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Autore: ChrisAndreini    29/05/2016    2 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa fareste se foste davvero nel videogioco Undertale? Io, durante una conversazione strana con una mia amica si, e questo è il demenziale risultato:
Dal prologo:
"E' facile giocare ad Undertale e scegliere la pacifist.
…Cioè, facile se si è esperti con i tasti e dalla pazienza infinita.
Cosa che io, stranamente, sono riuscita ad essere, anche se di solito non lo sono mai stata.
Però, se noi, e dico noi nel senso di noi noi, esseri umani nerd abituati ad essere sempre davanti ad un computer, fossimo davvero lì, non credo che ci metteremmo ad affrontare i mostri agendo o combattendo.
Io personalmente prenderei la situazione con un po’ più di panico."
Quindi se vi piacciono le storie dove il protagonista non è quel gran figo che affronta la situazione con impassibilità ma con un terrore puro e una bella dose di realismo, questa è la fanfiction che fa per voi ;)
Genere: Avventura, Comico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chara, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Ehm, carota, devo per forza mangiarti?

 

 

Quando raggiunsi la stanza che avrei dovuto scegliere al posto di quella dei ragni, mi accasciai a terra, distrutta dalla corsa, dall’incessante bisogno di un luogo dove evacuare e dalla stanchezza che iniziava a farsi sentire.

Inoltre avevo anche fame, e non potevo campare di caramelle.

Nella sala che avevo appena raggiunto c’erano tre rane come quella che avevo incontrato all’inizio, ed io decisi di chiedere loro indicazioni su come raggiungere la casa di Toriel, in modo da non perdermi nuovamente in mezzo a ragnatele orribili e disgustose.

-Salve, ehm, Mimma, giusto?- chiesi, non ricordandomi il vero nome.

“Froggit!!!” 

Ah, ecco.

Sono una frana con i nomi, li dimentico sempre.

-Ciao Froggit- salutai, e la rana mi guardò.

-Ah, l’umana che…- iniziò a dire lei.

-Volevo chiederti un favore, è molto urgente- la interruppi io, e lei sembrò infastidita.

-Ah, vedo che sei proprio…- iniziò probabilmente ad insultarmi, ma io non la feci finire, e continuai.

-Davvero mooolto urgente- sottolineai, la rana iniziò ad avere un tic all’occhio.

-Non mi fai neanche fini…- iniziò a lamentarsi, ma io spiegai i miei bisogni senza badare molto a lei.

-Insomma, c’è questa capra, che mi ha lasciato qui, ed io devo andare in bagno, quindi, insomma…- cercai un bel modo di dirlo, e la rana pensò avessi finito di parlare.

-Pensavo avresti saltato il discorso, non che l’avresti interrotto!- esclamò seccata.

-Ehi, non interrompermi quando parlo!- mi arrabbiai io, incrociando le braccia.

A quel punto la rana decise che non valeva la pena impegnarsi, e se ne andò zompettando.

-Ehi, aspetta!- provai a richiamarla, ma lei era già lontana, per fortuna ce n’erano altre due poco distanti.

-Salve Fro… ma vi chiamate tutte Froggit o è tipo il nome della specie?- mi chiesi, quasi tra me.

“No, guarda, le loro madri non hanno fantasia, è ovvio che è il nome della specie, stupida!”

Grazie Chara, sempre molto gentile e paziente.

Comunque mi avvicinai all’altra froggit, che però, visto quello che era accaduta alla sua amica, decise di scappare a zampe levate.

Non nel senso che se l’era levate letteralmente.

“Non serviva specificarlo”

Con questi mostri non si può mai dire.

Dato che il problema iniziava a farsi urgente davvero (non che prima non lo fosse) decisi di procedere e basta, per raggiungere il più in fretta possibile la casa di Toriel.

Così evitai di parlare con l’ultima rana rimasta, che a dire il vero sembrò un po’ delusa, e raggiunsi la stanza successiva, che mi fece venir voglia di morire di nuovo.

“Posso accontentarti subito, sai?”

Zitta, tu.

Era una stanza lunga e piena di buchi, e c’era una scritta che diceva che in una di queste buche ci sarebbe stata la porta per aprire la stanza successiva.

Io mi lasciai cadere a terra, del tutto priva di determinazione.

Ma proprio mentre stavo valutando l’idea di fare la selvaggia e urinare in giro da qualche parte, Chara decise di spronarmi.

“Sii determinata, e che diamine. Vedili uno alla volta e figurati se quello giusto sarà l’ultimo!”

Evidentemente le mie lamentele avevano sfiancato anche lei.

-Con la sfortuna che mi ritrovo sarà così…- mi dissi da sola a denti stretti.

“Se non vai subito ti possederò, ucciderò tutti e poi, e poi… butterò via il formaggio che hai raccolto e tutte le caramelle!!”

