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Autore: PersephoneAm    03/06/2016    1 recensioni
' -Mi fai incazzare!-urlai,-Buonanotte!-.
Mi girai per andarmene, ma lui mi afferrò il polso e lo strinse saldamente.
-Ma quale buonanotte! Tu rimani qui!-. '
PS. Primi tre capitoli in revisione(:
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Buongiorno! Be', io vi avevo detto che ci avrei provato. Tommy aka Christian Gray. Ahahahah sto male. Comunque l'altro giorno ho sbirciato per vedere quante di voi seguono la storia... ragazze! Non sapevo che vi piacesse così tanto!! Grazie! Vi piace così tanto, che qualche furbona l'ha anche copiata su Wattpad, dove anche lì pubblico "Dammi un brivido" e il bello è che, ieri sera, questa pagliaccia mi ha scritto che la sottoscritta ha copiato la sua storia. Non mi è testato che segnalarla. Però una cosa te la voglio dire: sei proprio senza fantasia, se copi una storia e la posti da un'altra parte, pensando che non me ne accorga. E per di più hai scritto che IO ti ho copiata. Il disagio, proprio! Ma va bene, fai quello che vuoi. La legge è dalla mia e si provvederà. Spenderò dei soldi, ma li spenderò bene.

Scusate lo sfogo, ragazze, ma credo che sareste indiavolate come me, se foste al mio posto. Vi lascio alla storia e spero di leggere i vostri commenti. Un bacino grande, Stefania. ❤ dedicato a Jasmine. Grazie per le nostre letture pazze a scuola.





Tirai la cravatta con la quale Tommy mi aveva legato i polsi. Cercai di toccarlo, ma lui mi bloccò le braccia.

Quella cosa di giocare a "Christian Grey" si stava rivelando un po' troppo faticosa da sostenere: Tommy si era calato molto bene nei panni del "Dominatore". Mi aveva pregato di provarci, di provare a fare sesso di... ehm... di quel tipo, ma mai avrei pensato potesse ispirarlo così tanto!

«Sta' ferma.»mi ordinò, con voce dura. «Non te lo ripeterò un'altra volta. Alla prossima ti lascio qui, legata. E ti imbavaglio, così nessuno potrà sentirti.»

Gemetti e sfregai le cosce l'una contro l'altra. «Tommy, ti prego.»

«Ti prego cosa?»mormorò, passando la lingua su un mio seno.

Non riuscii a dire nulla, quella sensazione mi stava mandando all'altro mondo con un biglietto di prima classe. Il fatto che fossi anche bendata non mi aiutava, per niente. Non potevo vederlo, ma sentivo il suo respiro sulla mia pelle e il tocco delicato delle sue dita sul mio interno cosce.

«Tommy, ti voglio dentro di me. Non perdere tempo, per favore!»

«Perdere tempo? Io?»chiese, con la voce da tonto. Annuii, inarcandomi in avanti. Stavo esaurendo, ancora un po' e avrei dato di matto. «Mi vuoi adesso?»

«Tommy!»piagnucolai, indispettita dal suo comportamento e da quelle domande stupide.

Lo sentii ridere e percepii poi le sue mani allargarmi le gambe. «Mi piaci in questa veste, Alli.»

Quella confessione mi lasciò a bocca aperta. Le sue labbra scesero a baciare le mie, poi mi penetrò con una lentezza a dir poco estenuante. Estenuante e deliziosa. Quel tipo di lentezza che ti fa sentire un peso sullo stomaco, come quando la prof cerca qualcuno da interrogare e tu senti lo stomaco fare tre salti mortali, ma in quel caso non ci sarebbe stata alcuna interrogazione, con nessun prof rompi palle.

Eravamo solo Tommy ed io.

Lui mi morse il lobo dell'orecchio, poi scese sul mio seno, leccando e succhiando sulla parte alta, vicino allo sterno. Stava facendomi un succhiotto? Sarebbe rimasto il suo segno, quindi. Oh, dio. Quella si che era una cosa... eccitante. Provai a toccarlo. Volevo sfiorarlo anche solo con i polpastrelli, ma dovevo prima slegare i miei polsi, cosa che risultò difficile, visto il nodo stretto e impraticabile che aveva fatto Tommy.

Alzai una gamba e la sfregai sul suo fianco, ma il mio ragazzo la spinse verso il basso, facendomela ristendere sul letto.

