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Autore: isa chan    28/05/2016    1 recensioni
Giulia ed Elena hanno la stessa età e frequentano la stessa scuola.
Giulia è una ragazza libertina, coraggiosa e trasgressiva. Adora giocare con la play station, ascoltare musica e leggere fumetti.
Elena una ragazza sognatrice, gentile e altruista. Adora andare a scuola, leggere libri e fare nuove amicizie.
Tra banchi di scuola, compiti a casa, feste e ragazzi, due ragazze così diverse scopriranno il vero significato dell'amore.
NOTA: capitolo 13 revisionato e rating cambiato in arancione.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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CAPITOLO 12 - LA NOTTE PIU' LUNGA DELL'ANNO
In città era in pieno dell’inverno. Le scuole si erano chiuse per le festività natalizie e le due ragazze avevano più tempo per pensare a se stesse e per continuare al rinnovo del guardaroba.
Era un pomeriggio come tanti; Giulia ed Elena stavano facendo un giro al corso ad osservare le vetrine, decorate con stencil a forma di fiocco di neve e lucine colorate e a confrontare i prezzi quando uscì da un negozio d’abbigliamento Sandra, la compagnia di classe di Giulia.
-Hey ragazze!- Le salutò tutta allegra con una busta in mano.
-Sandra!- urlò Giulia abbracciandola. -Che fai di bello da queste parti?-
-Sono andata a fare un giro per i negozi-
-Wow, allora abbiamo avuto la stessa idea! Si vede proprio che siamo compagne di banco! Ma cosa hai comprato?-
Sandra le diede la busta e Giulia ed Elena sbirciarono dentro: nel suo interno c’era un maglioncino marrone con un orsetto disegnato sopra.
-Che carino! Me lo regali?- chiese Giulia.
-Non se ne parla proprio-
La compagna le fece la linguaccia.
-Cambiando discorso… che fate di bello a capodanno? –
-Io credo che starò in casa a guardarmi qualche stupido programma in tv- rispose Giulia restituendole la busta.
-E io credo che lo passerò in famiglia- aggiunse Elena.
-Bhè… allora potrei farvi una proposta?-
Le due annuirono.
-Nella zona industriale, appena fuori città, fanno una festa fichissima in cui sono stati invitati tutti gli studenti del quarto e del quinto anno dei licei della nostra zona, con tanto di musica dance dei primi del 2000. Non credo che parteciperanno tutti, ma io pensavo di andarci… ci volete venire anche voi?-
-Lo sai che a me non piace la confusione e vestirmi elegante per le feste- disse Giulia.
-Guarda che non c’è il bisogno di vestirsi eleganti. Dai venite!- le fece Sandra con aria supplichevole.
Giulia si lasciò addolcire dall’espressione dolce della sua amica e alla fine accettò.
-Evviva!- Sandrà le saltò addosso. -E tu ci vieni?- chiese rivolta ad Elena.
-Non lo so… prima devo parlarne in casa. Semmai ti faccio sapere-
-D’accordo!-
Più euforica che mai Sandra dovette scappare per via di alcuni impegni e le due ripresero il giro.
-E quindi tu ci vai?-
-Se lo faccio è per stare con Sandra, ma secondo come mi gira potrei sempre cambiare idea e tornarmene a casa-
-Io è tanto che non vado ad una festa… timida come sono credo che me ne starò in un angolo a mangiare patatine… e poi dovrei anche procurarmi un abito-
-Mi dispiace ma per quello non posso aiutarti. Io non me intendo di abiti-
-E allora come avresti intenzione di vestirti quella sera?-
-Con la prima cosa che trovo nell’armadio-
Il pomeriggio passò e con esso tutte le altre festività fino a che non fu la sera della festa.
Erano le sette di sera e Giulia aveva svuotato tutto l’armadio alla ricerca di qualcosa di carino. Estrasse dal suo mucchio di panni una maglietta a maniche lunghe grigia con dei brillantini e con lo scollo lungo fino alle spalle e un paio di jeans chiari un po’ più attillati. Come scarpe decise di abbinarci le sue sneakers nere adatte ad ogni occasione.
-Hey Giulia, hai fatto?- chiese sua madre bussando alla porta.
-Si!- urlò mentre si vestiva. Una volta finito aprì la porta.
-Allora, come sto?- chiese la figlia.
-Non avresti qualcos’altro di più carino da mettere, tipo che so, qualcosa da femmina?-
-Lo sai che non mi piace vestirmi con vestitini, gonne e tacchi alti. Mi ci sentirei ridicola. Inoltre mi torvo a mio agio vestita così-
-Ma non devi per forza mettere i tacchi! Io dico qualcosa che ti renda più femminile, se no i ragazzi non ti guarderanno nemmeno-
-Sai quanto mi interessa essere guardata dai ragazzi. Non sono una modella, né tantomeno una delle tante sciacquette che staranno alla festa di stasera e che faranno le oche-
-IO NON HO UN FIGLIO MASCHIO E UNA FEMMINA, MA NE HO DUE MASCHI!- urlò allontanandosi dalla cameretta della figlia in preda all’esasperazione.
