Nessuno era come lei.
Alcuni si trascinavano nella folla, arpionati da una fune legata in vita, tirata da un essere sconosciuto; trascinavano i piedi, strisciandoli a terra, lasciando una scia di placido disinteresse.
Altri camminavano veloci, sospinti dalla necessità di arrivare il prima possibile. Il dove, nemmeno loro lo sapevano; la parsimoniosa pausa tra un passo e l’altro misurata con un contagocce, la loro vita come la fiamma di un fiammifero.
Poi vi erano quelli che visitavano la vita: si guardavano attorno, cogliendo ogni singolo dettaglio, imprimendosi negli occhi ogni colore, ogni sfumatura, ogni movimento, come fotografi di una realtà intoccabile, desiderosa solo di lasciarsi osservare.
Ma lei … .Lei camminava come se un vento impetuoso corresse sotto i suoi piedi, leggiadra e allo stesso tempo decisa, sempre con lo sguardo fisso avanti.
Non veniva trascinata, non era sorda al richiamo del mondo e coglieva ogni cambiamento con la curiosità di un bambino e la sapienza di un saggio.
Il suo camminare si trasformava in corsa; la sua anima scivolava sulle onde della vita e correva verso un mondo anelato da tutti, ma che nessuno a parte lei, poteva raggiungere.