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Autore: Yuphie_96    20/05/2016    2 recensioni
Shoko diventa esorcista a 10 anni.
Conosce Lavi e se ne innamora a 13 anni.
A 16 cerca ancora di dichiararsi ma anche le missioni più pericolose sembrano più facili davanti a questa impresa, aggiungendoci anche il fatto che lui sembra preso da Lenalee.
E Kanda Yuu in certe situazioni non aiuta per niente.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rabi/Lavi, Un po' tutti, Yu Kanda
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolino della Robh: Kombawa! Stasera sono un pò in anticipo perchè tra poco vado al cinema con mia sorella, indi per cui avviso subito che non sono riuscita a far controllare come sempre il capitolo alla mia amica siccome non avevo abbastanza tempo (colpa di mia sorella, avvisa sempre all'ultimo! ç_ç), e mi scuso fortemente se ci sono tanti errori, abbiate pietà vi prego, in cambio vi dò un cioccolatino a forma di Tim ç.ç.
Detto questo scappo via perchè tra poco devo andare, vi auguro come sempre una buona lettura e che il capitolo vi possa piacere (pur se con errori ç.ç) <3


Quando Shoko riaprì gli occhi si ritrovò ad osservare le rotaie del treno poco lontane da lei, insieme alle macerie che rimanevano del mezzo che avrebbe dovuto riportare a casa lei e Lavi, al pensiero del rosso cercò di alzarsi di scatto ma una fitta alla testa le impedì di farlo, riuscendo solo a mettersi seduta.
“Lavi?”
Chiamò leggermente sperando di richiamare la sua attenzione, dovunque lui fosse.
“Lavi? Lavi!”
Cercò ancora di mettersi in piedi ma la testa le girava ancora troppo, le vennero le lacrime agli occhi per la frustrazione.
“Stupido coniglio dove sei finito…Lavi!”
“Non c’è mica bisogno di urlare sai?”
La ragazza riaprì gli occhi di scatto, chiusi in precedenza, lasciando cadere alcune stille d’acqua; davanti a lei, in piedi sui talloni, c’era il rosso che le sorrideva.
“Lavi…?”
Le dondolò davanti agli occhi delle bende.
“Ero solo andato a recuperare queste, non sono mica scappato principessa di ghiaccio”
Le passò il pollice sotto l’occhio per evitare che un’altra lacrima le solcasse la guancia, Shoko sentì quella gota ardere come non mai ma per dissimulare gli diede uno schiaffo con tutta la forza che le era rimasta, facendolo cadere a terra.
“La prossima volta avvisa stupido coniglio!...Mi ero preoccupata…”
“Non l’avrei mai detto…”
Il ragazzo si massaggiò la guancia dolorante ridacchiando, si riavvicinò alla blu tirando fuori dalla tasca un fazzoletto e le tastò con delicatezza la tempia destra, sporca di sangue.
“Ahi!”
“Scusa, è dove hai preso la botta quando siamo stati scaraventati fuori”
Con la mano libera le indicò le macerie, Shoko diede una leggera occhiata.
“Cosa sarà successo?”
“Credo un attentato al treno”
“E Takada-san?”
Lavi abbassò lo sguardo, smettendo anche di pulirle la tempia.
“Capisco…”
“Ti bendo la testa”
“Tu sei ferito?”
“Solo un leggero graffio al fianco, non sono fatto di cristallo come una certa mini-Kanda”
L’arciera gonfiò le guance e si preparò a dargli una cinquina di tutto rispetto ma il futuro Bookman, preparato a quell’evenienza, le mise davanti al naso il suo arco.
“Piuttosto che picchiare il povero sottoscritto, sbrighiamoci a trovare un’altra stazione per poter tornare a casa, riesci ad alzarti?”
Le porse la mano che lei accettò, dopo aver sbuffato, e la tirò su da terra.
“Ti sei salvato per un soffio sai?”
