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Autore: Ilarya Kiki    27/05/2016    2 recensioni
...soprattutto al lettore.
Attenzione, si tratta di una parodia. In questa storia potrete trovare:
-ROMANCE!!!
-Diciassettenni in tempesta ormonale
-Cani
-Disagio
-Scheletri senza i vestiti
-Altro Disagio!!!
Attenzione: la storia è sconsigliata a chi ha livelli di serietà troppo alti, in caso di bruciature rivolgersi a Grillby (lui sì che è un esperto).
Dal testo: "Papyrus, ma secondo te perché gli esseri umani sono così attratti da noi?" - "Non so Sans, forse perché siamo come loro... ma più nudi."
Genere: Comico, Parodia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Papyrus, Sans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Caro diario,
    non riesco a capire cosa mi stia succedendo. Da ieri che sono caduta in un buco la mia vita è cambiata completamente, e non solo ho rischiato di morire diciassette volte, ma sembra proprio che abbia trovato una nuova casa. Non mi importa in realtà, tanto mi ero rotta le scatole già da un paio d’anni di andare a scuola, e mia mamma può vivere anche senza che io apparecchi la tavola ogni sera. Ora vivo in un posto bellissimo. Con delle persone bellissime. No, insomma, la persona bellissima è una sola, ma lasciamo perdere. Insomma vivo in capanno degli attrezzi, quello della casa di Sans. Cioè, praticamente siamo coinquilini!!!!! Ci sono un paio di spifferi alle finestre e la cuccia che uso come letto è un po’ scomoda, ma non importa, mi va bene così.
…mi ha detto che oggi pomeriggio possiamo avere il nostro secondo appuntamentoooooooo!!!!!
No okay sto bene, no non è vero sto male. Cioè. Uffa sono scemaaaaaaaaa!!!!!
Comunque mi sembra di stare dentro a una di quelle storie romantiche bellissime, dove si parte a botte e insulti e si finisce a… no vabbeh mi fermo che è meglio, e poi sai che vergogna se qualcuno per sbaglio legge!
Hihihihi!
Ora ciao che devo spazzare la paglia da per terra. Tvb.

 

Papyrus abbassò il foglio che stava leggendo e restò qualche secondo a guardare il vuoto con espressione corrucciata.
Sousy non c’era e non aveva tirato su nemmeno un grammo della sporcizia che c’era per terra, sul pavimento del garage dei due scheletri.
“Non sono convinto che sia una buona idea, Sans. Sembra davvero innamorata di te.”
“Oh, andiamo. Nemmeno leggere il suo diario segreto è una cosa carina. Eppure lo stai facendo.”
“Sì ma, aveva lasciato il foglio all’insù appoggiato sul suo cuscino, sembrava quasi un bigliettino!”
“Anche questo è vero.”
I fratelli erano entrati là dentro perché l’umana era sparita, e temevano che potesse cacciarsi in qualche guaio, ma evidentemente non si trovava nella residenza che le avevano affibbiato. Probabilmente dopo avrebbero continuato a cercarla – voglia permettendo. Papyrus era ancora di pessimo umore per quello che gli era capitato il giorno precedente, e gli dava ancora più fastidio il fatto che suo fratello Sans avesse deciso di dar retta alle avances di quella ragazzina così tanto a fondo nella classifica dei suoi standard.
“Sans, davvero. Ho paura che le cose possano prendere una piega che non mi piace.”
“Non dire sciocchezze fratellino, quella lì si merita una lezione.”
Sans dette una pacca sul fianco a Papyrus – alla spalla non ci arrivava – e gli fece l’occhiolino, con uno scintillio di complicità nel sorriso.
“…guarda come ti ha trattato, non posso certo perdonarglielo. E non oso pensare a come potrebbe essersi comportata con la signora che si prende cura delle rovine…è una piccola peste, ci penso io a rimetterla in riga.”
“Sì ma fratello… – protestò Papyrus, ancora meno convinto – …anche se fosse, tu te la dovrai sorbire per tutto il tempo. Dai, non ne vale la pena, dai retta al grande Papyrus. Non voglio che faccia star male anche te come lo sono stato io.”
Non preoccuparti Paps. – Sans gli prese dalle mani il foglio scritto da Sousy, per rimetterlo dove lo avevano trovato, nella cuccia per cani che usava come letto – A me non importa del tempo che spreco, tanto... E poi sarà divertente. Eheheh.”
Gli erano caduti gli occhi sul numero esorbitante di punti esclamativi che la ragazzina aveva elencato di fianco al suo nome e alla parola coinquilini, e non aveva potuto trattenere un sospiro divertito.
“Papyrus, – chiese – ma secondo te perché gli esseri umani sono così attratti da noi?”
Suo fratello ci pensò un po’ su, confuso.
“Non so Sans, forse perché siamo come loro… ma più nudi.”
“Diamine Paps, sei un accidenti di genio.”

