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Autore: Starsign    17/05/2016    2 recensioni
Gennaro fece un'abbondante colazione e uscì di casa, era una soleggiata giornata estiva e Fiorpescopoli era illuminata e riscaldata da potenti raggi solari. Al centro della città Gennaro incontrò un suo amico, Dennis, il ragazzo mostrava in viso una strana espressione.
"Ce l'ho fatta" - disse
"Fatto cosa?" - chiese prontamente Gennaro
Dennis gli mostrò una PokèBall
"Ho catturato il mio primo Pokémon! Ce l'ho fatta, Gennaro! Ora possiamo sfidarci in una battaglia Pokémon!"
Gennaro sorrise, finalmente avrebbe sostenuto la sua prima battaglia, il primo passo per diventare un allenatore, non vedeva l'ora.
Genere: Avventura, Comico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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CAPITOLO 2

TUTTI ODIANO LE TRAGEDIE INASPETTATE

 

Raggiungere Borgo Foglianova non fu difficile per Gennaro, la città si trovava a pochi passi da Fiorpescopoli.

Il difficile arrivava adesso.

Il ragazzo si trovava davanti la porta del laboratorio del professor Elm, ma non riusciva a bussare.

I dubbi tormentavano la mente del giovane. "Ora riceverò un Pokémon, ma se non dovessi riuscire ad addestrarlo? Rat lo conosco da una vita, come dovrei rapportarmi con un nuovo Pokémon?". Gennaro si grattò la testa e toccò il cappello di Armonio. In quel momento gli tornò tutta la determinazione e l'entusiasmo mostrato dopo la sconfitta negli scontri con Dennis e Armonio. Prese coraggio e spalancò la porta del laboratorio, colpì dieci assistenti che si trovavano disgraziatamente davanti la suddetta porta, questi caddero come birilli a terra.

"...scusate" - disse il ragazzo e lentamente proseguì.

Vide il professor Elm scrivere al computer, Gennaro notò che Elm era molto diverso dal professor Oak. Il professore di Borgo Foglianova era molto più giovane, aveva dei capelli castani, indossava dei tondi occhiali ed era di costituzione più snella.

Elm distolse lo sguardo dal computer e lo rivolse a Gennaro. Si alzò velocemente dalla sedia.

"Oh, salve!" - disse - "Io sono il professor Elm, sei qui per ricevere il tuo primo Pokémon?"

"Ehm, veramente..." - il ragazzo cercò di spiegare al professore che tecnicamente un Pokémon ce l'aveva già, ma il professore non sembrava voler essere contraddetto.

"...dicevo, puoi scegliere tra tre diversi tipi di Pokémon! Chikorita, di tipo Erba, Cyndaquil, di tipo Fuoco e Totodile, di tipo d'Acqua. Quale scegli?"

Era giunto il momento. Gennaro rifletté per qualche secondo, ma era certo della sua scelta.

"Cyndaquil" - disse - "voglio il Pokémon di tipo fuoco!"

Dopo aver visto il Cyndaquil di Armonio, Gennaro aveva capito che quello era il Pokémon per lui. Sembrava così facile da allenare e così forte nelle battaglie, era perfetto. Non vedeva l'ora di avere un Cyndaquil tutto per lui.

"Non ho un Cyndaquil, mi spiace"- le parole di Elm erano come frecce scagliate sul petto

"Cosa?"
"L'ho dato ad un allenatore di nome Armonio" - spiegò il professore

"Lo so, pensavo ne avesse più di uno!"

Quell'affermazione sembrò offendere Elm.

"Guarda che sono Pokémon molto rari" - disse - "cosa ti fa pensare che ne possegga più di una specie?"

"Ha ragione" - si scusò Gennaro - "Allora scelgo Chikorita"

I Pokémon d'erba sono tipicamente facili da allenare, Gennaro, scegliendo Chikorita, pensò di aver trovato un buon alleato.

"Non ce l'ho, l'ho dato ad un'allenatrice"

Il ragazzo stava perdendo la pazienza

"Perché mi ha dato tre opzioni se non ho scelta???" - chiese, cercando di mantenere la calma

"E' la prassi" - rispose il professor Elm, ancora più offeso

"Va bene, va bene" - sorvolò Gennaro - "Scelgo Totodile!"