NON IL FORMAGGIO E LE CARAMELLE!!!

Mi alzai di scatto e mi gettai sulla prima buca con la massima determinazione.

Con meno determinazione mi resi conto che ero caduta in una buca con un qualcosa di strano che sbucava dal terreno.

Mi avvicinai lentamente, forse era la levetta, anche se sembrava quasi una carota.

Io, beh, non sono un’amante della verdura e della frutta, lo ammetto, ma le carote mi piacciono abbastanza.

Purtroppo non era una levetta, e nemmeno una carota, almeno non proprio.

Spuntò dal terreno e mi guardò con degli occhietti pieni di un desiderio terribile.

“Ti voglio ricordare che questa è una storia a rating verde”

Non quel tipo di desiderio… lui… voleva darmi verdura e frutta.

“GASP!”

Mi si avvicinò zompettando, con attacchi pronti, e mi disse tre minacciose parole, che me le sognai la notte per qualche giorno.

-Mangia le verdure!- spedendomi tutto in bocca.

-AHHHHHH- io scappai su per il tunnel alla massima velocità, ma una volta risalita ricaddi dentro allo stesso buco, e quindi mi ritrovai davanti la stessa carota, seccata.

-Mangia le verdure!!- ripeté, con più enfasi, bloccandomi la strada, ed io decisi di fare la cosa migliore in quel momento.

“Ormai ti conosco e so che significa farti uccidere, perciò ti farò restare determinata con queste parole: se muori dovrai rifarti tutto questo percorso daccapo e rincontrerai… i ragni!!”

Inutile dire che mi abboffai senza ritegno, pur rischiando di vomitare, e quando tentai di mangiare anche il mostro la carota decise di andarsene, e soddisfatta mi lasciò qualche moneta, che io misi in tasca.

Così risalii, con la pancia piena di cose orribilmente sane e la vescica che chiedeva pietà peggio del coccige.

E poi mi buttai nel tunnel immediatamente sotto quello appena imboccato.

Lì trovai un bel fiocco rosso, e mi stava quasi per risalire la determinazione quando mi ricordai che in quel momento non mi servivano fiocchi, ma bagni.

Decisi comunque di metterlo, visto che ho i capelli lunghi come Rapunzel e iniziavo a sentire caldo.

Così mi feci una bella coda di cavallo, e…

“Sai che più parli più tardi arriverai a casa di Toriel?”

Giusto, comunque risalii nuovamente e scesi nel tunnel subito avanti a quello appena imboccato.

Lì ebbi una graditissima sorpresa.

Infatti, sdraiato a terra, c’era il mio carissimo amico… amico… 

-Ciao fantasma!! Che bello vederti. Volevo giusto chiederti il tuo nome. Prima non me lo hai detto- lo salutai con un grande sorriso, e lui mi guardò, sorpreso.

-Ohhh…………. il mio nome è Napstablook. Quanto sono maleducato. Scusami. Ohhhhhhhhhhh……………..- e scomparve subito, depresso.

-No, aspetta, non intendevo…- cercai di fermarlo, ma era troppo tardi.

-Il mio nome è Chris, comunque- dissi in un sussurro, prima risalire.

“Hai un’abilità incredibile nel farti odiare dai mostri e nel deprimerli” ridacchiò Chara nel mio cervello, ed io mi buttai con leggerezza nel buco che per fortuna aveva la levetta.

Io la spinsi con foga e corsi fuori, diretta nella stanza successiva.

“Non vuoi controllare gli altri…” provò a suggerirmi Chara, ma io avevo le scatole piene.

Superai le ultime stanze a specchio con facilità.

Dopotutto le colonne non nascondevano i colori, dato che io non avevo una prospettiva solo frontale, e quindi mi ritrovai di nuovo in un bivio.

“In alto c’è Toriel!” mi suggerì Chara, ma io ormai ero diventata furba, e non avevo più intenzione di seguire i suoi consigli stupidi.

“Ma guarda che c’è davvero…”

-Bla bla bla bla bla, non ti sento- dissi a me stessa mentre andavo avanti, ma mi ritrovai solo con una froggit che mi guardò storto, credendomi pazza.

-Ho visto Toriel uscire dalla stanza con un sacco di cibo. Non le ho chiesto cosa stesse facendo, noi mostri siamo spaventati da lei- mi informò, indicando una stanza dietro di lui, o lei, chissà se quella froggit era maschio o femmina.

“Ti interessa davvero?!”

Comunque, diedi un’occhiata alla stanza, ma era vuota, ad eccezione di un coltello di plastica.

Decisi di prenderlo, giusto perché ci entrava nella mia tasca.

“Ah, vedo che stai entrando nello spirito genocida. Sono molto fiera, muahahahah”

L’avrei buttato alla prima occasione, l’avevo preso solo per non lasciare spazzatura in giro. Sono una tipa ecologica io.

