Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
Ricorda la storia  |      
Autore: The Land Of Disagio    16/05/2016    3 recensioni
L'acqua deliziosamente tiepida che lambiva le membra le sembravano una dolce carezza, distraendola dal dolore fisico, ma nella mente di Petra continuavano comunque a susseguirsi ininterrottamente due domande, e una sola affermazione.
Cosa ho tentato di fare?
Come ho potuto farlo?
Se lo scoprisse, Levi mi ucciderebbe.

ATTENZIONE: lettura sconsigliata a chi è sensibile a temi piuttosto delicati.
Genere: Angst, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Levi, Ackerman, Petra, Ral
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Rely on me

L'assoluto silenzio della stanza era spiazzante, se non inquietante, ma per Petra non poteva essere meglio. Quella quiete era un balsamo per la sua testa in fiamme.
Le grida, i rimproveri, le domande e le raccomandazioni ricevute ancora le rimbalzavano nel cervello, mandandolo in palla.

Si sfilò in fretta la divisa, fissando con desiderio la vasca piena di acqua che le era stata preparata. Sentiva veramente il desiderio di farsi un bagno.
Con un respiro di sollievo, la soldatessa rilassò i suoi muscoli stanchi fissando con occhi vuoti il soffitto dal colore anonimo, per poi concentrarsi sulla sua caviglia gonfia e sull'enorme livido nella coscia. Aveva rischiato di cadere dal suo destriero imbizzarrito, ma fortunatamente il Capitano Levi era riuscito ad impedire qualsiasi disastro, nonostante ciò la botta non era stata piacevole ed era piuttosto indolenzita.

L'acqua deliziosamente tiepida che lambiva le membra le sembravano una dolce carezza, distraendola dal dolore fisico, ma nella mente di Petra continuavano comunque a susseguirsi ininterrottamente due domande, e una sola affermazione.

Cosa ho tentato di fare?
Come ho potuto farlo?
Se lo scoprisse, Levi mi ucciderebbe.

Senza nemmeno rendersene conto, la ragazza si portò la mano sul ventre ancora piatto mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
Era incastrata in un problema molto più grande di lei, e non sapeva come affrontarlo.

Si sentiva sola, persa come un anima in cerca di pace, e dannatamente confusa.
Realizzò che, da morta, avrebbe procurato meno grane che da viva.

Soffocando un singhiozzo, la soldatessa si lasciò scivolare nella vasca, immergendo la testa illudendosi di essere solo intrappolata in brutto incubo dal quale si sarebbe presto svegliata.
Le sembrava tutto così surreale, ma in fondo sapeva che era stata tutta colpa sua.
Era stata solo una stupida, doveva prevederlo, ma era troppo tardi.

Ormai a corto di ossigeno, la donna riemerse prendendo un profondo respiro appena in tempo per sentire dei colpi insistenti battere sull'asse della porta.

"Petra!", la richiamò un voce maschile, "tutto bene?".
Nemmeno il tempo di rispondere, la porta si spalancò rivelando la figura altera di Levi, estremamente angosciato, "Cazzo, cosa stavi combinando tutto questo tempo?", sbottò, "Pensavo che ti fossi sentita male o che fossi scivolata". La giovane abbassò il capo, accartocciandosi in posizione fetale, bisbigliando. "Scusami, non me ne sono resa conto".
Con uno sbuffo, il moro afferrò il telo più vicino, porgendoglielo. "Avanti, esci di qui", le suggerì, "Potresti prendere freddo".

Alzandosi, sulle labbra della ragazza si increspò un sorrisetto triste. Da quanto aveva raccontato a Levi la verità su i suoi malesseri mattutini, quest'ultimo era completamente cambiato, diventando molto protettivo nei suoi confronti.
Le procurava ciò che le serviva, l'assisteva quando aveva le nausee, le risparmiava ogni eccessivo sforzo fisico quando poteva, la trattava con estrema dolcezza quando erano soli.
La novità era rimasta per il momento un segreto tra loro due ed Hanji, dal momento che una relazione tra un superiore e la sua sottoposta era vista in malo modo, ma comunque l'uomo si era adoperato per escluderla dal servizio attivo sul campo di battaglia in primo luogo. Inizialmente il Capitano aveva persino cercato di convincerla a lasciare l'esercito, ma Petra continuava a prendere tempo. Non voleva rinnegare la sua scelta.

Uscita dalla vasca, Levi le posò il telo sui capelli bagnati, girandosi per permetterle di asciugarsi in pace, ma Petra si strinse forte al suo petto nascondendo il volto nella sua camicia profumata, non riuscendo più a sopprimere i singhiozzi che le morivano in gola.