Con un Pokémon di tipo Acqua, Gennaro era certo che avrebbe sconfitto il Cyndaquil di  Armonio facilmente.

"Non posso dartelo, me l'hanno rubato da poco" - disse il professore con un po' di tristezza.

Gennaro in quel momento pensò ad una frase perfetta per il professore, ma era talmente volgare e insultante che decise di tenersela per sé.

"Non le è rimasto nessun Pokémon, professore?" - cercò di chiarire il povero ragazzo

Prima che potesse rispondere, il professore vide un poliziotto entrare nel laboratorio. Elm si sistemò il camice e iniziò.

"Salve, io sono il professor Elm, sei qui per ricevere il tuo primo Pokémon?"

"No, professore. Non si ricorda di me? Sono l'agente Copper. Ci siamo incontrati venti minuti fa, quando le hanno rubato il Pokém..."

"...puoi scegliere tra tre diversi  tipi di Pokémon" - lo interruppe il professore - "Chikorita, di tipo..."

mentre il professor Elm riprendeva la tiritera, l'agente si rivolse a Gennaro.

"Il professore ha qualche problema?" - gli chiese il poliziotto

Gennaro alzò le spalle.

L'agente Copper decise di ignorare la pazzia dello scienziato.

"Senta, ci sono delle novità sul ladro di Pokémon"

Elm si zittì, l'agente continuò

"Dopo che l'allenatore Armonio ci ha rivelato il nome del ladro, abbiamo lasciato un comunicato ed una ragazzina giura di averlo visto"

Il poliziotto si volse verso la porta. "Alice, vieni qui" - chiamò.

Una ragazza scavalcò gli assistenti del professore svenuti a terra e si avvicinò al poliziotto.

Era una ragazza di circa 11-12 anni, aveva i capelli corti e castani, aveva lo sguardo fisso a terra, segno di una profonda timidezza.

"Oh, salve, sono il professor Elm, sei qui per ricevere il tuo primo Pokémon?"

La scarpa di Gennaro colpì violentemente la testa del professor Elm, l'agente guardò il ragazzo con sguardo severo.

"Non sono stato io" - mentì il giovane.

L'agente si abbassò al livello della giovane e le chiese gentilmente di dire al professore ciò che aveva detto a lui.

"Ho visto l'allenatore con i capelli rossi" - disse la ragazza - "Mi ha sfidata in una battaglia Pokémon, il suo Totodile ha sconfitto il mio Oddish, ha detto che si chiamava Argento e che avrebbe raggiunto Violapoli!"

"Il Totodile stava bene?" - chiese Elm

Alice annuì e il professore tirò un sospiro di sollievo.

"Abbiamo già avvertito la polizia di Violapoli e il Capopalestra Valerio, se Argento dovesse farsi vivo, lo cattureranno subito" - rassicurò l'agente Copper.

Il poliziotto strinse la mano al professore ed, insieme ad Alice, uscì dal laboratorio.

Elm vide che Gennaro era ancora lì.

"Che altro vuoi ragazzo?"

"Altro??" - chiese stupito Gennaro - "Non mi ha dato niente!"

"Mi spiace, ragazzo" - Elm sembrava davvero dispiaciuto, ad un tratto però gli venne un'illuminazione - "Aspetta, magari non te ne andrai a mani vuote!".

Il professore entrò in un'altra stanza, restò lì per qualche minuto e quando uscì, Gennaro notò che aveva un uovo in mano.

"Questo è un uovo Pokémon!" - spiegò il professore - "Dentro c'è un Pokémon"

"Quale Pokémon contiene?" - chiese Gennaro speranzoso

"E' questo il bello!" - l'espressione di Elm era un mix di esaltazione e fierezza - "Me lo hanno inviato i miei collaboratori della regione di Unima, hanno trovato questo uovo vicino ad un esemplare maschio di Mienshao"

Gennaro non conosceva quel Pokémon

"Cosa è un Mienshao?"

"E' un Pokémon Lotta impossibile da trovare qui" - Elm porse l'uovo al ragazzo - "Capisci? Quando si schiuderà, questo uovo potrebbe donarti un Pokémon rarissimo qui a Jotho"

Gennaro era emozionatissimo, non aveva ottenuto un Pokémon ma ne avrebbe avuto presto uno molto raro.

