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Autore: atearonmyheart    19/05/2016    0 recensioni
Le urla della bimba rimbombano nella piazzola come ad annunciare la morte della mamma che fino a qualche secondo prima la teneva riscaldata con il suo corpo; il bambino la toglie dalla stretta della donna e le sussurra nell'orecchio come per calmarla.
Le urla di un signore scemano fino a diventare la suoneria di una sveglia. Era sempre il solito sogno a svegliarla, ormai Maela si era abituata.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Un passo dietro l’altro. Un gesto meccanico, semplice se non ci pensi. Una cosa che impari da piccolo e che ti caratterizza, ma per Maela, anche una semplice passeggiata era motivo di preoccupazione. Preoccupazione per l’opinione degli altri, per come la vedevano.
Un’opinione di quello che gli altri vedevano in lei  Maela ce l’aveva. Un’adolescente che non dimostrava la sua età, ma qualche anno in meno, che si vestiva con vestiti più grandi della sua taglia, spesso trovati nel reparto dei ragazzi. Questo aveva fatto scatenare delle voci sul suo orientamento sessuale, voci che non le avrebbero creato dei problemi, se non fossero state tutte delle bugie; ma la gente ci aveva creduto e nessuno si era accertato che queste fossero  o no vere.
Era successo al primo anno nella nuova scuola, un ragazzo del terzo aveva detto in giro che Maela era lesbica e come per magia nessun ragazzo le si era più avvicinato, se non per deriderla.
Maela non se ne preoccupava, continuava ad uscire con le compagne di classe, scherzava e faceva battute senza rispecchiare lo stereotipo della tipica ragazza, tutta carina acqua e sapone o con il trucco perfetto e naturale. Portava i capelli castani schiariti dal sole corti, in un taglio fino alle spalle, per comodità, perché d’estate  le davano fastidio e passava dal non truccarsi per niente a mettere una linea abbondante di eye-liner e a marcare le sopracciglia spesse con l’apposito ombretto, a mettere il rossetto rosso che aveva rubato a casa della nonna l’estate prima e a coprire le occhiaia sempre presenti sotto i suoi occhi anch’essi castani.
Maela stava percorrendo il lungo corridoio dell’Austin High School, dietro Cindy. Cindy era sua amica dalle elementari, la tipica amica che se ri incontrassi per la prima volta eviteresti. Non era bellissima: più bassa di una spanna di lei, con degli occhiali da vista sempre posati sul naso e senza i quali non avrebbe potuto vedere. Cindy era più formosa di Maela e con formosa si intende con delle tette sproporzionatamente grandi che facevano sbavare i ragazzi che non vedevano altro, ma appena apriva la bocca …
Un accento texano forzato riportò Maela alla realtà.
«… Maela? - si erano fermate, Cindy aveva iniziato a lamentarsi di qualcosa e vedendo lo sguardo perso dell’altra aveva iniziato a sventolare la mano davanti al suo naso- ci sei?»
«Sì, eccomi, stavo pensando all’ultima puntata della serie tv di cui ti parlavo stamattina.» Cindy la prese sotto il braccio, andando avanti per raggiungere l’uscita della scuola.
Appena misero piede fuori dall’edificio Maela rabbrividì, stringendosi nel giubbotto in jeans, era maggio ma si gelava come se fosse febbraio. Si voltò a guardare Cindy, tranquilla si stava sistemando sulle spalle il giacchetto in pelle giallo sotto il quale portava una semplice canotta nera che non lasciava niente all’immaginazione.
Scuotendo la testa tirò fuori dalla tasca interna del giubbotto in jeans un pacchetto di sigarette e l’amica fece lo stesso.
«Sai, anche Adam fuma ed è fighissimo, me lo ha comprato lui questo pacchetto. - Maela roteando gli occhi si voltò incamminandosi verso casa. -Hai  fatto i compiti del professor Riley? Me li passi?»
«Sì, appena arrivo a casa ti mando la foto.  Esci oggi?»
«Ovvio, vado con Rae da Robby’s alle quattro –un attimo di pausa, seguito da un sospiro- vuoi venire anche tu?»
 
