I sogni.
I sogni dovrebbero essere
piacevoli, altrimenti sarebbero incubi.
Bene…il mio non
saprei come definirlo.
Non era un incubo.
Ma nemmeno un sogno.
Insomma, era tutto rosa, non è il mio genere di sogni.
Nel mio genere di sogni
c’è sangue e mio fratello sulla ruota della tortura.
Questi sono sogni.
Quello di quella notte
non lo era, non lo era affatto.
Ma, come ho detto, non
era nemmeno un incubo.
Si può definire
incubo quando sogni la persona che ti pia…lasciamo perdere. So solo che
era troppo rosa per i miei gusti. E quindi mi ero svegliata male, molto male.
Oltretutto, il fatto che
quel demente di mio fratello (che sarebbe stato meglio sulla ruota della
tortura) bussasse così forte alla porta mi faceva innervosire ancora di
più.
-APRIIII!!! SVEGLIATI
è TARDIIII!!!-
No, non era affatto
tardi.
-Dai sveglia! Tanto non
ringiovanisci se dormi qualche minuto di più! Con te non funziona!
Racchia!-
…………
Io non capivo come mai
fosse così masochista o da chi ne avesse preso, ma comunque era evidente
che gli piaceva farsi picchiare di prima mattina da me.
Mi legai le trecce
scendendo le scale che portavano in cucina seguita da un Heiji lamentoso e con
un bel livido in faccia.
Quando mamma, che
preparava la colazione, vide il livido di Heiji mi guardò male per poi
domandare che fosse successo.
-Hiromi mi ha picchiato
anche stamattina!-
-Ben ti sta, stupido-
-Non dovreste litigare.
Siete gemelli dovreste andare d’accordo più dei fratelli normali,
già-
-Questo non è
assolutamente vero. Non fidarti di quello che leggi sulle riviste- rispondemmo
all’unisono guardandoci male.
Mi sedetti al mio posto
accanto a papà e mi voltai per vedere cosa stesse leggendo prima di
iniziare a fare colazione.
“Quotidiano, come
al solito”
-Dovete allenarvi con
Kiba oggi?- lo sentii chiedere dopo un po’e annuii.
-Tra un po’ avremo
una missione quindi ci dobbiamo allenare-
-Oh, salutatemelo!-
Mi sembrò che
papà avesse quasi ringhiato dopo l’intervento della mamma che
ridacchiò aggiungendo un “Neji, sei proprio fissato”.
Mah…valli a capire tu.
Finimmo in fretta di fare
colazione, un vero miracolo direi. Non capitava quasi mai che Heiji si
staccasse da tavola così facilmente. Forse era l’eccitazione per
l’allenamento che sarebbe stato molto più intenso del solito.
Uscimmo salutando mamma
che continuava a ripetere di salutarle Kiba-sensei e papà a cui era
venuto improvvisamente un attacco di tosse.
-Hiromi non pensare
troppo ti escono le rughe…-
...
-Idiota, vedi di non
sforzarti tu piuttosto. Potrebbe annichilirsi quel pezzettino di cervello che
ti rimane-
-Ahah! Questa è
bella!-
-Non dovresti ridere-
-Uff…sei più
noiosa di papà a volte,sai?-
Lo ignorai continuando a
camminare per la strada principale di Konoha. Stavamo allungando per andare a
prendere quell’altro.
Sinceramente, non avevo
la minima voglia di allenarmi quella mattina, dopo quel sogno poi…
No…non me la
sentivo…sarei morta.
Non potevo guardarlo in
faccia, ma non potevo nemmeno saltare l’allenamento.
Forse avrei potuto
fingere di stare male e rimanere a casa sotto le coperte a dormire ancora un
po’…ma non volevo assolutamente che papà mi considerasse
debole, non più di quanto non facesse già.
Mi passai una mano sugli
occhi.
Avrei fatto meglio a
smettere di pensare come aveva suggerito il mio “caro” fratellino.
Tornai a guardare davanti
a me e, ovviamente, c’era
anche lui a completare il quadro della mattinata…
-Hiromi cara!!! Heiji!!-
…Ikaru Inuzuka.
-Ikaru!!!-
-…-
Si avvicinò con un
ghigno stampato in volto salutando mio fratello con una gran pacca sulle spalle
ridendo per non si sa quale cavolo di motivo.