Meglio un uovo oggi che un Pokémon domani.

Il professor Elm diede al ragazzo 5 PokéBall e lo salutò.

Gennaro uscì dal laboratorio con l'uovo in mano.

"Chissà quando si schiuderà?" - si chiese.

 

Gennaro percorse il Percorso 29 per tornare a casa.

Avrebbe aspettato che l'uovo si fosse schiuso e avrebbe sfidato di nuovo Dennis, e poi Armonio, poi sarebbe diventato il più grande allenatore del mondo. Lui, Rat e il rarissimo Mienshao avrebbero scritto la storia.

Il ragazzo notò che il Percorso era stranamente isolato, ma non ci fece troppo caso. Stava sognando ad occhi aperti. S'immaginava mentre sfidava tutti gli otto Capipalestra di Jotho, s'immaginava mentre nuotava nelle numerose medaglie che aveva conquistato in tutto il mondo e immaginava Dennis morire d'invidia. Gennaro sorrise e raggiunse finalmente Fiorpescopoli. Vide una folla di persone davanti la casa di Dennis che bisbigliavano. Gennaro corse a vedere. Vide che anche sua madre era tra quelle persone.

"Mamma, che ci fate tutti qui?" - chiese.

La mamma di Gennaro era pallida, lo abbracciò.

"Grazie al cielo sei qui. Gennaro...io..." - la donna non riuscì a trattenere le lacrime - "Dennis, Dennis è... lui non ...oh, mi spiace così tanto"

Gennaro smise di respirare per qualche secondo.

 

Erano passati quattro giorni dal tragico evento.

Fiorpescopoli si era riempita di giornalisti, poliziotti e gente da tutta Jotho.

Gennaro li guardò dalla finestra della sua camera con odio. In quel momento odiava tutti.

Guardò il suo Rattata e lo accarezzò. "Mi sei rimasto solo tu, Rat, sei il mio unico amico"

Sentì bussare alla porta della cameretta. "Gennaro, sono la mamma, apri!"

"E' aperta, !" - urlò Gennaro

"Non è vero"

"Ti dico di sì"

"Apri la porta!"

"Mamma...è aperta, gira la maniglia"

"Mi hai preso per scema? E' chiusa!"

Gennaro, spazientito, aprì la porta, la mamma entrò.

"Potevi dirmelo che la porta era aperta" - la mamma di Gennaro era appena entrata nella lista nera del figlio.

La donna si sedette sul letto e fece cenno a Gennaro di sedersi vicino a lei, il ragazzo ubbidì.

"Come stai, Gennaro?" - chiese carinamente la donna

"Non riesco a non pensare a quello che è successo a Dennis" - ammise il ragazzo - "Chi può avergli fatto una cosa del genere?"

La mamma scosse il capo. "Non lo so, è terribile, dicono che sia stata opera di un Pokémon"

Gennaro osservò il suo Rattata, il Pokémon giocava con le tende della cameretta.

"Perché il suo Pidgey non lo ha difeso?" - chiese il ragazzo alla madre

La mamma sembrò confusa - "Pidgey, quale Pidgey?"

"Il Pokémon di Dennis" - rispose il ragazzo

"Non hanno trovato nessun Pidgey con lui, la mamma di Dennis mi ha detto che non aveva nessun Pokémon con sé" - la mamma si accarezzò il mento - "Forse è stato un ladro di Pokémon a fargli questo. Gli ha tolto la vita e gli ha rubato il Pokémon".

A Gennaro si accese una lampadina. Lui aveva già sentito parlare di un ladro di Pokémon, Argento, che quattro giorni prima era diretto a Violapoli.

Il ragazzo prese la PokéBall di Rat e rinchiuse il Pokémon dentro, prese l'uovo Pokémon e se lo mise sullo zaino, aprì un cassetto, prese biancheria pulita e qualche soldo.

"Cosa hai intenzione di fare?" - chiese preoccupata la mamma

"Scoprire cosa è successo a Dennis e vendicarlo!" - rispose fiero Gennaro.

"Ah ok" - rispose la mamma, stranamente tranquilla - "cambiati le mutande ogni giorno!"

"Lo farò" - disse Gennaro infilandosi lo zainetto - "mi cambierò le mutande, mamma".

 

 

 

 

  
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