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Autore: ribo_chan    22/05/2016    1 recensioni
Lei abbandonata da tutti verrà salvata da lui che nonostante le tante amicizie si sente solo.
Dal testo:
Doveva sapere, sapere cosa la sua memoria aveva cancellato così bene. Voleva scoprire, scoprire cosa lei centrasse con tutti quei cantanti famosi. Perchè tutti si ricordavano dei suoi primi sette anni di vita e lei aveva un grande caos in testa?
non lo riusciva a capire e nessuno sembrava intenzionato a risponderle, nemmeno la sua amata nonna.
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E' la mia prima fanfiction per cui abbiate pietà
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, T.O.P., Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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“Kept down so long

Sick of living in the middle

If you stand for nothing

You'll fall for anything

Our time is now

We won't stand down

Wake up scream out

We are the chosen ones”

One by one – One ok rock

 

Capitolo 21: Another fight

 

Dopo la passeggiata con JiYong mi resi conto che non dovevo saltare le lezioni anche se l’umiliazione era stata grande, dovevo andare a scuola a testa alta.

-Sei sicura di voler affrontare quella marmaglia di gente?- chiese ansioso Fil.

-Ne abbiamo passate di peggio- lo rassicurai.

-Va bene… ricordati che alle tre abbiamo l’appuntamento con il nostro nuovo manager- mi disse prima di avviarsi verso la cucina per fare colazione.

Entrai in cucina aspettandomi il quarto grado delle ragazze, ma trovai qualcosa che non mi aspettavo. Sarah. Era li davanti ai miei occhi in divisa, ma ancora con i capelli non perfettamente in ordine.

-E tu cosa ci fai qui?- la guardai confusa.

-È camera nostra questa- mi prese per le spalle un SooHyuk selvatico.

-Davvero? Cavolo mi sono persa un po’ di cose in questi due giorni…- guardai Fil.

-Non guardare me, penso di essermi perso qualcosa anch’io- mi guardò interrogativo.

-Ah si, lei è mia sorella…gemella- dissi non dandoci troppo peso.

-JiHyon dimmi che oggi è il primo Aprile...- disse Silvia che pensava scherzassi.

-No, lo abbiamo passato da un po' di tempo- rispose JiHyon dopo aver controllato la data.

-Lo so che sembra un scherzo, ma è vero. Anch'io ero sorpresa, ma ha confermato anche Matteo dicendomi che l'ha cercata per tanto tempo e che l'ha portata lui qui. È possibile sia vero visto il mio enorme vuoto di memoria.- spiegai loro.

-Spero mi accetterete nel vostro gruppo- si inchinò lei timida.

-Certo cara, se tu dei disposta a sopportare le sue lamentele e i suoi cambi d'umore allora sei dei nostri- disse JiHyon indicando prima Silvia e poi me.

-E tu? Tu sei perfetta?-

-Ovvio- ci mettemmo tutte a ridere.

-Mangiamo che tra un po' dobbiamo andare- intervenne Fil.

-Guarda che è anche tua cugina!-

-Lo so, Matteo mi aveva già detto tutto- "ma tu e lui non avevate litigato duramente?" Gli lanciai uno sguardo interrogativo a cui lui rispose mettendomi un cucchiaio di riso in bocca.

Finita la colazione e pronti per le lezioni uscimmo di casa, se così si poteva chiamare. Ma uscita vidi l'ultima e la prima persona che volevo vedere. SeungHyun.

-Devo proprio cominciare la giornata vedendo la faccia di questo qui- dissi a voce troppo alta.

-Perché vedere te pensi sia piacevole- quello rispose alla provocazione.

-Mi chiedo come facciano a sopportarti  i tuoi colleghi- indicai gli altri che nel frattempo erano usciti dalla loro casa.

-E io mi chiedo cosa ti ho fatto per meritare tutto questo odio- mi squadrò superbo.

-Ma non ti guardi allo specchio? Ogni cosa di te è fastidiosa! E poi prova a pensare che magari ti viene in mente quello che mi hai fatto!-

-Andiamo via Silvia!- mi trascinò Fil.

