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Autore: milla4    21/05/2016    1 recensioni
L'eternità è una parola affascinante, ma anche troppo potente. Eppure, Violet è ancora lì con gli altri abitanti ad aspettare un qualcosa che non verrà mai, o che forse è già avvenuto.
[Murder House]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Patrick, Tate Langdon, Un po' tutti, Violet Harmon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Sei un essere spregevole-
-Chi è che ha parlato? Il Ciclope?-
 
Si fronteggiavano, Moira cercava di avvicinarsi ad Hayden allungando le mani verso di lei, come a voler prendere qualcosa dalla ragazza che, invece, aveva imparato molto bene ad apparire e scomparire.
Violet si buttò in mezzo cercando di dividerle, ma finì inesorabilmente per essere spinta a terra come un sacco di patate; Patrick, allora decise di intervenire.
-Cosa diavolo sta succedendo?-
La voce di Moira era acuta per via della rabbia:- Quella ragazza, mi ha rubato la foto di mia madre!-
Hayden sbuffò- Non l’ho rubata, si ruba qualcosa che si vuole… io ho solo preso in prestito una stupida foto di una vecchiaccia morta-.
 
Successe tutto molto in fretta: l’anziana donna si materializzò accanto alla ragazza per poi tirarle i capelli con tutta la sua forza; Hayden urlando, afferrò alla cieca qualche ciuffo di Moira e tirò con forza.
 
Per Violet la scena sembrò uno di quei quadri surreali che sua madre adorava: due chiome di capelli rosso di varia intensità mischiate tra loro, non si riusciva a vedere l’inizio di una e la fine dell’altra, mentre le due donne continuavo a inveire una contro l’altra… o meglio, Hayden inveiva, Moira anche se infuriata manteneva quel contegno che la contraddistingueva.
Non sapeva cosa fare,  la situazione era abbastanza grottesca, ma anche essenzialmente triste: avrebbero dovuto passare l’eternità insieme e quei continui litigi rendevano le cose molto difficili.
 
Nel mezzo, Patrick cercava di separale senza successo da ormai cinque minuti, quando i suoi occhi visualizzarono l’ultima persona che avrebbe voluto vedere: Chad era seduto sulla poltrona del soggiorno a gustarsi la scena sorridendo.
-Chad! Dammi una mano- rantolò il biondo, mentre una mano lo colpiva in pieno volto.
-Oh no, no… vedo che te la stai cavando benissimo anche da solo. Non conoscevo questo tuo lato così… cavaliere-.
 Sempre quell’odioso sorriso strafottente, quello che di lui all’inizio lo aveva attratto, ora rendeva Patrick solo stanco ed esausto.
 
Lo vedeva in quella casa tutti i giorni, tutte le ore; lo perseguitava come una punizione per averlo lasciato.
Chad sapeva punire molto bene.
-Muoviti pezzo di merda- era al limite, le due donne lo stavano graffiando, spingendo, ma nulla.
 
 
 
 
Pochi metri più in là,una mano comparve davanti al viso di Violet, la quale sorrise: Beau.
-Grazie mille Beau, dopo giochiam…- alzandosi con troppo foga, andò a sbattere contro la persona che l’aveva aiutata, che  però non era Beau, uno dei suoi pochi amici nella casa, ma Travis , l’”amico speciale” di Hayden, uno dei pochi che sembrava sopportarla e che riuscisse a calmarla, o almeno tentava.
 
Violet  si ritrovò con il volto vicino al petto di lui, cosa che la imbarazzava non poco.
-Tutto bene?- le chiese con gentilezza abbassando la testa per guaradrle il viso; Violet annuì senza riuscire a muoversi.
Non le piaceva in "quel senso", troppo superficiale, viscido  per i suoi gusti; certo però non le capitava spesso di ritrovarsi appiccicata ad un ragazzo, specialmente da quando era morta.
Quella nota di altruismo, poi, l’aveva confusa.
-Bene, ci penso io.- Il vecchio Travis era tornato: si doveva mettere in mostra, era più forte di lui.
 