"Levi, ho deciso", mormorò con tono grave, "Non possiamo tenere il bambino"

Quelle pesanti parole rimbombarono nella stanza, seguite da un profondo silenzio.
L'uomo sgranò gli occhi, con la bocca lievemente aperta. Per qualche istante pensò di aver sentito male, ma lo sguardo pieno di sofferenza e pena della compagna erano una dolorosa conferma e il quadro che finalmente aveva davanti gli era terribilmente chiaro.
I silenzi, i quieti pianti notturni e persino l'incidente con il cavallo di quella mattina ora avevano un senso.

Petra voleva uccidere la creatura che cresceva nel suo ventre.

Sentì la rabbia montargli dentro come una marea, sostituita immediatamente dall'amarezza. Si sentiva escluso da una decisione di tale importanza.
"Tu... tu hai fatto imbizzarrire il tuo cavallo con lo scopo di procurarti un aborto, rischiando la tua stessa vita", sibilò il Caporale, "Sai cosa sarebbe potuto succedere se non ci fossi stato io? Vuoi davvero uccidere tuo figlio?"
"NO, NON VOGLIO FARLO!", gridò a squarciagola la ragazza non riuscendo a trattenere le lacrime, singhiozzando senza controllo. "Levi, non abbiamo scelta. Siamo soldati prima di tutto, non una coppietta di sposini da romanzo rosa, abbiamo delle responsabilità".
Petra chiuse gli occhi, stringendo i pugni. "Siamo in una fottuta guerra".

L'uomo scrutò con attenzione la ragazza, il suo volto stravolto da emozioni contrastanti, e sospirò.
"Basta così"

La ramata lo fissò dritto in volto con disappunto, pronta a ribattere, ma Levi la zittì gentilmente posando un dito sulle sue labbra.
"Hai ragione, siamo soldati, e se possiamo proteggere l'Umanità saremo in grado di proteggere anche il bambino. Siamo i soldati più forti non per niente"
"Ti prego, ascoltami...", implorò la donna, prima di essere interrotta da un forte abbraccio. "No, ascolta tu per questa volta", replicò il moro, stringendola a sè con ancora più vigore.

Tra le sue calde braccia, Petra sentì un parte dentro di lei ricucirsi, il suo cuore battere più forte all'unisono con quello di Levi, un briciolo di speranza accendersi flebilmente.
Non si sentiva più abbandonata al suo destino.

"Petra, questa creatura è il frutto di ciò che proviamo, il motivo per il quale voglio rendere questo mondo di merda un posto migliore e non ci spingeremo così in là da ucciderlo", le sussurrò dolcemente, accarezzandole i capelli umidi. "Se sei troppo spaventata, permettimi di prendermi il carico di entrambi, ok?", la rassicurò, fondendo i suoi occhi azzurri con quelli dorati della donna.
"Voglio crescere nostro figlio, insieme".

Stringendosi forte al suo uomo, la ramata scoppiò in un pianto pieno di paura e sollievo insieme sfogando tutte le angosce, tutte le sue insicurezze.
Voleva credere con tutto il suo cuore di poter assicurare al suo piccolo un futuro libero, senza nessun Gigante che oscurasse la sua vita. Le sembrava un sogno così irrealizzabile e lontano, ma forse il Caporale aveva ragione: non potevano spegnere la loro piccola luce in quell'oceano di oscurità.

Continuando ad accarezzarla, Levi le posò un piccolo bacio sulla fronte, sussurrandole. "Tu non sei da sola, piccola. Capito?"





Spazio dell'autrice
Sì, sono tornata.
Avevo un assoluto bisogno di prendermi almeno un oretta al giorno di stacco dagli studi, quindi ecco qui il mio ennesimo sclero sulla Rivetra.
Mi sono ispirata ad una fanart bellissima (quella all'inizio è la parte finale) che mi ha fatto molto riflettere. Sono sempre stata sensibile a temi come l'aborto, pur non avevendo avuto esperienze dirette o indirette, e mi sono chiesta cosa potrebbe provare una donna, anzi, una soldatessa in attesa in piena guerra e ho cercato di immedesimarmi il più possibile in lei.
Nonostante ciò, non voglio assolutamente mettermi a fare politica su una decisione così delicata come l'aborto dato che ogni caso è una storia a parte, quindi nessuna donna che sceglie questa sofferta strada dovrebbe essere giudicata.
Detto questo, mando tutti a voi un abbraccione!
Alla prossima!!
   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti / Vai alla pagina dell'autore: The Land Of Disagio