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Autore: Katy123    29/05/2016    1 recensioni
"Tu vai a Chicago? Me se è già un miracolo che arrivi sana e salva al lavoro, come farai a vivere da sola e per giunta sotto copertura? E no, non sei James Bond, quindi non farti strani film mentali dove sei un'agente supersexy con tre pistole, due fucili e un cannone nella borsa."
"Nei miei film mentali ho anche una granata come fermaglio per i capelli" risposi.
"Ah ecco, così anche se dovesse esplodere per sbaglio non perderesti il cervello, visto che non ce lo hai più da molto tempo. Ammesso che tu ce lo abbia mai avuto..."
Sono Claire Morgan, ho 22 anni e un fratello con poca stima verso la sottoscritta... Diciamo pure inesistente.
Genere: Comico, Generale, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Alla fine avevo davvero finito per fare una passeggiata senza pedinare più nessuno, visto che non era passato nessun altro figo oltre a Eric. E comunque no, non sono una malata ossessionata dai ragazzi, ho solo un piccolo problema con il mio umore che passa costantemente da "donna in carriera che non ha bisogno di una ragazzino a cui badare" a "ti prego innamorati di me" ogni volta che mi rendo conto che in quella città non mi bada neanche un cane.

Stavo tornando in laboratorio per ricominciare una settimana di lavoro quando vidi il mio collega (mi sembra si chiami Jackson, ma non metterei la mano di mio fratello sul fuoco...) che baciava appassionatamente una donna sui sessant'anni. Ma io dico: possibile che pure i vecchietti abbiano una vita sentimentale più attiva della mia? 
Si dice che chi è sfortunato in amore è fortunato nel gioco... Ma io probabilmente non lo sono neanche in quello.
Entrai nel laboratorio e subito mi bloccai con gli occhi sgranati: che ci faceva tutta quella gente lì?!
"Claire, prego entra. Alcuni intrepidi sono venuti a farci visita..." disse Jeanine con una nota di fastidio nella voce. O forse era il suo tono di voce abituale, ma dovevo ancora abituarmi.
"Wow... Che bella sorpresa..." Oddio, questo potevo dirlo a una festa di compleanno organizzata dai tuoi genitori con tutti i tuoi parenti al completo (ma proprio tutti). 
Al lavoro diciamo che era inadatto, ma... Ormai la prima figura di cioccolatino della giornata l'avevo fatta.
Un uomo sui trentacinque anni con i bicipiti che venivano trattenuti a stento dalla maglietta si schiarì la voce e si presentò, porgendomi la mano: "Max, capofazione degli intrepidi. Piacere di conoscerla, signorina..."
"Claire Morgan." risposi e lui fece una breve cenno d'assenso prima di seguire Jeanine in una mini tour del laboratorio e parlare di non so cosa.
"Hai messo il mio rossetto a quanto pare..."
Mi voltai e vidi Eric che mi guardava con un mezzo sorriso mentre io pensavo a una risposta da dargli.
In realtà non avevo messo nessun rossetto, perchè tanto per cambiare ero in ritardo anche sta mattina e non ho avuto neanche il tempo di guardarmi allo specchio. Per fortuna ce n'è uno in ascensore.
"Ehm... Sì" mentii spudoratamente. Dovevo ancora rimediare alla bellissima figura che avevo fatto sabato e a quella di cinque minuti fa, quindi...
"Come mi sta?" 
"Bene. Molto più discreto." E pensare che è il colore naturale delle mie labbra...
"Allora... Come mai questa visita?"
"Per vedere come ti stava il mio rossetto."
"Sì sì, e poi?"
"Niente. Solo per questo."
"D'accordo, allora cambiamo domanda... Come mai i tuoi amici sono qui?"
"Non lo so. E non sono proprio miei amici... Non tutti almeno."
"Quindi tu hai seguito dei perfetti sconosciuti per vedere come mi stava il tuo rossetto?" Benedetto ragazzo, sei più sprovveduto di me!
"Certo che no. Dovevo anche farti ripetizioni di spionaggio. E visto che adesso hai il trucco adatto..."
"Dai, smettila di scherzare."
"Ok, Max voleva parlare con Jeanine del nuovo siero per gli intrepidi... Contenta adesso?"
"Sì, ma ancora non capisco che cosa ci faccia tu qui... Sei l'assistente personale di Max?"
"Hahaha no. Sono un capofazione anch'io."
"Ma la smetti di scherzare?!"
"E chi sta scherzando?"
Lo guardai per qualche secondo con la stessa faccia di Sheldon Cooper mentre parla con Leonard (per chi non lo sapesse, è il protagonista di The Big Bang Theory), ma poi lui non accennava a ridere... Ma proprio per niente... Daiiiii ridi un po'! Per favore!!!
"Sei davvero un capofazione..."
Annuì. Ma perchè le figuracce dovevo farle tutte io?! Chissà cosa penserà di me adesso...
"E cosa pensi di me adesso?" glielo chiesi. Tanto ormai peggio di così non poteva andare.
"Che non ti fidi abbastanza di me."
Sai com'è, ti conosco da meno di due giorni...
"Beh quello era scontato. La prima volta che mi hai visto mi stavi per rapire."
"In realtà stavo cercando di fare conoscenza."
"Sei strano, lo sai?"
"Senti chi parla..."


   
 
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