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Autore: Marty1611    17/05/2016    6 recensioni
Liliana non si sente abbastanza per fare qualsiasi cosa, per stare con qualsiasi persona.
Harry sapeva di avere tutto, ma ha dovuto dimenticarsene e fallire.
Questa non è la storia del cattivo ragazzo che la salva, o della brava ragazza che fa di tutto per cambiarlo. Questa è la storia del destino che fa incontrare due persone per far si che si sorreggano a vicenza, per riempire gli spazi vuoti l'uno dell'altra, per completarsi.
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Dal terzo capitolo:
Rimase a guardarla per qualche secondo, cercando di decifrarla, di capire cosa ci fosse dietro a quelle fossette profonde, quale strano trucco stesse nascondendo, ma finì nel nulla. Sembrava essere davvero chiara e trasparente come appariva. Non aveva mai visto nulla di simile.
«Comunque io sono Harry». Le porse la mano e lei la strinse senza esitazioni.
«Liliana».
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

 

MIAMI, FLORIDA

La campana, dopo nove mesi di supplizio, era finalmente suonata. Liliana buttò tutto ciò che si trovava sul suo banco nella cartella, senza avere cura delle pagine piegate o dell'astuccio chiuso male. Prese un profondo respiro e sgattaiolò fuori dalla classe senza salutare nessuno. Non c'erano persone che aveva la premura di abbracciare e, di certo, essere spettatrice di grandi effusioni d'affetto non era uno dei suoi obiettivi. Si era trasferita in Florida da ormai un anno, ma non sembrava aver ancora trovato un amico e, quei pochi che aveva, erano dall'altra parte degli Stati Uniti, a Monterey, probabilmente a dormire, visto l'orario.
Si fece strada tra gli amiconi che si davano pacche sulle spalle, le ragazze dell'ultimo anno che piangevano come delle fontane, gli innamorati che si baciavano negli angoli buii dei corridoi ed i professori che, come lei, cercavano una via di fuga da questo delirio.
Arrivò al suo armadietto, lo aprì e, in tutta tranquillità, ne rovesciò l'intero contenuto nello zaino, esattamente come aveva fatto precedentemente con i libri sul banco. Poi, si occupò di staccare tutti gli adesivi e le fotografie di casa con cui aveva tappezzato l'intero spazio all'inizio dell'anno. Si era ripromessa di togliere tutto appena la malinconia fosse finita, ma eccola lì, a strappare con foga dei ricordi che non si erano ancora sbiaditi.
Sentì una mano toccarle la spalla e si girò impassibile.

«Ehi, bigné! Vieni alla festa a casa mia, domani?». 
Eccolo, in tutto il suo splendore, Paul Styles, la persona più arrogante e falsa che il mondo avesse mai conosciuto. All'inizio ne era rimasta affascinata, come tutte nel mondo. Era un ragazzo splendido, perfetto sotto molti punti di vista: capelli ricci biondi, sorriso smagliante, fisico da modello e degli occhi bellissimi, azzurri come il mare. Era stato un gentleman con i fiocchi e, in poco tempo, l'aveva conquistata con il suo adorabile accento inglese e tutto il resto; ma, dopo averla definita "una grassa sfigata", l'intero castello fatato era crollato.

«No e non chiamarmi così».
«Ehi! Mi offendi, sei l'unica con cui vorrei andare» disse appoggiandosi agli armadietti, sfoggiando il suo miglior sguardo affascinante.
«Attendo con ansia il giorno in cui smetterai di prendemi in giro, ma so che non accadrà vista la tua perfida natura,» sospirò e chiuse l'armadietto «quindi, fammi il favore di andartene e dimenticarti della mia esistenza. Voglio avere il piacere di cancellare il ricordo di te dalla mia memoria per il resto della mia splendida vita.»  Sorrise, prese la sua cartella e se ne andò.

