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Autore: Horse_    27/05/2016    3 recensioni
«Damon è interessato a una cosa che ti appartiene.» continua Giuseppe, godendosi le reazioni di Grayson.
«Non capisco. Vi ho dato qualsiasi cosa, ogni tipo di codice possibile.»
«Qualcosa ancora ti appartiene.» mormora il maggiore dei Salvatore.
Damon si alza in piedi, in un movimento così repentino che fa sussultare Grayson. Si mette una mano in tasca e poi ne tira fuori un pezzo di carta. Il capo famiglia dei Gilbert assottiglia gli occhi per capire meglio di cosa si tratta.
Una foto.
«Io non ne sono d’accordo.» inizia Giuseppe. «Ma se questo può far sotterrare l’ascia di guerra tra me e mio figlio mi trovo costretto ad accettare. Tu ti troverai costretto ad accettare.»
Quando Damon apre interamente la foto e la mostra a Grayson il cuore di quest’ultimo si ferma. L’uomo diventa pallido e comincia a sudare freddo e il suo corpo inizia a tremare.
Quella è la foto di sua figlia.
«Graziosa ragazza, devo dire. Come si chiama, Elena?»
[...]
«Perché proprio lei? Puoi avere tutte le ragazze che vuoi, perché proprio lei?» sussurra Grayson con gli occhi leggermente lucidi.
Era sua figlia, la sua bambina.
«Mi piacciono le sfide e questa è veramente allettante.» gli risponde.
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                   IllegaLove.



First Chapter.

Elena è seduta sotto uno dei tanti pini che riempiono lo spazio verde del liceo. Ha i capelli raccolti in una crocchia disordinata, è seduta a gambe incrociate con il quaderno di trigonometria sulle gambe e il libro accanto e morde nervosamente una matita rossa. Non ci capisce nulla di quella dannata materia ed è l’unica in cui non ha voti estremamente alti. Non ha problemi in nessuna materia, visto i voti eccellenti, ma con trigonometria non c’è nulla da fare. E’ da una vita che combatte con quella materia e non vede l’ora di finire il suo ultimo anno, almeno non dovrà più farci i conti. 

Per di più la sta studiando il giorno del suo compleanno, del suo diciottesimo compleanno, ed è la cosa peggiore che potesse capitarle, ma è obbligata a farlo visto che domani ha verifica su quelle cose che a lei sembrano arabo antico. 

Non si accorge nemmeno dell’arrivo della sua bionda amica, Caroline, che le si avvicina di soppiatto insieme a Bonnie. Si accorge di loro non appena la bionda inizia a rimproverarla sul perché stesse studiando trigonometria invece di essere con loro per la pausa pranzo a discutere del vestito che avrebbe dovuto indossare quella stessa sera per neanche lei sapeva cosa.

 

“Perché dovrei discutere del vestito per questa sera?”- domanda ingenuamente, beccandosi uno sguardo omicida da parte di Caroline e uno compassionevole da Bonnie. -“Cosa c’è questa sera?”

“Terra chiama Elena! Tanti auguri, eh! Per la milionesima volta, aggiungo. E’ il tuo compleanno, è logico che tu questa sera debba uscire con noi.”- puntualizza la bionda.

“Non avevamo deciso di festeggiare sabato? Cioè tra due giorni?”- domanda la ragazza.

Sabato con tutti gli altri. E per tutti gli altri intendo come minimo 100 invitati! E’ il tuo diciottesimo compleanno, non il tuo cinquantesimo o quinto. Oggi, cioè giovedì, con noi. Io, tu, Bonnie, Matt, il tuo fidanzato, Tyler, Kay, Liv e Luke. A proposito di Matt… Avete organizzato qualcosa per questa sera?”- spara a raffica la bionda.