Mi voltai in modo da non doverlo vedere.

Arrivati non fu facile reggere tutti gli sguardi derisori che avevo già vissuto nei miei anni di Liceo. Però questa volta dovevo rimanere indifferente e andare avanti a testa alta. Ero cresciuta e sapevo come comportarmi.

Andai direttamente alla mia classe: danza. Ovviamente non c'era nessuno che conoscessi e decisi di sedermi in un angolino. Poi vidi entrare un ragazzo alto con il tatuaggio di un auricolare dietro l'orecchio destro. Aveva su le cuffiette e non sembrava a suo agio tra tutta quella gente. Si sedette vicino a me forse per evitare gli sguardi della gente e per un attimo mi sembrava mi stesse sorridendo. Poi arrivarono delle ragazze e lui distolse lo sguardo.

-Deve proprio essere l'angolo dei rifiuti umani- ridacchiò una.

-Una venuta qui perché è la solita raccomandata e l'altro? L'altro prima si lamenta della Corea e poi ci torna, che ipocrita- assentì l'altra.

-Shut up!- le interruppe lui.

-Bello, guarda che siamo in Corea non nella grande Seattle- risero le due oche.

-Penso che il messaggio fosse chiaro e lo sarebbe anche se fosse in armeno- intervenni facendo loro gesto di andarsene.

-Chi ti credi di essere? Non montarti la testa- una delle due mi prese per i capelli.

-Evidentemente non avete ancora capito con chi avete a che fare- le strinsi il braccio fino a farlo diventare viola.

-Lasciami!- esclamò lasciandomi andare i capelli. Appena le mollai le due scapparono via.

-Tutto bene?- chiesi al ragazzo.

-Ci sono abituato, lo fanno da tre anni, anche se ora che ho fondato la AOMG si sono dati ancora più da fare- sorrise amaro.

-Fai bene ad ascoltare la musica, aiuta molto, e almeno non ti metti nei guai come me. Buttai sul comico.

-No, ma sei forte? Fai qualche sport?-

-Una volta facevo boxe e amavo nuotare-

-Lo sai che qui a scuola c’è una piscina e una palestra con sacchi da boxe?-

-Davvero? Mi hai reso la persona più felice del mondo!- gli strinsi le mani.

-Esagerata!- disse sorridendo.

 

-Oppa!- salutai un bambino più alto di me, era un gigante.

-Silvia! How are you? Scusa, volevo dire come stai?- rise la montagna.

-Mi fai sentire bassa!- piagnucolai.

-Se vuoi me ne vado- fece l’offeso questo.

-No! Mi sei mancato da morire!- lo abbracciai forte.

-Esagerata!- disse sorridendo.

-Ah, perché a te, JaeBoum oppa, io non sono mancata?-

-Tantissimo- mi carezzò la testa.

 

-JaeBoum oppa?- dissi insicura.

-Come sai il mio nome?- mi guardò stupito.

-Non ne sono sicura…- dissi insicura.

-Sei una stalker?- disse sospettoso.

-NO!- esclamai facendo girare tutti verso di noi –Non è così te lo assicuro. Io… ti ho visto in un flash, è che è difficile da spiegare… mi chiamavi silvia con il tuo coreano impacciato ed eri altissimo. Poi hai detto la stessa cosa che mi avevi detto prima, con la stessa espressione e lo stesso tono- come potevo spiegare qualcosa che non ero nemmeno sicura fosse vero e che non sapevo comunque spiegare.

-Aspetta, dove tutto questo? E tu come ti chiami?- chiese sempre più confuso.

-Mi chiamo Silvia e credo di averti conosciuto ad un campo, ma non riesco a ricordare quale- mi sentivo una stupida.

-Quella Silvia?- sembrava aver capito.

-Credo di si…-

-Ma certo sei l’unica Silvia che conosco- disse lui sorridendomi –Ma perché dici sempre credo e comunque non sembri convinta delle tue affermazioni?-

-Ecco vedi…- volevo provare a chiarire ma il professore entrò in classe e non potei più parlare per non farci sgridare, mi mancava solo quello e poi ero a posto.

