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Autore: wangiebaexo    30/05/2016    1 recensioni
Non aveva idea di quanto si stesse sbagliando, di quante volte gli avesse mentito attraverso quelle parole. Chan Yeol non aveva idea di quanto l'instabilità mentale di Baek Hyun fosse più grande di lui e di quello che potesse fare per aiutarlo.
E, agonizzando, si stavano mandando a fondo, stringendosi la mano per salvarsi a vicenda. Ma nessuno dei due aveva la forza per poterlo fare, nessuno dei due ne aveva la capacità.
[ChanBaek/BaekYeol]
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Sehun, Sehun, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Waiting For You — XI





 

18 Marzo 2014.




 

Byun Baek Hyun, a quei tempi, passava il tempo in attesa dell'arrivo di Chan Yeol, giocando con le pillole per la depressione, seduto sul letto della sua stanza. Poi, quando sentiva che mancava poco alla fine delle lezioni dell'altro, sgattaiolava via con fare innocuo, sotto lo sguardo dei sorveglianti, che non sembravano accorgersi del corpo minuto di Baek Hyun.

Prima di incontrare Chan Yeol, aveva più volte tentato di ingoiarle per porre fine alle sue sofferenze, di farlo assumendo una dosa di troppo, eccessiva. Aveva tentato, ma la paura di poter trovare qualcosa di peggiore ad attenderlo dopo la morte, lo spaventava.

L'incontro con Chan Yeol fu come un miraggio, un oasi in mezzo al deserto. Era l'ancora a cui doveva aggrapparsi con le unghie e i denti, fino a sanguinare. Chan Yeol era diventato la sua ragione di vita, l'unico motivo per cui la mattina si alzava e sorrideva per davvero, senza sforzarsi.



 

Sospirò con stanchezza, riparato sotto lo spesso tettuccio della panchina, ed osservò con noia le piccole gocce scendere con furore e senza esitazione. Esse colpivano la lussuosa macchina parcheggiata in divieto di sosta di fronte a lui, come per punirla di quella piccola irregolarità. Ogni goccia si appoggiava con violenza contro il vetro del veicolo, quasi volesse perforarla, senza pietà, prorompente.

Baek Hyun trovò che quel tempo potesse essere un impedimento per Chan Yeol. Sarebbe riuscito ad arrivare puntale come sempre?, si domandava ogni tanto.

La realtà era un'altra.

Baek Hyun aspettò a lungo e per giorni il ritorno di Chan Yeol, ma il minore non si presentò più, non si fece più vedere. Baek Hyun cercava una scusa dietro l'altra per potersi illudere ancora una volta. E ancora una volta, sentire il suo cuore frantumassi in mille pezzi.

In un'istante sparì, come i granelli di sabbia trasportati via dalle onde del mare. Fu un attimo, una piccola folata d'aria e tutto era svanito, si era dissolto, come vapore. Gli ampi sorrisi, le battute e la risata di Chan Yeol, Baek Hyun capì di averne bisogno, come se fosse il suo ossigeno, il suo alimento per vivere.

Non sapendo cosa fosse successo all'altro ragazzo, il maggiore poté solamente rimanere silenziosamente su quella panchina, in cui aveva vissuto le sue più intense esperienze, a fissare il vuoto con uno sguardo lugubre e tetro, ad attendere con ansia il, così sperava, ritorno di Chan Yeol.

Nonostante cercasse di mostrarsi forte fuori, il dolore al petto e la pressante sensazione di aver sbagliato tutto, erano lì, persistenti e indelebili. Si sentiva svuotato di tutto, come un contenitore ripulito del suo interno.

La sua mente era completamente annebbiata e offuscata dai ricordi di Chan Yeol, dalla sua voce e dal suo profumo. Si sentiva privo di qualcosa di essenziale, smarrito, spaesato.