 

L’ultima parte di frase è sussurrata in modo malizioso ed Elena scuote la testa, leggermente imbarazzata. Lei e Matt ultimamente non vanno molto d’accordo. Lui non ha fatto nulla, è lei che sta prendendo le distanze. E’ ancora il suo fidanzato e lui non sospetta nulla, o quasi, ma ha troppe cose per la testa e sta cominciando a credere che Matt non sia quello giusto per lei. Da un giorno all’altro ha cominciato a parlare di famiglia, di matrimonio, di come avrebbero dovuto condividere lo stesso appartamento al college e tanto altro. Elena si è semplicemente resa conto di non esserne ancora pronta o forse, ancor più evidente, di come Matt non sia quello giusto per lei. Si sono messi insieme quasi per gioco, sospinti da Caroline, ed avevano da sempre formato una bella coppia. Bella ragazza lei, per giunta cheerleader e con ottimi voti, capitano e giocatore di football lui. Ed andava avanti così da tre anni e tutto questo la stava opprimendo. Lo sta capendo ora come l’ha capito un po’ di tempo fa, quando lui ha tentato di andare oltre e lei l’ha fermato, non sentendosi sicura e in qualche modo fuori posto.

Ma ci si può sentire fuori posto con la persona che si ama?

 

“Come no?”

“Caroline, lasciala stare. Non pressarla, farà quello che si sente.”- la ferma Bonnie.

 

Elena le rivolge uno sguardo pieno di gratitudine e annuisce al suo indirizzo.

 

“Si, ma rimane il fatto che questa sera debba festeggiare con noi.”- riprende Caroline, non ascoltando le parole dell’amica.

“Domani ho verifica di trigonometria, prima ora. E ho intenzione di passare la serata a studiare, almeno per oggi. Non posso andare male.”- cerca di farla ragionare Elena.

“Cosa sarà mai se per una volta ti andasse male un compito.”- la riprende Caroline. -“Hai la media altissima praticamente ovunque.”

“Ma non lì.”

“Non è tanto difficile, dai.”

“Caroline, tu non capisci niente di trigonometria.”- la riprende Bonnie scuotendo la testa divertita. -“E anche noi, visto che siamo nella stessa classe, abbiamo compito domani.”

“Proprio perché non capisco niente non la ritengo difficile. E’ una materia come un’altra, superflua. Io non la studio e lei non mi opprime, chiuso.”- ribatte la bionda con un’alzata di spalle, facendo ridacchiare le sue due amiche.

“Ecco, appunto. Davvero, Care, sabato sarò tutta per te, ma per questa sera passo.”- le dice Elena, sapendo perfettamente di essersi condannata a morte per quel sarò tutta per te.

 

L’avrebbe torturata tra piastre, trucchi, smalti, maschere di bellezza e vestiti. Non che non le piacessero quelle cose, è pur sempre una ragazza, ma Caroline esagerava. 

 

“Torneremo a casa presto, promesso. Massimo mezzanotte, così voi due avrete le vostre sei ore di sonno e sarete belle pimpanti e pronte per il compito. Possiamo studiare da me, vi va?”- continua Caroline.

 

Le due more si scambiamo un’occhiata tutta convinta, mentre la bionda continua a sorridere euforica. 

 

Studiare? Da te?”- domandano le ragazze all’unisono.

“E’ un dramma?”- domanda Caroline.

“Si che lo è.”- ribatte Bonnie. -“Non abbiamo mai studiato insieme perché non ci riusciremo.”

“Tu ed Elena una volta l’avete fatto.”- precisa Caroline.

Io ed Elena, appunto. Ogni motivo per te è buono per chiudere il libro.”- precisa Bonnie, mentre Elena ridacchia.

 

La ragazza, capendo ormai che non avrebbe studiato nulla in quei minuti, chiude e libri e li rimette sulla sua borsa a tracolla, poi si alza scrollandosi i pantaloni.

