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Autore: Fanfictionetor    28/05/2016    2 recensioni
Larissa è una ragazza tutt’altro che normale.Il giorno del suo 16esimo compleanno Larissa riceve un’inaspettata visita a casa, il preside della Fantastic High School residente in Corea è infatti venuto a prenderla per farla studiare nella sua scuola. La Fantastic Hight School non è però un scuola normale, anzi, di fatti è una scuola per creature fantastiche e mostri. Larissa si ritroverà così a dover fare i conti con un mondo tutto nuovo, lasciando casa e partendo per la Corea. Conoscerà tante persone, si farà amici e nemici, ma soprattutto conoscerà se stessa.
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Sulla neve giace un uomo. I suoi respiri affannati si disperdono nel buio della foresta. Fianco a lui sta una bambina. I suoi singhiozzi si disperdono anch’essi nel buio della foresta. Lacrime calde scorro dal viso della giovane per poi unirsi al sangue vissuto del padre e colorare la neve, creando sfumature di rosso. Sono soli, senza nessuno che li possa aiutare. Ma in fondo finiremo tutti così: davanti gli occhi ciechi del mondo e nella speranza che almeno i nostri cari possano portare avanti la nostra memoria. Lui vorrebbe sorriderle, lui vorrebbe ringraziarla, lui vorrebbe abbracciarla … ma è troppo debole. E mentre i respiri del padre si fanno più deboli i singhiozzi della figlia si fanno più pesanti. E poi la luce lasciò i suoi occhi per poi raggiungere il cielo e rendere il sole più luminoso.
< Mi dispiace papà > singhiozza disperata la ragazza
 
< Non volevo ucciderti >
………………………………………………………………….
Spalanco gli occhi e d’istante la luce li colpisce come frecce incandescenti, accecandomi.
Per un momento non sento nulla ma all’improvviso eccolo che arriva. Un fiotto di dolore atroce, proprio al di sotto delle costole, sul fianco.
Rilascio un grugnito addolorato e poggio la mano sulla zona maledetta, venendo poi accolta da qualcosa di liquido e caldo. Porto le dita davanti agli occhi e osservo la sostanza rossa e viscosa sgocciolare da esse.
Solo adesso mi rendo conto di essere stesa nella neve e il freddo arriva all’improvviso travolgendomi come una valanga, ghiacciandomi sul posto.
Mi alzo sui gomiti in compagnia del dolore che si fa sempre più forte e mi guardo attorno: solo alberi e neve.
Non ho idea di dove io possa essere ma al momento non è che faccia tutta questa differenza.
La ferita non smette di sanguinare, quindi la osservo nel tentativo di capire come fermare il fiume di liquido rosso che mi sta uscendo dal fianco.
Non sembra essere causata dall’ombra o qualche tipo di lama … è più simile ad un buco.
Fantastico, mi hanno sparato.
Infilo le dita nella carne alla ricerca della pallottola, mordendomi il labbro nel tentativo di soffocare le urla di dolore che minacciano di uscire dalla mia gola.
E finalmente la trovo, quella stupida pallina di metallo. Cerco di afferrarla con le dita ma questa continua a scivolare via e ad inserirsi sempre più in profondità .
Se non tolgo questa cosa la ferita non si chiuderà!
Il sangue continua ad uscire sempre più velocemente e non sembra aver intenzione di fermarsi
Se continua così morirò dissanguata!
Le mie azioni disperate vengono interrotte da un fruscio in mezzo agli alberi.
All’improvviso tutto diventa rosso … poi nero … e poi nulla.
…………………………………………………..
< Te l’avevo detto che non era un essere umano, idiota >
< Mi dispiace! >
< “Mi dispiace” un corno! L’hai quasi uccisa! Mi chiedo che creatura sia, non ho mai visto nulla perdere quattro litri di sangue e rimanere in vita >
Delle voci rimbombano nella mia testa, rimbalzando nella scatola cranica come palline da table tennis.
Sono morta? Sto all’inferno?
Apro lentamente gli occhi e vengo accolta dalla vista di due ragazzi … no aspetta, adesso sono tre … no, non tre, sette …
I gemelli del diavolo … sono troppi …
< Guarda! Si sta svegliando > esclama una voce profonda, polverizzandomi i timpani ancora addormentati
Che? Sono viva?