Ci mise metà del tempo che solitamente impiegava per tornare a casa. Era così felice che percorse l'intero tratto scuola-cortile di casa saltellando e correndo come una pazza.
Accaldata e assetata, la prima cosa che fece, fu aprire il frigorifero e bere metà bottiglia d'acqua tutta d'un fiato.
«Quando imparerai a versarti l'acqua in un bicchiere, invece di scolarti l'intera bottiglia come se non bevessi da mille anni, sarà troppo tardi!»  urlò sua sorella, Pamela.
«Quando imparerai a farti gli affari tuoi, il mondo probabilmente finirà!».
Pamela rise di cuore e rispose: «Sono affari miei se poi devo bermi la tua bava...»
«Prenditi un'altra bottiglia... no?»
«Bevi dal bicchiere... no?».
Era inutile, non c'era giorno in cui Pam non la rimproverasse per i suoi modi di fare troppo rozzi. "Non ciucciare la Nutella dal cucchiaio se poi ne vuoi ancora!". "Ehi! Ma hai davvero intenzione di mangiare il grasso di quel prosciutto?" "Quando imparerai a chiudere il tappo del dentifricio?". Tutti questi litigi riguardo a cose davvero futili erano diventati quasi un gioco, un vizio.
Pamela aveva quattordici anni in più di Liliana eppure si comportava come se ne avesse ancora diciotto. Era una ragazza semplice, dolce e molto estroversa; non aveva alcun filtro tra il cervello e la bocca e questo era ciò che a sua sorella piaceva di più: le diceva tutto ciò che non le piaceva di lei senza mezze misure, era sempre sincera. Aveva tentato più e più volte di dissuaderla dal chiudersi in casa ed evitare ogni relazione con tutti gli abitanti della Florida, ma non era riuscita a cambiare nulla, non dopo la brutta esperienza con Paul. Così, Pamela aveva visto sua sorella sfiorire nel giro di pochi mesi, ingrassando più del dovuto e diventando la ragazza introversa che non era mai stata.

 


 

Harry uscì dallo squallido negozio di dischi in cui lavorava e andò a farsi una passeggiata sulla spiaggia. Amava quel posto e l'idea di poter aprire le finestre la mattina e vedere il sole riflesso nel mare, ma gli mancava comunque la sua piccola e fredda casa in Inghilterra. Sapeva quanto fosse assurdo sentire la mancanza di un perpetuo altrenarsi di pioggia, grandine e poco sole, ma c'era qualcosa in quelle campagne un po' tristi e solitarie che qui non trovava. Abitava in Florida da quasi cinque anni e del Cheshire gli era rimasto solo l'accento, ormai aveva perso l'altezzoso modo di fare di cui si vantava tanto un tempo e trascurava molti degli aspetti che, in passato, gli importavano davvero. Da quando aveva lasciato la sua famiglia per non essere un peso e aveva abbandonato l'università per il lavoro, non era più lo stesso ragazzo raggiante. 
Camminò per mezz'ora a piedi scalzi, lasciando che le onde gli bagnassero piedi e polpacci e portassero via quella punta di malinconia che, da troppo, lo stava rovinando. 
Mangiò in un piccolo fast food sul lungo mare e poi riprese a lavorare.
Tornò a casa alle otto di sera, come sempre, e rimase sorpreso nel trovare suo fratello, Paul, seduto di fronte alla porta ad aspettarlo.

«Cosa ci fai qui?»
«Ciao fratellone!».
Gli corse incontro e lo abbracciò forte, ma Harry rimase impassibile.
«Cosa ti serve?»
«Sono solo venuto a trovarti! Non posso?» sorrise in modo così innaturale che risultò impossibile credergli.

«Paul...»
«Potrei aver organizzato di nascosto una festa a casa mia e mamma e papà potrebbero averlo scoperto e potrei, ripeto, potrei aver già comprato tutto e quindi avere bisogno di una nuova location...»
«Potrei non volere diciottenni ubriachi che scorrazzano per casa mia e rompono quelle poche cose che sono riuscito a comprarmi lavorando per quattro anni in quel cesso di negozio chiamato Happy Music».
«Ti pago».
«Assolutamente no».
«Metterò tutto a posto io, ti paghero per il disturbo e ti laverò la moto per il resto dell'anno!».
«Con che soldi mi pagheresti, scusa?»
«Con i soldi che tutti i partecipanti mi daranno per venire all festa. Diciamo... il venti percento?»
«Sessanta».
«Cosa? Sono un mucchio di soldi, Harry, pensavo di pagarmi la macchina nuova con quelli!»
«Predere o lasciare...»
«Prendo!». Si fiondò sulla mano del fratello e la strinse così forte da fargli quasi male.
«Rimarrò qui tutta la sera a supervisionare la cosa, non voglio una cosa che sia una fuori posto, chiaro?»
«Chiarissimo, grazie, grazie mille fratellone!».
Harry aprì la porta di casa, entrò e la richiuse dietro di sé, senza lasciar passare il ragazzino presuntuoso ed arrogante che, da tempo, non considerava più suo fratello.

 



Buon pomeriggio!
Questa non è la prima fanfiction che pubblico, qualche anno fa scrivevo regolarmente su efp sotto il nome di martyniall, ma vista la mia limitata disponibilità, ho cancellato l'account l'anno scorso. Sono ritornata perché mi manca scrivere e sapere di poter condividere con altre persone la mia passione.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, perché la storia che sto delineando nella mia mente mi sta davvero appassionando. Mi auguro di ricevere delle recensioni positive e di riuscire a continuare questo "progetto". 
Ringrazio in anticipo chiunque deciderà di condividre con me la sua opinione.

Marty

   
 
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