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Autore: Lelasuprema87    30/05/2016    2 recensioni
Era la prima volta da quando l'avevamo presa al Grady che sorrideva. Non era il suo solito sorriso ma era comunque qualcosa... qualcosa di bello.
E lei era così dannatamente bella.
Volevo baciarla, toccarla… E non dovevo pensare a Beth in quel modo, ma lei mi stava praticamente violentando il cervello.
[MOMENTANEAMENTE INTERROTTA]
[CAPITOLI IN REVISIONE !]
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
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 Cap. 10  Proteggere lei.

 

 Mi trovavo nei fitti boschi, il sole era appena tramontato.  
<< Daryl >>
Sentivo la voce di Beth chiamarmi, sembrava una richiesta di aiuto. Dei brividi di terrore mi salirono lungo la schiena.
<< Daryl >> 
Cominciai anch'io a urlare il suo nome, correndo in direzione del suono della voce supplicante. 
<< Dove sei Beth?? >> urlavo senza smettere di correre.
<< Daryl aiutami >>
Il panico mi pervase, Beth si trovava in pericolo lì in quel cazzo di bosco.
La sua voce mi aveva condotto fino al rifugio, lo stesso rifugio dove io e Beth avevamo fatto l'amore per la prima volta. 
<< Beth! >> urlai cercando di aprire quella dannata porta, ma sembrava chiusa dall'interno.  Cominciai a prendere la porta a calci e a spallate, ma non conclusi un cazzo, la porta era bloccata e intanto la voce rotta di Beth mi supplicava di salvarla.  Con il cuore in gola corsi verso una finestrella che era al lato della casa sperando di riuscire a intravedere qualcosa. Vidi quello che mai nella mia vita avrei voluto vedere.
Un uomo, sopra il corpo completamente nudo di Beth, con violenza la faceva sua. Ero shockato e nauseato allo stesso tempo. Un istinto omicidia mi pervase, nella mia testa cominciavo già ad uccidere quel bastardo facendolo in mille pezzi.
Cercai di rompere quella maledetta finestrella, ma il vetro sembrava infrangibile. L'uomo continuava a violarla e picchiarla, mi sembrava di morire dentro, impotente e bloccato all'esterno di quella casa. L'uomo mi guardò, sghignazzava soddisfatto mentre la teneva ancora sotto di sè. Aveva una "w" incisa sulla fronte.
<< Te lo avevo detto che ce la saremo scopata prima di ucciderla >> 

 Quando mi svegliai, ero completamente sudato e il cuore mi batteva a mille. Ancora sotto schock per quel maledetto incubo, mi voltai verso Beth che dormiva serena al mio fianco, ormai si era trasferita completamente in camera mia. Guardare il suo viso e i suoi respiri, riuscirono a poco a poco a calmarmi. Feci un sospiro e strinsi Beth al mio corpo, cercando di non svegliarla. Avevo bisogno del contatto fisico con lei, di sentire il calore del suo corpo, per capire che quello era stato solo un dannato incubo.
Mi resi conto che avevo paura di perderla, che qualcuno potesse farle ancora del male, e quel pensiero era sempre nella mia testa. Provai a riaddormentarmi, ma non ci riuscii.  Passai tutta la notte guardando il viso di Beth, senza smettere un attimo di stringerla, ripetendomi nella testa di proteggerla, sempre.
 

***


Ci riunimmo tutti a casa di Deanna, dovevamo parlare della situazione e di quel nuovo pericolo che minacciava Alexandria.  Io mi sedetti sul davanzale della finestra con Beth al mio fianco. Nessuno fù sorpreso di vederci vicini, era qualcosa che tutti avevano già capito da tempo.
Tutti ascoltavamo in silenzio Rick, sulla questione dei lupi, ma non era l'unico problema. Lui e Morgan quella mattina avevano visto centinaia e centinaia di zombie nelle vicinanze, bloccati momentaneamente da dei tir, ma che prima o poi sarebbero arrivati alla comunità. Disse che serviva un piano alla svelta per allontanarli, non potevamo abbatterli tutti, erano veramente troppi.
Dopo qualche dibatitto in quella stanza, Rick spiegò il suo piano. Io e alcuni di noi avremo dovuto allontarli almeno di una ventina miglia. Nel pomeriggio tutta Alexandria, avrebbe dovuto cominciare a preparare il percorso alternativo per allontanare gli zombie.

