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Autore: fiphina    24/05/2016    3 recensioni
Fanfiction ispirata a "sette ragazzi solo per me" di lady windermere e ovviamente con il suo consenso.
Fanny Edwards è una ragazza come tante altre, la cui vita non potrebbe proprio dirsi essere 'baciata' dalla fortuna. Almeno fino a quando, insieme ad un professore bizzarro, non vivrà un'avventura altrettanto bizzarra e che di naturale avrà ben poco. Che succederà? Chi incontreranno su loro cammino?
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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QUANDO LE COSE NON VANNO
COME CI SI ASPETTA


 
Loki e Fanny si incontrarono come previsto nel corridoio vicino all’entrata. Infine sgattaiolarono verso l’uscita, stando attenti a non farsi sgamare, per andare a “prendere in prestito” una di quelle navicelle.

-Andiamo!- La esortò il dio a bassa voce, prendendola per mano.

-Scusa ma perché non dobbiamo farci vedere?- Chiese la ragazza, in un misto di stupore e ironia.

-Fidati è meglio…- Le rispose l’asgardiano, tagliando corto, mentre osservava se avevano il via libera.

-Ma se ci tieni così tanto potevamo prendere una tua scorciatoia segreta e non dirmi che non ne conosci nemmeno una!- Replicò ancora lei, pensando che fosse la soluzione più ovvia.

Loki si fermò un istante ad osservarla.

-A volte mi piace rischiare…- Ironizzò sorridendo beffardo e facendola ridere a sua volta.

-Contento tu…-

In quel momento Fanny si sentiva euforica, felice e eccitata come non lo era mai stata. Mentre correvano si mise a fantasticare come una bambina… Sembravano proprio due amanti che scappavano.

“Troppo bello per essere vero!” Rifletté, sognante e con un po’ di amarezza. Aveva già gli occhi a cuoricino pulsante.

Era immersa completamente nei suoi pensieri che non si accorse che Loki l’aveva strattonata di colpo, trascinandola dietro un angolo.

-Ma che…?- Farfugliò confusa. 

Lui le tappò la bocca con l’indice della mano, facendole cordialmente capire di stare zitta. La ragazza ubbidì e non si mosse di un millimetro, né spiccicò una singola sillaba. Quando la guardia scomparve dalla loro vista, sospirarono sollevati.

-Potevi avvisarmi!- Borbottò sottovoce la giovane, stizzita.

Lui le lanciò un’occhiataccia sarcastica al cento per cento.

-Se tu non ti fossi distratta pensando a non so cosa, forse al principe azzurro!- Disse, facendola arrossire fortemente.

Fortuna che non l’aveva vista, perché avevano già ripreso la corsa.

-Ci siamo!- Annunciò ad un certo punto Loki, ghignando.

Le navette erano li esposte in bella mostra. Ora dovevano solo prenderne una.

-Prego, dopo di voi…- Le cedette il passo, con eleganza.

-Ma senti che gentiluomo! Dov’è finito il Loki che conoscevo e tutta la sua fretta?- Scherzò lei, salendo a bordo.

-Oggi mi sento di buon umore-

-Meglio per te…-

-Perché meglio per me?- Indagò Loki voltandosi a guardarla, riducendo gli occhi a due fessure ma sorridendo, curioso da quell’affermazione, mentre metteva in moto quell’affare.

-Perché così non mi offenderai e io non ti farò male, signor “tengo solo a me stesso”!- Fu la risposta diretta che ricevette.

-La prossima volta saprò come difendermi, contaci signorina “so tutto io”!- Ridacchiò il dio, punzecchiandola.

-Ma che gli prende?- Sbraitò subito dopo.

-Lascia fare a me…- Intervenne la ragazza, posizionandosi ad una certa distanza e tirando un calcio alla povera navetta, facendo prendere uno spavento anche all’asgardiano oltretutto.

-Ecco fatto!- Esclamò, sentendo il rumore del motore accendersi.

-Potevi avvisarmi!- Piagnucolò Loki, irritato.

-Oh… se non ti fossi distratto a pensare non so cosa, forse a qualche principessa!- Gli ripropose ironicamente le sue stesse parole, e fu orgogliosa di notare la sua occhiataccia. Segno che aveva funzionato.

Lentamente si sollevarono e cominciarono ad acquistare velocità. Il vento scompigliava i capelli di entrambi: il nero corvino di lui e il biondo dorato di lei.
Fanny non mostrava nessun segno di paura, a dispetto di come aveva creduto Loki, il quale pensava che si sarebbe aggrappata alla navicella come un gatto che si aggrappa al divano con le unghie.