***

Seduta sul divano, Maela stava con il telefono in mano controllando Instagram , la madre le passò davanti guardandola per poi sparire nella stanza accanto. Dopo qualche secondo le ripassò davanti, fermandosi.
«Hai intenzione di posare quel telefono e uscire come tutti gli adolescenti normali fanno?»
«Alle quattro vado da Robby’s con Cindy, Rae e Felicity.» disse Maela senza alzare lo sguardo.
«Sei sempre da Robby’s, torna presto a casa mi raccomando.» mentre usciva dalla sala aggiunse un Eh? Come se si stesse assicurando l’attenzione della figlia, Maela alzò un pollice e fece un sorriso che più forzato non si poteva.
Si alzò dal divano, passò in camera e spostò il pacchetto di sigarette dentro la borsa, facendo attenzione che la mamma non fosse nei paraggi. Se gliele avesse scoperte si sarebbe ripetuta la scena dell’anno precedente quando entrambi i genitori non le avevano rivolto la parola per più di un mese.
Si guardò nello specchio dell’andito assicurandosi di non essere diventata all’improvviso Gigi Hadid. Niente, un’espressione affranta si impossessò del suo viso. Aprendo la porta urlò alla madre che stava uscendo e sbatté la porta alle sue spalle.
Da Robby’s prese una tazza d tè freddo e si sedette al solito posto assicurandosi il solito sguardo fulmineo della padrona del bar. Stephanie non era sposata con un Robbie, nemmeno suo padre si chiamava così e nessuno sapeva il perché del nome del bar. Si sapeva solo che un giorno lei era arrivata in quel paese con un camioncino carico di mobili e cianfrusaglie e che aveva aperto quel bar nel giro di qualche mese.
Tirò fuori il telefono, mise le cuffie e fece partire una playlist, posando il cellulare sul tavolino. Si mise a guardare quella sottospecie di telefono con uno sguardo sorpreso, chiedendosi come faceva a funzionare ancora nonostante tutti i colpi e tutta l’acqua che gli era caduta sopra. Scoppiò a ridere, ma quando si rese conto che sarebbe apparsa come una pazza si mise una mano davanti alla bocca e finse di sbadigliare, rendendo la cosa ancora più strana.
Tirò fuori dalla borsa un libro per ingannare il tempo, era in anticipo di un’ora. Iniziò il libro e si immerse a leggere finché non vide qualcuno sedersi nella poltrona davanti a lei.
Mentre toglieva una cuffietta dall’orecchio Maela alzò un sopracciglio e tornò a posare la sua attenzione sul libro, la protagonista aveva appena affiancato il ragazzo in una lotta contro delle ombre. Maela non riusciva a concentrarsi e quando si rese conto che da dieci minuti continuava a leggere lo stesso paragrafo senza aver capito nulla chiuse il libro facendogli fare rumore.
Prese coraggio «Hai bisogno?»
«No, è l’unico posto libero e non mi sembrava giusto che tu fossi sola e occupassi il posto migliore, con le poltrone e tutto.» il ragazzo stava bevendo un caffè e davanti a sé aveva un tablet. Maela posò la sua attenzione su quello che appariva sullo schermo, non appena lui se ne rese conto lo bloccò e lo spostò sulla poltrona accanto a lui.
«Sto aspettando le mie amiche. Fra un po’ dovrebbero arrivare.» lui fece un sorrisetto supponente abbassando la testa.
I capelli tinti gli caddero sulla fronte abbronzata e lui con prontezza li risistemò con una semplice mossa della mano. Alzò di nuovo lo sguardo e Maela notò gli occhi azzurri del ragazzo, non ne aveva mai visto di così limpidi. Il ragazzo schiarì la voce.
«Resterò qua finché non arriveranno, poi me ne andrò, tu continua pure a leggere il libro. Non ti disturberò.»
Alzando le spalle Maela prese un sorso dalla cannuccia del suo bicchiere di tè e tornò a leggere, senza però far caso a nessuna parola essendo distratta dallo sguardo del ragazzo su di lei.
Dopo un po’ riuscì a concentrarsi, scoprì che il ragazzo del libro faceva parte delle ombre e che voleva uccidere la protagonista, quando rialzò lo sguardo si rese conto che il biondino non c’era più e che Cindy stava entrando, seguendo Rae.     




 

SOMETHING.

Ehm... ciao!

Sono nuova su Efp e sinceramente... non so bene come funzioni qua. Beh spero che qualcuno legga questa storia e che a questo qualcuno piaccia la storia. Non importa se la storia la legge una sola persona, cinque o nessuno.

Ho deciso di postare qua perché già da un paio di mesi avevo in mente questa storia e beh volevo postarla. hahaha 

Niente, se leggete questo capitolo lasciatemi il vostro parere e soprattutto se vi fa schifo ditemelo che non mi offendo!

HASTA LUEGO!

   
 
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