Anime & Manga > Magi: The Labyrinth of Magic
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Autore: Kanae_    23/05/2016    1 recensioni
Yamuraiha perde la memoria a causa di un evento passato voluto dalla sorte, e se ciò le ha recato una gran ventura o avversità?
[ Non voglio spilerare nulla, per questo ho scritto come "trama" solo due parole messe in croce, buona lettura!
I capitoli verranno aggiornati una volta a settimana.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sharrkan, Yamuraiha
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Dopo quella cena passarono due giorni, dovevo ammettere che mi trovavo molto bene lì, anche se ogni tanto fra me e Sharrkan nasceva qualche battibecco, ma nulla di più.. ho anche cambiato il modo di vestire, ora indossavo spesso una tunica giallognola ornata da una striscia verde, molto simile a quella del principe, un grande cappello nero poggiato sul mio capo, e delle conchiglie a coprire il mio seno, già, perchè non una copertura più normale? Solo che quelle mi davano una sensazione di conforto, come se fossero una piccola parte di me.

Ero nella biblioteca del palazzo a leggere qualche libro che parlasse di magia, un posto di quell'edificio notevolmente grande, ne restai piuttosto stupita, non credevo che a qualcuno qui dentro piacesse leggere ogni tanto.

D'un tratto, il libro che possedevo fra le mie mani mi fu rubato da qualcuno così, irritata mi voltai, notando che il ladro era proprio Sharrkan, seppure egli doveva essere un principe, nonché il futuro re di quel paese, tendeva a comportarsi in modo molto precoce.

 

« Cosa stai leggendo, streghetta? »

 

« Streghetta? Come mi hai chiamata?! E poi pensa a gli affari tuoi e restituiscimi il libro, principino dei miei stivali!»

 

Ovviamente ciò che uscì dalle mie labbra non gli fece alcun effetto, anzi, iniziò a ridere agitando l'oggetto sul suo capo così, mi alzai in punta di piedi a causa della grande differenza di altezza e mi poggiai su di lui cercando di recuperare ciò che mi era stato confiscato ingiustamente.

 

« Ridammi il libro! »

 

« Se lo vuoi, vieni a prendertelo! »

 

Mi beffeggiò, e sulle mie goti poteva essere notato un rossore carico d'ira e imbarazzo per quella scena assai pietosa, spinsi di più verso di lui, ormai petto contro petto, facendo pressione, e tutto fu in un attimo, ci ritrovammo a disputare sul pavimento, uno sopra l'altro.

Mi fermai, realizzando ciò che era successo, e turbata cercai di alzarmi ma, fui bloccata da due braccia che mi strinsero a sé, subito notai il testo sul pavimento, capendo che esse dovevano essere per forza dell'individuo con la quale stavo discutendo poco fa, il rossore che avevo sulle guance subito sostituì la causa dall'ira a confusione pura. A cosa era dovuta quell'azione da parte sua? E soprattutto, perchè mi sento così... così fiduciosa, difesa.

Alzai il mio sguardo verso di lui che giaceva in silenzio, con il viso rivolto verso l'alto, cosa dovevo fare in una situazione simile? Davvero non mi aspettavo un simile effetto da parte sua, istintivamente cercai di liberarmi dalla sua presa, pressando con le mani sul suo petto tonico e, finalmente riuscire nella mia impresa, scostandomi e sedendomi sul pavimento accanto a lui, afferrando il mio amato libro, non riuscivo a parlare o ad esprimermi, restai in silenzio con le sopracciglia aggrottate e il viso roseo. Notai che si alzò, guardandomi dall'alto verso il basso, per poi sorridere di poco e avviarsi via, con un espressione del tutto a disagio. Andava via così? Senza nessuna spiegazione? Stupido.

Mi alzai sistemandomi la tunica, per poi riprendere a leggere.

POV SHARRKAN.

Cosa diavolo ho pensato di fare? Ora si starà facendo di sicuro tante idee strane su di me! Però... devo ammettere che aveva un buon profumo, mi ricordava... il mare.

Era passata qualche ora dopo ciò che era successo far me e Yamuraiha, e a dirla tutta volevo vedere cosa stesse facendo ma, ecco che quando passo davanti alla sua camera noto una grande scrivania, decorata da varie ampolle e libri sparpagliati, che.. si fosse messa a praticare magia? Proprio qui?

Entrai, guardando un po' in giro, e posando i miei occhi su quelle strane sostanze in quelle boccette di vetro, ognuna di un colore diverso, non le avevo mai viste fino ad ora.

Poggiai le mie mani sui vari testi, sfogliandone qualcuno ma, ovviamente, senza capirci nulla, era davvero così complicata la magia? E soprattutto, dove ha imparato Yamu a fare certe cose?

 

Aspetta un secondo, come l'ho chiamata? Yamu?! Cosa diavolo mi prende....

Sentii un leggero fastidio sulle guance, capendo di essere totalmente fulvo, mi coprii con un braccio, per paura che qualcuno potesse vedermi, per poi avviarmi verso l'uscita e camminare indisturbato fra la servitù.

POV YAMURAIHA.

Non appena finii di leggere il libro mi avviai entusiasta verso l'uscita del palazzo, sgattaiolando via per svariate ricerche di oggetti magici e sono riuscita a trovare del corallo e una perla dalle dimensioni abbastanza ampie! Ottimo per ciò a cui stavo lavorando, uno strumento magico per contenere svariati incantesimi.

Mentre tornavo in camera mia andai a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno, e caddi per terra, portando con me tutta la busta dove contenevo il materiale recuperato che, si sparse per il pavimento.

 

« Guarda dove cammini! »

A dire quelle parole fummo tutti e due all'unisono, alzando lo sguardo notai ch'egli era proprio Sharrkan, intento a coprirsi il volto.

« Quanto sei scortese » .

Dissi alquanto irascibile, alzandomi dal freddo impiantito, dandomi una sistemata, e subito dopo chinarmi e cercare di raccogliere la mia busta ma, sfiorai una mano, non una qualunque, ma proprio quella di lui.

Puntai i miei occhi nei suoi, stava cercando di raccogliere ciò che mi aveva fatto cadere rovinosamente sul pavimento.

Mi porse ciò che era riuscito a prendere per poi voltare il capo in un'altra direzione, con sguardo severo, misto ad un leggero rossore.

 
« Uhm... grazie » .

 

Detto ciò, corsi in camera, chiudendo alle mie spalle la porta e poggiare il contenitore sulla scrivania, il mio cuore era incontrollato, poggiai una mano sul petto, respirando a fatica sia per la corsa che per le emozioni provate quel giorno.

Esausta mi sedetti sulla sedia e poggiai un gomito sulla superficie di legno e la mia testa sulla mano, iniziando a giocare con i vari attrezzi che possedevo.

 

« Stupido spadaccino, che cavolo mi stai facendo » .

 

Sussurrai, per poi pensare a ricordare il mio passato, avevo il desiderio di recuperare la memoria, volevo sapere, e soprattutto, perchè dovevo incontrare proprio lui? Perchè mi trovavo proprio in quel paese? Perchè?! Strinsi i denti, scivolando col capo accanto alle ampolle, stanca.

Senza rendermene conto crollai sulla scrivania, lasciandomi cullare dalle braccia di Morfeo.

   
 
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