“Uhm, ormai ti conosco bene Shoko-chan”
Rispose il rosso sorridendo mentre si portava le mani dietro la testa, la blu lo superò velocemente iniziando a seguire il percorso delle rotaie.
“Non esserne così sicuro stupido coniglio…”

Così si misero in viaggio a piedi, sperando di poter incontrare una stazione abbastanza vicina dove avrebbero potuto prendere un altro treno ma, purtroppo, non ebbero fortuna, non appena la trovarono.
“Tutta la linea è bloccata?!”
Urlarono all’unisono al controllore che mise loro davanti le mani, come per dire che non era per niente colpa sua, ed in effetti era così.
“Purtroppo il treno che è esploso ha creato un sacco di problemi e non siamo ancora riusciti a togliere tutte le macerie per liberare la via, ci dispiace immensamente ma fino a domani nessun treno potrà attraversare questa zona”
“Accidentaccio ed ora?!”
Urlò Lavi portandosi le mani nei capelli, scompigliandoseli frustrato.
“C’è un villaggio vicino almeno?”
Chiese Shoko.
“Il più vicino dista un giorno di cammino”
“Mi dica una cosa, le piace dare brutte notizie?”
Chiese il rosso scuro in faccia.
“è sicuro che non ce ne sia uno più vicino?”
Domandò la ragazza.
“Beh…”
“La prego, sono davvero molto stanca, ferita ed ho bisogno di riposare”
La blu sbattè le ciglia, facendo diventare gli occhi più liquidi ed irresistibili per il povero controllare che, cercando di nascondere il leggero rossore, diede un colpetto di tosse prima di iniziare a spiegare ai due che, in effetti, c’era un villaggio più vicino che distava dalla stazione solo un paio d’ore di cammino.
“Perché non ce l’ha detto prima?”
“Ecco…c’è in giro una voce che dice che quel villaggio è maledetto, almeno solo per gli uomini”
“Solo per gli uomini?”
Chiese Bookman, ora più interessato che arrabbiato come quando aveva posto la prima domanda.
“Si dice che se un uomo mette piede in quel villaggio, non ne uscirà mai più”
“…Che diceva di quello che dista un giorno di cammino?”
“Grazie mille per le informazioni signore, ci dirigeremo verso il villaggio mangia uomini”
Sorrise Shoko
“Cosa?!”
Shoko prese il compagno per il braccio e, dopo aver ringraziato nuovamente il controllore, lo trascinò verso l’uscita della stazione, verso la destinazione che aveva scelto lei stessa.
“Non mi dirai che vuoi davvero andare nel villaggio maledetto?!”
“Non possiamo camminare per un giorno intero”
“Possiamo sempre chiedere un passaggio”
La ragazza si girò a lanciargli un occhiataccia, come per chiedere se Lavi avesse detto sul serio, poi si rigirò continuando a camminare, e trascinare l’altro di conseguenza.
“Andiamo Shoko-chan! Pensa alla mia incolumità”
“Sai badare benissimo a te stesso”
“Allora al vecchio panda! Se non dovessi tornare ti ucciderà sicuramente!”
“No, semplicemente andrà a cercare un altro allievo un po’ meno imbranato”
“Ehi!”
“Vuoi forse negare?”
“Allora pensa a Crowlino! Anche ad Allen, per non dire di Yuu! Mancherò sicuramente a tutti loro!”
“Mah…io metterei le dita sul fuoco solo per Crowley ed Allen”
“…In effetti dire anche Yuu è stato un po’ azzardato”
“Esattamente”
“Comunque non ci voglio venireeeeee!”
“Si, si…”
E continuarono così per tutto il viaggio.

“Vedi? È un villaggio normalissimo”
“Già…se non fosse che non c’è nessuno in giro!”