Giulia finì di prepararsi truccandosi con un po’ di ombretto, matita e lucidalabbra e poi fuggì insieme a suo padre fino alla zona industriale.
-Allora dov’è la festa?-
-E’ qui, in questo capannone-
Il padre fermò la macchina e Giulia scese.
-Mi raccomando, comportati bene-
-Si pà, sta tranquillo. Non berrò, non fumerò e non andrò a letto con nessuno. Buona serata!- fece chiudendo la portiera della macchina, che mise in modo e partì.
La musica si sentiva fino all’esterno. Nel cortile del capannone c’erano ragazze che fumavano e coppiette che si baciavano.
-Hey bellissima!- urlò Sandra correndole incontro. Indossava un vestitino georgette nero lungo fino a metà coscia con una cinturina argentata che le circondava i fianchi e degli anfibi.
-Ti sei messa in tiro eh?-
-Bhè, è una festa. Pensa che ho impiegato più tempo a farmi la piastra che a truccarmi-
-Sei uno schianto! Se fossi stata un maschio ti avrei già chiusa in uno sgabuzzino per fare cose poco caste- le fece Giulia.
-Questo è per dire che le mie ipotesi sul tuo orientamento sessuale sono corrette?-
-Ho detto “se fossi stata un maschio” scema!-
-Meglio così, perché stasera ci sono un sacco di tipi carini!-
Le due, tenendosi per mano, entrarono nel locale. La musica si fece più assordante tanto che Giulia dovette coprirsi un attimo le orecchie. C’erano già parecchi ragazzi che già stavano consumando il cibo del buffett.
-Dov’è Elena?- strillò Giulia a Sandra cercando di sovrastare la musica.
-Non lo so. Penso che non sia ancora arrivata-
-Allora vado ad aspettarla fuori-
-Ok. Io intanto vado a spizzicare qualcosa al buffett-
Giulia uscì fuori e si appoggiò ad un muro standosene per i fatti propri. Poco dopo arrivò Elena e la compagna le corse incontro abbracciandola.
-E’ tanto che aspetti?-
-No, sono arrivata da poco-
Poi sbirciò da sotto i cappotto e si accorse che aveva le gambe scoperte.
-Ti sei messa un vestito?-
-Si- la rossa si sbottonò il cappotto e le mostrò il vestito. Era formato da una camicia smanicata bianca appena sbottonata sopra e una lunga gonna nera sotto; indossava anche degli stivaletti con il tacco e per l’occasione si era arricciata i capelli e si era truccata benissimo.
-Sei da sballo! Preparati perché stasera potrei anche sbatterti davanti a tutti-
-Giulia!- l’ammiccò lei arrossendo e facendo ridere la compagna.
Le due raggiunsero Sandra che stava mangiando delle pizzette e si misero a chiacchierare del più e del meno.
In quel momento le raggiunge Lorenzo vestito con una camicia bianca abbellita da una lunga cravatta blu scuro, jeans e sneakers.
-Ciao dolcezza!- disse salutando Giulia nel modo più provocante possibile. Lei lo salutò a mezza bocca.
-Bella festa non trovate?- fece lui riempiendo il suo bicchiere con della birra.
-Si, ma questo la bevo io. Devi restare sobrio tutta la sera- Giulia gli rubò il bicchiere di birra e se lo scolò.
-Comunque stasera c’è davvero parecchia gente, tanti nemmeno li conosco. Io sono venuto qui con un paio di amici giusto per passare una serata diversa- disse Lorenzo preparando un nuovo bicchiere con della birra.
-Io invece sono venuta con una mia cugina, anche se penso si sia dileguata col suo fidanzato- fece Sandra mangiando una pizzetta.
-Allora di sicuro saranno tornati a casa a darsi del piacere personale. In fondo, quella di capodanno è la notte più lunga dell’anno, quella in cui si possono fare cose che in altre serate non è concesso-
Lorenzo e Sandra si guardarono pensando all’espressione detta da Giulia.
-Cavolo, come sei saggia stasera!- le fece notare la sua amica.
-Sarà l’effetto della birra-
Con una scusa Sandra si allontanò dal gruppo per andare a salutare alcune sue amiche e le altre due ragazze ne approfittarono per andare a ballare; ovviamente furono raggiunte da Lorenzo.
-Ehy bella, ti va di ballare un po’ con me?- le chiese Lorenzo a Giulia.