Il tempo sembrava scorrere con una lentezza snervante e Baek Hyun trascorresse quelle interminabili ore a pensare. Rimuginò su cosa avesse sbagliato, cosa avesse di sbagliato, mentre lacrime salate percorrevano il suo viso come un fiume in piena. Era consapevole di essere lui, in tutto e per tutto, l'errore. L'errore che avrebbe mandato alla collisione sia lui che Chan Yeol.

Era completamente inconsapevole delle sue azioni, delle sue parole e delle sue emozioni. Era un tornado di sentimenti, pronto a schiantarsi contro il suo mondo idilliaco, per poi farlo scomparire. Era un'immensa onda, che si sarebbe prosciugata contro la costa, cancellando i segni del passaggio di Chan Yeol. Era come il fuoco, pronti a bruciare qualsiasi cosa.

Bastava una scintilla e tutto sarebbe smarrito come parole nel vento.

Rimase inerme per un tempo, che non seppe neanche lui definire, silenzioso e tenebroso. I suoi occhi erano assenti e le sue iridi erano tinte di un marrone scuro, sembravano quasi neri, era circondati dalle venature rosse, causate delle numerose lacrime versate.

Baek Hyun si ritrovò, all'improvviso, a notte fonda, dopo essersi ripreso a causa di un urlo stridente proveniente dall'altra parte della strada.

Era da solo, seduto sul ciglio della strada, svuotato delle sue forze e anche delle sue lacrime.
 

Fu Do Kyung Soo a dirgli tutta la verità, quel giorno. Il ragazzo era appena uscito dall'università e si stava dirigendo verso la fermata dell'autobus con passo svogliato, come per ritardare il suo arrivo. Ci aveva pensato a lungo durante le ore di lezione, riuscendo perfino a perdere le spiegazioni delle sue materie preferite, e, alla fine, aveva deciso di affrontare Baek Hyun, faccia a faccia; non poteva continuare a vedere il suo migliore amico soffrire per colpa sua.

«Byun Baek Hyun?», lo chiamò con fare indispettito, mettendosi davanti alla sua visuale del ragazzo. L'altro lanciò uno sguardo al nuovo arrivato; per un attimo, aveva sperato fosse Chan Yeol.

Lo squadrò a lungo, cercando di capire chi fosse, ma la sua mente sembrava non avere la risposta, al meno, non in quel momento.

«Chi sei?», domandò scettico e infastidito dal tono della voce di Kyung Soo. Cercò di ricordare, per quel che poteva, il viso del ragazzo, che trovava abbastanza familiare, forse, anche troppo.

Kyung Soo lo guardò annoiato e sospirò pesantemente, cercando di reprime quella parte del suo cervello che gli suggeriva prepotentemente di mettergli le mani addosso e, fargli capire l'antifona, allontanandolo, così, dal suo Chan Yeol.

«Mi chiamo Do Kyung Soo e sono il migliore amico di Park Chan Yeol», proruppe con violenza, fiero di quel che aveva appena dichiarato. Guardò negli occhi Baek Hyun, il quale, con stupore, rievocò a fatica l'immagine dei due insieme.

Subito scattò in piedi e afferrò in una tenace stretta, quasi a stringerla con forza, un braccia di Kyung Soo. Lo strattonò e, quello, quasi perse l'equilibrio. L'altro sorpreso da quella reazione, non seppe come reagire. Riuscì solo a guardarlo per quei secondi che sembravano interminabili. Ebbe l'impulso di spingerlo via, allontanandolo da se stesso.

«Davvero?! Chan Yeol? Sai dov'è? Ti prego, dimmelo», quasi urlò Baek Hyun, con la voce tremolante ed affranta. Sperava con tutto il cuore di ricevere una risposta concreta che gli alleggerisse, anche se di poco, il peso, che gli opprimeva il petto.

Kyung Soo, sentendo quelle parole, si ricordò perché fosse lì. Ritornò impassibile di fronte al ragazzo, guardandolo con occhi freddi, che fecero accapponare la pelle di Baek Hyun. Venne spinto via dall'altro con un semplice gesto, cadendo sulla panchina. Kyung Soo lo guardava dall'altro in basso, con fare superiore, quasi con disprezzo.