Anzi, avevo
l’impressione di saperlo.
- Ahahahah!! Ti sei perso
un bellissimo spettacolo stamattina!! Ahahahah!!-
La mia impressione stava
diventando fondata.
-La sua faccia!! La
faccia! La dovevi vedere! Ahahah! Miko-chan viene su bene ahahah!-
Oh, no…non poteva
essere…non potevano di prima mattina, no.
-Dai non ridere, spiegami
che ha fatto!-
Ikaru era praticamente
piegato in due dalle risate, non riusciva neanche a guardarci in faccia per due
secondi.
Se stava ridendo
così tanto…
-Stamattina- si riprese
un attimo –Non si svegliava sono andato a casa Uchiha e lui era ancora a
dormire. Allora Mikoto…ahahah…l’ha svegliato con
l’acqua gelata…tu, tu lo dovevi vedere Heiji!! La sua faccia era
uno spettacolo!-
Mi sembrò di
vedere qualcuno arrivare e mi spostai di lato per riuscire a guardare oltre le
spalle dell’Inuzuka.
Oh…quando si dice
il destino.
-Bastardo…stai
ancora ridendo?-
Vidi Ikaru smettere
all’improvviso e raddrizzarsi di scatto.
Voltò lentamente
la testa nella direzione opposta.
-EISEN!-
Eisen Uchiha,
l’altro componente della mia squadra insieme a mio fratello, quello
svegliato con l’acqua fredda per intenderci.
Non sembrava tanto
felice, no per niente.
-…mi sarai debitore
per tutta la vita, Bakaru(*)- sussurrai superandolo e dirigendomi verso Sen-kun,
quasi dimenticandomi del mio sogno a luci rosa.
Lo salutai con un cenno
della testa e lui fece altrettanto.
-Meglio non sprecare
energie di prima mattina, abbiamo un allenamento o te lo sei dimenticato?-
-…certo che no-
-Bene, allora andiamo.
Non mi va di fare tardi per colpa vostra…Heiji muoviti anche tu!-
Ikaru fece uno scatto da
record del mondo e ci raggiunse.
-Hiromi bellissima, hai
così fretta di andartene??-
-…smettila,
farò tardi-
-Preferisci stare col mio
vecchio piuttosto che con me??-
-E che ci vuoi fare? Tuo
padre è più sexy- ghignai.
Per tutta risposta,
Bakaru si pietrificò.
Se fossimo stati in un
anime si sarebbe sgretolato in mille pezzettini.
Non ci volle molto per
arrivare al campo di allenamento, ed eravamo anche in perfetto orario. Notammo
che c’era già Kiba-sensei che si stava allenando con il suo cane
Akamaru.
-Che forza quel cane!-
Heiji non mancava mai di dirlo ogni volta che lo vedeva, cioè tutti i
giorni. In effetti, da quando l’avevo visto la prima volta non avevo mai
smesso di chiedermi come fosse possibile che esistesse un cane di quelle
dimensioni, e sembrava crescere ogni giorno di più. Insomma, non era
normale! Ma pensandoci, niente era normale. Nemmeno il fatto che, nonostante
avesse un cervello dello spessore di un millimetro, Heiji fosse tremendamente
più abile di me e che avesse una schiera di fan non indifferente.
Sospirai rassegnata per
la crudeltà del destino.
-Ehi, buongiorno!-
Kiba-sensei si
avvicinò sorridente –Puntuali come sempre- si complimentò
fermandosi a qualche passo da noi.
-Buongiorno sensei! Ti
saluta nostra madre-
-Ahah! Ricambia e di a
Neji di non essere geloso, che ci posso fare io se ho più successo?-
Tale padre tale figlio.
-Che allenamento assurdo
faremo oggi?-
-Eisen, vai sempre di
fretta, eh?-
Mi girai a guardarlo e
vidi che sbuffò sonoramente cacciandosi le mani in tasca –E’
che avrei preferito dormire stamattina invece di venirmi ad allenare-
Dopo il bel
risveglio…
Il sensei rise e facendo
una carezza sulla testa ad Akamaru guardandoci serio un attimo dopo.
-Oggi combatterete tra di
voi. Voglio vedere quanto siete migliorati-
…come?
