Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Segui la storia  |       
Autore: bex bex bex    11/04/2009    1 recensioni
[...]"Era fatta. Se Mikey aveva realmente accettato di diventare il nostro bassista i Midnight Nightmare potevano avere un futuro. Potevamo continuare a sperare.
<< Fatemi capire>> intervenne trepidante Violet << significa che da adesso il gruppo è di nuovo al completo? Ma ci pensate? Finalmente possiamo anche noi avere l’occasione di suonare la nostra musica in giro per i locali di tutto il mondo! Potremmo persino diventare più famosi della tua band >> disse rivolgendo un sorrisetto provocatore al ragazzo seduto vicino a lei.
<< Fossi in te non ci conterei troppo cocchina.>>
<< COCCHINA?>> ribattè Violet allontanando il suo uomo e perforandolo con uno dei suoi micidiali sguardi omicidi. Non sopportava che le venissero messi i piedi in testa. Neanche da Gerard. Se mi avessero mai chiesto chi tra i due fosse stato il più orgoglioso non so se sarei stata in grado di rispondere.
<< Caro il mio Gerard Arthur Way, il giorno in cui leggerai My Chemical Romance gruppo spalla dei Midnight Nightmare è più vicino di quanto pensi>>"[...]
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
midnight4

Midnight

Capitolo 4


Corro…Corro più veloce che posso...Sento le gambe pesanti, il respiro affannato…Vorrei poter scappare in un luogo deserto, sperduto chissà dove…Un luogo che lui non possa trovare…Ma non ne conosco nessuno.
Non ho possibilità di fuga. Sento che è sempre più vicino…Mi tremano le gambe…Sono allo stremo delle forze…Lo sento…Sta arrivando…Concentro tutte le mie energie nell’ultimo scatto veloce che il mio corpo riesce concedermi, quando improvvisamente mi sento afferrare per un braccio.
È troppo tardi.  
Vengo scaraventata a terra. Qualcosa di pesante mi piomba addosso, immobilizzandomi.
Sento che è la fine. Non posso scappare. Il suo respiro mi sfiora la pelle. Non mi resta che una possibilità. Con tutta la poca forza che mi è rimasta prendo un gran respiro e…

 

 
Mi svegliai di soprassalto, confusa.
Lo stesso sogno.
Da quando avevo passato la notte a casa di Violet non avevo fatto altro che quell’orribile incubo. Potevo ancora sentire l’ansia e l’agitazione pervadermi il corpo.
Tutta colpa del loro cavolo di film!
Ancora mezza addormentata allungai la mano verso il comodino e afferrai la sveglia.
Erano le 8.30h. Troppo presto. Non avevo voglia di alzarmi, ma ancor minore era la voglia di tornare a dormire rischiando di continuare il fantastico sogno da dove l’avevo interrotto, così scesi dal letto e mi diressi in bagno.
Avevo davvero un aspetto orribile. Non che fosse una novità, però ultimamente avevo dormito pochissimo il che cominciava a farsi notare. 
Mi diedi una spazzolata veloce ai denti e andai in salotto.
Lindsay era già uscita. Mi aveva lasciato il solito bigliettino di raccomandazioni attaccato al frigorifero. Che sorella apprensiva. E dire che aveva solo due anni più di me.
Mancavano ancora tre ore abbondanti all’inizio del mio turno al lavoro, quindi afferrai una merendina e mi spaparanzai sul divano a guardare un po’ di tv.
Zap. Zap. Zap.
Figurarsi se alle 9 del mattino dessero qualcosa d’interessante.
Mi arresi su un canale che mandava in onda una delle solite telenovele viste e riviste. Sembrava si trattasse di un thriller. Una donna era accusata di aver ucciso il fidanzato in seguito ad un attacco di gelosia, ma la polizia non riusciva a trovare le prove che potessero incastrarla. Che palle. La solita storia. Chiusi gli occhi per un istante. Un istante che probabilmente doveva essere durato più di quanto avessi potuto immaginare, considerando che quando aprii gli occhi il telefilm era già finito.
Guardai l’ora. Le 11.40.
Feci uno scatto veloce giù dal divano e mi diressi in camera da letto.
Mi infilai i primi jeans che mi capitarono in mano, una maglietta con disegnata una piccole scimmietta a cavallo di una scopa, una felpa a righe e il mio vecchio paio di all star nere, dopodichè tornai in bagno. Dopo un milione di pettinature provate optai per un paio i treccine. I miei poveri capelli avevano proprio bisogno di una sistemata. Ormai erano diventati di un colore più vicino all’arancione che al rosso, senza contare l’evidente ricrescita che si faceva strada.
Spruzzata di lacca, veloce lavata di denti e mi dileguai dall’appartamento.