 

 

* * *

 

La neve cadeva lungo il sentiero dolcemente, e ogni fiocco sembrava una farfallina danzante nell’aria fresca e profumata di resina.
Sousy arrivò presso la stazione di guardia saltellando leggermente coi piedi, tenendosi le mani nelle mani, e si piazzò di fronte al bancone.
“Ehilà!” la salutò Sans, agitando una mano, seduto comodo sulla sua panca di legno. Lei arrossì come un pomodoro, e si corrucciò un pochino.
“E-eccomi qui.”
Aveva qualcosa di molto strano in testa, che spuntava fuori tra le ciocche castano scure dei suoi capelli.
“…ma dov’eri finita? Ho passato tutta la mattina a cercarti.”
Lei arrossì ancora di più. Davvero le aveva appena detto di aver passato tutta la mattina impegnato a preoccuparsi della sua posizione e probabilmente salvezza? Oddio, era così romantico.
“Ero andata a farmi un giro, non è che sei il mio babysitter e mi devi seguire dappertutto, eh!”
“Sì sì…tranquilla. Quindi per pura curiosità, dove ti eri cacciata?”
“Ho conosciuto Alphys. Siamo diventate amiche.”
Sousy si indicò le sporgenze che le spuntavano dalla testa: due triangolini di tessuto peloso rosa fluo, con un ciuffo più chiaro sbarazzino sulla punta.
“Abbiamo avuto un’idea geniale per evitare che mascalzoni come te mi attaccassero a vista: mi ha prestato le sue orecchie da gatto e ora vado in giro dicendo di essere un mostro anche io, una donna-gatto. Funziona! Il comandante delle Guardie Reali ci è cascato come un fesso, pensa che mi ha persino chiesto un autografo! Pensava che fossi una principessa magica o qualcosa di simile.”
“Oh. – Sans scoppiò a ridere – Certo che te la cavi bene qui nel sottosuolo, eh?”
Sousy fece spallucce.
“È stato facile, ho solo raccontato ad Alphys tutta la trama di Piccoli Problemi di Cuore e di Rossana. Sembrava contenta, ma ho fatto un po’ di fatica a farmi prestare le orecchie: ho dovuto minacciarla di spoilerarle il finale di Madoka Magica, dato che evidentemente le mancano gli ultimi tre episodi, perché non voleva separarsene.”
Sans le lanciò un’occhiata strana, e lei pensò che probabilmente non avesse idea di quello di cui stesse parlando.
“Senti… – continuò l’umana, glissando sull’evidente ignoranza da parte di Sans sull’argomento anime – …dove pensi di portarmi? Cioè, se ho capito bene, questo è…”
“Oooh in realtà pensavo che potremmo tranquillamente starcene qui. Abbiamo tutto quello che ci serve e camminare è faticoso. Vieni!”
Sans con un gesto del braccio la invitò a raggiungerlo dentro il casotto della stazione di guardia, e lei timidamente passò sul retro e si sedette sulla panca di fianco a lui, cercando di non rovesciare nessuna delle bottiglie di salsa che stavano immagazzinate bene in fila dentro mensoline costruite su misura.
“…ma tu non eri capace di teletrasportarti?” Chiese Sousy storcendo un po’ il naso.
“Sai, anche teletrasportarsi è faticoso, e poi sto lavorando, piccola.” Sans le fece l’occhiolino, e lei per un paio di secondi si sentì svenire. Ma si riprese in un attimo.
“…s-se t-ti disturbo p-potevi anche e-evitare di invitarmi…”
