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Autore: valec00    21/05/2016    1 recensioni
Era una mattina di novembre.
Come al solito stavo andando a scuola.
C’era qualcosa nell’aria quel giorno, non saprei dire di cosa si trattasse.
Ero giunta in un quartiere che non conoscevo, non sapevo come avessi potuto sbagliare strada, ma ormai...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono tua figlia

Mi risvegliai in luogo angusto, privo di luce. Sembrava una specie di caverna, però da un lato c'era una porta di ferro che rendeva impossibile vedere.
L'unica fonte di luce veniva da uno spiraglio in alto che doveva trovarsi ad almeno dieci metri da terra.
In quel momento mi resi conto di aver paura. Non mi ero certo aspettata tutto ciò dalla mia vita. Volevo non aver mai incontrato Edmondo sul mio cammino.
Iniziai a piangere dalla disperazione.
Desideravo con tutto il cuore essere una normale sedicenne e non un angelo custode, come invece sosteneva Edmondo.
Edmondo, mi resi conto che non sapevo dove fosse. Dovevo trovarlo assolutamente.
Mi ripresi dallo sconforto in cui ero caduta e iniziai a cercarlo. La caverna era grande e c'erano dei corridoi che sicuramente non mi avrebbero portato alla luce del sole, ma avrei potuto trovare il mio amico.
Vidi che affianco a me c'era il bastone dell'obbedienza e lo presi in mano.
Iniziai a vagare per i corridoi inseguendo una vana speranza.
Il bastone mi rasserenava perché mi faceva luce in quei cunicoli.
Ad un certo punto il bastone emise una luce intensa verso un passaggio e mi diressi lì, perché una strana sensazione mi pervase l'animo.
Non sapevo cosa avrei trovato, ma il bastone mi infuse il coraggio e la speranza di scoprire.
Non appena giunsi nel luogo indicatomi dal bastone, vidi una statua.
Era in marmo e non avevo idea di cosa potesse farci lì una statua in marmo.
Essa raffigurava un uomo con una superficie rilevata, i colori erano talmente realistici che mi sembravano di una persona reale.
Mi chiesi perchè il bastone mi avesse portato lì ed ad un certo punto tutto mi fu chiaro.
Quello davanti a me era l'angelo Edilberto. Era mio padre.
Capii quello che il bastone aveva cercato di dirmi.
Lo presi e lo misi in direzione della statua.
Poi desiderai a tutti i costi vedere mio padre, ed il bastone emise un fascio di luce che colpì la statua.
Rimasi accecata dalla luce e quando riaprii gli occhi vidi un uomo dinanzi a me.
Non avevo idea di cosa dire. Come si fa a dire ad una persona che sei sua figlia?
Tanti pensieri mi passavano per la mente. L'angelo mi abbracciò.
Non ci fu bisogno di molte parole.
Lui guardò il bastone e in seguito, dopo avermi guardata attentamente disse:
<< Tu sei mia figlia vero? >>
<< Sì, sono tua figlia >>
  
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