“Lo
stai di nuovo toccando.”
“Non è vero.”
“Non pensare
che non sappia quando lo stai toccando, ti vedo dal riflesso della
finestra. Smettila.”
“Sto solo cercando di mostrargli la
canzone per il nostro duetto, Jongin, calmati.”
“Cazzate. Non
c'è bisogno di toccarlo così tanto per mostrargli
una canzone.
Jongdae hyung. Ti faccio fuori.”
Jongdae ridacchiò e si attaccò
ancora di più a Kyungsoo sul pavimento della camera di
Jongin, le
cuffie che oscillavano tra loro, e il più piccolo si
voltò par fulminarli.
Kyungsoo nascose una risata dietro la mano e alzò gli occhi
al
cielo.
“Quand'è che Yixing sarà online,
comunque?” chiese
contrariato Jongin dalla sua postazione davanti al computer.
Jongdae
grugnì e rispose, “Non per un'altra ora. Oggi
hanno ancora scuola
in Cina.”
Jongin sbuffò e girò pigramente con la sedia.
“Perché state facendo roba di scuola in un giorno
di vacanza?
Credo sia contro la legge.”
Kyungsoo rise. “Non è contro la
legge, Jongin-ah,” disse, abbassando il volume dell'iPod di
Jongdae. “E tecnicamente non è roba di scuola.
È per il
coro.”
“Roba di scuola. Coro. È la stessa
cosa,” continuò lui, arricciando il naso.
“Sai, trovo piuttosto ingiusto che passi già
più tempo con Jongdae hyung a scuola di quanto non ne
passi con me, e poi stai con lui invece che con me anche quando siamo
insieme.”
Kyungsoo sorrise per la gelosia evidente del ragazzo
mentre Jongdae portava un braccio attorno alle sue spalle e diceva,
“Questo è perché noi siamo
migliori
amici.”
Jongin
si strozzò. “Io sono il suo ragazzo!”
Kyungsoo allungò un
braccio e posò una mano sul piede di Jongin. “Non
è colpa mia se
le mie prove del coro sono in giorni diversi rispetto alle tue
lezioni di danza. E poi, potrei dire la stessa cosa di te e Sehun.
Passi un sacco di tempo con lui.”
Jongin fece una smorfia. “Già
ma tutto quello che fa Sehun è parlare di Luhan, quindi non
conta.”
Kyungsoo tolse polvere invisibile dal calzino di Jongin
e lo guardò sorridendo, per poi chiedere, “E tu
non parli di
me?”
“Certo che lo faccio!” disse velocemente Jongin.
“Quando riesco a dire qualcosa in mezzo al vomito di parole
di
Sehun. Per come ne parla lui, penseresti che Luhan è una
specie di
angelo o qualcosa del genere.”
Kyungsoo rise. Aveva provato in
prima persona il fiume di parole di Sehun su Luhan; Jongin non stava
esagerando. “Dov'è comunque? Non viene
oggi?”
“Sì. Ma a
quanto pare lui e Luhan dovevano uscire
insieme oggi,”
rispose Jongin facendo un'altra smorfia. “Dovrebbe essere qui
a
momenti.”
“Anche Minseok hyung,” si intromise Jongdae,
controllando l'orologio. “Si unisce a noi anche
Luhan?”
“Sfortunatamente,” disse Jongin.
“E Baekhyun e
Chanyeol?” chiese Kyungsoo. Era stato Jongdae ad organizzare
tutto.
“Non potevano venire, ma saranno entrambi su Skype. Anche
Tao,” rispose l'amico. Kyungsoo annuì, sorridendo.
Non vedeva la
maggior parte dei ragazzi da quando era iniziata la scuola, un mese
fa.
La vita era piacevole in questi giorni. Kyungsoo non si poteva
lamentare, onestamente. La scuola era migliorata di gran lunga da
quando Jongdae era tornato, perché ora aveva qualcuno con
cui
mangiare a pranzo, e qualcuno con cui parlare in classe, e con cui
passare il tempo durante le pause. Jongdae lo aveva anche convinto ad
unirsi al coro, e Kyungsoo si stava davvero divertendo. Quando non
era a scuola, stava con Jongin – quando poteva, ovviamente,
dato
che il ragazzo aveva le prove di ballo il martedì e il
giovedì dopo
la scuola, e Kyungsoo aveva il coro il lunedì e il
mercoledì. Ma
c'erano sempre i tardi pomeriggi, per fare i compiti insieme, e il
venerdì, e il fine settimana. Non era bello, stare separati
così a
lungo, ma era decisamente meglio di quello che dovevano sopportare
Baekhyun e Chanyeol, e Kyungsoo ne era grato. In più, quando
non
potevano vedersi, Jongin lo chiamava, e rimanevano a parlare per ore,
della scuola e degli amici e di niente in particolare, e a Kyungsoo
piaceva il tono sdolcinato della voce di Jongin durante le telefonate
notturne, quando il buio e la mancanza di interazioni faccia a faccia
lo rendevano meno incline ad arrossire.