«Chan Yeol si è ammalato». La sua voce rimase ferma e i suoi occhi diventarono più scuri. Incrociò le braccia al petto, pronto a scagliarsi contro il fragile ragazzo che aveva davanti a se. Baek Hyun, appena udì quelle parole, sentì le spalle alleggerirsi di colpo e il petto più leggero.

«Quindi non è arrabbiato con me», sussurrò più a se stesso che all'altro ragazzo. Si sentiva sollevato di poter sperare ancora, con tutto se stesso, anche se per poco, di poterlo rivedere.

Kyung Soo sbuffò sonoramente, infastidito più che mai dall'incuranza di Baek Hyun verso il reale significato delle sue parole. Si lasciò sfuggire intenzionalmente un colpo di tosse per attirare di nuovo la sua attenzione.

«Non lo so se è arrabbiato con te», rispose duramente e con disprezzo, nonostante sapesse perfettamente, in cuor suo, la realtà. «Ma so un'altra cosa». A ogni parola che pronunciava, la sua voce sembrava diventare sempre di più rauca e fredda. Baek Hyun lo guardava intimorito, il corpo di Kyung Soo sembrava sovrastarlo in quel momento.

«Tu, devi stargli lontano perché è colpa tua se sta male», tuonò, rivelando la sua rabbia repressa per tutto quel tempo. I suoi occhi non erano più freddi, ma scuri come la pece.

«Di cosa parli?», balbettò Baek Hyun, a corto di parole. Non capiva la rabbia e il rancore, che si celava dietro, e, ancor meno, capiva il significato di quelle parole.

Kyung Soo strinse le mani in due pugni, fino a far sbiadire le nocche. Stava reprimendo la sua collera, per Chan Yeol, ma sentiva il fastidio che provava per la totale ignoranza di Baek Hyun.

«Non ti sei mai accorto che è sempre stanco? Che è sempre assonnato? O che, non so, negli ultimi giorni aveva iniziato a star male?», quasi gli sbraitò in faccia, inveendo contro Baek Hyun, che rimase scioccato sentendo quelle parole. Il ragazzo non capiva ancora pienamente, ma sentiva solo che il problema per Kyung Soo, era lui.

«È colpa tua se ora è ammalato! Perché cazzo deve stare qui fino a notte fonda per farti compagnia?!». Kyung Soo lanciò un urlo esasperato contro il vento di quella notte. Lanciò un ultimo sguardo a Baek Hyun, in cui traspariva l'odio, prima di girarsi e andarsene, salendo sull'autobus, che pochi attimi prima si era fermato davanti a loro.

«Devi lasciarlo in pace, chiaro?», proferì minaccioso, prima che le porte del veicolo si chiudessero. Baek Hyun non ebbe neanche il tempo di ribattere.

Rimase da solo, con le taglienti parole di Kyung Soo aleggiargli intorno. Realizzò la realtà che si celava in quelle frasi e, finalmente, capì. Si sentì tutt'un tratto in colpa, capendo di essere stato egoista, pretendendo troppo da Chan Yeol, senza dargli niente in cambio.

Baek Hyun, però, non sapeva che per Chan Yeol gli attimi che passavano insieme, erano i più importante. Che avrebbe fatto di tutto pur di stare con lui, anche andare contro l'amore che il suo migliore amico provava per lui.

Baek Hyun ancora non sapeva che la loro relazione era fatto di ricordi sbiaditi, attimi sfuggenti, promesse mai fatte e frasi mai dette.




 

|| || ||




 

18 Marzo 2015.





 

Se Hun era assorto nei suoi pensieri, i quali erano quasi tutti rivolti verso Lu Han e il possibile regalo da fare per il compleanno del maggiore, nonostante mancasse ancora un mese a quella data. Pensò che nulla potesse rovinargli la sorpresa che aveva preparato per il maggiore.

