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Autore: camilove97    19/05/2016    3 recensioni
Astrid Hofferson e Hiccup Haddock sono amici d'infanzia. Ma cosa accadrebbe alla loro amicizia se Astrid scoprisse il segreto più oscuro di Hiccup?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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POV ASTRID

<< AAAAAHHHH >> urlo con tutto il fiato che ho in gola. Questo deve essere un incubo, tra tutte le cose, questa è di gran lunga la peggiore, per di più a due settimane e mezzo dal matrimonio. Vedo Hiccup entrare in bagno con il fiatone.

<< Cosa c'è Astrid?! Ti senti male?! >> chiede preoccupato. Mi giro verso di lui.

<< Cosa “cosa c'è?”?! Non lo vedi?! >> chiedo di rimando indicando i miei capelli. Hiccup fa un sospiro di sollievo e sorride.

<< Mi hai fatto spaventare. Non lo fare mai più >> dice con aria di finto rimprovero. Mi abbraccia.

<< Io ho spaventato te? Guarda i miei capelli! >> esclamo disperata, ritorno in camera e lui mi segue.

<< Guarda il lato positivo. Non dovrai più preoccuparti di avere i capelli in ordine la mattina >> si morde le labbra per non ridere. Gli lancio uno sguardo assassino. Alza le mani in segno di difesa.

<< Eddai Astrid. Ti ricresceranno, non è un dramma >> dice cauto.

<< Non lo sarebbe se non mancasse così poco al matrimonio >> rispondo acida.

<< Ormoni mode: On >> sussurra quel disgraziato del mio fidanzato. Mi giro di scatto.

<< Cosa hai detto? >> chiedo con aria minacciosa.

<< Ho detto che sei bellissima anche con i capelli corti milady >> balbetta impaurito. Lo guardo torvo.

<< Mi hai dato indirettamente dell'acida? >> chiedo ancora avvicinandomi a lui che indietreggia.

<< Calmati amore, ricordati che sei incinta >> cerca di tranquillizzarmi, ma non ci riesce.

<< Non tirare in ballo mio figlio, ora >> rispondo.

<< Veramente sarebbe anche mio figlio >> dice e si avvicina alla porta. Brutto sbaglio. Prendo il cuscino e glielo lancio addosso ma, per sfortuna, esce prima e la mia arma colpisce la porta.

<< Scappa pure Haddock, prima o poi dovrai tornare >> sussurro a me stessa. Ritorno a preparare la roba per tornare a casa. Oggi mi dimettono. I miei pensieri tornano ai miei capelli. Non sono completamente rasati,hanno la stessa lunghezza di quelli di Hiccup, come posso sposarmi con questo taglio? Cerco in tutti i modi di non pensare a quello che tra poche settimane sarà mio marito, ma ogni cosa mi riporta a lui, come ha potuto darmi dell'acida? Non l'ha detto direttamente, ma il senso era quello. Lentamente la mia rabbia cala, fino a sparire del tutto. Forse Hiccup ha ragione, la gravidanza mi gioca brutti scherzi nel mio umore. Appena torna gli chiedo scusa. Sento la porta aprirsi e, credendo fosse Hiccup, comincio a parlare.

<< Scusami amore mio, non so che mi sia preso. Ti prego Hic perdonami >> mi giro e mi rendo conto che mi sono appena scusata con mia zia.

<< Oh nipote, che hai combinato? >> ride. Sto per raccontarle tutto, ma mi ferma.

<< So già tutto, Hiccup mi ha raccontato. È qui fuori sai? È disperato, sta cercando un modo per farsi perdonare >> dice.

<< Sono io che dovrei chiedergli scusa. Mi sono comportata da acida >> dico.

<< Ti sei comportata da donna incinta. È normale, che gravidanza è senza qualche sbalzo di umore? >> scherza. Ridiamo entrambe.

<< Lo facciamo entrare? >> chiedo.

<< Non ancora, fallo friggere per un altro po' >> dice. Mi alzo, dirigendomi verso la porta chiusa, la apro e sento Hiccup parlare con qualcuno.

<< Come faccio a farmi perdonare Heather? >> chiede Hic disperato.

<< Non avete niente da perdonarvi Hic. È incinta, è normale che abbia questi sbalzi di umore e tu non devi disperarti così >> lo consola.