 
<< Vorrei partecipare anch'io >> mi disse Beth timidamente usciti da quella casa.
<< Levatelo dalla testa! >> affermai con tono fermo. 
<< Fammi venire con te >> disse supplichevole. 
<< No, scordatelo >> dissi cominciando ad essere nervoso nell'immaginarmela là fuori, non le avrei più permesso di mettersi in pericolo.
Lei deve stare al sicuro, dannazione. 
<< Daryl... per favore fammi dare una mano >>
<< No!... non chiedermelo più >> le dissi duro. 
<< Perché mi tratti così? >> 
<< Così come >> 
<< Come una debole >>
<< Perché lo sei >> dissi senza riflettere, stanco della sua insistenza.
Non pensavo davvero che lei fosse debole, anzi, era forte e aveva imparato a difendersi la fuori, ma non l'avrei fatta più uscire per nessun motivo, anche se questo significava essere duro con lei. 
<< Davvero Daryl?! >> disse con sarcasmo, fulminandomi con lo sguardo. 
<< Il tuo posto è qui, al sicuro >> le dissi annuendo.
<< No, il mio posto e dove sei tu... non puoi pretendere che io ogni volta rimanga qui ad aspettarti, con la paura che ti succeda qualcosa lì fuori >> disse isterica facendomi soffocare una risata. 
<< Ti faccio ridere? >> disse infastidita.
<< Beh si >> dissi scrollando le spalle.
<< Bene, va pure a salvare il mondo super Dixon, torno nella mia campana di vetro >> disse offesa allontanandosi. Feci un sospiro lasciandola andare.
Che sciocca, aveva paura per la mia incolumità, quando io invece ne avevo una folle per la sua.

 
<< Problemi? >> mi si avvicinò Carol, guardammo entrambi Beth ormai lontano.
<< Va tutto bene >> 
<< Voi due, è quello che penso? >> mi chiese con un sorrisetto che mi fece sbuffare.
<< È quello che pensi... >> risposi con una smorfia, Carol allargò il suo sorriso.
<< Che c’è, avete litigato? >> 
<< No, almeno credo >> le dissi sincero. Era stata una discussione quella con Beth?
<< Sembrava >>
<< A te sembrano tante cose >>
<< Si è vero, vi ho studiato entrambi a lungo Daryl Dixon >> disse dandomi una leggera gomitata.
<< Lo so, sei una ficcanaso >> dissi sbuffando, facendola ridere. 
<< Dai seriamente che gli hai fatto? >>
<< Non le ho fatto nulla >>
<< E perché si è allontanata? >> 
<< Voleva partecipare >> dissi con una smorfia al pensiero.
<< Beh voleva aiutare, non ci vedo nulla di sbagliato >>
<< È una stronzata >> 
<< Tu dici eh?! >> disse ridendo. 
<< Assolutamente >> dissi annuendo. 
<< Forse dovrei venire anch'io con voi >> disse cambiando discorso.
<< No, servi più qui >> dissi con tono neutro. 
<< Vuoi che tenga d'occhio la tua ragazza? >> disse prendendomi in giro. Arrossì nel sentire la frase " la tua ragazza ". Cercai di non farglielo notare.
<< Già che ci sei...  >> dissi scrollando le spalle.
<< Sei così prevedibile >> disse con tono scherzoso. 
<< Smettila, sei fastidiosa >> dissi facendo un sospiro. Fortunatamente Rick venne a chiamarci per cominciare a lavorare sul piano, mettendo fine a quella conversazione. 