Urlò il rosso contro la ragazza mentre stavano davanti all’entrata del suddetto villaggio maledetto: come detto da Shoko, da vicino sembrava del tutto normale, con casette una vicina all’altra e negozi aperti, come detto da Lavi, non c’era nessuna anima viva in giro, cosa che spaventò ancora di più il ragazzo che teneva davvero, davvero tanto alla sua povera vita.
“Magari staranno pranzando”
Azzardò l’arciera.
“Se questo è un tentativo di rassicurarmi sappi che non ci stai riuscendo affatto”
“Almeno posso dire di averci provato”
“Fallendo miseramente”
Shoko non l’ascoltò granché e, sistematasi meglio l’arco in spalla, iniziò a mettere un piede dopo l’altro per addentrarsi dentro il cuore del villaggio per vedere di trovare almeno qualcuno; quando Lavi si accorse che stava andando avanti senza di lui, la rincorse immediatamente, perché non ci teneva a restare da solo e venir attaccato all’improvviso, certo sapeva difendersi benissimo, però non si sapeva mai, magari se era in compagnia di Shoko non l’avrebbero attaccato…almeno sperava.
“Se non c’è nessuno ce ne possiamo andare?”
Chiese Lavi, quasi pregando la ragazza.
“E dove passiamo la notte poi?”
“Ti ho mai detto quanto sono belle le foreste viste di notte?”
“Ed io che è scortese rispondere ad una domanda con un’altra?”
“Lo fai anche tu”
“Ma io posso perché sono una signorina”
“No, tu sei una Yuu in miniatura”
“Ehi!”
“Solo voi due mi avreste costretto a venire qui!”
“è il villaggio più vicino!”
“Con una maledizione che dice che ogni uomo che qui entrerà morirà!”
“Da quando credi alle maledizioni, signor Bookman junior?”
“Da quando riguardano da vicino me e la mia povera anima!”
“Quanto sei esagerato!”
“Proprio per nulla!”
Intanto che i due continuavano a litigare, pian piano alcuni mormorii si iniziarono a levare dalle case che stavano sorpassando e, vari occhi curiosi, si affacciarono dalle finestre per poter osservare il rosso del duo, che, con un brivido che gli passò su per la spina dorsale, se ne accorse eccome.
“Shoko, qualcuno mi sta osservando!”
“Adesso non fare il bambino”
“Sono serio, certe cose un Bookman le sente!”
“Oh ma andiamo”
“Appunto, andiamocene finché siamo in tempo!”
“La vuoi piant-?!”
“Oh finalmente un uomo!”
I due esorcisti si guardarono, sbattendo un attimo le palpebre perplessi, poi si voltarono entrambi verso quella voce a loro sconosciuta, trovando così dietro di loro una donna con lunghi capelli neri: indossava un lungo vestito, altrettanto nero, che metteva in evidenza tutte le curve che la donna aveva al punto giusto, specialmente si poteva intravedere il seno abbondante che sembrava voler mettere in mostra a tutti i costi; cosa che ovviamente non dispiacque a Lavi, tanto che, quando ella spalancò le braccia per poterlo abbracciare e dargli così il benvenuto, stava per tuffarcisi in mezzo con gli occhi a forma di cuoricino…
“STRIKE!”
…Se non fosse stato per Shoko, che lo afferrò prontamente per il retro della maglia, facendogli sbattere il sedere per terra.
“Shoko-chan!”
“Chi è lei?”
Chiese la blu all’altra donna, ignorando completamente il rosso, che stava cercando in tutti i modi di liberarsi della presa della ragazza per potersi avvicinare, ma alla fine non ce ne fu bisogno proprio perché la donna si avvicinò di sua stessa volontà e, con un inchino che diede ai due una bella visuale del seno citato sopra, si presentò.
“Il mio nome è Atsuko e sono la moglie del sindaco di questa città”
“Suo marito dove si trova?”
“Oh, purtroppo lui e tutti gli altri uomini del villaggio sono dovuti partire per la guerra, lasciando noi povere mogli qui sole ad aspettarli”
Finì asciugandosi una leggera lacrimuccia dalla gota, mentre dalle case intorno a loro iniziarono ad uscire altre donne, cosa che di sicuro fece felice Lavi che iniziò di nuovo a scalciare per liberarsi dalla presa dell’arciera.