“Ed io stupida che ci stavo pure credendo”

Infatti, sei proprio stupida.

Tornai indietro saltellando, ma badate, non perché ero allegra per aver zittito Chara, ma più che altro perché ormai non mi trattenevo più, e decisi di andare nella direzione indicatami precedentemente da Chara, che, guarda caso, portava alla casa di Toriel.

“Chi è la stupida adesso?!”

Zitta, tu mi hai dato l’informazione giusta perché sapevi che non l’avrei seguita!

“Beh, si, mi hai beccata. Ma alla fine ho vinto io. Tiè”

Comunque (ma quanti comunque dico?) arrivai a casa di Toriel, proprio mentre quest’ultima usciva di casa e mi chiamava al cellulare.

Quando si dice sfiga! Se solo avessi aspettato un altro po’ non avrei dovuto fare tutto da sola ma mi avrebbe chiamato e mi sarebbe potuta venire incontro.

“Non è così che funziona”

Perché, che intendi?

“Lascia perdere, guarda”

-Ma, ma come sei arrivata qui?- mi chiese la mamma capra, controllando le mie condizioni.

Io abbassai la testa colpevole.

-Scusami, Toriel. Ma dovevo andare in bagno e non sapevo ce ne fosse uno nella colonna, così ho affrontato tutte le stanze. Ho provato a chiamarti prima, ho anche fatto un sacco di scherzi telefonici, ma tu non hai risposto perché un cane ti aveva rubato il telefono, ed io allora ho affrontato tutto perché dovevo andare in bagno e c’erano mostri, e una froggit mi odia anche se non ho capito perché. E poi c’era questo fantasma carino carino che mi odia anche lui perché l’ho depresso anche se non era mia intenzione e Mike Wazowski mi ha ucciso e così sono ritornata indietro, e dovevo ancora andare in bagno quindi ho proseguito, e poi Frisk mi ha aiutato, ma se n’è andata, e Chara mi ha fatto incontrare i ragni, ed io odio i ragni. E una carota voleva che io la mangiassi e mi ha dato tante verdure e mi sono ingozzata, ma dovevo comunque andare in bagno e… Toriel, ti prego, dov’è il bagno?!?!?- spiegai in poche parole la situazione, ma Toriel non sembrò afferrare bene tutto quello che avevo detto, e mi guardò confusa.

Poi scosse la testa, curò le varie cose che mi avevano colpita, tipo le lacrime acide di Napstacoso e mi accompagnò dentro casa.

-Il bagno è la prima porta a sinistra, da quella par…- indicò un lungo corridoio, ed io mi ci fiondai di scatto.

Quando finalmente svuotai la mia vescica, beh, fu allora che davvero tornai determinata.

Eccome se ero determinata.

“Era ora. Presto, prendi il coltello e ammazza tutti!”

Determinata a farmi una bella dormita ristoratrice.

“MA VAFFAN**LO!!”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Beh, dai, ho aggiornato presto :)

*Sguardi di disapprovazione dalla folla*

Come dite, sono passati mesi?! *controlla il calendario*

Scusate davvero tantissimo, ma tra la scuola, i vari contest a cui devo partecipare, la scuola, uno spettacolo teatrale che ho fatto mercoledì, la scuola, vari casini in famiglia e la scuola, ho avuto poco tempo e poca ispirazione per questa storia.

Però sono tornata ad aggiornare, sono finalmente andata in bagno e, boh, secondo me le cose inizieranno a farsi ancora più divertenti una volta raggiunta snowdin.

Vi prometto che cercherò di aggiornare con più frequenza, ora che iniziano le vacanze, e spero davvero di poter anche tenere una media di un capitolo alla settimana, visto che quando mi ci metto escono abbastanza velocemente.

Avrei tanto voluto farlo più lungo ma mi è uscito così.

Nel prossimo affronteremo mamma capra, in una battaglia in cui è impossibile morire (fidatevi, io ci ho provato apposta ma è fin troppo difficile).

Chissà come me la caverò.

“Secondo me ci resti secca più e più volte”

Sei sempre pessimista

“Sono realista, e Manuel Darknight è d’accordo con me >;)”

A proposito di questo. Scusate se non rispondo alle recensioni, ma sappiate che le leggo con davvero tantissima gioia.

Cercherò di rispondere ora che mi libero un po’, perché mi si sono accumulate e ci tengo a rispondere bene.

Un bacione e alla prossima :-*

“Un pugno di ferro allo stomaco e morite di emorragia interna >:)”

CHARA, PIANTALA, NON SI CONCLUDONO I CAPITOLI COSI’!!!

“Ma neanche urlando!”

Sigh, perdonatela, sapete com’è fatta <:)

 

 

   
 
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