La vita era bella, ma a
Kyungsoo mancava comunque il campo, ed era contento che Jongdae
avesse organizzato questa sessione di Skype con Yixing in Cina.
Sarebbe stata la prima volta insieme – più o meno
– in oltre due
mesi.
Sehun e Luhan arrivarono qualche minuto dopo, e Kyungsoo non
li vedeva da un po', quindi si alzò per abbracciarli
affettuosamente, mentre Jongin stava lì accanto e li
guardava male.
Giusto per infastidirlo un po', Kyungsoo abbracciò Sehun un
po' più
a lungo del necessario, accarezzandogli la schiena e dicendo,
“Mi
sei mancato, Sehunnie!” A Jongin non piacque per niente, e si
intromise e tirò via il ragazzo, mormorando irritato
sottovoce
mio
e
avaro idiota mentre
Sehun rideva. Poi arrivò Minseok, e Kyungsoo
abbracciò anche lui,
ma Jongin non sembrò avere problemi con questo.
Per
un po', i sei ragazzi rimasero seduti nella piccola camera di Jongin,
parlando e tirando fuori momenti imbarazzanti del campo che nessuno
avrebbe dimenticato. Poi apparve una piccola notifica nel computer,
dicendo che Baekhyun era in linea, e subito dopo Chanyeol, e
si connessero velocemente, dando inizio ad un nuovo giro di saluti e
risate. Tao si aggiunse qualche tempo dopo, e poi, alla fine, Yixing.
Tutti trattennero il fiato mentre la chiamata veniva inoltrata, e poi
il viso sfocato di Yixing apparve sullo schermo accanto agli altri, e
il ragazzo cinese si illuminò. “Dajia
hao!”
Ci
fu un momento di silenzio, poi Jongdae rise ed esclamò,
“Lingua
sbagliata, Xing!”
Yixing sbatté le palpebre, poi rise e aprì
la bocca per dire qualcosa, ma venne subito interrotto da Tao che
disse qualcosa in cinese, seguito da un Luhan eccitato, e Jongdae
rise ancora. Yixing rispose in rapido Mandarino, e i quattro risero
fino a che Baekhyun non si lamentò, “Non
è giusto! Non è colpa
nostra se non capiamo la vostra lingua!”
“Avresti dovuto
prestare più attenzione nelle lezioni di Cinese,”
lo rimproverò
scherzosamente Jongdae.
Baekhyun mise il broncio e borbottò che
aveva
prestato
attenzione, aveva semplicemente dimenticato,
e
Sehun mormorò che Luhan lo stava aiutando ma ovviamente non
stava
facendo un buon lavoro (“Come se voi due studiaste
insieme,”
disse Jongin), e poi, alla fine, ricominciò il giro di
saluti e le
solite domande di routine.
“Cosa state facendo tutti senza di me
in Corea?” chiese Yixing, posando il mento su una mano e
sorridendo
con soddisfazione. Kyungsoo riusciva a vedere il dipinto dell'anatra
fatto al campo sul muro dietro di lui.
“Luhan mi ha portato ad
una partita di calcio!” disse eccitato Sehun. “Una
partita vera.
È stato fantastico.” Luhan annuì in
assenso, sorridendo. Kyungsoo
era contento di vederli ancora insieme e felici. Con tutta
l'esitazione di Luhan all'inizio della loro storia, Kyungsoo si era
preoccupato di come se la sarebbero cavata fuori dal campo, ma
andavano ancora alla grande.
“Kyungsoo ed io faremo un duetto
alla prossima esibizione del coro, e Jongin non riesce a trattenere
la sua furia gelosa,” disse Jongdae, ridendo per lo sguardo
cupo
del ragazzo in questione.
