Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: _ToMSiMo_    11/04/2009    4 recensioni
Ragazze questo è il seguito di Vienna. Alessia e Simona alle prese con la vita dopo l'incontro con i Tokio e dopo i parti. Cosa succederà ora tra quelle mura?
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A simona, perché le ore passate con lei anche solo a telefono mi fanno credere in qualcosa!

 

“Dopo la nascita di Helena  i rapporti tra tutti noi sono cambiati. Sono cambiate molte cose,alcune sono proprio sparite. Bill e Alessia si sono trasferiti in Inghilterra perché Bill ha intrapreso una carriera solista,Gustav e Georg hanno iniziato tour soltanto tra di loro e si sono trasferiti in Australia,Io e Tom in America. Ora lavoro,Tom suona e scrive musica per altri gruppi,ci sentiamo con Bill ma è da tanto ormai che abbiamo perso i rapporti con gli altri. Leggendo qualche rivista ci rendiamo conto che le due G si sono ambientate molto bene,vivono serenamente e la voce di Bill a Londra è una delle più amate. Tom poteva scegliere se accompagnare me in America per la mia carriera cinematografica o semplicemente continuare a duettare con il suo gemello.  Per amore e per stare con la famiglia ha preferito stare con me,nonostante credo che tutti e quattro abbiano bisogno di ritornare assieme. I bambini si sono persi di vista,Simone è costretta ad invitarci separatamente siccome le date non coincidono mai. Tom mi accompagna sul set,prende dei fogli e inizia a scrivere. Delle mille chitarre che usava,ora ne usa almeno tre. Quando leggo o rivedo qualcosa mi sale una nostalgia enorme. Valentina si è sposata alla fine con David ma ci manca tantissimo. Bill ha avuto una sorellina che è Lucht, si vogliono bene tutti e le cose sembrano andare di bene in meglio. In Germania andiamo o durante il Natale o la Pasqua,le vacanze estive io le passo sul set mentre Tom con le bambine va in giro per il mondo. Non credo che siamo felici al cento per cento. Ci manca sempre la famiglia,quella che si riuniva e faceva un gran casino,quella che abitava sotto lo stesso tetto. Quella che mi rendeva felice fino a quando non chiudevo occhio. Beh penso che un giorno forse tutto ritorni come prima,ma anche se ci costa ammetterlo,nessuno vuole fare il primo passo. L’ultima volta che ho sentito Eleonora è stato al compleanno di Nikole,perché avevo letto un articolo  sulla mega festa che Georg assieme ad altre persone avevano organizzato. Penso che se non fosse stato pubblicato quell’articolo non avrei neanche fatto gli auguri a Nikole. Paris adesso ha 9 anni,Vienna 12.

Ultimamente sono malinconica, sto recitando in un film dove c’è una famiglia molto unita e ripenso alla mia,ai pianti di Nikole e dei suoi genitori,di Vale che sbraitava in casa come una pazza per un anello al dito,mi manca Alessia con le sue paranoie,i suoi mille problemi. Bill che passava ore in bagno,la moglie di Gustav che cambiava idea millecentoquarantaquattro volte al giorno, Paris che litigava ogni tre secondi con Kevin, Vienna con i suoi problemi che risolveva sempre con Ryan. Questa famiglia mi manca.

Qui abbiamo comprato una casa minuscola, solo per noi quattro. All’inizio ne avevo vista una enorme,fatta proprio per noi tutti,ma quando Tom mi ha ricordato che nessuno sarebbe entrato dalla porta con un vestito a pois o con le valigie tra le mani ho capito che tutto quello che mi serviva era una cucina,un bagno e due camere da letto. Sul camino ci sono le foto di tutti,le nascite,proprio come una vecchia zia. Forse,come dice Vienna,sto diventando sempre più vecchia. Ho iniziato mille volte a scrivere lettere a tutti,ma non le ho mai spedite. Bill chiama ogni tanto,ci passa i figli,la moglie e poi tornano alla loro vita,quella nuvolosa di Londra,mentre qui c’è il caos e il caldo di Los Angeles. Non so che tempo fa lì a Sidney ma da quello che dice il meteo stanno abbastanza bene. Siamo stati a Londra due mesi fa per girare una parte del film,ho provato a trovare la villa enorme di Bill e Ale ma con il poco tempo che avevo e il freddo che c’è,sono riuscita solo a sognarla la notte nell’hotel. Voi direte,i gemelli non si sono mai visti per tutto questo tempo? Già,quando capita si vedono all’aeroporto!

