lasciò la tazza sul tavolo e avanzò a passi lunghi.
"Che succede?" chiese.
Thor mise il martello sopra il tavolinetto ed avanzò, con passo cadenzato.
"Desidero parlarti" sussurrò roco.
Tony gli poggiò una mano sulla schiena spingendolo gentilmente verso i divanetti, sporse il capo osservando gli occhi celesti dell'altro striati di rosso.
"Certo. Certo, dimmi tutto".
Thor abbassò il capo, facendo ondeggiare le treccine dorate.
"Ho saputo che sei stato coinvolto in una guerra e, questa volta... è stato diverso" sussurrò.
Tony strinse le labbra abbassando lo sguardo, espirò e lo fece sedere. Gli si mise accanto, gli poggiò una mano sulla coscia e piegò il capo.
"Non so esattamente come spiegartelo, Point Break" ammise.
Si passò il dito nel nodo della cravatta, lo allentò esponendo il colletto della camicia bianca.
"Da queste parti abbiamo un sacco di capi. Questi capi non si fidano di noi, del modo in cui lavoriamo. Non vogliono che andiamo nel loro territorio senza chiedere niente a nessuno, rompiamo tutto e poi torniamo a casa lasciandosi alle spalle morti e macerie. Così ci hanno chiesto di scegliere se essere eroi o criminali".
Si passò la mano tra i capelli, oscillò sul posto e sospirò.
"Cap ha scelto di continuare a intervenire, sempre, senza chiedere nulla a nessuno, senza controllo o autorizzazione. Ha scelto di essere un criminale. Ed io ... io ho provato ad aggiustare le cose. Non il mio più gran successo".
Gli batté ripetutamente la mano sulla coscia, scosse il capo e accennò un sorriso.
"Ma basta parlare di me. Cosa volevi tu?".
Thor si alzò, raggiunse Mjolnir e si mise il martello alla cintola, indietreggiò facendo un sorriso tremante.
"Quindi, tra te e il capitano... la vostra amicizia?" domandò.
Tony lo osservò indietreggiare, storse il labbro e poggiò la schiena contro la spalliera del divano allargando le gambe e le braccia, mosse la mano in tondo piegando il capo.
"Qualche parola grossa, un paio di segreti di troppo, qualche pugno calibrato male, una lettera di scuse da parte sua, orecchie da mercante alle sue azioni illegali da parte mia, un telefono per contattarlo se gli alieni decidono di conquistare il pianeta".
Sospirò alzando gli occhi al cielo, arricciò il labbro e scosse la testa.
"Sappiamo di aver esagerato, ad un certo punto. Forse lui ha esagerato un po' più di me, o forse no. Non importa. Se avrò bisogno di lui, ci sarà. Rimetteremo insieme i cocci".
Lo indicò, accavallò le gambe e aggrottò la fronte.
"Insomma? Che ti prende?".
Thor strinse il mantello con una mano e vi si avvolse, alzando il capo e corrugò la fronte.
"Io e Banner abbiamo raccolto preziose informazioni nello spazio" spiegò.
Tony tese il braccio in avanti piegandosi con la schiena, accavallò le gambe dondolandone una e alzò il capo.
"Ok. Ti ascolto".
Thor giocherellò con il mantello con una mano, sentendo la stoffa sotto le dita.
"Dobbiamo ancora ordinare quei dati" ribatté. Strinse le labbra fino a farle sbiancare.
Tony si alzò, lo raggiunse e sporse il capo osservando gli occhi celesti dell'altro liquidi e arrossati, allungò una mano sfiorandogli il braccio.
"Cosa mi stai nascondendo, Point Break?" chiese, dolcemente.
Thor rabbrividì e le sue guance divennero vermiglie.
"Non dovresti stare rinchiuso in laboratorio.
Questo posto, tra cielo e mare, è meraviglioso. E...".
I suoi occhi arrossati si fecero liquidi.
Tony arricciò il labbro storcendo il naso.
"E azzurro, cosa che i tuoi occhi non saranno per molto" scherzò.
Gli strinse le nocche con la mano, le carezzò e sorrise lievemente.
"Casa tua sta bene?" chiese.
Thor piegò di lato il capo ed espirò.
"Thanos ha distrutto un po' tutto, ma gli elfi oscuri avevano fatto cadere il buono di Asgard da prima" bisbigliò e la voce gli tremò. Strinse un pugno conficcando le unghie nel palmo.
"Non riesco a vederti qui depresso. Se c'è una cosa che mi hai insegnato uomo di metallo, quello è l'entusiasmo. Ignora gli errori, non credo tu ne abbia realmente fatti".
Tony abbassò il capo con un sorriso sarcastico, allargò le braccia e le abbassò battendole contro i fianchi.
"Più di quanti mi piaccia ammettere" disse.
Si passò le mani tra i capelli, slacciò del tutto la cravatta e sbottonò la camicia lasciando scoperta una porzione di petto.
"Casa tua è caduta, e tornando alla mia trovi un mondo schierato su due lati. Vorrei offrirti del conforto, ma non ho che brutte notizie".
Thor si massaggiò il collo e lo strattonò per un braccio.
"Se esci di qui, io posso offrirti conforto, uomo di metallo" propose.
Strofinò le mani tra di loro.
"Ho imparato un'arte incredibile, tipica di Midgard".
Tony batté le palpebre e ridacchiò scuotendo il capo, allargò le braccia e sorrise.
"Se non hai imparato a fare il caffè, dubito possa interessarmi" scherzò.
Si passò la mano tra i capelli, osservò la scrivania guardando il telefono fisso posto vicino ad un cellulare e sospirò.
"Va bene. Dove si va?".
Thor gli diede le spalle e si diresse verso l'uscita.
"Ho imparato l'arte della fotografia!". Si voltò verso Tony e gli sorrise.
"E vorrei vedere come la tua figura si staglia sul celeste di codesto luogo".
Tony si fermò, batté lentamente le palpebre e voltò il capo osservando l'esterno.
"La mia?" domandò.
Thor si deterse le labbra arrossate e gli appoggiò una mano sulla spalla.
"Se non ti è di disturbo".
Tony lo guardò, deglutì scuotendo il capo. Si allontanò raggiungendo la scrivania, sfiorò la tazza di caffè sentendo l'odore della bevanda fredda pungergli le narici. 
"Sono tornato a Malibù per stare da solo, perché una casa davvero vuota è meglio di una casa che ti ricordi che l'hai distrutta" disse.
Inspirò l'odore di caffè profondamente, alzò il capo e allargò le braccia camminando verso Thor.
"Ma sai che ti dico? L'entusiasmo è alla base di tutti i progressi, e noi abbiamo davvero bisogno di andare avanti".
Diede una pacca sul braccio a Thor, lo superò e sogghignò.
"Fammi pure una fotografia, Point Break. Voglio proprio appenderla alla parete".
Thor sorrise e si tolse un cellulare dalla tasca, ondeggiandolo.
"Sarà fatto, uomo di metallo" promise.
  
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