“Oooh,” disse Yixing, con gli occhi
scintillanti. “Assicurati di filmare così posso
vedervi.”
“Voglio
vedervi anche io!” esclamò Baekhyun.
“Anche io voglio cantare
con voi.”
“Un giorno formeremo un trio,” disse Kyungsoo,
ridendo. “BaekSooDae.”
“Io ho un torneo di wushu che si
avvicina,” si intromise Tao. “Dovreste venire, se
potete. Ci sarà
anche Kris.”
Minseok grugnì. “L'hai assillato per convincerlo
a venire?”
Tao gli fece un occhiolino sfacciatamente.
“Forse.”
Luhan rise, scuotendo la testa. “Tutto pur di
vedere il tuo hyung preferito al di fuori del campo.”
“Se ci
avesse provato qualcun altro, Kris gli avrebbe staccato la testa a
morsi,” disse Minseok, sembrando colpito. “Tao ha
delle magiche
abilità da domatore di drago.”
“Non penso mi abbia ancora
perdonato per avergli lanciato quelle pietre,” disse
Baekhyun,
rabbrividendo.
“Sto rifinendo le mie abilità da cacciatore di
draghi,” disse Chanyeol. “Non ti preoccupare Baek,
ti proteggo
io.” L'altro ragazzo rise deliziato.
“Cambiando argomento,”
si intromise Minseok. “Il mio primo esame di metà
semestre si sta
avvicinando e io voglio morire. Non andate all'università,
ragazzi.
È terribile.”
Luhan gli diede un colpetto alla spalla con
sguardo di rimprovero. “Non dire così, Minseok ah,
li
spaventerai.” Si voltò verso lo schermo.
“Non è così male,
giuro.”
“Già, per
te,”
disse Minseok, ridendo. “Tu studi
Linguistica.
Architettura è davvero difficile!”
Luhan sembrò scandalizzato,
e Sehun gli accarezzò la guancia per consolarlo.
“Io ho la
fiera della scienza alle porte!” esclamò Chanyeol
eccitato. “Il
mio progetto è sul—”
“Astronomia.
Lo
sappiamo, Chanyeol. Lo fai sull'astronomia ogni anno,” lo
interruppe Jongdae, sorridendo e alzando gli occhi al cielo.
Chanyeol
sembrò offeso. “Non sull'astronomia in generale,”
disse. “Quest'anno lo faccio sulle costellazioni!”
“Mi
piacerebbe vederlo,” si intromise Kyungsoo, sorridendo.
“Sono
sicuro sarà fantastico, Yeol.”
“Grazie, Kyungsoo,” disse
Chanyeol, tirando su col naso.
Continuarono così per molto tempo,
discutendo di come procedessero le loro vite, di quali serie stessero
seguendo, di album che erano stati rilasciati di recente, e un
milione di altre cose. Parlavano tutti uno sull'altro e tutti
cercavano di farsi vedere dalla telecamera del computer di Jongin, ma
era piacevole, essere riuniti così. Jongin era seduto in
grembo a
Kyungsoo (non si ricordava quando fosse successo, ma non gli
dispiaceva), quindi posò il mento sulla spalla del ragazzo,
sorridendo e guardando lo schermo. Chanyeol stava raccontando con
entusiasmo una storia sullo zio pazzo, e Tao si intromise con un
aneddoto sul suo professore di scienze, che venne poi interrotto
dalla storia di un ragazzo che si era addormentato nella classe di
Yixing. Parlarono delle migliaia di foto che Luhan aveva caricato sul
sito del campo in modo che tutti potessero averle, e risero per
quelle più imbarazzanti. Kyungsoo rimase per lo
più in silenzio –
le vecchie abitudini sono dure a morire – ma preferiva
ascoltare,
comunque. Ascoltare le voci di tutti, e vedere i loro sorrisi
familiari e sentire le loro risate, come se non avessero mai lasciato
il campo. Erano stati tutti lontani per tanto tempo, ma ora che erano
insieme, era come se niente fosse cambiato. Jongin e Sehun
continuavano a lamentarsi l'uno dell'altro. Chanyeol spalleggiava
Baekhyun al 100%, anche quando il ragazzo non ne aveva bisogno
(ovvero la maggior parte delle volte). Yixing occasionalmente passava
dal coreano al cinese, fermandosi a metà frase come se si
fosse
dimenticato quello che doveva dire. Tao era uno strano mix tra
timidezza e sfacciataggine. Jongdae continuava a fare battute
stupide. Luhan arrossiva ogni volta che Sehun lo toccava. Minseok
continuava a prendersi cura di tutti come se fossero i suoi
fratellini (incluso Luhan). E Kyungsoo era grato di aver conosciuto
ognuno di loro.