Il mio diario cibernetico mi fa compagnia mentre Tom è in giro,quando finisco di mettere nel forno le patate con il pollo. Non ho mai desiderato una vita piena di lusso,ma molto spesso questo forno non parte e mi salgono i nervi. Vienna si trova male con l’ambiente,Paris non fa una piega; qui c’è tutto quello che vuole: sole,caldo,ragazzi.

Due figlie completamente diverse. Ho lasciato le mie migliori amiche per un mio sogno e non smetterò mai di dire grazie a mio marito,per il coraggio e la determinazione. Quella cosa che gli permette di credere sempre in me. Mi disse prima di partire “Quello che vuoi tu,lo voglio anche io”.

La settimana scorsa leggendo sul giornale nazionale,nella sezione “musica”,c’era un articolo su Eleonora e Georg che avevano festeggiato una cosa importante. La foto che li ritraeva assieme,ha fatto salire un crampo anche a Tom,così abbiamo aperto l’album fotografico e dopo che le bambine si sono addormentate ci siamo messi a ricordare ogni cosa di quegli anni. Alessia e Bill erano i migliori in campo “litigi”,Ele e Gegè in campo “risate”. Non ne posso più certe volte vorrei davvero non aver fatto quella proposta,né che Alessia avesse letto la posta che ha portato poi alla divisione dei ragazzi.

È successo poco tempo dopo la nascita di Helena.

C’era una lettera da un po’ di tempo sul mobile dell’ingresso,quello che io ero solita spolverare. Alessia non leggeva mai la posta,ed io non le ricordavo niente. Come si dice nella nostra città natale “chi ci vuole ci cerca”.  Una sera,rimasti a tavola io,Tom,Ale,Bill,Gegè,Ele più Gustav e sua moglie , le ricordai della lettera.

Alessia la fece leggere a Bill e poi calò il silenzio.

-Beh vogliono concedermi la possibilità di fare una carriera per conto mio- disse poi Bill voltandosi verso tutti noi.

Tom lo incoraggiò,come del resto tutti noi altri.

-Beh- disse poi Gustav che teneva sulle gambe sua moglie- se tu te ne vai poi ci mancherà un vocalist-

-E non può farlo certo Tom- continuò Georg.

Io decisi di restare in silenzio,le cose non stavano andando affatto bene,i ragazzi si stavano non solo preoccupando ma anche scaldando fin troppo.

-Dovrei- continuò Bill- dare una risposta entro domani. Se avessimo letto la lettera molto tempo prima…-

-Cosa farai?- si alzò Gustav.

-Credo che Bill non possa rinunciare- disse Georg- ma neanche mollare noi così-

-Che cosa farai?- chiese Eleonora.

Bill guardò prima Alessia e poi Tom. Alessia parve convincerlo.

-Beh forse se accetto…- lasciò cadere il discorso e nel frattempo Gustav e famiglia più Georg e Eleonora salirono in camera.

La mattina seguente Bill aveva preso i biglietti e gli altri spariti. Tom ricordandosi la mia idea,non seguì il fratello e così tutto finì.

Questo è quello che accadde. Da quel giorno sono state poche le volte che ci siamo rivisti”

 

Chiudo il blog, ho appena finito una delle solite pause che mi concedono sul lavoro. E lo perdo scrivendo tutto quello che ho paura di dire a Tom. Non posso dirgli che alla fine è stato stupido scappare in America,che mi sento in colpa per il rapporto suo e di Bill che cade a pezzi.

Sono stufa,decisamente stufa. È colpa mia da una parte ed io e Tom lo sappiamo bene. Le bambine sono con la baby-sitter a  casa,Tom sta ad un colloquio di lavoro. Per me ha abbandonato la sua fama,la sua capacità e il suo talento.

Compongo il suo numero di cellulare. Uno squillo,due,al terzo risponde.

