CAPITOLO 2
TUTTI ODIANO LE TRAGEDIE
INASPETTATE
Raggiungere
Borgo Foglianova non fu difficile per Gennaro, la
città si trovava a pochi passi da Fiorpescopoli.
Il difficile
arrivava adesso.
Il ragazzo
si trovava davanti la porta del laboratorio del professor Elm,
ma non riusciva a bussare.
I dubbi
tormentavano la mente del giovane. "Ora riceverò un Pokémon,
ma se non dovessi riuscire ad addestrarlo? Rat lo
conosco da una vita, come dovrei rapportarmi con un nuovo Pokémon?".
Gennaro si grattò la testa e toccò il cappello di Armonio. In quel momento gli
tornò tutta la determinazione e l'entusiasmo mostrato dopo la sconfitta negli
scontri con Dennis e Armonio. Prese coraggio e spalancò la porta del
laboratorio, colpì dieci assistenti che si trovavano disgraziatamente davanti
la suddetta porta, questi caddero come birilli a terra.
"...scusate"
- disse il ragazzo e lentamente proseguì.
Vide il
professor Elm scrivere al computer, Gennaro notò che Elm era molto diverso dal professor Oak.
Il professore di Borgo Foglianova era molto più
giovane, aveva dei capelli castani, indossava dei tondi occhiali ed era di
costituzione più snella.
Elm distolse lo sguardo dal computer
e lo rivolse a Gennaro. Si alzò velocemente dalla sedia.
"Oh,
salve!" - disse - "Io sono il professor Elm,
sei qui per ricevere il tuo primo Pokémon?"
"Ehm,
veramente..." - il ragazzo cercò di spiegare al professore che
tecnicamente un Pokémon ce l'aveva già, ma il
professore non sembrava voler essere contraddetto.
"...dicevo,
puoi scegliere tra tre diversi tipi di Pokémon! Chikorita, di tipo Erba, Cyndaquil,
di tipo Fuoco e Totodile, di tipo d'Acqua. Quale
scegli?"
Era giunto
il momento. Gennaro rifletté per qualche secondo, ma era certo della sua
scelta.
"Cyndaquil" - disse - "voglio il Pokémon di tipo fuoco!"
Dopo aver
visto il Cyndaquil di Armonio, Gennaro aveva capito
che quello era il Pokémon per lui. Sembrava così
facile da allenare e così forte nelle battaglie, era perfetto. Non vedeva l'ora
di avere un Cyndaquil tutto per lui.
"Non ho
un Cyndaquil, mi spiace"- le parole di Elm erano come frecce scagliate sul petto
"Cosa?"
"L'ho dato ad un allenatore di nome Armonio" - spiegò il professore
"Lo so,
pensavo ne avesse più di uno!"
Quell'affermazione
sembrò offendere Elm.
"Guarda
che sono Pokémon molto rari" - disse -
"cosa ti fa pensare che ne possegga più di una specie?"
"Ha
ragione" - si scusò Gennaro - "Allora scelgo Chikorita"
I Pokémon d'erba sono tipicamente facili da allenare,
Gennaro, scegliendo Chikorita, pensò di aver trovato
un buon alleato.
"Non ce
l'ho, l'ho dato ad un'allenatrice"
Il ragazzo
stava perdendo la pazienza
"Perché
mi ha dato tre opzioni se non ho scelta???" - chiese, cercando di
mantenere la calma
"E' la
prassi" - rispose il professor Elm, ancora più
offeso
"Va
bene, va bene" - sorvolò Gennaro - "Scelgo Totodile!"
Con un Pokémon di tipo Acqua, Gennaro era certo che avrebbe
sconfitto il Cyndaquil di Armonio facilmente.
"Non
posso dartelo, me l'hanno rubato da poco" - disse il professore con un po'
di tristezza.
Gennaro in
quel momento pensò ad una frase perfetta per il professore, ma era talmente
volgare e insultante che decise di tenersela per sé.
"Non le
è rimasto nessun Pokémon, professore?" - cercò
di chiarire il povero ragazzo
Prima che
potesse rispondere, il professore vide un poliziotto entrare nel laboratorio. Elm si sistemò il camice e iniziò.
