Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Segui la storia  |       
Autore: Hihereawriter    16/05/2016    1 recensioni
《Ispirata ai video 'Na Na Na' e 'SING!' dei My Chemical Romance》
La storia dell'organizzazione dei Killjoys, negli anni in cui il governo è occupato dalla Better Living corporation che impone una dittatura feroce in tutto il mondo.
-Mikey Way/Nuovo personaggio
-Frank Iero/Gerard Way
Genere: Romantico, Science-fiction, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Nuovo personaggio, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
DANGER DAYS
 
“keep who make you lost your way in one look”
Solo poche e semplici parole, davvero troppo poche per iniziare una storia, davvero, ma la mia storia comincia così e attorno a questa frase si sviluppa e cresce, arrivando alla fine, ma senza mai spegnere il sentimento che porta con sé. Amore.
 
 
Mentre si stringeva nella sua giacca di pelle rossa Mikey si guardava intorno. Il suo sguardo si posava sul paesaggio circostante, accarezzando con lo sguardo le aspre montagne scosse dal vento e la distesa quasi infinita del deserto fatto di rocce e pochi ciuffi d’erba secca che lo circondava.
Non sembrava un posto molto allegro, ma era dove avrebbe dovuto essere e questo lo rendeva, se non felice, perlomeno soddisfatto.
Era riconoscente alla sua famiglia per aver permesso a lui e a suo fratello di unirsi all’associazione nonostante la loro giovane età e la poca esperienza.
Essendo entrambi molto determinati pensava che presto avrebbero imparato anche loro a cavarsela.
 
Strinse il foglietto che teneva in tasca, da quando aveva otto anni quel foglietto era sempre rimasto con lui, nella tasca della giacca, nell’astuccio di scuola, nel suo portafoglio. In quel foglietto erano scritte poche e semplici parole, ma con un grande effetto.
Le aveva scritte sua nonna tanto tempo prima, Mikey ricordava benissimo il giorno in cui lei glielo aveva consegnato.
 
Tutta la sua famiglia era riunita nella grande e vecchissima villa della nonna, durante la serata di Natale. Lui e suo fratello, Gerard, stavano giocando sul maestoso tappeto della sala, riccamente decorato con motivi sfarzosi, quando la nonna li aveva chiamati.
A quel tempo aveva soltanto otto anni e suo fratello dodici. Era troppo piccoli per essere curiosi, quel richiamo aveva solo interrotto il loro gioco.
Ma anche a quell’età rimase impressionato dallo sguardo serio apparso sul viso sempre allegro della nonna.
“Miei piccoli bambini, stasera vi consegnerò un oggetto davvero importante che dovete conservare a tutti costi. Forse ora non ne capirete l’importanza ma un giorno sono sicura che vi sarà davvero molto utile.”
Detto questo si era sporta in avanti e aveva consegnato a ciascuno dei due bambini un fogliettino ripiegato con cura che loro avevano preso senza fiatare.
“Quando potremmo aprirlo, nonna?” Aveva chiesto Gerard, sempre curioso.
“Quando ne sentirete davvero il bisogno, in quel momento nella vostra vita in cui non saprete cos’altro fare, sarete confusi, spaesati. A quel punto vi ricorderete di questo,” aveva detto indicando il foglio “e lo leggerete.”
Detto questo si era alzata, aveva sorriso e tutto era tornato come prima.
 