 

 
Al negozio di cd mi stavo annoiando in modo devastante.
Solitamente non era così. Questa volta invece il tempo sembrava non passasse più. Avevo cominciato il turno da più di due ore e ancora neanche l’ombra di un cliente. Che palle. Considerando che avevo già sistemato i nuovi arrivi decisi di fare l’unica cosa che mi avrebbe impedito di buttarmi a terra a dormire: disegnare.
Presi il mio blocco da disegno, gomma, matita e mi sedetti comodamente dietro la cassa.
Cominciai ad abbozzare qualcosa.
Disegnare era una delle poche cose che mi piacesse fare veramente e che fossi in grado di fare in modo abbastanza soddisfacente. Soprattutto se si trattava di fumetti. La mia passione per il disegno fumettistico andava ben oltre quella che avevo per la musica. Era praticamente innata. Per quanto mi fosse possibile ricordare non c’era stato giorno nella mia infanzia in cui non fossi stata attaccata alla tv a guardare qualche seria animata o intenta a scarabocchiare. Avevo ormai da tempo perso il conto di tutte le storie illustrate che avevo cominciato ma mai concluso.
Mentre ero intenta a pasticciare un po’ il foglio qualcuno fece il suo ingresso nel negozio.
<< Ehi Sunny! Bel modo di lavorare! Quasi quasi vado a lamentarmi col capo per la tua mancanza di professionalità >>
<< Oh mi scusi madame. Credo abbia sbagliato negozio. La simpatia la vendono allo spaccio dietro l’angolo >>
<< Ah ah buona questa. Mi sa tanto che protesterò anche per la maleducazione del personale >>
<< Come meglio credi. Piuttosto, che ci fai da queste parti Violet? Se non sbaglio alle prove mancano più o meno tre ore. Qual buon vento ti porta nel mio umile covo?>>
<< Sono in giro a fare shopping con Gerard. Dato che questa sera ci sarà la prima prova della band con Mikey ha deciso di accompagnare il fratello. Ed io ovviamente ne ho approfittato per fargli mantenere la promessa della scorsa settimana>> nell’affermare ciò sfoderò il suo sorriso a 32 denti. Che donna.
<< Uh capisco. Ma dove l’hai lasciato il poveretto? Non dirmi che non ha resistito ai ritmi del tuo folle shopping selvaggio ed è scappato! Anzi no, magari è morto schiacciato sotto una montagna di pacchi e pacchettini >>
<< Eh, mi spiace deluderti ma si è semplicemente fermato al bar qui a fianco a comprare le sigarette. Dovrebbe arrivare a >> non ebbe il tempo di terminare la frase che la porta alle sue spalle si spalancò lasciando entrare il ragazzo tanto atteso.
<< Oh eccolo qui il mio uomo! Ci stavamo giusto chiedendo che fine avessi fatto>> gridò Violet, lanciandoglisi praticamente addosso.
Il poveretto era davvero sommerso di borse e pacchetti vari, il che però non sembrava infastidirlo particolarmente.
<< Uhm…carino questo posto Sunlit. Non pensavo lavorassi in un negozietto di musica. Anzi, per essere sincero non pensavo nemmeno lavorassi. Quando Violet me l’ha detto non so perché ma sono rimasto sorpreso.>> sorpreso? E perché mai? Avevo forse l’aria di essere una “figlia di papà”?
<< Ah beh. Sai com’è. Non è propriamente la fonte di guadagno che speravo di avere ma non è male come lavoro. E poi si deve pur sopravvivere in qualche modo no?>>
<< Certo capisco…e dimmi allora, quale sarebbe questa “fonte di guadagno” che vorresti?>>
<< Ah beh…a dire il vero a me piace molto disegnare…fumetti…così…>>
<< Fumetti? Davvero? Pensa che anche a >>
<< Gee dai si sta facendo tardi! Ci sono ancora un sacco di cose che devo comperare prima di andare in sala prove. Potete anche parlare un’altra volta dei vostri hobby >>
<< Scusa darling. Beh Sun ci vediamo stasera.>>
<< Certo. Ciau ciau V>> salutai i due che si allontanarono a passo fin troppo accelerato, dopodichè diedi uno sguardo veloce all’orologio.
Ancora due ore. Due ore e l’avrei rivisto. Cercai di non pensarci e tornai a scarabocchiare sul mio block notes…