-Posso guidarla io?- Gli chiese la ragazza ad un certo punto.

-E’ tutta tua…- Le concesse. Voleva vedere di cos’era capace.

Fanny afferrò quello che doveva essere il volante, per usare termini midgardiani, e piano piano aumento la velocità.

-Quando saremo di ritorno vorrei farlo con tutti i miei pezzi a loro posto, cortesemente…- Blaterò il principe cadetto; al contrario era lui quello che tendeva ad aggrapparsi come un gatto.

La giovane sogghignò.

-Ti farò venire i capelli bianchi asgardiano!- Lo provocò.

Non era poi così complicato guidarla. Pensava chissà quanto fosse difficile… e invece.

Il dio la osservava con uno strano sorriso sul volto.

-Un po’ più a destra…- Le consigliò poi con un tono di voce rassicurante, poggiando la sua mano su quella di lei e facendo una leggera pressione per aiutarla.

Fanny non si aspettò quell’improvviso gesto e provò una strana,
meravigliosa sensazione nel sentire quel tocco così morbido e… non sapeva che altro aggettivo usare per dirlo. La mano di Loki essendo più grande della sua, la copriva quasi del tutto; non era né troppo calda né troppo fredda. Semplicemente perfetta!
Alzò lo sguardo su di lui e si ritrovò spontaneamente a sorridere; quasi le veniva da piangere per la gioia, in quel momento fortissima. Scrutò ogni centimetro del suo viso di profilo altrettanto perfetto, e si rese conto che più lo guardava più le piaceva: la linea del naso fino al modo in cui le labbra sottili si toccavano fra di loro, il modo in cui i capelli scurissimi ricadevano sulle spalle; sembrava un movimento fatto apposta per lui. Lo fissò a lungo e intensamente, fino a quando anche il dio dell’inganno ricambiò. Forse per la prima volta da quando si conoscevano, nei loro sguardi non c’era la minima traccia di frecciatine… come quando l’aveva ripresa dopo che era caduta dalla scala in biblioteca. Loki la mirava dritta negli occhi, i quali sembravano parlargli da soli senza che però riuscisse a capire cosa dicessero. Questo in un certo senso lo innervosì.
Boccheggiò per un secondo, ma poi si voltò di scatto, interrompendo il particolare momento di contatto visivo. Azione improvvisa che Fanny considerò una grande delusione; forse la prima di una lunga fila? Non lo sapeva…

Il principe cadetto aveva una grande confusione in testa, impossibile da descrivere. Ma decise di non farci caso. Aveva ancora il suo orgoglio.
Anche la ragazza spostò lo sguardo, trattenendo un grosso magone alla gola che si propagava fin giù allo stomaco. Pensò che magari era vero che non gli importasse di niente e nessuno, tanto meno di lei. Evidentemente si era sbagliata ed illusa e doveva solo farsene una ragione una buona volta. Quando non sentì più neppure la mano sulla sua il magone si appesantì, avrebbe voluto sprofondare. Trattenne le lacrime per un pelo.

-Guida tu…- Disse  solamente, in tono neutrale.

Si allontanò, avvicinandosi alla punta del mezzo e sedendosi per ammirare l’acqua sotto di loro che scorreva placida e costante, seguita dal paesaggio fatto di palazzi e montagne.
I colori riflessi in essa erano talmente brillanti e limpidi che ci si poteva specchiare. Sembravano averla ipnotizzata. Si sporse maggiormente ma questo le fu fatale, infatti finì per scivolare e cadere in acqua.

-Fanny!- Gridò Loki scattando più veloce di un fulmine e seguendola, buttandosi anche lui in acqua.

La giovane era svenuta ed era già arrivata ad una profondità critica. Ma il dio riuscì comunque a riportarla in superficie. Raggiunse in fretta una riva e l’adagiò delicatamente al suolo per poi tentare in tutti i modi di rianimarla.

-Fanny! Fanny apri gli occhi!- Continuava a ripetere, allisciandole velocemente il viso bagnato più volte.

Ma lei non si muoveva neanche a pensarci. Le fece la respirazione, ma niente. Ora si che un sentimento si impadronì di lui, attanagliandogli fortemente lo stomaco come in una morsa d’acciaio: la paura! Cominciò a tremare senza che potesse controllarsi. Sembrava preso da convulsioni spaventose. Allora gli importava di qualcuno? Gli importava di lei? Che potesse accadergli qualcosa, di perderla? Ormai era allo stremo.