<< Dici che è ancora arrabbiata con me? >> chiede.

<< Lei non è arrabbiata con te. Comunque ti insegno una cosa, mai e dico MAI contraddire una donna incinta, né evidenziare al fatto degli ormoni sballati >> dice ridendo.

<< Dopo poco fa credo di aver imparato la lezione >> dice di rimando il mio ragazzo. Apro la porta e gli occhi di Hic si fermano sui miei. Heather entra in camera, lasciandoci da soli. Nessuno dei due parla, ci guardiamo e basta. Ad un certo punto ci avviciniamo e mi prende le mie mani tra le sue.

<< Mi dispiace milady, non dovevo alludere che sei acida >> sussurra.

<< No Hic, tu devi perdonare me, ho esagerato. Questa gravidanza mi sballa l'umore >> dico. Mi stampa un bacio.

<< Non siamo nemmeno sposati e già litighiamo. È comica come cosa >> mi abbraccia.

<< Non voglio sapere come sarà dopo >> mi stringo a lui. Ci stacchiamo e mi bacia la punta del naso.

<< Andiamo a casa, ho voglia di mettermi sul divano con te e coccolarti >> dice prendendomi per mano e torniamo in camera.

<< Oh. non vedo l'ora! >> dico entusiasta.

<< Avete fatto pace? >> chiedono Heather e la zia.

<< Ovvio, non può resistere al mio fascino >> dice Hic, gli tiro una gomitata nelle costole.

<< Ok questa me la sono cercata >> sussurra agonizzante. Ridiamo e dopo aver preso tutte le mie cose, torniamo a casa.

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<< Aahh. Casa dolce casa >> dico felice. Sdentato e Tempestosa mi corrono incontro scodinzolando felici.

<< Mi siete mancati anche voi pelosoni >> li accarezzo mentre Hic chiude la porta. Mi avvicino per prendere la borsa, ma con uno scatto la allontana da me.

<< Eh no milady >> dice con un sorriso. Gli lancio uno sguardo di rimprovero.

<< Sono i miei panni e li devo lavare io >> dico a braccia incrociate.

<< Non finchè sei completamente guarita >> replica.

<< Sto benissimo >> ribatto. A volte sa essere molto testardo, ma io non mollo.

<< Non ne ho dubbi, ma preferisco non farti correre rischi. Ricordati che stai portando in grembo nostro figlio, non ti devi stancare troppo, lo ha detto anche il dottore. Perciò ora sali in camera e ti metti a letto >> dice autoritario. Apro la bocca per ribattere << e niente storie >> conclude. Mi arrendo e con uno sbuffo vado in camera.

<< Alcune volte mi sembra di essere io la bambina >> borbotto mentre mi metto qualcosa di più comodo.

<< Cosa hai detto milady? >> sento dietro di me.

<< Niente papà >> rispondo e mi metto a letto. Lo sento ridere.

<< Certo che sei incredibile >> dice prima di uscire e lasciarmi sola. Porto una mano alla pancia, accarezzo quella leggera protuberanza. Sono quasi due mesi che porto questo fagiolino dentro di me e ancora non posso crederci. Chiudo gli occhi immaginandomi con un fagottino tra le braccia e con accanto quello che sarà mio marito. Sento una mano appoggiarsi delicatamente sulla mia, istintivamente sorrido.

<< A cosa stavi pensando? >> sussurra baciandomi il collo.

<< Pensavo a fagiolino >> cerco di trattenere un sospiro, ma non ci riesco << e al mio futuro marito >> aggiungo girandomi. Ci guardiamo negli occhi.

<< Oh sì? E che cosa stavi pensando di lui? >> continua facendo toccare i nostri nasi.

<< Stavo pensando a quanto fosse sexy e a quanto sia fortunata ad averlo con me >> dico baciandogli l'angolo della bocca.

<< Sono sicuro che anche lui pensi la stessa cosa di te >> mi bacia. Stiamo così per un po' di tempo. Almeno finchè non squilla il mio cellulare, provocando un grugnito contrariato da parte del mio fidanzato.

<< Chiunque sia giuro che lo uccido >> borbotta. Trattengo una risatina e guardo chi è.

<< Hey Heather >>.

<< Hey Astrid. Ti volevo proporre una cosa insieme alle altre. Spero di non aver interrotto niente >> dice.

