Anime & Manga > Altro - anime/manga shounen
Segui la storia  |       
Autore: Edo14capa    28/05/2016    0 recensioni
[ Storie originali ]
Un ragazzo, un potere demoniaco e una serie di viaggi che trascendono lo spazio ed il tempo. Questa storia è incentrata sula cultura fumettistica, dei manga, degli anime e, più in generale, della cosiddetta "cultura nerd", sebbene si possa leggere anche senza aver letto le opere trattate. Anche se la storia potrebbe non contenere contenuti troppo volgari o violenti, ho deciso di metterè il "bollino" arancore. Spero che vi piaccia la storia e, sinceramente, non so cos'altro aggiungere. Buona lettura.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il resto del gruppo raggiunse Edo in fondo alla valle. "Tutto bene, Edo?", chiese Mint, "Sì, anzi, più che bene" rispose mentre giocherellava con il sasso "Però non è ancora morto: devo scollegare l'anima dal sasso..." ragione a bassa voce, poi disse agli altri:"Vi dispiace se ci fermiamo qui ancora un momento? Devo finire una cosa" il gruppo concordò e si fermarono. Edo si mise a terra a gambe incrociate, aprì il Necronomicon e cominciò a sfogliarlo. Dopo qualche minuto, prese un coltello, si fece taglio sul palmo della mano destra e cominciò a tracciare segni a terra. Finito il cerchio magico, mise il sasso al centro e iniziò a salmodiare, leggendo la pagina aperta del libro. Tuttavia dopo un attimo si sentì un tonfo, tutti si girarono: Dahos era atterrato davanti a tutti ed ora li stava guardando con un sorriso strano. Il demone dentro Edo scalpitò, allora lui si bloccò, usò l'En e percepì che nel sasso non c'era più l'anima di Evan. "Allora avevo ragione: puoi interagire con il tuo elemento, così hai trasferito il tuo corpo nel sasso. Ormai so come funziona il nostro potere: è probabile che il tuo demone possa interagire sia a livello fisico che mentale con il tuo elemento, così tu, che hai il potere della roccia e della terra, hai potuto trasferire la tua anima prima in un sasso, poi in un cuore di pietra, come quello di Dahos, oppure hai semplicemente pagato un prezzo per trasferire la tua anima" ipotizzò Edo, tranquillamente. "Complimenti per la deduzione: quella giusta è la prima, sebbene sembri quasi sciocca e surreale. Però ero affezionato a quell'altro corpo, non avresti dovuto bruciarlo." replicò Evan "Non aspettarti di battermi come l'altra volta: ora userò tutto ciò che è in mio potere per distruggerti!" Detto questo, si concentrò, raccolse le energie e  pronunciò una breve formula. Conclusa la magia, la sua pelle si ricoprì di un materiale strano, nerastro. Edo richiamò Etherion, che volò sopra le loro teste, soffiando fuoco contro Evan, che però restò impassibile, senza subire alcun danno. Sorrise "Non puoi distruggere questa magia: ha avuto un prezzo troppo alto per essere spezzata così facilmente" sputò per terra e si lanciò in un attacco diretto, caricando con la spalla. Edo lo bloccò, non senza difficoltà, si girò verso gli altri e disse:"Voi statene fuori: è una faccenda personale" gli altri, sebben per loro quello fosse Dahos, capendo che la situazione era fuo prese le distanze da Evan, estrasse la spada e passò il palmo della mano sulla parte piatta della lama. Cominciando a pronunciare una formula, si diresse verso il nemico, che cercò di interromperlo, invano. Finita la formula, scattò lontano e, conficcata la spada nel terreno, estrasse i coltelli. Alzò la temperatura corporea per acquisire energia e velocità e colpì più volte nello stesso punto, balzò indietro e puntò il dito contro Evan e dalla spada partirono delle piccole lame di sangue, ma nulla scalfì il materiale nero, apparentemente indistruttibile. Etherion rimase in quota e volò tracciando cerchi attorno ai due. "Sì può sapere cosa diavolo è?!" Gridò Edo "È diamante nero: non lo scalfirai mai" rispose l'altro.  