 
***

Al calare del sole rientrammo ad Alexandria, ci eravamo tutti riuniti per cena, dovevamo parlare del piano.  Il percorso per portare gli zombie lontani era pronto, quindi l'indomani avremmo fatto una specie di simulazione. Beth si era seduta accanto a me, mangiava silenziosamente senza dire una parola, ma sentivo che c'era tensione.
Finito di mangiare ognuno tornò nel propio stabile per riposare un po'. Beth quella sera tornò a dormire nella casa che divideva con Maggie e Glenn, non la fermai ma la cosa mi lasciò scombussolato. Mi buttai sul letto per dormire, con scarsi risultati. Ormai mi ero così abituato a dormire con lei accanto, che non averla vicino non mi faceva prendere sonno.  Sospirai guardando il soffito. 
Beth era diventata indispensabile come l'aria.
Decisi che forse era meglio fare una passeggiata. Andai fuori per le strade. Cominciai a camminare senza meta per quelle strade, fumando una sigaretta. Quando decisi di tornare a casa, seduta sopra ai gradini ci trovai Beth ad aspettarmi. La raggiunsi sedendomi accanto a lei, guardandola. 
<< Non riesco a dormire >> disse con un filo di voce.
<< Stai bene? >> 
<< Si credo di si >> disse senza guardarmi. Rimanemmo in silenzio per un po’, guardando entrambi un punto indefinito della strada.
Nella mia testa tornarono in mente le parole che ci eravamo scambiati durante la giornata, quello che mi aveva confessato. Aveva detto di aver paura per me e io l'avevo derisa. 
<< Hai paura? >> chiesi rompendo il silenzio. Lei scrollo le spalle, continuando a non guardarmi. << Per me? >> continuai. 
<< Tutte le volte >> ammise amaramente. 
<< Perché? >> le domandai con una smorfia.
<< Li fuori è quello che è >> affermò. 
<< Per questo motivo tu devi rimanere qui >> dissi con tono fermo. Lei fece un sospiro prima di continuare. 
<< Voglio venire anche io >> 
<< Beth >>
<< Non farmi rimanere a casa ad aspettarti >> disse come una supplica. 
<< No, non posso portarti >> 
<< Non puoi o non vuoi? >>
<< Entrambe le cose >>
<< Perché non capisci >>
<< No tu non capisci Beth! >> le ringhiai, stufo della sua insistenza e del suo egoismo. Se le succedeva qualcosa che cazzo avrei fatto io senza di lei?! Avevo già provato troppe volte la sensazione di perderla. 
<< Va bene >> disse con un filo di voce, alzandosi in piedi per andarsene, la fermai per un braccio, facendola voltare.
<< Rimani >> dissi con un sussuro, cominciando instintivamente a mordermi l'interno del labbro. Beth si risidette al mio fianco, poggiando la testa sulla mia spalla. Restammo così, in quella posizione in silenzio per dei minuti.
<< Se ti succedesse qualcosa... >> dissi con voce roca senza guardarla.
<< Anch'io >> disse facendo accelerare il battito del mio cuore.
La baciai, passando con lei tutta la notte.

 
*** 


Guidavo la mia moto con me c'erano Sasha e Abraham al mio fianco dentro una macchina, dietro di noi centinaia di Zombie.
Con la ricetrasmittente, ci tenevamo in contatto con Rick, per assicurarci che il piano stesse proseguendo bene. La simulazione si era trasformata nel giorno x, trovandoci ad improvvisare. 
Notai che mancavano molti vaganti tra quelli dietro di noi, qualcosa doveva essere andato storto.
<< Rick >> lo chiamai tramite la ricetrasmittente. 
<< Eccomi >>
<< Che succede lì dietro? >> 
<< Si sono divisi, la metà sta andando verso Alexandria >>
Cazzo!