<< Tranquilla. Hai bloccato tutto sul nascere >> dico, provocando l'ennesimo grugnito da Hiccup e una risata dalla mia amica.

<< Allora a posto. Senti un po', che ne dici di andare a vedere di un abito da sposa domani? Sappi che non accetto un no come risposta >> guardo Hic che mi va un cenno di assenso.

<< Va bene >> dico.

<< Perfetto. Ti veniamo a prendere domani mattina. Ciao >>.

<< Ciao >> e riattacco. Mi giro verso Hiccup.

<< Dove eravamo? >> chiedo. Con una risata mi porta sotto di sé e mi bacia con foga.

-------------------------TIME SKIP---------------------------

POV HICCUP

Un leggero pigolio mi sveglia. Apro un occhio per capire cosa ha disturbato il mio sonno e mi rendo conto che è la sveglia del telefono. Velocemente la spengo e mi libero delicatamente dall'abbraccio di Astrid, che sta dormendo come un ghiro. Mi vesto e, in punta di piedi, scendo in cucina per preparare la cena. Decido di cucinare due bistecche con l'insalata, visto che abbiamo entrambi saltato il pranzo e questo non va bene, specialmente per Astrid. Devo stare più attento e prepararmi ad essere un buon marito e padre. Mi metto il grembio, visto che nessuno si sa insudiciare più di me in cucina. Sto girando le bistecche, quando sento due braccia circondarmi. Istintivamente mi giro e bacio la proprietaria.

<< Buongiorno milady. Più che altro buonasera >> rido.

<< Buonasera >> risponde con voce assonnata.

<< Come ti senti? >> chiedo.

<< Affamata >> risponde guardando le bistecche.

<< Tra poco sarà pronto. Vai pure a sederti >> annuisce e va a tavola. Cinque minuti dopo arrivo con due piatti, le poso sul tavolo e cominciamo a mangiare. Nel giro di poco Astrid si spazzola la sua bistecca e guarda la mia come se fosse l'ultima al mondo. Dopo un po' sbuffo e gliela passo, mi ringrazia con lo sguardo e se la mangia. Una volta finito sparecchiamo e ci mettiamo sul divano a guardare un film, visto che abbiamo dormito tutto il pomeriggio. Improvvisamente, Astrid si alza e corre in bagno con una mano sulla bocca e una sulla pancia. Trattengo una risata e le vado dietro per aiutarla.

<< Forse non dovevo mangiare anche la tua bistecca >> dice tra un conato e l'altro.

<< Non è colpa delle bistecche. Sei incinta, ricordi? >> dico. Mi guarda male. Oh Oh sbalzo di umore in arrivo.

<< Me lo ricordo bene di essere incinta, grazie >> ringhia. BINGO! << per non togliere il fatto che sto ingrassando! >> aggiunge con gli occhi lucidi. Okay Hiccup, Heather ti ha spiegato come uscirne, basta stare attenti.

<< Non è colpa tua piccola, queste cose si fanno in due e non sei grassa >> dico accarezzandole la pancia, si comincia a sentire qualcosa << vuoi sapere una cosa? >> chiedo. Annuisce << sono sicuro che sarai molto sexy anche con il pancione >> dico baciandole la fronte. La sento ridacchiare.

<< Ecco quello che volevo sentire! >> esclamo prendendola per i fianchi e facendola volteggiare.

<< Mettimi giù o finirò per vomitare di nuovo! >> ridacchia. Faccio come ordinato e l'abbraccio. La sento sbadigliare.

<< Andiamo a letto, domani mattina ti aspetta l'inferno >> dico.

<< A chi lo dici! Per fortuna che sono iniziate le vacanze di Natale >> sospira. Oh no. Mi ero completamente dimenticato di Natale! Devo assolutamente trovare un regalo per Astrid. Mi è venuta un'idea. Mentre la mia signora è in bagno a prepararsi, mando un messaggio veloce ai ragazzi.

Domani mattina ci vediamo al centro commerciale”.

Nel giro di poco arrivano tre messaggi.

F: “OK Hic”.

T: “Va bene bro”.

S: “Ci vediamo domattina cugino”.

Poso il cellulare sul comodino e nel frattempo arriva Astrid. Ci sdraiamo e ci addormentiamo abbracciati.

   
 
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