 

“Facciamo così… Torniamo dentro e mangiamo qualcosa, finiamo l’ultima ora di lezione e poi ognuna va a casa sua per studiare trigonometria o per stalkerare il profilo Tyler. E questa sera, per la gioia di Caroline, usciremo, ma torneremo ad un’ora decente in modo che domani mattina nessuna di noi sarà in coma.”- interviene la giovane Gilbert cercando un compromesso tra le due.

“Mi sembra un’ottima idea.”- conclude Bonnie.

“E’ un compromesso, questo?”- domanda Caroline scocciata, poi alza le mani in segno di resa. -“Come stalkerare il profilo di Tyler? Guardo solamente le sue foto, i suoi amici e i suoi post ogni tanto…”

 

Le due more la guardano scettiche.

 

“Okay… Forse più di ogni tanto… Ogni due giorni… Forse ogni giorno… Ogni dieci minuti… No, facciamo cinque e…”

“Abbiamo capito, si.”- ridacchia Elena, seguita da Bonnie.

 































 

                                                                    * * * 

 


























 

“Mamma! Papà! Sono a casa!”

 

Elena entra in casa togliendosi le scarpe e appoggia il giubbotto sull’appendi abiti. Entrambi non rispondono, l’unico ad accoglierla è Jeremy.

 

“Heilà diciottenne! Mamma è al lavoro, come al solito, e papà è uscito, dovrebbe tornare tra poco.”- l’avvisa il ragazzo per poi portarsi alla bocca dei popcorn.

“Non doveva tornare prima?”- domanda la ragazza.

“Si, ma l’hanno trattenuta qualche ora in più. Sarà qui prima di questa sera, sicuro.”- le dice Jeremy.

 

La ragazza annuisce e va verso il frigo, per poi aprirlo e prendere del succo. Se lo versa in un bicchiere e in pochi secondi lo svuota.

 

Lena… Senti… Papà non ti è sembrato strano in questi ultimi giorni?”- le domanda Jeremy sedendosi su una sedia.

Strano?

“Si, preoccupato. E’ come se ci fosse qualcosa che lo stesse tormentando.”- continua il giovane.

“A me sembra normale. Forse è un po’ stanco per il lavoro… Sicuramente sarà così…”- lo rassicura la ragazza. -“Per cosa dovrebbe essere preoccupato?”

“Non lo so… L’altra sera, mentre tu eri da Bonnie a studiare… Sono rientrato a casa e ho visto mamma in lacrime e papà stava facendo di tutto per trattenersi… Quando mi hanno visto hanno blaterato qualche scusa e sono corsi in camera…”- le spiega il ragazzo.

“Mamma stava piangendo?”- domanda la ragazza stranita. -“Che sia successo qualcosa di grave?”

“Non era gioia la loro… Magari è incinta… Non voglio avere un marmocchio in giro per casa.”- ribatte Jeremy.

“Anche tu eri un marmocchio, lo so perché ho dovuto sopportarti. E non si piange per una cosa del genere, un bambino è un dono. Mamma e papà si amano, ne sarebbero sicuramente felici e… Non penso, no.”- mormora la ragazza. -“Se qualcosa stesse andando male ce lo direbbero, no?”

 

Il ragazzo annuisce poco convinto ed Elena, dopo averlo guardato per qualche altro istante, afferra la sua borsa e si dirige in camera per studiare. 

E’ quello che fa nelle due ore successive: studia, prende qualche appunto, e tenta di risolvere invano qualche problema. Viene distratta da una porta che si apre e si volta all’istante. La prima cosa che fa suo padre, ancor prima di togliersi il cappotto, è abbracciare sua figlia, sussurrandole un Tanti auguri tra i capelli. Non aveva potuto vederla quella mattina stessa, ma le aveva comunque  lasciato un biglietto d’auguri, ma niente era paragonato ad averla lì.

 

“Grazie, papà.”- gli risponde la ragazza staccandosi leggermente da lui.