"Salve,
io sono il professor Elm, sei qui per ricevere il tuo
primo Pokémon?"
"No,
professore. Non si ricorda di me? Sono l'agente Copper.
Ci siamo incontrati venti minuti fa, quando le hanno rubato il Pokém..."
"...puoi
scegliere tra tre diversi tipi di Pokémon" - lo interruppe il professore - "Chikorita, di tipo..."
mentre il
professor Elm riprendeva la tiritera, l'agente si
rivolse a Gennaro.
"Il
professore ha qualche problema?" - gli chiese il poliziotto
Gennaro alzò
le spalle.
L'agente Copper decise di ignorare la pazzia dello scienziato.
"Senta,
ci sono delle novità sul ladro di Pokémon"
Elm si zittì, l'agente continuò
"Dopo
che l'allenatore Armonio ci ha rivelato il nome del ladro, abbiamo lasciato un
comunicato ed una ragazzina giura di averlo visto"
Il
poliziotto si volse verso la porta. "Alice, vieni qui" - chiamò.
Una ragazza
scavalcò gli assistenti del professore svenuti a terra e si avvicinò al
poliziotto.
Era una
ragazza di circa 11-12 anni, aveva i capelli corti e castani, aveva lo sguardo
fisso a terra, segno di una profonda timidezza.
"Oh,
salve, sono il professor Elm, sei qui per ricevere il
tuo primo Pokémon?"
La scarpa di
Gennaro colpì violentemente la testa del professor Elm,
l'agente guardò il ragazzo con sguardo severo.
"Non
sono stato io" - mentì il giovane.
L'agente si
abbassò al livello della giovane e le chiese gentilmente di dire al professore
ciò che aveva detto a lui.
"Ho
visto l'allenatore con i capelli rossi" - disse la ragazza - "Mi ha
sfidata in una battaglia Pokémon, il suo Totodile ha sconfitto il mio Oddish,
ha detto che si chiamava Argento e che avrebbe raggiunto Violapoli!"
"Il Totodile stava bene?" - chiese Elm
Alice annuì
e il professore tirò un sospiro di sollievo.
"Abbiamo
già avvertito la polizia di Violapoli e il Capopalestra Valerio, se Argento dovesse farsi vivo, lo
cattureranno subito" - rassicurò l'agente Copper.
Il
poliziotto strinse la mano al professore ed, insieme ad Alice, uscì dal laboratorio.
Elm vide che Gennaro era ancora lì.
"Che
altro vuoi ragazzo?"
"Altro??"
- chiese stupito Gennaro - "Non mi ha dato niente!"
"Mi
spiace, ragazzo" - Elm sembrava davvero
dispiaciuto, ad un tratto però gli venne un'illuminazione - "Aspetta,
magari non te ne andrai a mani vuote!".
Il
professore entrò in un'altra stanza, restò lì per qualche minuto e quando uscì,
Gennaro notò che aveva un uovo in mano.
"Questo
è un uovo Pokémon!" - spiegò il professore -
"Dentro c'è un Pokémon"
"Quale Pokémon contiene?" - chiese Gennaro speranzoso
"E'
questo il bello!" - l'espressione di Elm era un
mix di esaltazione e fierezza - "Me lo hanno inviato i miei collaboratori
della regione di Unima, hanno trovato questo uovo
vicino ad un esemplare maschio di Mienshao"
Gennaro non
conosceva quel Pokémon
"Cosa è
un Mienshao?"
"E' un Pokémon Lotta impossibile da trovare qui" - Elm porse l'uovo al ragazzo - "Capisci? Quando si
schiuderà, questo uovo potrebbe donarti un Pokémon
rarissimo qui a Jotho"
Gennaro era
emozionatissimo, non aveva ottenuto un Pokémon ma ne
avrebbe avuto presto uno molto raro.
Meglio un
uovo oggi che un Pokémon domani.
Il professor
Elm diede al ragazzo 5 PokéBall
e lo salutò.
Gennaro uscì
dal laboratorio con l'uovo in mano.
"Chissà
quando si schiuderà?" - si chiese.
