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Autore: nettie    27/05/2016    1 recensioni
Ho avuto la possibilità di capire che la vita senza di te, probabilmente dovrebbe portare un altro nome.
Genere: Angst, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Storie brevi scritte in un lasso di tempo breve. '
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( I call your number, the line ain’t free. I like to tell you: “come to me”. a night without you seems like a lost dream. Love, I can’t tell you how I feel… )

-Scorpions, Always Somewhere.

 

Siedo su questo letto sgualcito, mentre il sole inizia già a tramontare all’orizzonte, inghiottito dalle nuvole rossastre. C’è ancora il tuo profumo in questa stanza semi buia, e sembra che sul cuscino sia rimasta impressa la forma del tuo viso. Inizi a mancarmi, piano piano, fra le sfumature che si interpongono fra un giorno e l’altro. Inizi a mancarmi, lentamente, fra le sfumature che si interpongono fra un gesto e l’altro.

 

Te ne sei andata via da me due mesi e quattro giorni fa; ho chiamato il tuo numero un paio di volte, ma la linea era sempre occupata. Quel nastro registrato mi fa salire un insolito senso di nervosismo, mentre i ricordi che abbiamo condiviso salgono a galla nella mente. Scusa, non dovrei pensarti, né dovrei avere la tentazione di chiamarti. Volevo solamente dirti che mi manchi. Mi manchi sempre, ovunque, e ovunque io vada la tua assenza si fa viva assestandomi un pugno nel petto. Ovunque io vada, ingoio quell’amaro boccone che la vita ogni volta mi porge.

 

Ho avuto la possibilità di riflettere, di stare da solo con me stesso, vedere il mondo con occhi diversi da quelli che avevo. Ho avuto la possibilità di sentire la tua mancanza marcire lì, in fondo allo stomaco, mentre cercavo di reprimerla con tutte le mie forze. Nulla è servito a nulla. Ho avuto la possibilità di osservarti da lontano, e da lontano nascondermi dietro un angolo. Ho avuto la possibilità di capire che la vita senza di te, probabilmente dovrebbe portare un altro nome. Non so, forse un nome un po’ più tetro … un nome più amaro. Un nome amaro come l’amaro che il tuo ultimo bacio di veleno mi ha lasciato sulle labbra.

 

Ho avuto la possibilità di prendere un po’ di tempo per me, ma non è servito ad allietare l’anima stanca. Ho avuto la possibilità di assaporare la pelle di altre donne, ed in ognuna di loro cercavo qualcosa che mi rimandasse a te: uno sguardo; un gesto; un sorriso. Ma in nessuna ho trovato qualcosa. Ho avuto la possibilità di cancellarti dalla memoria, ho avuto la possibilità che mi avrebbe fatto andare avanti, che mi avrebbe trascinato via dal buco nero del quale sono prigioniero… ma ho preferito rifiutarla, perché il tuo ricordo è ormai l’unica cosa che mi rimane di te. Ho avuto la possibilità di guardarmi indietro e di guardarmi avanti, e in ogni prospettiva ho sentito la tua assenza.

 

C’è questo amore stanco che ancora brucia e strepita dentro il mio petto, fa rumore, fa dolore. C’è questa lacrima che solca il volto, c’è questa mano che vorrebbe incontrare la tua, c’è quest’uomo che vorrebbe amarti ancora un po’ di più. C’è questo legame che stringe lo stomaco in una morsa, c’è questa frase che vorrebbe uscir fuori dalle labbra per raggiungerti. C’è questo sguardo che non vorrebbe nient’altro se non incontrare il tuo. C’è questo letto che vorrebbe accoglierti, c’è questo sorriso che sorride a vuoto. C’è questo corpo stanco, cosa aspetti a liberarlo da tutti i suoi malesseri?

 

E in tutto il dolore, in tutta l’assenza, in tutto il torpore, di una cosa sono certo: tornerò ancora una volta, per amarti nuovamente.

 
   
 
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