-CHE COSA??!!-
-Non siate così
sconvolti, è solo un allenamento! Dovrò pur capire se siete
migliorati, no? Guardate che anche io ho dovuto combattere contro i miei
compagni di squadra. E poi non potete riempire di botte sempre me-
-Perché? Io mi
diverto prenderti a botte -
-Ahahah…divertente,
Eisen. Penso di sapere da chi hai preso questa spiritosaggine-
Combattere contro di
loro?! Ma cosa gli veniva in mente?!
No, io non ce
l’avrei mai fatta contro di loro…non ero pronta, loro erano
più abili di me, non sarei durata nemmeno un minuto.
E lo pensavo per
esperienza, non perché avessi paura, figuriamoci. Mi ero allenata
migliaia di volte con Heiji e non avevo vinto mai, nemmeno una volta.
E mi faceva rabbia, tanta
rabbia.
Perché non potevo
essere mai la migliore, neanche solo per una volta.
Perché ero sempre
quella in secondo piano.
-Hiromi?-
Sentii la mano di Heiji
scuotermi.
-Che hai?-
Lo guardai per un istante
e scostai la mano, infastidita –Niente-
Mi sentii osservata ma
feci finta di niente tornando a guardare Kiba-sensei.
-Allora? Cominciamo o
no?-
Sospirò mettendosi
le mani sui fianchi e guardandoci uno ad uno.
-Bene, i primi a
combattere saranno i gemelli Hyuga-
…e ti pareva.
Ci guardammo un attimo,
mi sembrava un po’ preoccupato.
Che diavolo, non sono
mica una ragazzina indifesa.
Mi allontanai,
innervosita –Facciamo sul serio, eh-
-Come vuoi tu, sorellina-
ghignò guardandomi con sfida.
Ecco, così andava
già meglio.
-Bravi, questo è
lo spirito giusto. Cominciate!-
Saltai all’indietro
allontanandomi di qualche metro e lanciandogli contro dei kunai.
-Troppo facile
così! Non dovevamo fare sul serio? Byakugan!-
Si difese effettuando
Attivai anche io il
Byakugan e mi lanciai all’attacco colpendolo allo stomaco come aveva
cercato di fare lui, ma sembrava che non avesse risentito minimamente del
colpo.
-Accidenti-
Mi allontanai di nuovo
prendendo un rotolo dal marsupio ed evocando un nunchaku. Mi lanciai
all’attacco di nuovo colpendolo alle gambe con l’arma per fargli
perdere l’equilibrio e ci riuscii perfettamente.
Ne approfittai per dargli
una gomitata ben assestata dietro la schiena ed atterrarlo.
Non mi aspettavo di
metterlo al tappeto così facilmente, ma mi dovetti ricredere subito:
Heiji si alzò poco dopo e, non dandomi nemmeno il tempo di rendermi
conto di ciò che stesse facendo, mi attaccò.
-Hakke Koushou!(**)-
Una quantità
straordinaria di chakra mi investì sbalzandomi lontano e facendomi
andare a finire dritta dritta contro un albero che non resse all’impatto.
Tossì sangue un
paio di volte rialzandomi con non poca fatica e intontita dalla botta.
Stava cercando di farmi
partire gli organi interni qeull’idiota???
Vidi arrivare degli
shuriken dal nulla che evitai per miracolo salendo su un albero vicino.
In un attimo, non so
come, me lo ritrovai alle spalle. Riuscì a colpirmi di nuovo e caddi per
terra.
-Arrenditi, sorellina!-
tornò ad attaccarmi per essere sicuro di avermi messa fuori gioco.
-Ma anche no!-
Mi rialzai, ancora una
volta, e non potendolo schivare decisi per un altro colpo.
-Rotazione suprema!-
Lo presi alla sprovvista
e non riuscì a difendersi finendo a un paio di metri da me.
Cercai di riprendere
fiato mentre lui si rimetteva in piedi qualche secondo dopo.
Maledizione…poteva
anche rimanere per terra qualche volta.
Non persi altro tempo e
tirai fuori altri due rotoli; se non lo sconfiggevo così…
-Tecnica dei Draghi
gemelli!-
La tecnica insegnatami da
mia madre; saltai a mezz’aria invocai tutte le armi e lo attaccai.
Sorprendentemente (o
forse no, dopotutto era il “genio”) riuscì a respingere
l’attacco di nuovo con
Maledizione, mi aveva
davvero stancata!