-Amore,mi vieni a prendere?- non gli do il tempo di dire pronto,o va bene che metto giù. Ho una voglia di chiarire con lui,di andare a casa,prendere il primo aereo e scappare in Germania. Nella nostra terra.

Mi preparo,saluto tutti e scappo giù per le scale del palazzo. Oggi era la scena della mia morte,per fortuna non devo girare un bel niente. Il mio personaggio è stato costretto ad un salto da un grattacielo per i troppi sensi di colpa acquisiti durante la vita. Quel personaggio sono io.

Aspetto quindici minuti,venti,un’ora,due. Non viene. Il cellulare è irraggiungibile. Aspetto ancora. Ma di lui non so esattamente nulla.

Richiamo. Ora squilla. Risponde.

La voce non è la sua,né del suo datore di lavoro. Sento suoni di soccorso.

-Chi è?- urlò al tipo che sta dall’altra parte.

-Lei è la signora Kaulitz?- mi dice.

-Si sono io,che succede? Lei chi è? Dov’è mio marito?-

-Signora… suo marito è in ospedale. Ha fatto un incidente con la macchina-

Non sento assolutamente nessun suono. Anzi,io sono morta.

-Signora è ancora lì?-

-Si- riesco a sussurrare-Sta bene?-

-E’ in coma-

Mi cade il telefono dalle mani. Inizio a tremare. Non riesco a piangere però. Dentro di me vorrei fosse tutto uno scherzo,un gioco. E mentre cado con le ginocchia a terra,arrivano i ricordi, tutti quelli che avevo rimosso da quando ero arrivata qui in America. Il mio collega,mi vede,mi alza,prova a parlarmi ma non sento nulla. Ho un solo pensiero nella mia testa. Tom. Tom. Tom. Tom.

-Ehiii ti sei lanciata davvero da un grattacielo per lo sguardo che hai!-

-Tom è in coma,portami in ospedale-

-Oh porca…-

Non dice più niente,esegue soltanto i miei ordini. Il viaggio più lungo della mia vita. Prova a ripetermi che tutto andrà bene,ma io so che non è così. La paura mi assale,come la disperazione e l’angoscia. Non passano 10 minuti ma 10 anni. Il traffico rallenta ogni cosa,mi innervosisco. Inizio ad urlare a tutti che devono muoversi. Più i secondi scattano e più penso alla fine. A quella fine vicina,come mai. Vienna e Paris che staranno giocando senza sapere niente,il dolore che poi possa colpire tutti noi.

Arrivo distrutta,salgo al suo piano. Nicolas mi accompagna,non mi lascia.

Vorrei scrivere un messaggio a Bill. Solo a lui,almeno gli viene a tenere la mano quando non vorrà la mia. Ma non riesco a premere i tasti. Il telefono è come impazzito.

Nicolas si preoccupa di scrivere un messaggio decente. Dritto ma preciso.

“Tom ha fatto un incidente. E’ in coma”

Nessun giro di parole. Arriva al punto,al punto più doloroso della nostra vita. Più passa il tempo e più tremo. Entro nella stanza,all’inizio solo tubi. Mi trattengo,ho paura. Ma poi lo vedo,rilassato. Come se stesse dormendo. Quante volte mi sono svegliata nel sonno solo per vederlo così beato?

Perché adesso non riesco a non piangere. Mi butto sul suo petto,gli stringo la mano.

Vorrei chiedergli scusa adesso,proprio quando il momento è così critico,dirgli tante cose belle,ma ho paura che lui possa lasciarsi andare sempre di più.

Il dottore mi guarda da fuori un po’ dispiaciuto ma freddo,come tutti i dottori del mondo. Nicolas gli chiede qualcosa ma il medico alza solo le spalle. Sono ancora più scoraggiata da tutto questo. La domanda che gli ha detto Nicolas è quella che mi pongo anche io. “Vivrà?”

Senza fregarmene di niente,inizio con lui quel dialogo che tutti fanno con i malati,con la speranza che loro possano sentirli. Certe volte un miracolo accade.

-Amore- mi blocco. Come farò senza l’amore che tanto mi lega a lui? Non voglio essere pessimista ma mi sento sempre più in colpa. Se lui non dovesse farcela, io non avrei niente che mi lega all’amore o a lui se non le nostre bambine.