Adesso che si trovava lì, tra le rocce e il vento, si chiedeva quando  sarebbe arrivato quel momento. Era sempre stato curioso di aprirlo ma aveva sempre confidato in quello che sua nonna gli aveva detto quel giorno e non si era mai trovato in una situazione in cui sentisse il disperato bisogno di un appiglio come quello.
Si voltò indietro e vide suo fratello Gerard fargli segno con la mano di raggiungerlo. Si incamminò con passo spedito e, una volta raggiunto suo fratello, si incamminarono all’interno dell’edificio che li avrebbe ospitati.
-“Allora Mikey” disse suo fratello –“Pronto?”
Mikey ci pensò su: era davvero pronto? Esserlo avrebbe significato accettare di vivere in quel posto isolato e circondato dall’arido deserto per un bel po’. Senza altre persone se non la cinquantina che lavorava e viveva nel centro. Significava anche partire per missioni pericolose tutti i giorni, sapendo che potresti non tornare più indietro.
Si era pronto. Infondo l’unica cosa che aveva da perdere era suo fratello e avrebbe combattuto per questo.
 
“Si.” Disse soltanto. Suo fratello capì, era Gerard quello che parlava sempre, lui era quello di poche parole invece. Ad entrambi era sempre andato bene così.
 
Appena entrati nell’edificio vennero accolti da un uomo sulla trentina, non troppo alto e con i capelli biondo fragola (n.a: esiste). Si avvicinò ai due con uno sguardo severo e l’accenno di un sorriso sulle labbra.
“Io sono Patrick” disse porgendo loro la mano.
“Io sono Gerard, piacere di conoscerla, e questo è mio fratello Mikey” disse il rosso indicando il ragazzo di fianco a lui e stringendo la mano a Patrick.
Mikey allungò a sua volta il braccio e diede una breve stretta all’uomo, annuendo.
“Non c’è bisogno di darmi del lei, troppo cerimonioso” disse Patrick.
“Venite, vi mostro le vostre camere” aggiunse incamminandosi attraverso uno stretto corridoio dal quale si affacciavano le camere.
Si fermò davanti alla numero 23 e porse la chiave ai due “Avrete altri due compagni di stanza che dovrebbero arrivare tra poco, Ray è un veterano, è appena tornato da una missione, ora è in mensa, quando tornerà chiedetegli di mostrarvi il luogo, ora devo andare.” “Aspetta!” esclamò Gerard “Non sai dirci niente dell’altro compagno?” “Non molto” ribatté Patrick “È nuovo come voi, si chiama Frank; questo è tutto ciò che so dirti” e detto ciò si girò e se ne andò.
 
“Bene, entriamo.” Gerard inserì la chiave nella serratura e la porta si aprì silenziosamente rivelando una stanza piuttosto spaziosa con due letti a castello, quattro comodini, una scrivania di mogano e un armadio; al lato della stanza c’era anche una porticina che probabilmente conduceva al bagno.
Gerard corse verso letto di destra e salì la scala che portava al letto superiore veloce come un razzo, ridendo.
Mikey scosse la testa ridendo sotto i baffi e appoggiando la sua valigia sul letto.
 
Dopo circa quindici minuti sentirono una chiave girare nella serratura e la porta aprirsi, lasciando entrare un ragazzo che doveva avere l’età di Gerard, con una massa di capelli ricci sulla testa e uno sguardo allegro che li salutò con un sorriso smagliante.
“Sono Ray!” esclamò “Voi dovete essere Gerard e Mikey, caspita ragazzi, non vi assomigliate per niente!”
I due si guardarono e scoppiarono in una risata. Tipico.
Ray si unì volentieri alla risata e poi disse:
“Aspettiamo che arrivi il nostro compagno ritardatario e poi vi porto a fare un giro!”  Disse entusiasta.
Questo ragazzo è ancora peggio di Gerard!” pensò Mikey sconcertato. Di certo non sarebbe stato facile convivere con quei due.
 
Proprio in quel momento sentirono bussare alla porta in modo affrettato, subito seguito da un grido soffocato ed un tonfo. Il loro compagno doveva essere arrivato.
 
 
 
 
 
 
[Thank You For The Venom]
N.A: Eccomi tornata! Ho ripubblicato la storia in una chiave diversa e, a mio parere più corretta.
Spero che la storia vi interessi e che sia narrata bene.
Se vi va fatemelo sapere con una recensione, a presto!
||moiky :3

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: Hihereawriter