Nemmeno finita la lezione potei spiegargli niente perché Filippo venne a prendermi e mi trascinò nell’ufficio del Ceo della YG. Li incontrai anche Sarah e SooHyuk che ci stavano aspettando. Appena ci sedemmo entrò quello che si presentò come il nostro nuovo manager e ci spiegò il nostro programma per i tre mesi successivi. Cosa fare dopo le lezioni, quali fossero le palestre da usare nei vari giorni, i corsi che avremmo dovuto seguire e le ore di allenamento. Inoltre ci spiegò il concept per il debutto e visto che sapeva che ero una scrittrice di canzoni mi disse che voleva vedere qualche testo per decidere se pubblicarlo. Stava succedendo tutto così in fretta.

-Non è una preparazione, è una tortura!- dissi disperata alle mie amiche dopo l’incontro.

-Tranquilla, non ci pensare. Che poi ti rendi conto che stai debuttare è quello che hai, abbiamo sempre desiderato- mi consolò Sarah.

-Andiamo che sta per suonare la prossima ora- ci spronò JiHyon.

Ci avviammo velocemente verso i nostri armadietti, ma JiHyon andò a sbattere contro…

-JaeBoum oppa?- gli porsi una mano per aiutarlo a rialzarsi.

-Prima non te l’ho detto, ma adesso mi faccio chiamare Jay- mi disse afferrandomi la mano.

-Ah ok scusa- mi scusai –Prima ci ha interrotti il professore, ma ti stavo dicendo…- e gli spiegai tutta la mia storia e il motivo di tanta confusione gli fu più chiaro.

-Se hai bisogno un giorno con più calma ti racconto tutti i ricordi che ho con te- disse correndo via.

Sollevata di aver chiarito tutto mi voltai verso le mie amiche . vidi che JiHyon si era incantata nella posizione assunta dopo lo scontro con Jay. Aveva il viso rosso e continuava a seguirlo con lo sguardo. Ci vollero svariati tentativi per svegliarla e andare nelle nostre classi. Dovetti correre verso la mia classe: danza moderna. Ovviamente nessuno voleva stare vicino a me, ma, quando stavo perdendo la speranza, un ragazzo cinese mi fece segno di sedersi vicino a lui.

-Scusa ci conosciamo?- gli chiesi sedendomi.

-Come, non mi riconosci Silvia noona?- mi guardò offeso con una faccia buffissima.

 

-Silvia noona! Dove sei?- mi sentii chiamare.

Ero in un posto scuro che non sembrava essere molto grande, probabilmente un armadio. Stavo tremando e le lacrime mi rigavano il volto. Quando vidi le ante aprirsi tremai ancora più forte, ma poi vedendo il volto di un bambino mi tranquillizai.

-Perché sei qui?- mi chiese.

-Lascia stare non capiresti- gli dissi carezzandogli la testa.

-Non sono più un bambino- fece una faccia buffissima.

 

-Non è possibile…- sussurrai.

-Cosa?- mi chiese avvicinandosi.

-Non capisco perché da ogni volta che mi volto trovo qualcuno che mi conosce, ma che io non riesco a ricordare!- gli risposi male.

-Scusa-

-Scusa un cavolo! Non ne posso più. Non mi ricordo di te e poi passo per quella strana!-

-Perché?- mi guardò stupito.

-Non sono affari tuoi! E adesso…- una secchiata d’acqua rovesciatami contro interruppe ciò che stavo dicendo.

-Noona stai bene?- tirò fuori un asciugamano per aiutarmi.

-Lasciami in pace! Lasciatemi tutti in pace”- me ne andai fradicia e furiosa.

“Perché sono qui?” pensai allontanandomi da quell’inferno.


Ebbene sono di nuovo in ritardo... chedo scusa, ma l'ultimo periodo non è stato tra i migliori da pggi proverò ad essere abbastanza regolare. spero che apprezzerete anche questo capitolo, se vi va lasciatemi una recensioncina, ne sarei molto contenta :)
un bacione e buona settimana :*

 

   
 
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