Sospirò leggermente, quando vide Baek Hyun raggomitolato su se stesso. Non gli diede molta importanza e lo superò, fermandosi davanti all'altro, che sembrava ignorarlo.

«Hyung!», urlò questi per farsi notare. L'altro sollevò lo sguardo e si concentrò sul minore con gli occhi arrossati. Se Hun ebbe un colpo al cuore.

«Che succede?», domandò preoccupato, abbassandosi all'altezza del maggiore.

Baek Hyun non gli rispose, rimase in un silenzio assordante. Si coprì il viso con le braccia, iniziando a dondolarsi lentamente con il corpo, assorto nel suo mondo. Strinse in due pugni le mani con rabbia, fino a far diventare bianche le nocche e conficcò le unghie nelle carni dei palmi delle mani.

«Ehi». La voce di Se Hun era vellutata e soffice, sembrava quasi una carezza sulla pelle. Strinse la mano intorno al braccio del maggiore, come per infondergli sicurezza e cercò di riscuoterlo dal suo stato in trance. Baek Hyun lo guardò spaesato, con gli occhi pieni di lacrime e tristezza mista a dolore. Se Hun ebbe un attimo di esitazione: non sapeva bene come affrontare quello stato emotivo del maggiore.

«Hyung, che succede? Ci sono io qua con te, ora».

Le guance arrossate del maggiore erano segnate da lunghe scie di lacrime che sembravano uscire senza fine dai suoi occhi arrossati e gonfi. Il cuore di Se Hun si strinse a quella visione.

«Se Hun, sono io il problema?», domandò l'altro con la voce spezzata dai singhiozzi. Il suo corpo ebbe un fremito e iniziò a tremare leggermente. «Ho qualcosa di sbagliato, vero?».

Se Hun scosse la testa con fervore non capendo perché l'altro stesse tenendo quel comportamento, ma non gli interessava realmente, voleva solo rassicurarlo e calmarlo.

«Tu non hai niente di sbagliato», affermò, guardandolo negli occhi castani. L'altro evitò il suo sguardo, gli fece segno di no con il capo come per dirgli che non aveva ragione e che lui era il problema.

«Ehi, guardami». Se Hun gli afferrò la testa saldamente e lo obbligò a guardarlo negli occhi. «Non so cosa sia successo, ma tu non hai niente di sbagliato. Sei come sei e nessuno può cambiarti, devono solo accettarti per come se fatto».

Baek Hyun scoppiò a piangere ancora di più. Il groppo che aveva in gola cresceva a dismisura.

«Come faccio? È tutta colpa mia, è colpa mia se lui è morto! Aveva ragione a dirmi di stargli alla larga. Perché non l'ho ascoltato, ora lui sarebbe vivo!».

Se Hun rimase sconcertato da quelle parole, paralizzato, era il termine perfetto. Non seppe che dire, rimase in silenzio e lo avvolse tra le sue braccia, cullandolo, in trance. Le lacrime di Baek Hyun sembravano un fiume in piena appena straripato: non finivano più mentre il tempo passava.

Se Hun, tornato a casa, riuscì solo a pensare alle parole del maggiore. Riecheggiavano nella sua mente come lampadine accecanti. Ma tutto non aveva un senso, non aveva una logica. Si decise a cancellare quei ricordi inutili, chiudendo gli occhi contro il cuscino del suo soffice letto.

Baek Hyun, quella notte, crollò sul suo materasso, dopo aver preso le sue medicine, dimenticando quello che era successo per l'ennesima volta. E per l'ennesima volta, sognò il sorriso di Chan Yeol, accompagnato dalla sua risata; probabilmente, era l'unico frammento del suo passato, che non avrebbe mai dimenticato.

La sua mente stava vacillando velocemente e lui non aveva più le forze di vivere serenamente come aveva sperato e promesso a Chan Yeol.

  
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