 

 

Grayson Gilbert non è mai stato un uomo troppo espansivo, ma ama i suoi figli e sua moglie sopra ogni cosa. Ed Elena è sempre stata la sua preferita, forse perché è la sua primogenita, forse perché è una femmina e si sa che i padri creano un rapporto più speciale con le figlie che con i figli. Non l’ha mai fatto pesare a Jeremy e lui non gliel’ha mai fatto notare, perché comunque non ha mai fatto distinzioni, solo che con Elena è molto più spontaneo.

 

“Questo è per te. Non sapevo che cosa prenderti. All’inizio ho pensato a dei vestiti, ma… Poi ci ho riflettuto e quello non è il mio campo, assolutamente.”- inizia l’uomo porgendole un pacchetto bianco con un nastro rosso a formare una ciocca. -“E’ semplice, ma spero possa piacerti lo stesso. Non volevo nemmeno cadere nel ridicolo, è pur sempre il tuo diciottesimo compleanno.”

 

La ragazza gli sorride grata poi, con lo stesso entusiasmo di una bambina di cinque anni, inizia a scartare il pacchetto, che si rivela essere una scatola blu con dentro qualcosa. Elena apre la scatoletta e rimane leggermente a bocca aperta, colpita dal regalo del padre. Non che non le comprasse nulla, ma questo è veramente molto semplice e davvero bellissimo. Una collana d’argento con un ciondolo a forma di quadrifoglio costellato da brillantini.

 

“E’ bellissima, papà, davvero…”- mormora la ragazza toccando la collana con un dito.

“Ti piace? Non è troppo scontata? Ovviamente è anche da parte di tua madre, diciamo che è stata lei ad avere l’illuminazione.”- le dice lui.

“Grazie ad entrambi, allora. Ovviamente ringrazierò la mamma quando tornerà dal lavoro.”- gli risponde la figlia, poi prende la collana tra le mani e la porge al padre. -“Mi aiuti a metterla?”

 

Il padre annuisce e le sposta i capelli dal collo. Le mette la collana e poi  rimette i capelli al loro posto sorridendo soddisfatto. La ragazza si guarda allo specchio e sorride, poi si volta verso il padre che sta guardando i suoi appunti.

 

“Trigonometria, uhm?”

“Già, domani ho il compito.”- le risponde la ragazza passandosi una mano tra i capelli. -“E dovrei proprio riprendere a studiare.”

“Una mano?”

“Sono un caso disperato, lasciamo perdere.”- mormora la ragazza sedendosi sulla sedia. -“Mi accontento anche di una C.”

 

Il padre le sorride, poi si volta per andarsene. La ragazza, però, prima di tornare a studiare, ha intenzione di domandargli qualcos’altro e ha a che vedere con quello che le ha detto Jeremy. Se c’è qualcosa che turba i loro genitori vuole saperlo per aiutarli. Se hanno problemi economici potrebbe iniziare a lavorare anche lei per riuscire ad arrotondare ad esempio.

 

“Papà, sei sicuro che vada tutto bene?”

 

La domanda di Elena fa ghiacciare Grayson sul posto. Il cuore dell’uomo inizia a battere ancora più velocemente, mentre mille scenari gli passano per la testa.

Che qualcuno di loro l’abbia avvicinata a scuola e le abbia detto qualcosa? 

L’uomo, dopo aver fatto un respiro profondo, si volta verso la ragazza, che lo sta scrutando leggermente preoccupata.

 

“Si… Perché?”

“E’ da qualche giorno che mi sembri strano. Tu e la mamma mi sembrate parecchio strani. Tutto qui.”- gli risponde Elena con un’alzata di spalle, capendo però che c’è qualcosa che non va.

“Strano? No, non c’è niente che non va.”

“Okay… Comunque questa sera esco con Caroline e Bonnie, insieme agli altri. Vogliono che vada con loro a festeggiare.”- lo avvisa Elena.

 

Grayson, se possibile, diventa ancora più bianco in volto di quanto non lo era prima. 