< Hey stai bene? > mi chiede un tipo con i capelli color menta avvicinando il viso al mio, come alla ricerca di conferme
OK, o sono viva o gli idioti ci sono anche all’inferno
< Mmm … chiunque tu sia … giuro che ti caverò gli occhi … > sfiato roca, insultando il mondo mentalmente all’improvviso bruciore alla gola
Porco maiale sporco … non c’è modo che io possa stare per un solo minuto senza provare dolori atroci?
< Ok, non stai bene > afferma il ragazzo, ritirandosi
Mi guardo attorno: sono in una stanza piuttosto accogliente e pulita, circondata da un gruppo di ragazzi tra cui il gelatino alla menta. Provo ad alzare le mani per stropicciarmi gli occhi ma vengo bloccata da una corda. Solo adesso realizzo di essere legata ad una sedia per mani e piedi. Alzo lo sguardo sbigottita e noto che i ragazzi si stanno lanciando degli sguardi nervosi.
< Slegatemi > ordino infuriata
< Ecco … forse è meglio di no > risponde incerto un ragazzo dalla faccia da coniglietto, grattandosi la nuca nervoso
< Slegatemi. ADESSO > ripeto ancora più incazzata. La mia voce è bassa e il mio sguardo tagliente. Direi che faccio piuttosto paura.
< Mi dispiace, ma non possiamo. Non sappiamo chi o cosa tu sia e francamente non ci fidiamo > spiega impassibile il gelatino alla menta.
< Ok, fate come volete. O mi slegate voi senza troppe storie o mi libero da sola > ridacchio beffarda < e poi vi uccido uno per uno > finisco sorridente
< Ascolta, non vogliamo farti del male quindi è inutile che cerchi di farci paura. Tu sei ferita e sola mentre noi siamo in sette > insiste un altro. E’ alto e ha un’aria forte, credo possa essere il capo
< Lo hanno detto in tanti > mormoro divertita.
Stringo gli addominali per sentire se la ferita è ancora grave: la pallottola non c’è più ed ormai è rimasta solo una cicatrice superficiale.
E se ne sono tutti pentiti
Strappo le corde con la sola pressione delle mani e dei piedi, mentre un forte rumore di fili che si spezzano invade la stanza silenziosa. Gli occhi dei sette ragazzi si spalancano e d’istinto fanno un passo indietro.
Mi alzo barcollante dalla sedia, che cade secca sul pavimento. Mi stiracchio leggermente e guardo la paura addensarsi nei sette corpi.
La stanza s’oscura e l’ombra si fa pesante. Con uno scatto mi lancio addosso al primo ragazzo che mi capita. E’ giovane, avrà la mia età, ha i capelli castani con qualche ciuffo turchese sulla fronte. Ha paura, ha paura di morire. Posso sentire i suoi muscoli tendersi sotto al mio corpo … deve essere forte, ma non abbastanza per liberarsi dalla morsa mortale della mia mano sul suo collo.
Alzo il pugno all’aria mettendolo in traiettoria col suo viso. Lui serra le palpebre d’istinto per poi rilassarle come se si fosse rassegnato. Come se si fosse rassegnato a morire. Come se fosse pronto ad arrendersi.
All’improvviso le facce di tutti mi passano di sfrecciata davanti gli occhi, nella mia mente, come un film. Le facce spaventate di gente che neanche conoscevo e ho ucciso, solo per il desiderio egoista di soldi, il viso gonfio di Tao e quello inconscio di Kris, quando ci siamo incontrati per la prima volta, l’espressione sconvolta di Lay e quella infuriata di Chanyeol, quella notte orribile quando tutto è cambiato … per sempre.
Ho fatto male a tante persone, a troppe persone … ma non ricordo di aver mai veramente aiutato qualcuno.
Ho mai regalato un sorriso … o sono stata solo una donatrice di lacrime ?
Sono una persona egoista, ho sempre preteso che tutti mi chiedessero scusa quando in realtà sono io che dovrei scusarmi.
Mi faccio schifo …
Guardo il ragazzo sotto di me e una lacrima lascia il mio occhio sinistro, formando una piccola sfera salata che vaa a cadere sullo zigomo di lui. Lui spalanca gli occhi e mi guarda sconvolto, mentre altre lacrime seguono la sorella perduta.
Abbasso una mano e lascio la presa con l’altra tenendo uno sguardo pentito sugli occhi del ragazzo.