“Massì, ci tenevi così tanto.”
Ci furono una ventina di secondi di silenzio imbarazzante. Almeno, imbarazzante per Sousy, dato che Sans pareva perfettamente a suo agio con un’adolescente in piena tempesta ormonale con indosso delle orecchie da gatto rosa pelose seduta al suo fianco.
“…seeenti… – iniziò Sousy, per rompere il ghiaccio in quella landa congelata – …tu sei mai uscito con altre ragazze?”
“Oh sì. – rispose lo scheletro – Anche se non erano esseri umani.”
Sousy diventò viola, e Sans continuò, fissandola con quel sorrisetto provocatorio che le faceva scuotere le ossa come se fossero state percorse da corrente elettrica.
“…probabilmente non hai capito molto bene nemmeno quanti anni ho, eh? Anzi, dato che siamo in argomento, c’è una cosa che mi tormenta e che volevo chiederti.”
Sousy mosse la testa su e giù, aspettando la domanda fatidica.
“…posso sapere cosa ci trovi in me? Dico… potrei capire se fossi uno di quei ragazzi bellissimi da fiction di cui le protagoniste si innamorano sempre, ma…insomma. Sono uno scheletro, tesoro. E sono pure basso. E boh… fossi atletico come mio fratello, magari… ma non è che io sia poi così tanto in forma. E vado in giro praticamente in pigiama. E, per di più, ho anche provato ad ucciderti. Quindi…?”
Non è vero sei bellissim… erano le parole che si stavano formando nella mente di Sousy, ma il pensiero si bloccò a metà. In effetti Sans non aveva tutti i torti. Oltre ad essere un tappo stratosferico, era anche sciatto e malandato: le sue occhiaie erano quelle di chi non chiudeva occhio da settimane, e il fatto che bevesse salse da barbecue direttamente dalla bottiglia era decisamente disgustoso. Ma il cuore di Sousy decise di fregarsene, l’amore doveva vincere su quelle piccolezze.
“…se ti stai riferendo al fatto che tu sei un mostro e io un’umana – iniziò Sousy, parlando come una macchinetta da tanta era la convinzione che la animava – …non me ne frega niente. Le storie d’amore più belle sono quelle impossibili, e poi certe ragazze sono state capaci di mettersi insieme a cose molto più pericolose di te. Hai mai visto Twilight? Ecco.”
Sousy era molto soddisfatta della risposta che aveva dato, in effetti era esattamente quello che pensava anche lei. Sicuramente doveva aver convinto anche lui della forza dei suoi sentimenti.
Oh, sì, lui sembrava convinto.
Davvero convinto.
Lo scheletro improvvisamente si era proteso in avanti e le aveva allacciato i fianchi con un braccio, avvicinandola a sé con un gesto deciso e portando il suo viso a un paio di centimetri da quello di Sousy, guardandola intensamente negli occhi. La ragazza percepì il suo fiato gelido sulle labbra.
“Bene direi – sussurrò Sans, con la sua voce profonda – questo è decisamente il momento in cui io dovrei baciarti. Che ne dici?”
Sousy si sentì morire dentro. Chiuse gli occhi, con il cuore che le scoppiava nelle orecchie. Lui si protese verso di lei, annullando quel soffio di distanza che c’era tra le loro due bocche.
Durò una decina di secondi.