 

Questa sera?

“Si, papà. Questa sera. E’ il mio compleanno, ricordi? Lo so che avevamo deciso per sabato, ma… Caroline vuole festeggiare anche questa sera e sai quanto possa essere insistente su queste cose.”- gli risponde Elena sbuffando leggermente. -“Ma non farò tardi, promesso. Tornerò entro mezzanotte, così domani mattina sarò bella riposata.”

 

Grayson scuote la testa, tremando leggermente. Sua figlia non può uscire quella sera, non mentre sta organizzando un modo per portarla via di lì e per permetterle di abbandonare Mystic Falls e di mettersi in salvo, insieme a Jeremy e a Miranda. Quest’ultima sa di quello che sta accadendo, poiché Grayson gliel’ha spiegato, ma non sa quello che Grayson ha in mente di fare per tentare di nasconderle.

 

“Questa sera non puoi uscire.”

 

Elena sbatte le palpebre più volte sconvolta.

Perché non posso uscire? E’ quello che si domanda.

Suo padre non le ha mai detto di no. Non è una ragazzina viziata, ma non c’è nulla di male ad uscire con le sue amiche. L’ha sempre fatto, perché questa sera no? E’ anche vero che è il suo compleanno, ma è da un po’ di anni che non festeggia più con la sua famiglia alla sera, proprio per stare con le sue amiche.

 

“Come? Papà, è un’uscita innocua.”

“Questa sera non puoi uscire, Elena.”- gli risponde lui fermamente.

“E perché no? Se sei preoccupato per l’ora tornerò anche prima di mezzanotte, te lo prometto. Almeno un paio d’ore.”- lo supplica Elena.

 

L’uomo scuote per l’ennesima volta la testa. Non può permettere che sua figlia esca di casa e che qualcuno riesca a portargliela via prima ancora di aver tentato di metterla in salvo da loro.

 

“Ho detto no.”

“Ma perché? Che cosa c’è di male? Compio diciotto anni, papà, l’ho fatto anche l’anno scorso.”- ribatte Elena spazientita.

“Questa sera non uscirai, Elena, caso chiuso.”

“Ma dammi almeno una valida motivazione, papà.”

“Perché l’ho deciso io. Ti ho sempre detto di si, per una volta che ti dico di no non capisco perché tu ti debba lamentare.”- conclude Grayson avvicinandosi alla porta.

“Perché non c’è una ragione valida.”

“Non puoi, Elena.”

 

Grayson esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle, lasciando un’Elena sconvolta accanto allo specchio. 

Non si capacita del comportamento di suo padre. Poco prima era allegro, felice, poi quando gli ha chiesto di uscire ha subito cambiato atteggiamento vietandoglielo categoricamente senza una buona e valida motivazione. Che cos’ha fatto? Niente. 

Getta con stizza la penna che teneva tra le mani per terra, poi con rabbia afferra il cellulare scrivendo un messaggio a Caroline. La risposta della bionda ovviamente non si fa attendere.

 

 

 

 

Come tuo padre non ti fa uscire questa sera?

 

Non lo so. Mi ha solo detto che non posso uscire.

 

Che cos’hai combinato?

 

Niente, è questo il punto. Un minuto prima era felice e mi ha pure dato il mio regalo di compleanno. Un minuto dopo è diventato improvvisamente distante. Forse ha ragione Jeremy… C’è qualcosa che non va.

 

Tuo fratello dice sempre un sacco di cavolate, Lena. Non è che sia solo un po’ stanco?

 

E cosa c’entra con il fatto che non mi voglia far uscire?

 

Non lo so. Parlane con tua madre.

 

Non torna prima delle otto. 

 

E noi dobbiamo trovarci alle sette e mezza.

 

E mio padre non vuole farmi uscire. Ho provato a convincerlo in tutti i modi.

 

Non può obbligarti a rimanere chiusa in casa come una suora nel giorno del tuo diciottesimo compleanno!