(Forse Jongin un po' più degli altri.)
Alla
fine, i ragazzi cominciarono ad andarsene per fare altre cose
–
Minseok doveva studiare per quell'esame, Luhan doveva riportare Sehun
a casa per cena, il programma preferito di Baekhyun stava per
cominciare etc. Alla fine, rimasero solo Kyungsoo e Jongin nella
camera del più piccolo.
Kyungsoo sospirò e si sdraiò sul letto
di Jongin. “Vorrei che non se ne fossero dovuti andare
tutti,”
disse triste.
Jongin rise e avanzò verso di lui, sdraiandocisi
sopra, e la cosa fece ricordare a Kyungsoo delle loro notti passate
insieme nel letto di Kyungsoo. Strinse forte il ragazzo.
“Tutte le
cose giungono al termine, hyung,” disse Jongin.
Kyungsoo passò
le dita tra i capelli scuri di Jongin. “Tutte le
cose?” Ripeté.
“Anche noi?”
Jongin annuì. “Sì.”
Kyungsoo si
accigliò, e il suo stomaco fece un tonfo.
“Davvero?”
sussurrò.
Jongin lo strinse più forte. “Quando
morirò,”
disse con voce decisa. “Non sono immortale, sai.”
Le labbra di
Kyungsoo si sollevarono in un sorriso, la sua disperazione divenne
sollievo. “Ma l'amore non è eterno?”
disse scherzando. “Non mi
ami, Jongin ah?”
Jongin si ritrasse all'improvviso, guardando
Kyungsoo con un'inaspettata intensità.
“Sì.”
Kyungsoo sbatté
le palpebre. “Cosa?”
“Sì,” disse ancora Jongin,
guardandolo con occhi decisi. “Ti amo.”
Kyungsoo rimase a
bocca aperta, il cuore che batteva a mille. Non aveva mai detto a
nessuno – a
nessuno – quelle
parole sin da... sin da quando era bambino probabilmente. Non lo
diceva nemmeno a sua madre. Lo provava
ovviamente
– certo che amava sua madre. Ma non lo diceva ad alta voce
dal
giorno in cui l'uomo che aveva promesso di amarla, che aveva promesso
di amare lui,
se
ne era andato volontariamente dalle loro vite. Perché fare
promesse
d'amore se poi non puoi mantenerle?
Ma Jongin amava Kyungsoo. E
forse Kyungsoo non aveva bisogno di sentirlo per saperlo, proprio
come non aveva bisogno di dirlo per provarlo. Amava sua madre. Amava
i suoi amici – Chanyeol e Baekhyun e tutti i ragazzi del
campo. E
sì, amava davvero Jongin. Forse era arrivato il momento di
ammetterlo.
“Io—” disse, senza fiato.
“Io—”
Jongin
lo guardò con occhi dolci. “Va tutto bene,
hyung,” disse. “Non
devi—”
“No,” lo interruppe Kyungsoo, con voce decisa.
“Devo. Ti amo anche io, Jongin ah. Ti amo.”
E Jongin fece uno
dei suoi sorrisi perfetti, quegli enormi sorrisi che facevano fare le
capriole allo stomaco di Kyungsoo e che gli facevano battere forte il
cuore, e il più piccolo si inchinò per premere le
loro labbra
insieme, ogni bacio una promessa, un altro ti
amo inespresso.
“Lo
so,” disse Jongin, sorridendo contro le sue labbra.
“Lo so che mi
ami. Non devi dirmelo.”
Kyungsoo rise in mezzo ai baci. “Non
riesco a capire se sei dolce o presuntuoso.”
Jongin rise a sua
volta. “Entrambi,” disse. “Sempre
entrambi.”
“Ti amo,”
disse ancora Kyungsoo, e Jongin lo baciò una seconda volta
(o
l'ennesima – non stavano tenendo il conto).
Kyungsoo sarebbe
dovuto tornare a casa, presto – sua madre ancora non voleva
che
rimanesse a casa di Jongin fino a tardi – ma per adesso,
aveva
altre promesse da fare.
FINE