-Fay svegliati, per favore…- Le accarezzò i capelli fino alla guancia.

-Devi reagire…- Sussurrò accasciando la testa, lasciando che alcune ciocche nere umide si posassero sul petto della ragazza.

No! Non poteva finire così, non lo avrebbe permesso! Risollevò il volto, sentendo gli occhi pizzicargli forse ancora per l’acqua che non si era asciugato. Provò ancora una volta con la respirazione.

-Reagisci, devi reagire Fanny!- Sentì il cuore balzargli dal petto quando la vide riprendersi e tossire l’acqua ingerita.

La sollevò per la schiena per farla respirare e dopo qualche minuto il peggio passò. Nonostante questo però, Fanny tremava ancora, ma per il freddo. L’asgardiano allora fece comparire un manto che gli mise sulle spalle per riscaldarla. Gli avrebbe dato la sua casacca ma era fradicia.

-E tu? N-non senti freddo?- Soffiò appena lei.

-Cara sono un gigante di ghiaccio, non dimenticarlo…- Le ricordò, esponendo un piccolo sorriso.

-Grazie Loki!-

Il dio la guardò.

-Prego…- Mormorò infine, dopo un secondo che parve un’eternità.

Infine decisero di rientrare. Avevano vissuto abbastanza periperizie per quel giorno. Erano a qualche metro dall’entrata, ma all’ultimo minuto decisero di rimanere ancora un po’ seduti fuori, nel giardino reale. Almeno i vestiti si erano asciugati col sole.

-Non ti ringrazierò mai abbastanza…- Affermò Fanny, imbarazzata.

-E io non finirò mai di ripeterti prego… - Ironizzò Loki, ma pure lui non poté nascondere un certo imbarazzo.

-Dovresti stare un po’ più attenta, mi…- Continuò per poi bloccarsi.

-Ti ho fatto prendere un bello spavento volevi dire?- Concluse la giovane al suo posto. Gli occhi le luccicavano.

Dalla faccia che il dio degli inganni assunse, capì che aveva colto il segno in pieno. Era fatta! Infine non riuscì più a trattenere le risate.

-Cosa c’è? Perché ridi ora?- Chiese Loki dubbioso, non capendo il suo strano comportamento.

-Allora ci sono riuscita!-

-A fare cosa?- Indagò.

-A dimostrare che anche tu in realtà puoi tenere a qualcuno se vuoi, e che non sei affatto egoista!- Esclamò lei trionfante.

Sconvolto, Loki sgranò gli occhi, spiazzato da quello che sentì e capì com’era andata.

-L’hai fatto apposta?-

-Certo!- Rispose la Edwards.

-Ma sei impazzita?!- Urlò l’asgardiano, fuori di sé.

Come aveva potuto farsi ingannare? Era riuscita astutamente a far riemergere le sue emozioni sotto il suo naso. Questo inoltre spiegava ciò che gli era parso di vedere nei suoi occhi quella mattina.
Fanny cercò di non farsi spaventare, nonostante il cuore batteva all'impazzata. Quante volte aveva finto lui? Perché lei non poteva, almeno per una volta e per una buona causa?

-Ti rendi conto che saresti potuta…-Non completò la frase o ci sarebbe ricaduto; il viso era arrossato per la rabbia. 

Era vicinissimo a lei, sovrastandola con la sua altezza.

-Morire…?- Finì la ragazza per lui, in un lieve sussurro, appena un po’ la voce tremolante.

L’altro strinse le labbra.

-Non avresti dovuto farlo! E comunque ti ho salvata solo perché non mi
va di avere qualcun altro sulla coscienza, per ora!- Detto ciò se ne andò bruscamente, lasciandola sola.

Fanny era straziata. Non si aspettava che se la sarebbe presa così tanto; comunque sia i suoi sforzi non erano valsi a nulla. Loki le aveva espresso chiaramente ciò che pensava e lei non poteva cambiare più niente ormai. Ma andava bene così, se era questo che lui voleva. Se lo sarebbe tolto dalla testa e basta… anche se prevedeva sarebbe stata molto dura. Le lacrime salate ormai le scendevano sulle guance senza freno.



 Angolino dell'autrice:
Ehm... Cosa posso dire...? Non uccidetemi! Ma siccome so che sarà difficilissimo convincervi, mi dileguo!!!!!! Vedrete come proseguirà nel prossimo... Scappoooo! 

 
   
 
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