E un ragazzo così bello … scommetto che ha un sorriso stupendo e pieno di vita …
E io volevo distruggere tutto questo …
< Come ti chiami ? > chiedo leggera al ragazzo
< Taehyung > risponde. Mi guarda con uno sguardo sincero e rilassato, come se tutta la paura che provava pochi secondi fa fosse stata spazzata via senza lasciare traccia.
< Taehyung … che bel nome … > sospiro, abbozzando un leggero sorriso
Lo vedo sorridere sincero … eh sì, avevo proprio ragione, ha un sorriso stupendo … mi ricorda qualcuno …
Baekhyun … ho fatto del male anche ha lui …
< Taehyung … ho bisogno che tu faccia qualcosa per me > lo chiamo
< Mmm >
< Difenditi > ordino, seppur gentile
Lui sembra esitare ma quando capisce che la mia è più una necessità che altro in un istante la situazione è capovolta. Io sono a terra e lui è sopra di me, una mano alla mia gola e un’altra puntata al mio viso. L’aria che raggiunge i polmoni è sottile e la vista frontale del pugno del ragazzo scuote in me una vecchia sensazione. Anche se so che è praticamente tutto finto la paura c’è sempre.
< Allora è così che ci si sente ad essere il più debole > mormoro amara
Lui si alza in piedi e con un sorriso mi porge la mano, aiutandomi ad alzarmi.
Mi guardo di nuovo attorno … e stavolta nessuno ha paura.
< Credo che possiamo fidarci > annuncia il leader dopo un lungo silenzio
……………………………………………………………….
3rd P.O.V
< Dannazione! > urla Luhan
< Calmati, sono sicuro che tornerà > cerca di rassicurarlo Chen
< Sicuro? Non sarebbe la prima volta che sparisce > sbotta irritato Minseok
E’ già sera e Larissa dovrebbe essere tornata da tempo, ma l’unica cosa che riempie la stanza è la tensione.
< Tronerà, ne sono sicuro > mormora Chen
FINE 3rd P.O.V
……………………………………………………………………
< DOVE SIAMO ?!?! > urlo sconcertata
< A Seoraksan > ripete calmo Namjoon
< O cazzo … > sospiro incredula
Ma io come cazzo ci sono arrivata sulla cima più alta della Corea ?!   
< E io come torno a casa adesso ?! > esclamo stressata, massaggiandomi le tempie
< Non hai detto che ti puoi teletrasportare? > chiede curioso Jimin
< Bhe non proprio trasportare … devono essere distanze piuttosto brevi > spiego
< Oh … >
< Ma voi state tutto il giorno tutti i giorni qui? Senza far nulla? > domando annoiata
< Bhe, qui ci sono pochissimi umani > risponde Jin
< Avete paura degli umani? >
< Siamo volpi bianche, gli umani ci cacciano per la nostra pelliccia. Abbiamo tutte le ragioni di aver paura > spiega Yoongi
< Whoa, anche il gelatino alla menta è una volpe bianca? > esclamo
< Ovvio … e comunque piantala di chiamarmi così > sfiata irritato
< No … pensavo fossi verde … sai i capelli … > ridacchio imbarazzata
< Si chiama tinta > grugnisce
< Ok, va bene … non ti offendere > mi giustifico mostrando un’espressione corrucciata
< Larissa > mi chiama Tae, la cosa più tenera dell’universo
< Mmm >
< Che creatura sei? >
< Taehyung, è la quinta volta che me lo chiedi ed è la quinta volta che io ti dico che non è un argomento di cui voglio parlare! > strillo
< Sinceramente non vedo perché tu lo debba nascondere > si intromette Jimin
< Eddai diccelo > saltella Jungkook
< Io … io … > provo a mettere insieme qualche parola invano
< Non ti facciamo fretta, se non te la senti non dirlo > rassicura Suga, poggiandomi la mano sulla spalla
< No, no .. è ok > prendo una boccata d’aria < io sono una Dissennatrice > sfiato poi alla velocità della luce
Loro mi guardano così, tutti tranquilli e contenti … e poi scoppiano a ridere
< Scusa, ma era di questo che avevi paura di parlare? > sghignazza Jungkook
Io li guardo senza parole, non so sinceramente cosa dire a questo punto.