“STRIKE! STRIKE! STRIKE! STRIKEEEEE!
“Ma…da quant’è che sono via precisamente?”
“Da un paio di anni, noi ci siamo barricate in casa per la paura e cerchiamo sempre dell’aiuto da parte dei viaggiatori che attraversano il nostro villaggio…mi dica, vorrebbe proteggerci anche lei?”
Domandò Atsuko chinandosi ancora per poter raggiungere l’altezza del volto di Lavi, lui annuì fortemente già in brodo di giuggiole, la donna sorrise pronta a chinarsi ancora di più per raggiungere le labbra del rosso, che però non riuscì mai a raggiungere visto che Shoko aveva tirato prontamente indietro il compagno.
“Non ho ancora finito con le domande, signora”
“Bene, continua cara”
Mormorò leggermente indispettita, cercando di non darlo a vedere per poter mantenere il suo fascino sul Bookman.
“Alla stazione, il controllore ci ha detto che questo villaggio è stregato”
“Solamente fandonie”
“Può dimostrarmelo?”
“Ovviamente”
“Allora lo faccia”
Le due si lanciarono uno sguardo di sfida, pronte a tirare fuori le unghie, fermate però da Lavi che, liberatosi dalla presa di Shoko quando questa l’aveva allentata un attimo, si alzò in piedi tra le due ed abbracciò entrambe per le spalle, un po’ per fare da paciere un po’ per cercare di tastare l’abbondanza vista prima.
“Susu Shoko-chan non essere così scontrosa, noi qui siamo solo ospiti ed è scortese dubitare di queste povere donne che vogliono accoglierci nel loro villaggio con tanto amore”
“Ma se tu eri il primo a non volerci venire!”
“Sta dicendo la verità signore?”
Atsuko si rannicchiò su sé stessa, facendosi sfuggire alcune leggere lacrime.
“Davvero non voleva venire qui per colpa di una stupida maldicenza?”
Immediatamente Lavi tolse il braccio dalle spalle di Shoko per poter stringere le spalle della donna, e negare fortemente quanto detto dall’esorcista, cosa che fece arrabbiare non poco suddetta esorcista dai capelli blu che, purtroppo, non poté nemmeno ribattere, poiché Atsuko e le altre donne presero Lavi ed iniziarono a trascinarlo via, lasciandola in disparte.
“Stupido coniglio…”
Bisbigliò per poi mordersi le labbra quasi a sangue per non scoppiare a piangere, vedendo per l’ennesima volta che Lavi preferiva stare con un’altra a lei, infine prese a seguire lentamente la scia lasciata dalle altre.

Dopo un paio di ore ormai il labbro di Shoko era ridotto davvero male, tra pellicine rotte e segni di denti, il motivo di tale tormento era anche semplice: Lavi, seduto ad un tavolo esclusivamente per lui al centro della piazza, era circondato praticamente da tutte le donne del villaggio, perché si, erano davvero tutte donne di giovane età e pure di bell’aspetto, mix letale che attirava sempre il rosso e questo lei lo sapeva bene, come sapeva bene che se se ne stava seduta in un angolino a spillucchiare il suo piatto, ascoltando gli sproloqui di Lavi e le risatine irritanti delle altre, la colpa era unicamente sua, dato che era stata lei ad insistere per andare in quel villaggio e non in quello ad un giorno di distanza, però andiamo non aveva idea che sarebbe finita in quel modo: con Lavi che si costruiva il suo harem personale (con donne sposate tra l’altro), e lei a borbottare imprecazioni sottovoce!