<< Verso di voi? >> intervenne Abraham. 
<< Siamo corsi avanti, c'è una sirena, un clacson, è forte viene da est, non smette di suonare >> ci disse Rick.
<< Metto benzina, e poi torno indietro >> dissi.  
Devo proteggerla.
<< Ce la caveremo, tu prosegui >> mi disse. 
No, devo tornare, devo proteggerla.

<< Dovremmo dargli una mano >> insistetti.
<< Dobbiamo tenere la mandria in movimento >>
Dovevo proteggerla.

<< Non mettiamoli in pericolo >> continuai. 
<< Se il resto della mandria si volta, le cose si mettono ancora peggio>>
Torna a casa, torna a casa da lei. Devi proteggerla, devi proteggere Beth.

<< Daryl >> mi richiamò. 
<< Si ti ho sentito >> dissi chiudendo la conversazione.
Dovevamo seguire il piano, dovevo fare quello che aveva detto Rick, mi fidavo di lui... ma non riuscivo a smettere di essere preoccupato. Metà dei vaganti si dirigevano ad Alexandria, e ad Alexandria c'era Beth.
Devo tornare, devo tornare da lei.
DEVO PROTEGGERE BETH!

 << Hey, ci siamo allontanati di cinque miglia? >> urlai dalla mia moto ad Abraham seduto sul sedile del passeggero dell'auto. 
<< Si, più o meno...  perché me lo chiedi? >> 
<< Al prossimo incrocio, giriamo e torniamo indietro >> dissi con tono fermo.
<< Erano previste altre quindici miglia >> mi ricordò Sasha alla guida dell'auto.
<< Si ma ho cambiato idea, cinque dovranno bastare >> dissi.
Cazzo, dovevamo tornare, devo tornare.
<< Il numero magico è venti, è questa la missione. Dobbiamo assicurarci che se ne vadano lontano a sgranocchiare procioni invece di sgranocchiare noi >> disse Abraham.
<< Se tu vuoi tornare non possiamo fermarti, ma se tu te ne vai, loro fermerebbero noi >> disse Sasha.
Che cazzo faccio? Proseguo con il piano o torno a casa ad aiutarli?
Se non torno e succede qualcosa?... Se le succede qualcosa?... 
Se succede qualcosa a Beth io...
<< No... Ho fiducia in voi due >> dissi svoltando verso Alexandria, ignorando Abraham e Sasha che mi chiamavano. 

 
***

Correvo con la mia moto, stavo tornando ad Alexandria, da Beth.
<< Daryl >> mi richiamò Rick.
<< Ci sono >> dissi.
<< Non manca molto, sono quasi arrivati, li faccio tornare verso di voi >> 
<< Che ne pensi Daryl, viene verso di noi >> disse Sasha con sarcasmo. Rimasi in silenzio.
<< Ho sentito provenire degli spari da casa, dobbiamo aspettare, sperare che se la cavino>> disse Rick, facendomi raggelare. 
<< Sto tornando >> dissi con tono fermo. 
<< No Daryl, possono farcela, anzi, devono farcela... continuiamo ad andare avanti per loro... non possiamo tornare indietro perché abbiamo paura >>
<< Non abbiamo paura >> disse Abraham dalla sua ricetrasmittente. 
<< Questo è per loro... tornare indietro prima di compiere la missione sarebbe per noi...>> 
<< Devo tornare >> dissi.
<< La mandria dovrebbe essere quasi arrivata... Daryl stanno bene, sta bene >> concluse Rick capendo il motivo della mia ritirata.
Sta bene, deve stare bene... Me lo ripetevo, cercando di autoconvincermi.
Dannazione. Decisi di tornare a seguire il piano, raggiungendo Abraham e Sasha. 
Lei non è debole, sta bene, deve stare bene per forza.

 
 

   
 
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