< Trasformati > ordina poi Taehyung
Tutti smettono di ridere e sguardi intensi si posano su di me, sommandosi e creando un’ondata di tensione
< No > rispondo secca
< Trasformati > ripete Taehyung
< Ho paura di perdere il controllo > mormoro abbassando lo sguardo
< La paura è ciò che ci tiene sotto controllo > dice Namjoon
Chiudo gli occhi e cerco quel piccolo e denso punto, sede della mia intera oscurità, sede di tutto ciò che non voglio essere ma sono. Entro nel più profondo della mia mente e percorro strade intricate diretta alla mia anima. E’ come scavare verso il centro della terra e arrivare al nucleo di se stessi. E finalmente lo trovo, il mio nucleo. Sento il mio marchio sul collo pulsare ed emettere energia a tutto il mio corpo. La mia pelle sembra ghiacciare e i miei occhi bruciano come se emettessero fuoco . E poi li apro. Apro quelle porte che portano ad una camera di sangue. Apro quelle porte che possono condurre agli incubi più profondi, che possono condurre all’inferno. I canini appuntiti perforano leggermente il mio labro inferiore, rendendolo rosso vermiglione. Lunghe ciocche di capelli cadono in avanti, poggiandosi sulle mie spalle come neve fresca.
E’ la prima volta che lo faccio volontariamente, trasformarmi intendo. E’ una sensazione strana, come se un immenso potere si fosse liberato all’interno del mio corpo, non è né bello né brutto. E’ solo diverso.
< Che bella … > mormora Taehyung a bocca aperta
Lo guardo incredula e sentendo lo sguardo di tutti addosso cerco di coprirmi con qualunque cosa mi capiti sotto mano, sentendomi spoglia e insicura.
Taehyung si alza e si dirige verso di me , afferrandomi per i polsi e guardandomi negli occhi.
< Sei bellissima > ripete, fissandomi dolcemente
Come può qualcosa del genere essere considerata bella? Sono un mostro!
< Cosa sta succedendo? > sfiata una voce famigliare alle nostre spalle
Mi volto di scatto e riporto il mio corpo in forma umana. Ed eccoli, sono lì, Luhan e Jongin.
Kai deve essersi portato dietro l’altro, chissà come mi hanno trovata.
Lo sguardo di Luhan rispecchia pura rabbia.
< Devi smetterla di sparire! Adesso torniamo a scuola! > urla infuriato afferrandomi per il polso e trascinandomi lontano da Taehyung.
< No, fermo Luhan! Aspetta > esclamo cercando di opporre resistenza
< Aspetta?! Ho aspettato più che abbastanza! Possibile che noi ti troviamo sempre con qualche sconosciuto?! Non ti rendi conto che è pericoloso?! > sclera il ragazzo
< No, ti sbagli! Loro mi hanno aiutata, circa … > cerco di convincerlo
Tutti ci guardano confusi e io poso lo sguardo su Taehyung alla ricerca di aiuto.
< Ragazzi venite anche voi. E’ una scuola di creature, sarete al sicuro! > propongo esasperata
 
Loro si guardano poco convinti e Luhan scocciato ricomincia a tirami per il polso.
< TAEHYUNG! > urlo disperata
Lui mi guarda confuso mentre io lo supplico con gli occhi, poi sposto lo sguardo freneticamente sugli altri.
Non voglio abbandonare anche loro!
< Veniamo anche noi > afferma Namjoon
Lo guardo sconcertata e un’improvvisa felicità prende il sopravvento, stampandomi un sorriso in faccia.
Ci raduniamo tutti attorno  Jongin e spariamo lasciandoci dietro solo una nuvola di vapore.
…………………………………………………………………
 
< Gemellina spero tu sia pronta a scoprire la verità > < Preparatevi a conoscere la Mangiatrice di Anime >
 
 
ANGOLO AUTORE
Mi scuso subito per il capito a dir poco infimo, ma avevo bisogno di una scusa per introdurre una delle parti più importanti della storia.
Mi dispiace un sacco di non essere riuscita a mantenere la promessa che avevo fatto la volta scorsa sul caricare più spesso quindi vi avviso subito che non potrò caricare almeno fino alla fine della scuola.
Per me è veramente un periodo terribile: la scuola sta per finire e chi frequenta il liceo conosce lo stress, ho almeno due verifiche al giorno tutti i giorni. Sto dormendo pochissimo e mangio ancora meno. La mia unica salvezza è il mio caro e dolce caffè.
Sono tipo le tre di mattina adesso quindi caricherò questo capitolo domani sera.
Mi dispiace veramente tantissimo di non poter essere attiva ma vi prego di capire.
Grazie comunque e baci >3<
 
   
 
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