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Autore: Gemad    29/05/2016    0 recensioni
-Non un solo movimento Grifondoro!- disse l’uomo con la veste nera –Altrimenti per i tuoi amici è finita-.
La spada rientrò nella fodera e rimase al suo posto.
Allora, l’uomo incappucciato si levò il cappuccio: i suoi capelli erano lunghi e ribelli, la barba era lunga e di colorito identico a quello dei capelli: nera. I suoi occhi erano azzurri come il cielo estivo a mezzogiorno privo di nuvole. L’uomo schioccò le dita ed altre tre figure incappucciate entrarono nella stanza.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Capitolo 1


Il sole stava tramontando ed era pronto a dare il cambio alla luna che non vedeva l’ora di illuminare l’oscurità. Un uomo sedeva sul verde prato dei giardini della scuola, nuovissima, meravigliosa, incredibile e magnifica da vedere ed osservare.
-Ancora qui?- gli chiesero due donne alle sue spalle.
Lui le accolse con un sorriso a trentadue denti. Se non fosse stato per loro due, infatti, non sarebbe mai riuscito a compiere quella meravigliosa opera che aveva davanti a sé.
-Non ne posso fare a meno- rispose l’uomo –Il Castello ha acquisito un fascino che non credevo potesse assumere-.
-Domani arriveranno gli studenti e saremo riusciti a scrivere definitivamente una pagina di storia per il nostro mondo- aggiunse un po’ ansiosa una delle due donne.
-Sei sempre così ansiosa Tosca?- gli chiese l’altra donna.
-Non giudicarmi Priscilla! Sai perfettamente che io ho questa fissa che mi fa credere di aver tralasciato qualche dettaglio importante-.
-Abbiate fede amiche mie- cercò d calmarle e rilassarle l’uomo -Fidatevi di me quando dico che domani sarà l’inizio di una nuova era-.
-Tu credi Godric?- chiese Tosca –Insomma, se tutto andrà nel verso sbagliato e non riusciremo nel nostro intento?-. –Allora- la interruppe Godric ancora prima che potesse porre nuove domande senza risposta –vorrà dire che falliremo mia cara. Semplice-.
-Hogwarts non potrà mai fallire!- s’intromise Priscilla guardando fiera ed orgogliosa parte della sua creazione –Le leggi e le regole che sono state istituite e che governano questo istituto, fanno sì che esso si auto-distrugga. La severità e giustizia con cui esse verranno applicate impediranno qualsiasi tipo di ribellione o possibile disguido. Siamo tutti e quattro persone buone e leali: sotto il nostro controllo, Hogwarts non cadrà-.
-E poi? E dopo?- insistette Tosca cercando una possibile falla nel discorso resistente e convincente di Priscilla –Quando noi non ci saremo più?-.
-I nostri successori saranno ben istruiti ed avranno le capacità e competenze per far sì che diventino come la nostra ombra. Saranno le nostre perfette copie-.
-Resta serena Tosca- disse sorridendo felicemente Godric tenendo la sua fedele spada nella mano destra –Priscilla ha fatto un ragionamento logico ottimale e le sue parole hanno sempre detto la verità, perciò io mi fido ciecamente di ciò che ha appena detto. Dovresti farlo anche tu-. –Grazie Godric- rispose lei sistemandosi il diadema sopra la testa.
-Comunque- continuò l’uomo –Avete per caso idea di dove si sia cacciato Salazar?-.
-Non lo vedo da un po’- rispose Tosca.
-Nemmeno io; è da dopo il pranzo che non lo vedo. Sembra quasi essere sparito- si aggiunse Priscilla.
Dopo essersi velocemente guardati attorno, sia l’uomo sia le due donne, videro una figura alta e mingherlina correre a grande velocità verso di loro. –Eccoti qua!- lo accolse Godric –Dove sei stato?- gli chiese.
L’uomo si fermò ansante, cercando di recuperare fiato. –Sono stato aggredito- disse lui.
-Come?- chiese sorpresa Priscilla.
-Sì- continuò Salazar raccontando l’accaduto più velocemente e precisamente che poteva –Un uomo, anzi, un ragazzo incappucciato che ha tentato di rubare la tua Coppa Tosca!-. –Oh no la mia Coppa!- disse la donna incominciando ad agitarsi. –Stai calma- frenò la paura sua paura Salazar. –fortunatamente sono riuscito ad impugnare la mia bacchetta ed ha bloccarlo con un Petrificus Totalus. In questo momento è immobile nella Sala Grande-. –Ottimo Salazar, andiamo ad interrogarlo immediatamente- disse convinto e raggiante Godric. –C’è dell’altro- aggiunse Salazar mentre si avviavano verso l’entrata del Castello.
