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Autore: Rox_Nox    12/04/2009    0 recensioni
Una pioggia incessante cadeva su Toran, piccolo villaggio a nord-est di Blackwill... -Ma guarda un po’ chi si vede... Mmm... mi pare carina come anticipazione, ora se volete leggete ^^
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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1° Capitolo

Una pioggia incessante cadeva su Toran, piccolo villaggio a nord-est di Blackwill e a poche miglia da Delrinton, città famosa per le innumerevoli sparizioni di bambini; si diceva che i fanciulli venissero portati proprio verso Toran e, dopo essere stati uccisi, gli venissero mangiate le interiora dagli stessi rapitori, i quali lo facevano per restare eternamente giovani. Ovviamente, come ogni villaggio, anche Toran e Delrinton avevano le loro leggende.

Sotto la pioggia, attraverso i vicoli di Toran, si aggirava un singolare ragazzo che dimostrava tra i diciassette e i diciannove anni, di corporatura esile, la pelle diafana che creava un enorme contrasto con i capelli, neri come la pece; il naso leggermente adunco e gli occhi scuri rendevano quel volto stranamente malinconico ma, allo stesso tempo assente. Il ragazzo indossava dei calzoni di pelle e un giubbino anch’esso di pelle scura, probabilmente di cervo. Il suo nome era Endon, figlio di Reiser, fabbro della città. Il giovane era, come sapevano tutti nel villaggio, orfano di madre e il padre era spesso impegnato a tempo pieno a causa del lavoro, tanto che il ragazzo era cresciuto praticamente da solo. Endon, nonostante ciò, non veniva visto di buon occhio dalla gente; il motivo era tanto strano quanto comprensibile. Spesso si recava nella foresta di Nonsens, che si trovava a un centinaio di passi da Toran. Si diceva che era esattamente in quella foresta che venivano commesse le atrocità ai fanciulli di Delrinton. Anche quel giorno Endon stava dirigendosi verso la foresta, quando venne fermato da un ragazzo, anch’egli dai capelli neri ma più corti e gli occhi cerulei; il suo nome era Filier, amico d’infanzia di Endon e, probabilmente suo unico amico.

“Ma guarda un po’ chi si vede, Endon. Come mai fuori con questo tempo?”

“Potrei farti la stessa domanda…”, sembrava alquanto scocciato.

L’amico invece sorrise alla risposta.

“Endon non cambi mai tu, eh? Comunque io stavo andando in taverna, sai i miei si sono di nuovo messi a litigare e, detto tra noi, mi interessa ben poco quello che dicono, quindi, ho deciso di andare ad ascoltare che si dice in taverna anche perché non ho altro da fare",Filier divenne serio.

“Endon dovresti smettere di andare in quella foresta…”, abbassò lo sguardo sulle proprie scarpe “…la gente parla Endon, e di te non parla certo bene”, alzò nuovamente gli occhi per andare ad incontrare il solito sguardo impassibile di lui.

“La gente parla senza sapere quello che dice; non mi interessa cosa si dice sul mio conto, io so che in questa foresta non è successo alcun delitto o qualsiasi altro atto mostruoso.”

“Ma i bambini sono spariti. Come te lo spieghi? E poi ogni traccia ha sempre portato a questa foresta, vuoi davvero dirmi che non è mai succeso alcun atto atroce qua?”, Endon guardò verso la foresta, parve riflettere per qualche secondo.

“Filier, pensi davvero di saperne più di me? Io ho visto con i miei occhi.”

“Allora spiegami cos’hai visto per la miseria.”

“Seguimi.”

E, senza aggiungere altro, Endon entrò nella foresta seguito da un curioso e sorpreso Filier.
  
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