-Mi dispiace di averti costretto a venire in America per un mio sogno,mi dispiace se poche ore fa ti ho detto di venirmi a prendere senza averti detto il motivo. Lo so,ti sarai preoccupato e sei corso qui,per me. E adesso sei in questo letto,sempre per me. Non per farmi felice amore,ma perché io sono la causa di ogni tuo dolore. Ti ho allontanato da Bill,dal tuo gemello perché sono un’egoista. Perché faccio schifo,perché io non mi merito niente-

Le sue mani sempre più fredde, il ritmo del cuore sempre più basso.

Ed io lì che tremo. Sono passati sono quindici minuti. Quindici minuti in meno sulla terra.

Vedo le mie bimbe fuori la porta,con le loro manine spiaccicate al vetro. Vienna piange,Paris non riesce a guardare.

Vorrei dire che Tom sta bene,ma so che non è così.

Il dottore mi fa segno di allontanarmi,ma io non voglio muovermi. Mi prende Nicolas.

Non posso urlare nei corridoi.

-Signora- mi dice il medico

-Ancora per poco- rispondo, attenta a non farmi sentire dalla bambine.

-Suo marito,sta …-

-MORENDO DOTTORE??? LO SO!!! ED è TUTTO PER COLPA MIA!!! IO NON SONO DEGNA DI NIENTE!-

-Signora il ritmo cardiaco sta diventando sempre più debole. La pressione..-

-BASTA- urlo. Cado in ginocchio. Il dottore dispiaciuto va via.

Una mano si posa sulla mia spalla. La guardo,lunga sottile,con lo smalto nero. Mi giro è Bill.

Mi alzo lo abbraccio,e piango sulla sua spalla,per tutto il tempo. Non riesco a smettere.

Mi sento meno sola,ma solo perché so che in Bill c’è anche di Tom.

-Alessia è giù con i bambini-

-Grazie,come avete fatto a venire così presto?- chiedo tra i singhiozzi.

-Ero in America per girare un video-

Lo stringo più forte.

-Simona,come stai?- mi chiede poi.

-Bill,sto morendo dietro di lui. Se lui se ne va,io non so cosa faccio. Vienna,Paris? E tu??-

Mi bacia la fronte e mi fa sedere accanto a lui,senza dire una parola. Restiamo così,una lacrima scende anche a lui. Sembra cambiato,più forte di prima.

Dal corridoi poi arrivano Vienna con la zia e i cugini. Tutti con le teste basse. Ale si siede accanto,con i bambini attorno a noi. Paris non c’è.

-Vienna hai visto Paris?- chiedo.

-E’ salita dall’altra scala..-

Mi alzo,si sarà persa per i corridoi. Inizio a cercarla mentre Bill entra nella stanza dove il mio cuore è stato ucciso.

-Paris??- inizio a chiamare.

Mi spavento,non so dove sia mia figlia,non so se mio marito vivrà un’ora o due giorni. All’improvviso la vedo venire tra le braccia di Georg che cammina con Gustav al suo fianco,Eleonora e la moglie di Gustav con i bimbi tra le braccia. Nikole la riconosco,Lukas anche e il piccolino che Gustav ha tra le sue braccia invece non so chi sia.

Mi vengono incontro. Paris continua a camminare dritto.

-Che ci fai qui Simona?- mi chiede Eleonora con un sorriso sulle labbra.

-Niente,cercavo Paris,voi?-

-Abbiamo avuto un altro bimbo,e stiamo andando via-mi dice Gustav cingendo le spalle di sua moglie.

Io sorrido,tristemente.

-Che succede?- mi incoraggia Georg.

-TOM è IN COMA-

Scoppio a piangere un’altra volta e poi abbracciata ad Ele torniamo da tutti gli altri.

Sono tutti fuori. I bimbi seduti  a terra,Alessia vicino al muro. Ci viene incontro,ci abbraccia tutti e poi a turno vanno nella stanza.

Un malato terminale. Il battito scende sempre di più,Vienna e Paris lo vanno a salutare.

E poi tocca  a me. Mi accompagna Bill,fuori tutti si abbracciano,nessuno è arrabbiato con nessuno.

Vienna singhiozza,sa che forse dopo che io sarò entrata nessuno più potrà entrare.