–E sarebbe?- chiese l’uomo dalla lunga e folta barba. –Ha tentato di rubarmi l’anello e cercava anche il diadema e a tua spada-.
–La mia spada?- chiese allibito Godric tenendo ben salda la sua spada nel fodero.
-Non ho idea del perché, ma penso che potremo estorcergli qualche informazione-.
-Ottimo!-. Così i quattro si avviarono per il lungo pendio del Castello con una grande curiosità che aleggiava all’interno dei loro animi perché volevano sapere chi fosse quel misterioso ragazzo, cosa volesse, perché e soprattutto come sia riuscito ad entrare tra le mura di Hogwarts senza che nessuno dei sistemi d’allarme se ne fosse accorto.
-Mi chiedo quali siano i suoi intenti- disse Priscilla incominciando uno dei suoi soliti ragionamenti –Potrebbe essere un ladro o, magari, un Babbano incappato per caso-.
-I Babbani possono vedere solamente una struttura decadente- intervenne Godric –Hai applicato tu stessa questa illusione-.
Appena giunsero nel Castello ed entrarono nell’immensa Sala Grande, constatarono che, effettivamente, vi era un ragazzo, il cui volto era coperto da un cappuccio. Era immobile, incapace di muovere qualsiasi muscolo, accanto al tavolo ancora apparecchiato.
Appena Godric arrivò davanti al ragazzo, non ostentò a levargli il cappuccio dalla testa in modo tale che potessero tutti vedere il volto giovane di un ragazzo, la cui età, probabilmente, si aggirava attorno ai sedici e ai diciassette anni.
-Sciogli l’incantesimo- disse l’uomo dalla barba folta rivolgendosi a Salazar.
-Ma che ti passa per la testa Godric?- chiese stupefatta Tosca –Non abbiamo idea di quello che potrebbe fare: ti rammento del fatto che è riuscito ad entrare nel Castello senza essere individuato o visto-.
-Ma lui non potrà scappare- aggiunse l’uomo che, con un lieve movimento della bacchetta, chiuse la porta e la bloccò con un ulteriore incantesimo.
Dopo aver fatto un cenno all’amico, Salazar prese la sua bacchetta. Successivamente all’enunciazione del –Finitem!- da parte di Salazar, il ragazzo riuscì nuovamente a muovere gli arti ed i muscoli del suo corpo. Per un momento si guardò attorno facendo scorrere i suoi capelli lunghi, biondi e lisci cercando velocemente una possibile uscita.
Sicuramente era abbastanza intelligente da poter comprendere che non aveva un via di fuga.
-Siediti- gli disse Godric.
Il ragazzo obbedì e dopo essersi accomodato, incominciarono a rivolgergli delle domande.
-Chi sei? E che cosa ci fai qua?-.
-Non vi dirò nulla messere- rispose il ragazzo con una voce leggermente profonda.
-Ti conviene rispondere ragazzo, altrimenti rimarrai confinato qua dentro per molto tempo-. –Sono addestrato a questo tipo di condizione e non pensate che non sia in grado di resistere-.
-Devi solamente dirci il tuo nome e perché sei entrato nel nostro Castello- chiese con tutta la dolcezza che teneva in corpo Priscilla guardandolo e fissandolo negli occhi verde smeraldo.
-Mi chiamo Nicklaus Armstrong. Sono orfano e non vi dirò altro- disse lui fermo e secco incominciando a fissare il soffitto.
-Perché?- chiese Godric che lo guardava con aria di sfida.
-Prima regola: non mettere a rischio la Confraternita-.
-Quale Confraternita?- chiese Salazar.
-Non mettere a rischio la Confraternita- ripeté Nicklaus –Fra poco verranno a prendermi- aggiunse.
-Chi arriverà?-.
-La Confraternita-.
 
Angolo dell'autore: Ciao a tutti. Allora, solitamente amo mischiare vari generi in una storia che, solitamente, è composta da 15 capitoli come minimo. Ho provato a creare qualcosa di breve ma anche avventuroso. Spero vi piaccia tanto quanto piace a me. Una recensione è sempre ben accetta.
A presto!
   
 
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