Se l’era cercata era vero, però pensò di aver sopportato anche abbastanza, specialmente dopo l’ultima risata sguaiata di Atsuko, quindi si alzò in piedi, non perdendo la grazia appresa durante le lezioni di tiro con l’arco, e si diresse a passo di marcia verso il tavolo, cercando di riuscire a parlare con il compagno.
“Lavi?”
Chiamò Shoko.
“…E poi il vecchio panda…”
“Sul serio?”
“…Lavi potresti ascoltarmi?”
Riprovò l’arciera, dopo il primo tentativo andato a male.
“Certo che si! Però me la sono cavata anche in quella situazione”
“Oooh che eroe!”
“Lavi?!”
Urlò questa volta.
“…Yuu era spaventatissimo ma io per niente!”
“Si vede proprio che sei un ragazzo forte”
“ve-?”
“LAVI BOOKMAN JUNIOR!”
“uff Shoko cosa c’-ehk!”
Davanti al Bookman in quel momento ci stava una reincarnazione in versione femminile di Yuu Kanda, con tanto di arco al posto di Mugen, puntato contro.
“S-Sho-ko-c-chan?”
“Quando una persona ti parla…vedi di darle retta ogni tanto”
“Mi…Mi volevi dire qualcosa?”
Mormorò lui ancora spaventato, la blu annuì solennemente, prendendolo per un braccio, facendolo così alzare da tavola.
“Andiamo via”
“Perché?”
“Ho una brutta sensazione”
“A me non sembra esserci qualcosa di brutto”
“Questo perché sei troppo intento a goderti i favori di quelle donne sposate, e sottolineo, sposate!”
“Non ci vedo niente di male visto come sono disponibili”
Borbottò a sua difesa ma l’altra insistette ancora.
“Torniamo in stazione e dormiamo lì su”
“Non capisco perché dovremmo farlo visto che possiamo tranquillamente stare qui”
“A me qui non piace!”
“Stavolta sei tu che ti comporti da bambina, queste signore si sono offerte di ospitarci, perché offenderle rifiutando?”
“Vogliono ospitare te, non me!”
“Non dire stupidaggini!”
Shoko si morse per l’ultima volta il labbro, facendo uscire una goccia di sangue, prima di puntare un’altra volta l’arco furibonda verso il ragazzo, stavolta facendo comparire anche la freccia.
“S-S-Sho-ko?”
“Possibile che non capisci mai niente, stupido coniglio?!”
Tirò la freccia proprio nell’istante in cui Lavi si abbassò per schivarla, colpendo così la donna che stava dietro di lui ma, a sorpresa di entrambi, il ghiaccio dell’innocence presente nella freccia si attivò facendo esplodere la punta e far comparire così gli spuntoni di ghiaccio che trapassarono la donna, che alla fine forse poi tanto donna non era, visto che l’innocence si attivava solo con…
“…akuma?”
Mormorò Shoko stupita, riprendendosi quasi subito, vedendo i ghigni comparsi sui volti delle altre.
“Lavi!”
“Hi-ban*!”
Gridò il rosso, che aveva già estratto il martello, facendo comparire un drago di fuoco che diede inizio alla battaglia.

“Sembra che alla fine ti devo chiedere scusa”
“Uhm?”
Shoko si voltò verso il compagno che si teneva le mani dietro la testa, mentre guardava il percorso che li avrebbe riportati alla stazione.
“Avevi ragione a volertene andare da lì, quelle donne erano tutte akuma”
“Però ho sbagliato anch’io…sono stata io a voler andare lì anche se tu non volevi, dovrei essere io chiederti scusa”
“Oh beh, meglio farcele a vicenda piuttosto che non farcele per niente, non credi?”
Lavi le fece un sorriso mozzafiato che le fece ardere le gote, pensò che magari poteva…
“Anche se mi dispiace per Atsuko-san, non scorderò mai la sua sesta di seno!”
…poteva dargli un cazzotto in faccia e lasciarlo svenuto lì dov’era.


*Hi-Ban: Timbro di Fuoco, attacco principale di Lavi

   
 
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