Mi avvicino,sto tremando. Bill aspetta ai piedi del letto.

-Avvicinati Bill-

-Ho salutato già Tom prima,tocca all’amore della sua vita adesso-

Il battito sempre di meno,è solo un 20.

Le sue mani sono sempre così fredde,non le ricordo affatto così.

Mi siedo,gli prendo quella destra e la metto sul mio cuore.

Resto senza dire una parola.

-Che farai se …- mi chiede Bill

-E’ stata colpa mia se siamo qui in ospedale. L’ho chiamato perché volevo dirgli che era solo colpa mia se eravamo in un posto che nessuno dei due amava davvero,ho solo detto “vieni” è corso,ha fatto l’incidente. Volevo venire a trovare tutti voi,per farvi tornare assieme,qualunque cosa succeda io con le mie Bambine torniamo in Germania – La confessione più lucida della mia vita.

-Non è colpa tua,Simo. La colpa è di tutti. Qualsiasi cosa accada noi- guardò anche gli altri fuori- siamo insieme. Dopo tutto questo non credo che io continuerò a cantare,né penso lo facciamo Gustav e Georg-

Battito a 15.

-Sta morendo Bill?-

Lui non risponde.

-Sta sentendo quello che dico? Sente che mi mancherà da morire,che io non vivrò più se lui va via? Sta soffrendo? Vorrebbe dire qualcosa? mi vuole dire Ti amo? Mi ama Bill?-

Bill si avvicina a me,sorride e mi prende le mani.

-Ti amava più di ogni cosa. Posso sentire i suoi pensieri,pensa a quando ti ha conosciuto,a quando ha capito che eri l’unica. Ti ama Simona. Ora e per sempre-

Battito a 10. Il dottore entra. Non sento le urla delle bambine,non sento le urla del medico che mi dice di andare via,né tanto meno quelle di Bill che non vuole lasciarlo andare via. Spingo Bill via da me,salgo sul letto,poggio le mie labbra a quelle di Tom, lo bacio senza passione. Piango sul suo volto,nonostante le porte sono aperte perché lo stanno portando in chirurgia.

Corro per seguire il letto,ma tutti mi tengono ferma. Picchio sul muro,Bill,mi butto a terra. Lentamente muoio anche io,per il dolore di non averlo ancora qui. Per l’amore che gli ho dato e per ogni cosa che non mi ha mai fatto mancare. Soffro tra le braccia di tutti,che vorrebbero un po’ trattenersi,ma non lo fanno.

Sento urlare da lontano.

-Lo stiamo perdendo-

Per me è già perso. Non ho mai visto il terrore negli occhi di Bill e negli occhi delle mie bambine. Non riesco a controllare la mia voglia di suicidio. Le bambine andranno con Bill e Alessia,ma poi non sentiranno troppo la mancanza di due persone. Dall’altra parte del corridoio urlano,ma non serve a niente urlare. Ormai anche io non urlo più.

La nostra storia,forse così doveva andare. Forse  io non sono destinata ..

Mi suona il cellulare. Un vecchio messaggio mai letto.

Lo apro,è di Tom del pomeriggio mentre stavo provando.

“Amore,ma lo sai che mi manchi da morire? Le tue prove non finiscono mai. Ed io qui in camera ad aspettare te che non mi pensi mai. Va beh,il colloquio è andato strabene,penso che tutto sommato tu sia stata geniale a mandarci tutti qui. Ti aspetto eh?? Ti amo tantissimo.”

Non so più che dire,che fare,che pensare. Si,ora devo pensare ai funerali,alla vita che ci aspetta in Germania,perché io qui non ci resto. Perché Simone vorrà vedere Tom prima del funerale,perché io lo devo al mondo il motivo dell’incidente.

Tutti stanno in silenzio adesso. Le bambine hanno consumato le lacrime. Sono l’unica seduta a terra. Esce il dottore,l’unico che si avvicina è Bill. Io non li sto a sentire. Prima che Bill possa iniziare a parlare con lui intervengo senza motivo.

-Posso fare il funerale in Germania?- chiedo senza troppi giri di parole.

Mi fissano,per la crudeltà di aver parlato così alle bambine,ma io non sono crudele. È il mondo che lo è con me.