-No, mi va solo che ti dilegui e che mi lasci in pace-
-Ok- fece lui allontanandosi. Lei tirò un respiro di sollievo e continuò a ballare assieme ad Elena. In quel momento il DJ cambiò traccia facendo partite il brano “Giulia” dicendo che si trattava di una richiesta speciale. Poco dopo Lorenzo raggiunse le due ragazze e la mora, che si sentiva in imbarazzo si scusò un attimo con Elena e si allontanò un attimo dalla pista trascinando il ragazzo con se.
-Insomma, si può sapere cosa vuoi?-
-Ho semplicemente pensato che dedicarti una canzone ti avrebbe resa felice, tutto qua-
-Si ma non dovresti farlo in situazioni simili. Ti rendi conto che mi stai mettendo in imbarazzo?-
Il ragazzo sospirò.
-Volevo soltanto fare una cosa carina ma se non è di tuo gradimento allora vado a dire al DJ di cambiare musica-
-Lasciala pure. In fondo è una delle mie canzoni preferite e poi sta facendo divertire tutta la pista da ballo-
Elena raggiunse i due restando in silenzio e Lorenzo, stranito per il disinteresse della ragazza, si allontanò da loro.
-Certo che quel ragazzo è stato carino a dedicarti la canzone-
-Sarebbe stato meglio se me l’avessi dedicata tu-
-Ok allora te la dedico io: Giulia, oh mia cara!-
La moretta si mise a ridere.
Dopo essere tornate in pista ed aver ballato alcune canzoni Elena dovette andare in bagno lasciando Giulia al tavolo delle bibite dal momento che le era venuta sete.
Una volta essersi liberata dalle sue esigenze ed essersi data una sistemata Elena uscì dal bagno. Sentendo un chiacchiericcio familiare si fermò a spiare nel bagno dei maschi.
-Ora che siamo qui puoi spiegarmi perché mi hai chiesto il mio aiuto?- chiese Sandra che se ne stava a parlare con Lorenzo.
-Perché meglio di te nessun altro può aiutarmi. E ora ascoltami bene: dovresti creare le condizioni giuste per un momento di romanticismo con Giulia-
A quelle parole la bionda scoppiò a ridere.
-Conoscendola sai benissimo che se lo facessi potresti rimediare solo un pugno in faccia-
-Ma io sono disperatamente innamorato di lei. Ho provato pure con una canzone poco fa ma non ha funzionano. Ti chiedo solo di farmi questo piccolo favore-
-Senti, sei grande e vaccinato abbastanza per fare tutto per conto tuo. Invece di stare qui a perdere tempo dovresti andare da lei e parlarle da persona adulta. Dovresti chiarirti una volta per tutte dicendole ciò che provi, senza usare sottofondi musicali o parole sdolcinate, vedrai che capirà. Dammi retta-
-E va bene, terrò in mente i tuoi consigli-
Una volta metabolizzato il tutto Elena sbiancò. Non voleva permettere che qualcuno le rubasse la ragazza e avrebbe lottato con tutte le sue armi a disposizione pur di mandargli a monte tutto.
Velocemente raggiunse Giulia al tavolo del buffett che stava bevendo dell’aranciata. Voleva raccontarle tutto, ma appena aprì il discorso arrivò Lorenzo con fare malizioso.
-Allora- disse Lorenzo mettendo un braccio attorno ad una spalla di Giulia -Come procede la serata?-
-Benissimo nonostante tu mi stai dando noia - le rispose sgarbatamente ed una volta finito di bere, gettò il bicchiere di plastica in un secchio. Poi prese Elena sotto braccio che insieme tornarono a ballare, ma furono lo stesso inseguite dal ragazzo.
-Ti andrebbe di ballare con me?- chiese alla moretta.
-No! Mi andrebbe solo che ti levassi dai piedi e mi lasciassi trascorrere una serata in tranquillità-
-Eddai Giulia, siamo venuti qui per divertirci assieme. Almeno un ballo me lo devi concedere-
Lei si voltò verso Elena che in silenzio studiava la scena.
-E va bene, accetto. Basta che poi mi lasci in pace-
Sorridendo euforicamente le prese le mani e trascinandola al centro della pista ballarono a tempo di musica lontano da Elena, che per il nervoso era rimasta immobile come una statua sentendosi una codarda per non aver agito.
Lorenzo continuava far fare le piroette alla sua amica, che cominciava a divertirsi e una volta assicurato che erano rimasti soli l’attirò a se. I loro visi finirono talmente vicino che i loro nasi quasi si sfioravano. Entrambi non si mossero.
