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Autore: destiel87    19/05/2016    0 recensioni
Dopo aver assistito al bacio tra Jace e Clary, i sentimenti di Alec emergono prepotentemente:
Rabbia, tristezza, gelosia, sconforto.
Amore, quell' amore così profondo da soffocarti e bruciarti.
Quando Jace lo sorprende a piangere, controllare le proprie emozioni diventa impossibile.
La verità, quella che ha sempre taciuto, sconvolgerà per sempre le loro intere esistenze.
Tuttavia, ad ogni azione corrisponde una conseguenza.
Saranno pronti ad accettarla?
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Clary Fairchild, Isabelle Lightwood, Jace Wayland
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3 - I'LL GIVE MY ALL TO YOU

 
Cause all of me loves all of you
Love your curves and all your edges
All your perfect imperfections
Give your all to me, I'll give my all to you
You're my end and my beginning
Even when I lose, I'm winning
Cause I give you all of me
And you give me all of you, oh


Erano passati quasi due mesi, da quando Jace era partito da New York.
Due mesi di ricerche, illusioni, speranze, lacrime e rabbia.
Due mesi passati a interrogarsi sul suo rapporto con Alec, ma sopratutto su se stesso.
Quel tempo passato in solitudine gli aveva permesso di riflettere meglio su quello che era e su quello che voleva.
Alla fine, era giunto alla conclusione che tutto il discorso che aveva fatto ad Alec, avrebbe dovuto rivolgerlo a se stesso.
Era lui, che aveva confuso l' amore con l' affetto.
Era lui, che non voleva vedere la realtà.
Sperava solo di trovare Alec in tempo per spiegarglielo.
Da qualche settimana aveva come la sensazione che qualcosa di brutto stesse per accadere, che Alec fosse in pericolo.
Era arrivato a Chicago da un paio di giorni, aveva esplorato quasi tutti i locali frequentati dai nascosti, arrivando a trovare una traccia.
Una ragazza aveva riconosciuto Alec.
Avrebbe dovuto esserne felice, ma il fatto che fosse in compagnia di vampiri, oscurò tutta la sua felicità.
Era la conferma che quella sensazione che gli attenagliava la bocca dello stomaco era fondata.
Intensificò le ricerche, ritagliandosi giusto un paio d' ore per dormire.
Fu la notte del quarto giorno, che finalmente arrivò al Bloody Mary, uno dei più famosi club per nascosti della città.
Quando entrò nel locale, fu pervaso da uno strano odore dolciastro, che all' inizio non seppe riconoscere.
Le luci erano basse, la musica alta, c' erano divanetti sparsi ovunque, dove le persone potevano rilassarsi, due bar e una pista da ballo, e infine, un privè in fondo al locale.
Jace si mischiava perfettamente con l' ambiente, portava i suoi pantaloni di pelle nera, una maglietta bianca e sopra la sua giacca nera.
il taglio di capelli e i tatuaggi, contribuirono a farlo passare quasi inosservato tra la folla.
Esplorò ogni angolo del locale, cercando tra i volti sconosciuti l' unico che stava cercando.
Poi improvvisamente, lo vide.
Era sdraiato su un divano bianco, aveva una camicia rossa sbottonata e gli occhi chiusi, mentre un uomo gli stava baciando il collo.
Era alto e di bell' aspetto, con lunghi capelli neri e occhi dello stesso colore, portava una barba ben curata e mostrava i suoi pettorali scolpiti, salendo e scendendo sul corpo di Alec.
Quando lo vide, una folle ondata di rabbia e gelosia invase Jace, come mai gli era successo in vita sua.
Si precipitò nel privè, scansando uno dei buttafuori e colpendo il secondo allo stomaco.
"Alec! Alec!" Urlò avvicinandosi a lui.
Il ragazzo aprì leggermente gli occhi, muovendosi lentamente e con fatica, come se fosse sotto l' effetto di qualche droga.
"Chi diavolo sei tu? Sparisci moccioso!" Lo avvertì l'uomo che teneva Alec tra le braccia.