 

 

Lo so.

 

Sono le quattro e mezza. Mezz’ora per farti i capelli e un’altra mezz’ora per truccarti. Mezz’ora per farti la manicure e la ceretta.

 

Le mie unghie sono apposto e la ceretta l’ho fatta ieri, se te lo ricordi. E poi cosa c’entra?

 

Fantastico, in un’ora dovremmo riuscire a fare tutto.

 

Tutto cosa?

 

Fatti una doccia. Ora. In questo momento. Now.

 

Continuo a non capire. E’ logico che mi faccio una doccia, Caroline.

 

Ora. 

 

Ti passo a prendere tra due ore. 

 

Caroline, non posso uscire.

 

Ma davvero? Ti passo a prendere tra due ore. Tuo padre non si accorgerà di niente.

 

Stai pianificando di farmi scappare di casa? Hai idea di quello che stai pensando?

 

Hai un’altra alternativa, sapientona? E’ logico che ci sto pensando.

Tanto mangiate sempre per le nove.

Ci troviamo alle sette e mezza.

 

E alle nove? Dovrò pur scendere per mangiare. 

 

Chiudi la porta a chiave e dì a tuo fratello che non scenderai per mangiare. Poi verrai con me.

 

Mio padre mi vedrà.

 

Perché sono l’unica intelligente qui? Per la finestra, genio.

 

Vuoi farmi trascorrere la sera del mio compleanno in ospedale? Tu sei pazza.

 

Suvvia, sei una cheerleader. Vuoi non saper scendere da un albero. Ovviamente non farlo con il vestito, non possiamo permettere che si rovini.

 

Non posso farlo, mi metteranno in punizione a vita. Salterò anche sabato.

 

Tuo padre ti perdonerà, sei sempre stata la sua cocca.

 

Era irremovibile, Care.

 

E tu digli che non c’era un motivo valido.

 

 

Avrebbe pagato gravemente quello che ha intenzione di fare. Elena lo sa bene. Ma vuole uscire con le sue amiche e suo padre vuole chiuderla in casa senza un motivo valido. Si sta comportando da bambina,  è consapevole anche di quello, ma si è sempre comportata bene e per una volta avrebbe seguito l’istinto. Certe ragazze facevano anche peggio. Sarebbe solo uscita senza il permesso dei suoi. Poi avrebbe cercato l’appoggio di sua madre per rabbonirla e convincerla a parlare con suo padre.

 

 

 

 

Mi hai convinta.





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Buon pomeriggio a tutte :)
Eccomi qui con il primo capitolo assoluto di questa storia. Ringrazio subito le tre ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo, lasciandomi meravigliosi pareri su cosa pensassero dell'inizio di questa storia, e anche tutte le ragazze che l'hanno inserita tra le varie liste e spero di ricevere altrettanto calore con il primo capitolo.
Capitolo incentrato interamente su Elena che mi è servito per gettare un po' le basi per la storia e di darvi un'idea sul suo personaggio. E' un po' l'Elena della prima stagione di TVD, giovane, spensierata (togliendo il capitolo della morte dei genitori), che ha come migliori amiche Bonnie e Caroline ed è ancora fidanzata con Matt. 
E' un capitolo introduttivo, dove non accade praticamente nulla, poichè le cose inizieranno a movimentarsi dal prossimo capitolo, a causa del comportamento di Elena. 
Grayson è il tipico padre amorevole; l'abbiamo intuito nello scorso capitolo e anche in questo, escludendo l'ultima parte. Lui sta organizzando qualcosa, per evitare che possa accadere quello che vogliono i Salvatore, ma Elena, non sapendo nulla, con quello che decide alla fine, gli mette i bastoni tra le ruote. Vedremo con il prossimo capitolo che cosa implicherà questa sua scelta ^^
Nel fine settimana aggiornerò anche le altre due storie (quelle sui Nian).
Alla prossima :3
  
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