Gennaro
percorse il Percorso 29 per tornare a casa.
Avrebbe
aspettato che l'uovo si fosse schiuso e avrebbe sfidato di nuovo Dennis, e poi
Armonio, poi sarebbe diventato il più grande allenatore del mondo. Lui, Rat e il rarissimo Mienshao
avrebbero scritto la storia.
Il ragazzo
notò che il Percorso era stranamente isolato, ma non ci fece troppo caso. Stava
sognando ad occhi aperti. S'immaginava mentre sfidava tutti gli otto Capipalestra di Jotho,
s'immaginava mentre nuotava nelle numerose medaglie che aveva conquistato in
tutto il mondo e immaginava Dennis morire d'invidia. Gennaro sorrise e
raggiunse finalmente Fiorpescopoli. Vide una folla di
persone davanti la casa di Dennis che bisbigliavano. Gennaro corse a vedere.
Vide che anche sua madre era tra quelle persone.
"Mamma,
che ci fate tutti qui?" - chiese.
La mamma di
Gennaro era pallida, lo abbracciò.
"Grazie
al cielo sei qui. Gennaro...io..." - la donna non riuscì a trattenere le
lacrime - "Dennis, Dennis è... lui non ...oh, mi spiace così tanto"
Gennaro
smise di respirare per qualche secondo.
Erano
passati quattro giorni dal tragico evento.
Fiorpescopoli si era riempita di giornalisti,
poliziotti e gente da tutta Jotho.
Gennaro li
guardò dalla finestra della sua camera con odio. In quel momento odiava tutti.
Guardò il
suo Rattata e lo accarezzò. "Mi sei rimasto solo
tu, Rat, sei il mio unico amico"
Sentì
bussare alla porta della cameretta. "Gennaro, sono la mamma, apri!"
"E'
aperta, mà!" - urlò Gennaro
"Non è
vero"
"Ti
dico di sì"
"Apri
la porta!"
"Mamma...è
aperta, gira la maniglia"
"Mi hai
preso per scema? E' chiusa!"
Gennaro,
spazientito, aprì la porta, la mamma entrò.
"Potevi
dirmelo che la porta era aperta" - la mamma di Gennaro era appena entrata
nella lista nera del figlio.
La donna si
sedette sul letto e fece cenno a Gennaro di sedersi vicino a lei, il ragazzo
ubbidì.
"Come
stai, Gennaro?" - chiese carinamente la donna
"Non
riesco a non pensare a quello che è successo a Dennis" - ammise il ragazzo
- "Chi può avergli fatto una cosa del genere?"
La mamma
scosse il capo. "Non lo so, è terribile, dicono che sia stata opera di un Pokémon"
Gennaro
osservò il suo Rattata, il Pokémon
giocava con le tende della cameretta.
"Perché
il suo Pidgey non lo ha difeso?" - chiese il
ragazzo alla madre
La mamma
sembrò confusa - "Pidgey, quale Pidgey?"
"Il Pokémon di Dennis" - rispose il ragazzo
"Non
hanno trovato nessun Pidgey con lui, la mamma di
Dennis mi ha detto che non aveva nessun Pokémon con
sé" - la mamma si accarezzò il mento - "Forse è stato un ladro di Pokémon a fargli questo. Gli ha tolto la vita e gli ha
rubato il Pokémon".
A Gennaro si
accese una lampadina. Lui aveva già sentito parlare di un ladro di Pokémon, Argento, che quattro giorni prima era diretto a Violapoli.
Il ragazzo
prese la PokéBall di Rat e
rinchiuse il Pokémon dentro, prese l'uovo Pokémon e se lo mise sullo zaino, aprì un cassetto, prese
biancheria pulita e qualche soldo.
"Cosa
hai intenzione di fare?" - chiese preoccupata la mamma
"Scoprire
cosa è successo a Dennis e vendicarlo!" - rispose fiero Gennaro.
"Ah
ok" - rispose la mamma, stranamente tranquilla - "cambiati le mutande
ogni giorno!"
"Lo
farò" - disse Gennaro infilandosi lo zainetto - "mi cambierò le
mutande, mamma".