Inaspettatamente (e lo
capii dalla sua faccia) invece di riutilizzare le armi come nella tecnica
originale tirai fuori un altro rotolo da cui evocai uno shuriken gigante.
-Prendi questo!-
Lo lanciai senza esitare.
-Facile da evitare!-
Ghignai, certo come
no…
Proprio mentre stava per
scansarlo, dall’ombra dello shuriken ne uscì un secondo.
-La tecnica dello
shuriken d’ombra?!-
Non so come, ma in
qualche modo riuscì ad evitarli entrambi e a tornare sano e salvo con i
piedi per terra.
Imprecai, non potevo
tentare l’Hakke Koushou anche io. Non sarebbe stato potente come il suo e
avrei sprecato solo chakra. Optai per riprendere
Saltai di nuovo a
mezz’aria facendo partire dalle mia dita dei fili di chakra con cui
ripresi le armi abbandonate al suolo.
Lanciai prima una dozzina
di shuriken che gli procurarono solo un graffio (accidenti!), con l’altra
mano recuperai il kusarigama che utilizzai per bloccarlo.
-Non mi fermerai certo
così!-
Con il chakra
spezzò la catena con attaccato il pesetto che lo teneva bloccato.
-Che diavolo, e stai un
po’ fermo!-
Lo vidi correre verso di
me e recuperare un pugnale al volo.
Che voleva fare?
Combattermi con le mie stesse armi?
Strinsi il kusarigama con
forza e gli bloccai il braccio e il pugnale con la parte della catena a cui era
attaccata la falce, visto che l’altra parte era stata gentilmente fatta a
pezzi del genio.
-Credevi di potermi
fregare con le mie armi???-
-Beh, ci ho
provato…-
-Ok, ok. Basta così
voi due!! Siete andati bene!-
Ma come?! Ci fermava
così?!!
Praticamente…per
tutto lo scontro non gli avevo fatto niente!!!
Lo liberai, stizzita per
l’interruzione.
-Bravo Heiji e anche tu
Hiromi sei stata brava. Meglio fermarvi prima che vi ammazziate-
Strinsi i pugni
fissandolo.
Aveva vinto ancora.
-Hiromi!! Sei scema?!
Potevi ammazzarmi sul serio!-
Mi portai una mano allo
stomaco dolorante.
-Sei troppo stupido per
morire, fratellino-
-Ehi!!-
-Basta litigare voi
due…ora tocca a te, Eisen- si voltò verso di lui con una mano su
un fianco mentre con l’altra si indicava –Ho deciso che ti batterai
contro di me, visto che ti piace tanto menarmi-
Vidi Eisen ghignare
soddisfatto –Ci sto-
Beh, almeno non dovevo
fare un secondo round, ero abbastanza ammaccata già così.
Mi pulii la bocca dal
sangue avvicinandomi ad un albero e appoggiandomici, stanca.
-Uuh…Ei-chan e
Kiba-sensei, chissà come finirà!- ridacchiò Heiji al mio
fianco.
-Basta restare a
vedere…-
Sarebbe stato un bello
spettacolo.
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(*) Bakaru è
carino,no?XD nasce da Baka+Ikaru, si capiva,ne?
(**) è una tecnica
del caro Neji che si vede nello Shippuuden. Ho voluto lasciarla in giapponese
perché in italiano fa schifo =_=
*parte musica da film
horror*
HAHAHAHAHA!!! SIAMO
TORNATEEEE!!!
Per la gioia dei milioni,
ma che dico, miliardi(???) di fan che hanno pianto per la fine di “Io e
te” (si, perché lo so che stavate piangendo disperati…e se
non l’avete fatto è meglio che lo facciate ora!).
La storia è divisa
come lo era l’altra: capitoli introspettivi, uno scritto da me(Recchan,
ovviamente) e l’altro da Eleanor.
Questa volta il ruolo
della “ragazza” è toccato a me XD e come si è capito
da questo capitolo Hiromi è la figlia di Neji e Tenten. Che
caratteraccio che ha, vero? Proprio come Neji, già. E il caro Heiji di
certo non aiuta…
Beh…ora tocca ad
Ele!
Come finirà
l’allenamento dipende solo da lei, speriamo che non uccida nessuno al
secondo capitolo XD *scappa*
Alla prossima! E commentate
mi raccomando °_°.