-Giulia..- disse lui passandole le dita sulla guancia. -Io… volevo chiederti una cosa… per caso pensi davvero ciò che avevi detto prima? Quella sulla notte di stasera, che è quella perfetta per compiere cose che in altre serate non sono concesse?-
-Si, ma l’ho detto parlando in maniera generale. Come mai me lo chiedi?-
-Perché mi chiedevo se anche per me è concessa una cosa che in altre occasioni non posso fare- disse avvicinandosi di più alla ragazza poggiando la fronte sulla sua, scendendo poi a darle un paio di baci lungo la guancia arrivando alla bocca. Prontamente lei si distolse subito senza ricambiare il bacio.
-Lore, sai che non hai il diritto di baciarmi così apertamente-
-Scusami… io non so che mi si è preso… anzi lo so. Io sono innamorato di te da anni, tanto che non ricordo nemmeno quanti. Tu per me sei la ragazza più bella del mondo e farei qualsiasi cosa per essere il tuo fidanzato, lo capisci questo?-
-Certo che lo capisco, ma sai benissimo che non ricambio la cosa. Non è reciproca e io non so più come fartelo capire. Sei un ragazzo molto carino ed hai tutte le qualità per piacere ad una ragazza, ma devi capire che non sono interessata a te… inoltre sono innamorata di un’altra persona-
A quelle parole Lorenzo restò spiazzato. Non poteva crederci che dopo tutti gli sforzi compiuti per farla innamorare di se lei si sarebbe innamorata di un altro. Strinse i pugni.
-Se è per questo allora dì a quello che ti piace di non farti soffrire perché se no lo vado a cercare e lo faccio a pezzi-
Imbronciato girò i tacchi, ma istintivamente lo afferrò per la camicia. Voleva chiarire il discorso nel modo meno brusco possibile e dimostrarsi matura.
-Senti, scusami se non riesco a provare i tuoi stessi sentimenti, ma è tutto così complicato, perfino per me. E’ vero che mi piace un’altra persona, ma non ti pensare che sia una cosa semplice, che non lo è per niente. Credimi, come ho detto prima hai tutte le qualità per piacere ad una ragazza e vorrei che le sfruttassi al tuo meglio senza essere troppo fissato su di me. Non voglio che tu stia male a causa mia, ma voglio solo che tu possa star bene o almeno di provarci. Ti chiedo di farlo per me, ma soprattutto per te stesso-
Lui si voltò verso di lei ed istintivamente l’abbracciò. Lei ne rimase un po’ sorpresa per quel semplice gesto, ma lo ricambiò.
-E’ difficile per me stare bene per via di questa storia, ma se è questo che senti allora cercherò di lasciarti in pace, Possiamo almeno essere amici ed andare d’accordo?-
-Ma certo che si-
Lui la strinse più forte a se e lei gli diede un piccolo bacio sulla guancia, per ringraziarlo di essere stato comprensivo. Dopodiché si staccarono e lui andò a cercare i suoi amici e Giulia raggiunse Elena al buffett.
-Com’è andata con quel ragazzo? Vi siete baciati?- chiese lei arrabbiata senza nemmeno degnarla di uno sguardo.
-Assolutamente no. Dovevo chiarirmi su una cosa al volo e poi sono venuta a cercarti qui-
Elena l’abbracciò a sé.
-Io pensavo che ti fossi chiusa in un bagno a baciarti con quel ragazzo-
-Ma che stupida che sei! Lo sai che io sono interessatissima a te e porterei solo te in bagno per baciarti tutta, lo sai-
A quelle parole Elena si sentì più sollevata.
In quel momento il DJ urlò come un matto attirando l’attenzione di tutti quanti.
-Ragazzi è quasi mezzanotte! Preparate le bottiglie di spumante!-
Detto ciò alcuni ragazzi si precipitarono al tavolo delle bottiglie e tutti cominciarono a fare il conto alla rovescia.
-Vieni- fece Giulia prendendo per mano Elena.
Le due si mescolarono alla folla e iniziarono a contare anche loro.
-Tre due uno…Buon anno!- tornò ad urlare il DJ stappando una bottiglia di spumante schizzando il contenuto al pubblico di fronte ad esso.
Prontamente Giulia si voltò verso Elena e la baciò con tutta la passione che aveva. Elena ricambiò il bacio stringendola a sé, mentre la moretta le metteva le braccia attorno al collo, ignorando tutta la gente attorno a loro, la confusione, la musica e l’euforia. Era il loro momento e volevano inaugurare l’anno nuovo con un bacio. Si staccarono ansimanti e sorrisero.
-Buon anno!- disse timidamente Elena.
-Buon anno anche a te cucciola- le rispose Giulia.
Il DJ mise su la canzone “Scatman’s world” facendo impazzire tutta la platea, le due ragazze comprese, che iniziarono a ballare in modo scatenato.
Dopo tre ore di balli scatenati e foto varie le due tornarono a casa stanche ma felici di aver passato la serata più lunga dell’anno insieme.
   
 
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