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Autore: nettie    20/05/2016    1 recensioni
Se un giorno dovrò mai presentarmi alla tua porta, invecchiato ed irriconoscibile, abbi pietà di me
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Lettere a Nessuno.'
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Ciao, bambina mia. In questa fredda notte ho deciso di scriverti forse per la prima e l’ultima volta, perché c’è qualcosa che vorrei dirti e che non penso tu sia ancora in grado di capire. Ma ti prometto che dopo queste righe non sentirai più nessuno urlare in casa, non sentirai più brutte parole e non dovrai più guardare me e la mamma litigare. Perdonami, bambina mia, ma papà ha deciso di andarsene e non tornerà, per la troppa vergogna che mi porterò dietro fino alla fine dei miei giorni. Ti guardo dormire, con i riccioli biondi sparsi sul cuscino e le labbra socchiuse, il piccolo nasino arrossato, e quelle manine così piccine che stringono un pupazzo di pezza, un tenero coniglietto rosa che io e mamma ti regalammo quando avevi solo pochi giorni. Lo stringi come se in questo momento fosse l’unica cosa importante al mondo, lo stringi al petto e ti ci accoccoli tutta rannicchiata, avvolta nel tuo pigiamino pieno di ricami e svolazzi. Vorrei avvicinarmi a te ed abbracciarti per un’ultima volta, ma non posso spezzare l’incatesimo del sonno del quale sei preda. Ti guardo nella penombra mentre la luna t’illumina il viso, e in quest’ultimo mi riconosco, solo più giovane e più puro. Scusami, principessa mia. Perdona il tuo povero papà, perdonalo per non aver avuto coraggio a vederti crescere. Perdona il tuo povero papà per aver fatto soffrire la mamma, e in mia assenza stalle sempre vicino: te ne prego, perché ne avrà bisogno. Lei avrà bisogno di te, come ogni altra madre ha bisogno del proprio figlio. Tu, tu devi essere forte anche per lei, quando vedrà tutto nero dovrai essere tu la sua lanterna. Perdona il tuo povero papà per essere stato poco meno di un uomo. Perdonami, perdonami ora e fallo anche in futuro, ogni volta che la mia assenza si farà viva colpendoti allo stomaco, facendo capolino nella mente. Perdonami quando sentirai la mamma piangere nella sua camera da letto, da sola, senza di me al suo fianco. Perdonami quando nei tuoi primi disegni non avrò un volto, e perdonami quando vedrai i tuoi piccoli amici correre incontro a quegli omoni che sembrano grandi, grossi, ma tanto buoni, e che comunemente vengono chiamati papà. Perdonami, bambina mia, se non conoscerai mai del tutto il significato di questa parola. Perdonami se non sarò al tuo fianco durante il tuo primo giorno di elementari, perdonami se non ti aiuterò a fare i compiti che ti assegneranno per casa. Perdonami se non ti potrò insegnare a nuotare o ad andare in bicicletta. Perdonami, perché non farò tutte quelle cose che gli altri padri fanno. Perdonami per essere troppo bambino e troppo vigliacco per crescerti. Perdonami quando il tuo primo ragazzo ti farà soffrire, perché non sarò lì per proteggerti e darti conforto. Perdonami quando il mondo ti darà contro, quanto ti giudicheranno, quando ti sentirai inadatta alla società. Perdonami, quando nel bel mezzo della tua adolescenza ti ritroverai da sola contro tutti. Perdonami, ma ricorda che per il tuo assente papà sarai sempre una principessa; la più bella di tutte. Perdonami per non essere stato il cavaliere che avrei dovuto essere. Perdonami quando le tue amiche ti useranno, perché non potrò darti consiglio. Perdonami quando rimarrai sola, perché io non sarò lì con te. Perdonami se non mi avrai al tuo fianco mentre cammini verso l’altare, perdonami se tuo figlio avrà un nonno di meno … e dì anche a lui di perdonarmi.

In queste righe butto tutta l’anima che m’è rimasta, prima di partire verso un futuro incerto ed ignoto che non potrà scalfirmi, perché sarò senza cuore e riguardo per il prossimo. Perdonami se non potrò vederti mettere i tuoi primi dentini e sfoggiare i tuoi primi sorrisi. Perdonami, perché non sai cosa ti aspetta lì fuori, e io non potrò difenderti da tutto il male che sarai costretta a subire.

Perdonami, perché ho avuto paura.

Se un giorno dovrò mai presentarmi alla tua porta, invecchiato ed irriconoscibile, abbi pietà di me. Se un giorno dovrò mai rincontrarti, se un giorno ti vedrò camminare per strada assorta nei tuoi pensieri, perdonami: non avrò la forza di avvicinarmi a te. Perdonami, perché rimarrò nell’ombra. Perdonami se sarò la tua causa di lacrime e dolore. Vorrei potermi portare via anche la tua capacità di soffrire, vorrei poterti rendere felice anche senza la mia presenza al tuo fianco: vorrei non vederti mai piangere. Perdonami, bambina mia, se non posso più starti vicino. Perdonami, perché se mai un giorno dovessi tornare, so che la mamma m’impedirà qualsiasi contatto con te. Perdonami perché ti dirà cose che in realtà non penserà, perdonami perché la vedrai accecata dalla rabbia e dal pianto, perdonami perché sto per distruggere quella che avrebbe dovuto essere una famiglia. Perdonami, perché lei perderà fiducia negli uomini, e tu ne sarai impaurita. Perdonami perché vi ho illuso, e vi ho fatto credere in qualcosa che non mi è possibile. Perdonami quando avrai paura dell’amore. Quando domani mattina aprirai i tuoi occhietti vispi e vedrai le prime luci del mattino, perdonami. Perdonami quando vedrai la mamma con il volto solcato dalle lacrime, e perdonami se capire il motivo del suo pianto sarà per te troppo difficile. Perdonami se domani non sarò io a portarti all’asilo, perdonami se alla sera non avrai nessun omone da abbracciare stretto sul divano. Perdonami se non potrai più vedere il mondo dall’alto delle mie spalle, ma dovrai imparare a fronteggiare la gente da sola. Perdonami, perché neanche io capisco in realtà quanto potrà per te essere difficile il futuro. Ti chiedo perdono, ma non pretendo in alcun modo di riceverlo… il male che ti sto per arrecare non avrà mai pace, neanche quando avrai imparato a farlo rimanere nel passato. Non pretendo che tu capisca il mio insano bisogno, non pretendo che tu capisca da bambina un adulto che è rimasto bambino, ma sappi che ti amerò sempre. Sappi che papà ti ama, ti ama così come sei, e se sarà sempre assente nei tuoi giorni non devi fartene una colpa. Quando giungerà la fine dei tempi, io sarò ancora tuo padre e tu sarai ancora mia figlia. Non importa quanto tu in futuro potrai odiarmi, non importa quante volte ribadirai di non avere un padre, non importa quanto mi rinnegherai, né le parole d’odio che urlerai al muro perché non ci sarà nessuno ad ascoltarti. Tu sei mia figlia. Figlia, mia figlia, perché il legame di sangue che ci unisce non conosce limite o distanza, non conosce paura o assenza. E’ semplicemente per sempre.

 

Prenditi cura di te, bambina mia, ma non aspettarmi troppo a lungo.


-Papà.
   
 
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