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Autore: Blue Eich    19/05/2016    4 recensioni
La ragazzina dalla fluente chioma di un rosso intenso si portò l'indice alle labbra, per poi sorridere con un lampo di furbizia. «Arno» lo chiamò, gaia e un po' saccente come al solito. «Sei sporco qui.»
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arno Dorian, Elise de la Serre
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Confiture d'abricot

 

Era successo per gioco, la prima volta. Si erano nascosti dietro una delle siepi che, insieme alle statue di nobildonne dal portamento elegante e ai lampioni a olio, contornavano il gazebo al centro del giardino. Fissavano il vasetto di marmellata alle albicocche furbamente sottratto per l'ennesima volta al cuoco, che si aggirava per la dimora de la Serre alla loro ricerca, ribollendo di rabbia come l'acqua nelle pentole che metteva sul fuoco.

«Anche questa volta ce l'abbiamo fatta» mormorò Élise, ridacchiando in quel suo modo candido, mentre svitava il tappo di sughero dell'agognato barattolo.

«Già!» assentì Arno, altrettanto sottovoce. Ricambiò il suo sguardo birbante e cominciarono a sporcarsi le mani, unico modo per consumare quella succosa melma arancione che tanto adoravano non solo per il sostanzioso quantitativo di zucchero, ma anche perché era loro proibita al di fuori dei pasti, dove gli veniva somministrata in dosi misere e insoddisfacenti. Si leccavano le dita intrise di confettura in silenzio, gustandosi quella piccola conquista. Poi, Arno alzò ingenuamente il capo e notò che Élise lo stava osservando da un po', assorta.

La ragazzina dalla fluente chioma di un rosso intenso si portò l'indice alle labbra, per poi sorridere con un lampo di furbizia. «Arno» lo chiamò, gaia e un po' saccente come al solito. «Sei sporco qui.»

L'orfano vide il suo viso, un armonico ovale, avvicinarsi al proprio. Élise gli rubò un bacio caldo al dolce sapore di albicocca, un po' appiccicoso. Un velo d'innocenza li avvolgeva, dando l'impressione che quegli istanti magici fossero infiniti, fuori dal tempo e dallo spazio. Si distanziarono di poco e riaprirono simultaneamente gli occhi. Arno rimase incantato dalla soavità dello sfarfallio con cui lei sbatté le ciglia, rivelando nuovamente le sue iridi d'un pallido grigio. Forse fu in quell'istante che si rese improvvisamente conto di quanto fossero belle e sprizzanti di vivacità.

Stettero un po' a guardarsi a vicenda, coi nasi che si sfioravano delicatamente. Poi un riso spensierato uscì in contemporanea dalle loro bocche che, senza saperlo, quel giorno avevano assaggiato un pizzico d'amore. Come da piccoli rubavano marmellata dalla cucina, duellavano di spada e si scambiavano baci innocenti, da grandi avvelenavano botti di vino, combattevano fianco a fianco e scoprivano un modo più maturo di amarsi.


 

 

   
 
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