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Autore: Vicktoriya8    19/05/2016    0 recensioni
Dopo un incidente stradale Emily non ricorda più nulla.I suoi due migliori amici sono ancora lì per lei,ad avvertirla sui pericoli.Ma se uno di questi pericoli Emily non lo considerasse tale?
Riuscirà a distruggere i fantasmi del passato che perseguitano Carter e a recuperare la memoria?
Non ho più fiato.Ma non riesco a fermare le gambe.Sento il vento freddo sul volto,e intorno a me è tutto sfocato.Corro.Corro per difendere i miei sentimenti.Spero che lui sia li ad aspettarmi.Non m' importa,in questo preciso momento non m'importa più di nulla. So che se non lo fermo lo rimpiangerò per sempre,so che non posso tornare indietro.I sentimenti ci sono eccome,e non sono spazzatura.
"Carter!" urlo con la poca voce che mi è rimasta.Lui è li ,lo intravedo,ormai potrei riconoscerlo da chilometri di distanza.
"Non potrai cancellarmi cosi facilmente!"
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
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"Lily,mi mancherai tantissimo,ma non dimenticare che papà sarà sempre qui" dice portandomi un dito sul cuore.Un uomo con due occhi che conosco fin troppo bene.Lo abbraccio con tutta la forza che ho in questo corpo da bambina,e piagnucolo.

"Non andartene papà..."

Carter

Allungo il passo verso di lei vedendola perdere l'equilibrio.

Cade silenziosamente tra le mie braccia,come fosse un angelo.

"Cavolo.." sussurro consapevole che nessuno può sentirmi.

Non ho la minima idea di cosa fare,non so né dove abiti né il suo cognome.

La alzo di peso e la corico sulle spalle,è così leggera.

Mentre mi dirigo alla vettura sento il suo respiro sul collo,così caldo e tranquillo.I capelli castani profumano di fragola,e le sue mani calde mi avvolgono inconsapevolmente in un abbraccio caldo.

Non sembra volersi risvegliare.Ha dei lineamenti così sottili che sembra una bambina.Una bambina bellissima.

Cerco di concentrarmi sulla guida invece di sprecare il mio tempo facendo viaggiare la mia mente su una ragazza.Le donne portano solo guai.Un guaio dopo l'altro,si arrabbiano per nulla,si lamentano,ma il problema più grande è che ti fanno innamorare comunque.L'amore è una trappola dalla quale non c'è via di scampo,un buco nero che ti risucchia,una calamita che ti attrae.L'amore è qualcosa di così bello e complicato allo stesso tempo,e sta a te decidere quando vale la pena lottare per lui.Ho imparato a mie spese che un sentimento del genere non porta nulla di buono.

Apro la porta di casa e il più delicatamente possibile poso la busta a terra,stendo Emily sul letto facendo attenzione a non svegliarla.

"Non andartene!".Sento un grido provenire dalla camera da letto dove mi dirigo lanciando il telefono sul divano.

Emily è seduta sul letto con lo sguardo perso nel vuoto.Ha un'aria sconvolta,come se avesse visto il mostro dei suoi incubi.

"Va tutto bene?" chiedo cercando di attirare la sua attenzione.Sembra che il diavolo in persona abbia fatto visita all'angelo che mi è caduto poco prima tra le braccia.Mi guarda impaurita,ma non sembra aver paura di me bensì di qualcos'altro,non sembra rendersi conto di essere in una casa che non è la sua e di ciò che la circonda.

Mi avvicino a lei e mi siedo sul letto,i suoi occhi persi nel vuoto mi ricordano troppo i miei per rimanerle indifferente.

"Vado a prenderti un bicchiere d'acqua" sentenzio non ricevendo nulla da parte sua se non uno sguardo triste.

Mi alzo,ma qualcosa mi impedisce di muovermi.La sua piccola mano sta tenendo stretto un lembo della mia maglia.Alzo lo sguardo dall'esile braccio per incrociare i suoi occhi.

"Non lasciarmi sola..." mugola sul punto di piangere.

Riprendo la posizione di prima accanto a lei aspettando che dica qualcosa,portarla a casa mia non è stata certamente l'idea migliore che io abbia mai avuto.

"Lily.." bisbiglia.Aspettando che continui la osservo stringere le coperte.

"Lily,è così che mi chiamava mio padre.."

La guardo confuso,non riesco a trovare un filo logico tra il soprannome e la sua perdita di sensi.

"Io non lo sapevo..." dice con la voce spezzata,noto delle lacrime che cominciano a solcarle il viso.

"Dovresti andare a casa ora" consiglio non sapendo come comportarmi.Non passo molto tempo con le ragazze e generalmente non amo la loro compagnia,almeno da quando lei è andata via.

"Grazie.." sussurra come se avesse paura di farsi sentire.

"Non farti strane idee,mi sarei sentito terribilmente in colpa se ti avessi lasciato per strada" rispondo seccato.Non voglio avere a che fare con altre ragazze,non voglio che si innamorino o provino qualcosa per me,sarebbe solo un peso in più da sopportare.

"Già!" forza un sorriso alzandosi la letto.

La vedo uscire dalla casa senza dire una parola,sembrava scioccata e stanca,sembrava che le mancasse qualcosa.

   
 
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