Allora Edo sorrise sotto i baffi, si concentrò e disse:"Mnemosine" per lui il tempo si fermò, non percepì più nulla e si collega con la mente dell'altro, non senza difficoltà. Scavò nella sua memoria e cercò più informazioni sul materiale: era un composto chiamato così impropriamente, dato che non vi erano traccie di molecole di carbonio, ma di altre molecole che formavano vari legami fra loro e che conferivano particolare durezza grazie a qualcosa di indefinito e di magico, che però Edo immaginava già: era il prezzo che Evan aveva pagato. Quando si riprese, Evan gli aveva incrinato una costola ed aveva una trivella di diamante nero nello stomaco. Pensò subito che l'avversario non sapendo cosa fosse ''Mnemosine'', aveva provato a colpirlo con un pugno e poi con la trivella. Allora Edo congiunse le mani e toccò il petto del nemico, scomponendo le varie molecole*. Dopodiché sferrò un pugno, spezzandogli qualche costola, ma quando l'altro sfilò l'arma dalla sua pancia sentì un dolore lancinante, che lo lasciò senza fiato. Si accasciò a terra, pensando di aspettare che il nemico attaccasse, sfruttando il momento in cui era a terra per colpirlo, ma Evan, con gli occhi iniettati di sangue, iniziò a salmodiare, visibilmente arrabbiato. Allora Edo si alzò, mise una mano sul petto e fermò l'emorragia, bruciando la ferita e cauterizzandola. Nel frattempo Etherion scese in picchiata contro Evan, per bloccare il suo salmodiare, cercando di colpirgli la bocca con una spazzata di coda, ma l'altro parò con il braccio. Edo allora capì che avrebbe dovuto usare magie più potenti, quindi prese un bel respiro, chiuse gli occhi e si concentrò. Percepì la natura intorno a lui. Il vento soffiava fra le foglie, l'acqua scorreva, gli animali percepivano il pericolo e stavano lontani, ma il sole non si vedeva. Entrò in comunione con il suo elemento, sebbene l'assenza del sole avesse reso il procedimento un po' più difficile, ed il demone dentro di lui si placò, non percependo più alcuna traccia di rabbia dentro Edo. Il ragazzo aprì gli occhi e camminò tranquillo verso Evan, che ora aveva finito di pronunciare la formula. Dal terreno spuntarono tre golem dello stesso materiale nero che lo ricopriva. Uno si parò davanti ad Evan, facendogli da scudo e parando i colpi di coda e le artigliate di Etherion, mentre gli altri due andarono verso Edo. Lui continuò il suo percorso verso il nemico, quando uno dei due golem cercò di schiacciarlo con un pugno, ma Edo, tranquillo e libero di rilasciare tutta la sua forza, lo bloccò con una mano, mentre con l'altra gli sbriciolò il braccio con un colpo secco. Quindi fece un passo avanti e con un sinistro sfondò il petto del costrutto, poi, aiutandosi con l'altra mano, lo aprì letteralmente in due. Allora, sotto lo sguardo stupito e pieno di rabbia di Evan, Edo diresse verso l'altro golem, gli prese le braccia, mise il piede destro sul petto del golem e gliele staccò, spingendo con la gamba. Quindi fece segno ad Etherion di spostarsi e colpì con i palmi aperti il golem davanti ad Evan, mandandolo in mille pezzi. L'uomo di roccia allora, che ormai non riusciva più a trattenere la rabbia, sferrò un destro, che Edo schivò agevolmente, facendo una mezza piroetta e restituendogli il colpo con una gomitata alla tempia. Evan, ormai accecato dalla rabbia, cercò di colpirlo con un altro pugno, ma questa volta Edo non gli lasciò il tempo di fare nulla. Affondò la mano sinistra nel petto, spingendo a fondo fino a raggiungere il cuore, ancora pulsante, lo strinse e lo staccò dal petto di Evan. Il corpo di Dahos crollò a terra, mentre Edo si diresse verso il cerchio magico che aveva disegnato a terra, non curandosi degli altri, ricominciando a recitare la formula. Il resto del gruppo era rimasto di sasso e nessuno osava dire niente, sia per la scena a cui avevano appena assistito sia per le emozioni contrastanti che stavano nascendo dentro di loro. Dopo qualche minuto, però il corpo di Dahos si alzò, un po' spaesato, e, non capendo la situazione, si riparò nelle pieghe dello spazio e del tempo, spostandosi in un altro luogo. Edo non ci fece minimamente caso, mentre gli altri erano ancora più spaesati e irrigiditi da ciò che era appena accaduto. Etherion, invece, volò sopra la grotta e sparì dietro di questa. Finita la formula, Edo si aspettava di vedere un distaccamento dell'anima del demone dal cuore di Evan, ma nulla di ciò accadde, al che il ragazzo, visibilmente irritato, prese il cuore e lo spappolò nella mano. "A quanto pare ha trovato un altro corpo" ragionò a bassa voce, mentre dentro di lui cresceva un misto di risentimento e frustrazione "comincia ad irritarmi il fatto che possa trasferire la sua anima, dovrei proprio cercare una magia per confinarla se non in un oggetto, almeno in uno spazio ristretto" quindi si girò verso gli altri e spiegò la situazione:"Quello contro cui ho combattuto non è il vero Dahos, ma era posseduto da una persona di mia, purtroppo, conoscenza. Quando gli ho strappato il cuore, l'anima di Dahos è tornata nel