Vedo il dottore più rilassato,Bill si volta verso di me.

-Signora Kaulitz- dice il medico. Alessia si gira. Il dottore è confuso.

-Lei- dico io- è la moglie del gemello di.. di… è normale che sia lei a girarsi,MIO MARITO è MORTO-

-Signora Kaulitz- sento chiamare dal fondo corridoio.

La sua voce,riecheggia nelle mie orecchie,tutti si alzano,Bill sorride.

Poi il dottore continua.

-Suo marito la vuole vedere-

Mi metto due mani sulla bocca,piango e rido e corro verso di lui,senza pensare a niente.

Lui mi sorride,addolorato ma vivo.

-Sei scusata- fa fatica a parlare ma lo fa- non è colpa tua,io ti sentivo,volevo risponderti. Perché io morirei se tu andassi via. E non me ne andrò mai da te. Sei la mia vita. Quando Bill è venuto a salutarmi,non volevo che te.-

Inizio  a piangere su di lui,così felice che non permetto a nessuno di avvicinarsi per fare gli auguri,è solo mio in quel momento.  Lo mettono in una stanza per malati meno dolorosa di quella del quinto piano.

Stanza enorme,piena di sole. Siamo tutti lì riuniti,attorno a lui. Io sul letto abbracciata all’unico amore della mia vita. Li guarda uno ad uno.

-Tokio Hotel- dice- torniamo in Germania?-

Scoppiamo in una risata di gioia,ma poi si fa tardi,sembrano essere passati mille giorni. Tutti vanno a casa,ma io resto ai piedi del suo letto,a vivere ogni minuto di lui.

Ci siamo riuniti. I Tokio sono tornati assieme . Ele aspetta adesso 2 gemelli,vive con noi sempre sotto lo stesso tetto,in Germania. La casa è diventata più grande per far sì che entrassero tutti. Ale e Bill si sono fermati  a 3 figli,vivono felici e ci mollano i bambini giù in cucina quando loro devono fare pace. Gustav si gode i suoi due angeli e ha deciso di non vivere con noi però.  Valentina è super felice,quando siamo tornati si era occupata di pulire ogni stanza perché dice che sapeva che saremmo tornati. Forse non si aspettava quella circostanza. Il gruppo fa più successo di prima,nessuno si è fatto più male. Ed io? Io vivo la mia vita come ho sempre fatto con la consapevolezza che la cosa più importante della mia vita,oltre alle mie figlie, è Tom. Ed io mi prenderò cura di lui,per il resto dei miei giorni perché l’unica cosa che voglio è averlo al mio fianco. Ed è così che sarà.. per tutti i secoli dei secoli.

Ps: aspettiamo Billy :P

 

 

Questo è il capitolo finale…scusate gli errori non ho avuto tutto il tempo di correggere.

Ringrazio chi commenterà e chi ha commentato.

angeli neri: ti ringrazio tantissimo. Per tutte le volte che hai commentato,che mi hai fatto sorridere. Spero che questo capitolo ti piaccia tantissimo.

fuckin_princess=Tesoro te come sempre sei troppo gentile. Grazie anche a te di tutto quello che mi hai scritto,di ogni recensione che non è stata mai banale o che. Tvb.

stefi= Forse non ti ricordi di me.. ma comunque le tue recensioni mi hanno sempre fatto sorridere,mi sono sempre divertita un casino. Anche se i tokio non ti piacciono più,questo capitolo è dedicato in un modo anche a te. Spero che ti sia piaciuto.tvtttb

broken93= Si infatti,ma forse è più una pazza. Comunque grazie anche a te di tutte le recensioni stupende. Spero che la fine ti sia piaciuta. Bacione!

eleonor483= Si ha resistito xD   grazie mille anche a te. Spero che ti sia piaciuto xD

pandina_kaulitz=Scusa il ritardo,spero che mi sono fatta perdonare con la fine di questa storia. Scusa gli errori. Un bacio!

Sweet Princess 1995= Tesoro io ti ringrazio davvero,spero che la fine ti sia piaciuta. Davvero.Alessia non so se potrò salutartela perché abbiamo litigato tantissimo e non so se riparleremo. Ma comunque. Un bacione!

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: _ToMSiMo_