IL ragazzo prese Hayden per i fianchi, cercando di divincolarla dalla morsa della cameriera; Patrick, capito cosa l’atro volesse fare, fece lo stesso con Moira.
Poi, tendendole strette, tirarono.
Rosso, rosso ovunque… ciocche rosse, fili di vita spezzati dai propri corpi: era quello il prezzo per aver causato disagi da almeno dieci anni.
 
-Come hai potuto, stronzo!- Hayden imprecò contro Travis, che non la lasciò andare nemmeno quando la ragazza lo perforò con una gomitata nello stomaco.
Patrick ,invece, non riuscì a resistere tanto a lungo: Moira si era ammutolita di colpo, come una bambina imbronciata.
Il suo volto era vecchio, segnato da ruche profondissime, ma il suo animo era ancora quello di una ventenne. Una bambina, quasi.
-Me l’ha strappata…- piagnucolò l’anziana ventenne.
 
Violet le fu subito vicino per consolarla, ma quella scomparve.
Voleva stare da sola a leccarsi le proprie ferite, come fece la sua rivale, la quale trascinò Travis su per le scale.
Sesso.
Era l’unico parola che Hayden conoscesse per sfogarsi... la camera da letto degli Harmon era diventata il loro rifugio, da quando i proprietari della stanza erano magicamente scomparsi.
 
 
-Tutto bene?-
-Siete pazza voi donne- Patrick era a terra, dolorante per i tagli e le continue spinte ricevute durante la rissa.
-Ehi, dovresti sentirti fortunato che non sia tu ciò per cui litigano, allora sì che avresti visto delle pazze furiose.- Violet  si chinò per stare alla stessa altezza del biondo.
-Pfff, e meno male che sono gay: sarei stato la vostra rovina, donzelle-
 
Mentre Violet era intenta a fare una vistosa linguaccia, qualcuno si avvicinò.
 
-Non ti accontenti mai vero? Sei stato la mia rovina e non ti è bastato. Ora vorresti anche delle donzelle da fuorviare…  come se ne avessi già avuti tanti in vita.-
-Chad- Patrick pronunciò il nome con fare perentorio, inutilmente.
-Da quando poi ti vedo insieme a Biancaneve, sei cambiato in meglio, oserei dire. Chissà che lezioni ti ha dato per diventare così gentile, compressivo e cavolate varie- a quella insinuazione così lasciva, se ne andò prima che il suo vecchio compagno potesse dargli un pugno sul naso.
 
-Fottuto Mr. American Pie- esplose Violet: quell’essere aveva infangato in pochi attimi uno degli ultimi legami  che le rimanevano.
-Non dire così... a lui piacerebbe essere fottuto- sospirò platealmente Patrick.
 
-Credi che sia questa la tua Pace? Rinnamorarti di Chad, intendo.-
Violet buttò lì quella domanda, senza un motivo apparente. Era una cosa a cui stava pensando da quando i suoi se n’erano andati; lei non sapeva quale fosse stata la loro Pace, il motivo,  ma non poteva esimersi da chiedersi quale fosse la sua e se in essa fosse compreso un certo biondino riccioluto che non riusciva a dimenticare.
 
-Naaa,  la parola pace e Chad sono un ossimoro troppo grande. Sto provando a cambiare e questo non lo sopporta. In vita gliene ho fatte tante, credimi; ma non ha potuto farci niente. Tu mi hai aiutato a diventare ciò che vorrei essere.-
-E cosa vorresti essere, sentiamo?- Rispose curiosa lei.
 

Note:
Ciao! Scusate il ritardo, ma ho avuto troppe cose da fare e niente... mi sono dimenticata di pubblicare. ^.^'
Dunque, il capitolo è solo di passaggio, ma mi serivva per introdurre il resto (che ovviamente non vi dirò).
In realtà non mi fa impazzire, è scirtto con i piedi e forse non è ben sviluppato, ma per ora devo tenrmi questo. Che dire? Se avete consigli, lanci di pomodori, lanci in generale, sono qui. (in pratica: recensite, recensite, recensite!!)
   
 
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