“Beh?”  
Chiese Sans, lasciandola andare:
“Non è forse stato il momento più romantico della tua vita?”
“Emh…”
Sousy dovette prendersi un paio di secondi per riordinare le idee, da tanto era sconvolta.
“…no. È stato stranissimo. Non hai le labbra, e nemmeno la lingua. Sei gelido. Mi hai praticamente morso coi denti. E il mio naso si è infilato nel buco dove dovrebbe esserci il tuo.”
“…e non è stato bellissimo?” chiese Sans esaltandosi più che mai.
Sousy era troppo confusa per riuscire a distinguere per bene la situazione. Quindi decise di arrabbiarsi.
“Sei… sei… sei un cretino! Come ti permetti di baciarmi così a tradimento, eh? Non sono mica una bambola io, cosa ti fa pensare che io fossi d’accordo? Eh? Non cercarmi mai più, pervertito!”
Sousy gli tirò quello che doveva essere uno schiaffo su una guancia, ma finì per farsi male ad una mano perché la sua faccia in effetti era fatta di ossa, così si alzò in piedi e scappò via.
Sans la osservò allontanarsi correndo furibonda, e quando sparì dalla vista scoppiò a ridere a crepapelle.
Erano anni che non si divertiva così.

 

* * *

 

 

KissyCutie89 - Ehy Sans.
PunMaster - Ehya Alph.
KissyCutie89 - Potresti farmi un favore? Ho finito il cibo per gli inquilini di sotto, più tardi se puoi me ne porteresti un altro paio di sacchi?
PunMaster - Sicuro Alph.
KissyCutie89 - Grazie. Non sono proprio il massimo quando hanno fame.
PunMaster - Eh lo so, fanno un gran pappano. Eh.
KissyCutie89 - Ah, senti, emh.
KissyCutie89 - *digitando*
KissyCutie89 - Ho saputo che stai uscendo con l’umana. Cioè non per farmi gli affari tuoi
KissyCutie89 - *digitando*
PunMaster - Ah già. Te lo avrà detto lei immagino.
KissyCutie89 - Ti conosco da una vita Sans. Erano secoli che non uscivi con una ragazza. Ma…sei sicuro che questa qui ne valga la pena? Intendo… meriti di meglio. Non mi è sembrata la migliore delle persone, ed è pure minorenne.
PunMaster - Lo so. Sousy ha trattato Papyrus a pesci in faccia prima di uscire con me. L’ha fatto piangere. Mi ha detto che è stata antipatica anche con te.
KissyCutie89 - Aspetta, non ti seguo. Allora perché ci esci?
PunMaster - Alph, Alph. Ricorda. Che tipo di mostro sono, io?
KissyCutie89 - …uno schelepigro? O.o
PunMaster - No. Un troll, bellezza.
KissyCutie89 - Oh.
KissyCutie89 - Oh…
KissyCutie89 - Oooooh…
KissyCutie89 - Vendica tutti noi eroe. Riduci in poltiglia quel residuo di cane marcescente.
PunMaster - Ora comunque abbiamo litigato. Credo.
KissyCutie89 - Oh, e perché?
PunMaster - …ma sai, in realtà si è arrabbiata per cliché. Sai quando in una storia romantica generica l’innamorato provoca, l’innamorata se la prende con lui ma poi torna perché in realtà perché i cafoni le piacciono…solita roba da fan fiction adolescenziale.
KissyCutie89 - Oh, capisco benissimo. Praticamente state attraversando una fase.
PunMaster - Uh, già.
KissyCutie89 - Sono espertissima in queste cose. Adesso, il prossimo passo è di riavvicinarti a lei con un bell’equivoco imbarazzante, e la cosa che si usa di più di solito è…

 

 

* * *

 

Sousy si infilò di soppiatto nel bagno, e chiuse la porta a chiave.
Il suo capanno degli attrezzi non aveva un bagno, purtroppo, e quindi era stata costretta ad andare a fare i suoi bisogni fisiologici di umana dove andavano a farli anche i cani, fra gli alberi dietro la casa dei due scheletri. Una bella doccia, però, nessuno gliel’avrebbe tolta.
Aveva trattenuto la pipì fino a quel momento, speranzosa di trovare un wc come si deve in quella bella casetta di legno con quel bel tinello tutto a piastrelle, ma con suo grande disappunto si accorse che, in realtà, non c’era nessuna traccia di un water nemmeno lì. C’erano solo una vasca con doccino (stretta), un lavandino con specchio e spazzolini da denti, una vecchia lavatrice che qualcuno si era dimenticato di attivare e biancheria sporca sparsa un po’ ovunque. Sousy storse il naso: ma in che diavolo di posto era finita? Poi pensò che in effetti gli scheletri non hanno un apparato digerente, quindi poteva starci che non avessero un water. Subito le tornò in mente Sans, e la sua sfacciataggine terribilmente sexy. Cacciò l’immagine dalla testa con rabbia, anche se si rese conto che in effetti non era un compito facile. Ma no, no. Era arrabbiata con lui e gli avrebbe tenuto il muso da quel momento fino alla fine dell’eternità, perché era questo che si meritava, oh!
Si protese verso la vasca e girò la manovella dell’acqua, per iniziare a farla uscire calda. Si sarebbe lavata via i pensieri con una bella doccia bollente.
Si sfilò dai capelli le orecchie da gatto pelose rosa, sovra pensiero, e poi iniziò a sfilarsi i vestiti.

 

…nella prossima puntata…
*rullo di tamburi*

SOUSY NUDA SOTTO LA DOCCIA!!!

...stay tuned.

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*Angolo Autrice*

*Nulla, ci tenevo a sottilineare che minacciare qualcuno di spoilerargli il finale di Madoka Magica è davvero da infami.
*E mi spiace, ma ci sono tre righe blu e non riesco a toglierle. Lasciamole così che il blu fluo è il colore dell'anno.
*Ah, un ringraziamento speciale a Emmevic, che mi ha suggerito la battuta su Twilight. Grafffie! :*

*Alla prossima!

*Kiki

  
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