Pov V.

Lunedì era arrivato.
Alle sette di mattina suonò la sveglia di JungKook e mi tirai su dal letto, sbadigliando.
«Kookie..» sospirai, vedendo Jung davanti a me, ai piedi del letto, con la sua miglior puppy face.
«Saremo comunque vicini di stanza» gli sorrisi, strofinandomi gli occhi.
Lui si buttò di fianco a me.
«Lo so!» mugolò nel cuscino.
Gli accarezzai la testa, sempre sorridendo.
Oramai era diventato il mio /fratellino/..o cane da compagnia, ora che ci pensavo bene.
«Allora cosa c'è che non va?» chiesi premuroso.
Alzò di poco la testa, guardandomi con fare teatralmente disperato.
«Suga..e Jimin..» sospirò «NON SANNO CUCINARE».
Lo guardai esterrefatto, per poi scoppiare a ridere.
«Guarda che abbiamo la cucina comune, idiota»
Mi alzai, stiracchiandomi e avviandomi verso il bagno.
Avevo bisogno di una doccia fredda. Era lunedí.

Lunedí. Lunedí. Lunedí. La casa nuova. Il nuovo coinquilino. JHope.

Mi appoggiai al lavandino, inspirando ed espirando ripetutamente.
Alzai la testa, trovando il mio riflesso pallido e tremolante.
Avrei passato minimo un anno con JHope.
Nella stessa stanza.
I letti vicini.
Noi due.
Io e lui.Lui ed io.

Lui ed..

Scossi la testa, spogliandomi ed entrando nella doccia.
Eliminai l'idea di una doccia fredda, quando il vapore si diffuse invitante, toccandomi e inumidendomi la pelle -senza contare che l'inverno era iniziato da poco.
Passai quaranta minuti buoni sotto il getto, rilassando la mente e cercando di impormi che va tutto bene.
Lo vedevo ogni giorno.
Ogni giorno scambiavo battute e momenti con lui.
Come con tutti gli altri.
«Si. Tutti.» bofonchiai, uscendo dalla doccia.
Non era come con tutti gli altri.
Lui non era mai gli altri.
Mi asciugai velocemente, tornando in camera con l'asciugamano intorno la vita, Kookie a preparare la valigia e gli scatoloni come se stesse partendo in guerra.
Gli strinsi una spalla, gentilmente, per poi prendere il cambio.
Le mie cose le avevo preparate la sera prima, sapendo che non avrei avuto abbastanza tempo la mattina stessa.
Mi vestii, per poi avvicinarmi lentamente alla finestra, sedendomi sul davanzale.
Per quanto l'idea di una nuova casa, di una nuova stanza, mi entusiasmasse - JH a parte- mi dispiaceva lasciare quella attuale.
La vista, da quella finestra, era incomparabile.
«Beh..ad ogni modo»
Mi godetti per gli ultimi attimi quella tranquillità innocente.