"Io sono il suo parabatai, e tu farai meglio a lasciarlo immediatamente, prima che ti tagli le mani!"
Uno degli uomini al suo servizio afferrò Jace alle spalle, cercando di trascinarlo fuori.
Jace estrasse la sua spada, preparandosi a colpirlo.
L' uomo estrasse i denti aguzzi, pronto a morderlo.
"Basta così, buttate fuori questo stronzo, mi sta rovinando il dessert!" Urlò mordicchiando Alec sul ventre.
Vedere quella scena diede il colpo di grazia a Jace, che voltandosi affondò la lama nel torace del suo avversario.
Il secondo uomo si lanciò contro di lui, Jace parò il suo attacco e lo colpì al fianco, eliminandolo.
"Allontanati da Alec, e forse, ti risparmierò la vita!" Urlò puntandogli contro la sua lama.
L' uomo rise, poi accarezzò il petto di Alec, che continuava a tenere gli occhi chiusi.
"il ragazzo è mio. Non mi frega niente di chi sei, E' mio, e intendo gustarmelo fino in fondo, se capisci cosa intendo!" Dopo averlo letto si leccò le labbra e gli fece l' occhiolino.
"Dovrai passare sul mio cadavere, per farlo." Jace scandì con cura le parole, pronto al combattimento.
"Con piacere, stronzetto!" Fu la sua risposta.
Si stava alzando andandogli incontro, quando una voce lo fermò.
"Samuel... - Sussurrò Alec - Non... Non fargli del male..."
"Alec!" Esclamò Jace avvicinandosi a lui.
Samuel lo bloccò con forza, mostrando i denti.
"Non mi fai paura..." Esclamò Jace.
"Lui è mio adesso..."
"No, è mio, è sempre stato mio, e ti giuro che ti ucciderò se cerchi di portarmelo via!"
"J... Jace... " Disse debolmente Alec.
Al sentire il suo nome Jace si voltò verso di lui, vedendo che aveva aperto leggermente gli occhi.
"Alec andrà tutto bene, adesso ti porto via di qui, non ti preoccupare..."
"Perchè... Perchè sei qui?" Riuscì a dire lui con fatica.
"Perchè non ho capito quanto ti amavo finchè non ti ho perso... - Rispose Jace con la voce spezzata - So che è stupido, so che sono stato uno stronzo e che ti ho fatto soffrire, ma devi credermi se ti dico, che sei l' unico che potrò mai amare..."
Jace avvicinò la mano al viso di Alec, accarezzando la sua guancia, poi gli diede un bacio sulla fronte, restando appoggiato alla sua pelle per qualche istante.
"Non ti lascerò più andare via... Qualsiasi cosa succeda, non ci separeremo più, tu ed io." Sussurrò stringendo forte il suo viso.
Alec lo guardò intensamente, fissando i suoi meravigliosi occhi celesti.
"Come posso fidarmi di te? Hai... Hai baciato lei dopo che..." Non riuscì a finire la frase, troppo stanco per proseguire.
"Perchè se tu mi darai tutto te stesso, ti prometto che io ti darò tutto me stesso... Per sempre... Ti prego, fidati di me ancora una volta..."
"Ora basta amoreggiare, - Si intromise Samuel -  Io e lui abbiamo delle questioni in sospeso, quindi vedi di andartene immediatamente!"
Lo afferrò con forza per la giacca, senza accorgersi della lama che gli entrava nel ventre.
In un attimo, il suo corpo bruciò e svanì.
Jace e Alec si guardarono a lungo, poi Jace ripose la spada nel cinturone e si chinò sul  suo amico, prendendolo in braccio.
"Andiamo a casa?" Chiese avvicinandosi al suo viso.
Alec era ancora confuso e stordito, ma poteva vedere chiaramente tutto l' amore che sprigionavano gli occhi azzurri di Jace.
Forse, i sogni dopotutto si realizzano, pensò.
"Si, portami a casa... Amore." Rispose con un leggero sorriso.
Jace sorrise a sua volta, poi portò le labbra ad incontrare quelle di Alec, assaporandole di nuovo.
Lo baciò intensamente, come la prima volta, ma con la consapevolezza che era davvero quello che voleva, e che non sarebbe scappato subito dopo, spaventato dalle conseguenze.
Anzi, non vedeva l' ora di scoprire quali sarebbero state.
  
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