suo corpo" "Ma... il cuore..." provò a dire Claus "Non pensare a quello come ad un cuore, pensalo come il centro dell'anima. Quando viene a mancare si crea un vuoto, quindi non ci può essere uno senza l'altro, perciò quando ho strappato il cuore di Evan, oltre all'anima originaria è tornato anche il cuore" "Ma non ha senso!" obiettò Claus "Purtroppo non deve avercelo: la magia segue leggi sue. Ma ora cerchiamo una locanda e riposiamoci un po', domani ricambierò il favore, aiutandovi a trovare Dahos". Allora rientrarono nella grotta e, usciti da questa, videro Etherion che si stava leccando una ferita sulla coda. Quando li vide, disse:"Allora? Abbiamo finito qui?" "No, non ancora: l'anima del tipo si è trasferita in un altro corpo" rispose Edo "Avresti dovuto confinarla nell'area del cerchio magico" l'altro lo fulminò con uno sguardo e disse:"Noi ora andiamo a dormire, sperando che non siano scappati anche i letti. Domani andiamo a cercare Dahos, però prima dobbiamo passare un paio di tappe, ma vi spiegherò ogni cosa quando sarà il momento". Entrati nella città, ancora deserta, andarono verso la locanda ed entrarono dentro. Anche la locanda era deserta. Solo allora a tutti venne in mente una cosa: la città era deserta per colpa di Evan, ma come mai non c'erano cadaveri o sangue nè segni di lotta? Edo espanse il nen, per scoprire eventuali imboscate, ma non percepì nessuno. Allora disse agli altri di andare a dormire e di non preoccuparsi, mentre lui meditò tutta la notte, usando sempre l'En per controllare il posto. La mattina dopo uscirono nelle strade deserte e passarono per la strada principale, con i nervi a fior di pelle, non avendo ancora risposto alla loro domanda. Arrivati alla piazza principale, Edo li fermò "Allora? Volete uscire fuori e combattere o starete lì ad aspettare per l'eternità?" gridò, guardando avanti. Una voce da un vicolo gridò:"Svelti! Alle armi! Ci hanno scoperto!" Un gruppo di pirati imperversò per la piazza, passando per le strade, dietro di questi un'altra voce gridò:"Idioti! Stava solo bluffando! È impossibile che ci abbia scoperti: avevo occultato tutti quanti!" Edo non sentì il bisogno di uccidere quelle persone e non fu neanche difficile metterli fuori gioco, dopotutto erano quello che sembravano: una marmaglia di gente inesperta. Dopo averli storditi o fatti svenire a suon di destri e sinistri, guardò verso la maga "Cosa volete da noi e cos'è successo a questa città?" La donna lo guardò, non aveva paura: se non aveva ucciso quel branco di imbecilli, non avrebbe ucciso nemmeno lei. Tuttavia, capendo che non era nella posizione di rifiutare di rispondere, disse:"Non so, noi siamo arrivati qui dopo che tutto è successo. Stavamo contrabbandando merci via mare ed avevamo attraccato le navi davanti alla scogliera, poi siamo arrivati in città e non c'era anima viva" "Cazzo, cosa potrebbe essere stato a fare ciò" imprecò Edo "Avrei qualche idea: potrebbe essere un incantesimo. Ci sono incantesimi che isolano persone in luoghi senza spazio nè tempo o che, semplicemente, li rende invisibili sia agli occhi che alla magia" intervenne la maga "E in ogni caso non ci è dato sapere dove si trovino" aggiunse Edo "Perciò è inutile preoccuparsene. Comunque noi non abbiamo tempo per pensarci ancora, quindi rimettiamoci in viaggio: abbiamo ancora una missione da compiere". Edo si girò e continuò a camminare per la via principale "E lei? Vuoi lasciarla lì?" chiese perplesso Chester "Dopotutto sono pirati, è davvero giusto lasciarli così" "Per ora non ho visto niente di male in loro, se ritieni giusto punirli, sei libero di farlo. Io non li punirò, perchè dovreste fare lo stesso con me. Voi non mi conoscete abbastanza bene da sapere le cose che ho fatto, ci sono cose che mi pento di aver fatto, vite che ho spezzato o che non ho salvato: un semplice contrabbandando di merci è nulla in confronto." Detto questo, si girò nuovamente e si incamminò verso la fine della città.

*in quel punto usa l'alchimia di Full Metal Alchemist, più precisamente l'alchimia usata per scomporre le varie molecole.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, scrivete per precisazioni, delucidazioni o semplici dubbi. Scusate se pubblico i capitoli senza una certa continuità, ma la mia schiav... carissima beta reader non ha troppo tempo per leggere
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Altro - anime/manga shounen / Vai alla pagina dell'autore: Edo14capa