 

 
Quando arrivai erano già tutti là.
Lily stava chiacchierando con Violet, mentre Mikey, appoggiato al muro accanto alla porta d’ingresso, sembrava impegnato in un’intensa conversazione con il fratello.
<< Oh Sunny! Finalmente sei arrivata!>> fu Lily la prima ad accorgersi del mio arrivo. Gli altri alzarono lo sguardo su di me di conseguenza. Anche lui.
<< Ciao. Scusate il ritardo. Allora? Entriamo?>>
<< Direi di si. Mi si stava gelando il fondoschiena a stare qua fuori>> Violet era una ragazza parecchio freddolosa. Neppure io amavo molto il freddo, ma lei ne era decisamente “allergica”.
Uno alla volta ci dirigemmo dunque all’interno della sala prove, dove come al solito trovai mio fratello
gironzolare qua e là.
<< Sunn! Eccoti qui! Ti ho tenuto libera la sala migliore…come sempre del resto>>
<< Thank you brother. Ci vediamo dopo>>
<< Fai la brava eh!>>
<< Non ti preoccupare Deniel la teniamo d’occhio noi>> intervenne Lily.
<< Ah ah ah grazie ragazze, se non ci foste voi…>>
<< Grazie eh! Ma cosa vuoi che combino? Anche volendo sei praticamente a tre metri da me…tzè…fratello scemo>>
<< Non si può mai sapere. Rimbambita come sei…>>
<< Uffa…non è vero…>> protestai a voce così bassa che dubito qualcuno mi avesse sentita.
Continuai a sentire le risatine di mio fratello finchè non varcai la soglia della stanzetta insonorizzata.
Finalmente un po’ di pace.
<< Certo che tuo fratello Deniel diventa sempre più carino ogni volta che lo vedo. Sicura che abbia la ragazza?>>
<< Purtroppo così pare. Stai sicura però che se mai tornerà single sarai la prima persona che avviserò!>>
<< Guarda che ci conto eh!>> com’era facilmente intuibile Lily si era presa una cotta per mio fratello maggiore. In effetti nonostante fosse uno stupido di prima classe era davvero parecchio carino.
Gran parte del suo fascino la doveva anche alla sua voce. Saresti rimasto a sentirlo cantare per ore.
Peccato non abbia ereditato i geni del canto da lui.
<< Bene. Che dite? Cominciamo?>>
Gerard si era già messo comodo sui divanetti a lato della porta e Mikey aveva cominciato a strimpellare qualche accordo di basso.
<< Non vedo perché aspettare.>>
Mi diressi alla batteria, tirai fuori le mie bacchette e cominciai a fare una delle cose più stancanti e al tempo stesso rilassanti che avessi mai imparato a fare: suonare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Finalmente sono riuscita a caricare il capitolo 4..spero vi piaccia...ringrazio come sempre i lettori e soprattutto le ragazze che mi hanno recensito..vi ringrazio un sacco per i complimenti!^^ stay metal! bex
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: bex bex bex