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Autore: LallaMatta4e    13/04/2009    1 recensioni
"-Sei rossa- commenta lui, con un sorriso compiaciuto sul volto.
-Magari perché un uomo di fronte a me è così scortese da farmi arrossire- ribatto io, reggendo a fatica il suo sguardo.
Maledetto lui e i suoi dannati occhi azzurri.
-Non sai che per conquistare una donna occorre farle mille complimenti?- mi sussurra all’orecchio.
Okay. Adesso basta. Che gran faccia tosta che ha. Ma come si permette? Non ce la faccio più.
Resto zitta, guardandolo in tono di sfida.
Non ci riuscirà. Non riuscirà a farmi abbassare lo sguardo. Non riuscirà a farmi arrossire. Non…
Troppo tardi. Non so come, ma mi ritrovo la sua bocca sulla mia.
Maledetto… in questi due secondi ne ha approfittato per…
Ma non voglio fermarlo. Strano da dire, ma mi piace. Non mi viene spontaneo bloccarlo oppure staccarmi da lui. Anzi, resto lì. Attaccata a lui con la bocca, con il respiro affannato."
dal capitolo cinque.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Appena apro la porta di casa mia, quasi non ci credo.
Angela è lesbica. Lei. Lei.
Okay. Facciamo un bel respiro.
E poi, non ci vedo nulla di male. E' normale... è che sono così scossa...
Drin.
Il citofono.
Mi precipito a rispondere. -Chi è?-.
-Veronica per favore aprimi-.
Impossibile.
E' Gabriele. Ancora. Gli apro senza dire niente.
Dopo pochi secondi, suona anche al campanello di casa mia.
Apro la porta lentamente. E' lì, davanti a me. E, non ci posso credere, ha gli occhi lucidi.
-Cos'hai?- gli chiedo, in un sussurro.
-Sto malissimo, Veronica- mi risponde, piano.
-Che è successo?-.
-Gaia... la mia... fidanzata- balbetta lui -è così... non so. Non so nemmeno perchè mi ci sono messo insieme. E, cosa più importante, non so perchè sono venuto da te-. L'ultima parola la pronuncia in modo più marcato.
Io resto zitta e lo fisso, con la bocca semiaperta per lo stupore.
-Posso entrare?-.
Dopo qualche istante siamo seduti sul divano.
-Ho una vita di merda- dice lui, disperato -al lavoro sono sempre assente, non mi riconoscono più. I miei stanno passando un brutto periodo, penso si separino. E sto con una che nemmeno mi piace-.
Abbasso lo sguardo, non sapendo cosa dire.
-E sai perchè non mi piace Gaia?-.
Silenzio.
-Perchè sono ancora innamorato di te-.
Silenzio.
-E mi dispiace da morire di averti delusa-.
Silenzio.
-Veronica?-.
Alzo piano lo sguardo.
Lo guardo in quegli occhi verdi stupendi.
-Io... ti amo- dice, poi mi prende il collo dolcemente, mi attira a sé e mi bacia.
Io non faccio niente per fermarlo. Continuo a baciarlo, senza dirgli niente.
A un certo punto sentiamo un rumore dietro di noi.
Mi stacco subito e mi giro per vedere chi è.
Silenzio.
Non ci posso credere.
Silenzio.
-Sei una persona disgustosa, Veronica. Tu... mi fai schifo- mi dice Luca, con la mia giacca in mano. La appoggia sul divano delicatamente, dopodichè si gira e si allontana verso la porta.
Non posso lasciarlo andare. Mi alzo e corro verso di lui.
-Luca! Fermati!- grido per le scale.
Non so se è sceso a piedi o ha preso l'ascensore.
Penso la prima, dato che l'ascensore è fermo.
Così inizio a correre verso l'uscita. Per fortuna sono solo al terzo piano.
Lo vedo che sta per aprire la porta.
-Luca!- lo chiamo, urlando.
Lui non dice niente, continua a camminare senza nemmeno girarsi.
Faccio una corsa per raggiungerlo. Quando gli sono vicina, gli afferro il braccio. -Luca. Io non provo niente per lui-. Ma nel momento stesso in cui lo dico, mi accorgo che non lo penso veramente. Non sono abbastanza convinta.
Luca si volta soltanto, ma non mi dice niente.
Mi guarda. Con i suoi occhi color cielo. Gli occhiali leggermente abbassati del solito.
-Mi dispiace-.
-Tu l'hai baciato- mormora lui, con un tono che non ammette repliche.
-Lo so, e ti dico che mi dispiace, Dio Santo!- esclamo io, disperata.
-Ti dispiace, ma non te ne sei pentita-.
-Non è vero- balbetto io, indecisa.
Dentro di me sento che sto dicendo un sacco di balle.
Ma dentro di me sento anche che non sono perfettamente sicura di tornare con Gabriele.
-Sei sicura?-.
Silenzio.
-Vedi? Non lo sei. Perchè mai dovrei perdonarti, poi? Non ti scusi nemmeno! Tu non sei convinta di quello che mi hai appena detto!- grida, arrabbiato.
Mi faccio schifo.
Sì, lo ammetto, è tutto vero. Ed è per questo che mi sento una vera merda.
-Ciao Veronica- afferma, dopodichè si gira e si avvia verso la macchina.
Silenzio.
Non ho nemmeno la forza di salutarlo.

Quando rientro in casa, vedo Gabriele ancora seduto sul divano che sta guardando di fronte a lui, senza fare niente.
-Vai via, per piacere- mormoro, piangendo.
-Scusa per quello che ho fatto, non volevo farti litigare con lui. Non so nemmeno chi preferisci tu... per cui sono davvero spiacente. Scusami, davvero- mi dice Gabriele, girandosi.
-Va bene, ora vai. Voglio stare sola-.
Lui si alza e se ne va.
Io mi butto sul letto, continuando a piangere come una disperata.
Mi sento davvero una merda.



*Un grazie speciale a tutte le persone che mi hanno aggiunto ai preferiti (_Hysteria, B r o K e n, Cherasade e pirilla88) e anche a quelle che stanno seguendo questa fic.
Mi avete dato la forza per continuare. Grazie davvero del sostegno. Un bacio. Alla prossima, LaLLa.
  
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