«Slegami.»ansimai, con una voglia smisurata di toccarlo, di accarezzare i suoi capelli.

«No.»rispose, fermandosi dentro di me. «Decido io se slegarti e quando farlo.»

Oh! Gesù Bambino! Quella si che era un'imposizione coi fiocchi. «Almeno muoviti!»mi lamentai, sollevando il bacino per andargli incontro e sentire la dolce sensazione di pienezza che mi dava il corpo del mio ragazzo.

«Ferma.»mi ripeté, bloccandomi con le mani il bacino e uscendo da me. «Finché non starai ferma, io non ti scopo.»

Sarei potuta venire anche solo per quella frase. Mi morsi il labbro, per cercare di bloccare il fiume di preghiere che stava per fuoriuscire dalla mia bocca e per auto-impormi di stare ferma.

«Brava.»mormorò lui, passando di nuovo la sua lingua sul mio seno e, questa volta, anche sul capezzolo, che divenne terribilmente turgido. Mi dava un po' di fastidio, ma mi ricordai che dovevo stare zitta, così morsi anche l'interno delle mie guance, per non parlare. Tommy soffiò piano sulla parte che aveva leccato e sentii una leggera ventata fredda, sul seno, che mi fece sussultare.

Poi, molto lentamente, Tommy tornò a riempire il mio corpo con il suo, facendomi sospirare di beatitudine. Si mosse piano, dentro e fuori, creando una frizione che...

«Ti prego...»sospirai, irrigidendomi.

Avevo parlato. Dio, ma potevo essere più stupida?

«Cosa, Alli?»mi chiese. «"Ti prego" cosa?»

Raccolsi il piccolissimo briciolo di coscienza e raziocinio che i rimaneva. «Più veloce, muoviti più veloce, Tommy!»

Mi immaginai di vederlo ghignare trionfante e mi baciò di nuovo, con prepotenza, come se quel bacio potesse mettermi a tacere, da quel momento in poi.

E iniziò a muoversi. Le spinte divennero veloci, il ritmo era costante e soprattutto deciso. Tommy mi stava scopando con decisione.

«Oh, dio...»sospirai, con un filo di voce, allacciando le mie gambe alla sua vita.

Lui mi afferrò le cosce, tenendomi vicina a sé, visto che stavo risalendo tutto il suo letto, per i movimenti dell'amplesso. Lo sentii respirare a fatica, segno che stava pe esplodere anche lui, insieme a me.

L'orgasmo che seguì mi spezzò in tanti piccoli pezzettini, come se fossi stata un bicchiere di cristallo, lasciato cadere a terra. Ero un bicchiere frantumato in milioni di pezzettini.

«Oh, Cristo.»lo sentii dire, un momento prima di venire. Anche lui ora era un bicchiere di cristallo. Anche lui era frantumato.

Tommy crollò addosso a me, lasciando andare la testa sul mio seno e respirando con fatica. Aspettai qualche minuto, ferma nella mia posizione, con Tommy completamente abbandonato sopra di me, poi lui si spostò e cercò le mie mani. Non so come, ma al buio riuscì a slacciare la cravatta che aveva annodato intorno ai miei polsi e, finalmente, riuscì a togliere la benda sopra gli occhi.

Appena scorsi i suoi occhi, mi gettai su di lui, baciandolo con trasporto e passione. Le nostre lingue danzarono insieme per almeno un minuto buono.

Fu lui il primo ad interrompere il nostro bacio, per guardarmi negli occhi con un sorrisetto furbo. «Sai che è stata la cosa migliore che potessimo fare, vero?»mi chiese.

«Be', caro mio. Quando hai intenzione di ripetere, sappi che io sono d'accordo.»gli dissi, allungandomi nel letto come un gatto si sgranchisce le zampe.

Tommy passò un braccio sotto al mio corpo è mi avvicinò a sé, lasciandomi una scia di baci, partendo dalla spalla e finendo sulle mie labbra. «No, non credo te lo dirò. Preferisco l'effetto sorpresa.»

Lo guardai per un po'. «Sai, pensavo prima a una cosa strana. Mentre lo facevamo, sembravi concepito proprio per fare il Dominatore, sai?»

«È una scusa per ripetere l'esperienza? Perché ti posso assicurare che la rifaremo. Al cento per cento.»

«No, non è una scusa.»

Lui non disse nulla, se non fare spallucce. Lo strinsi forte a me e sospirai di felicità. Quel momento era quasi... magico, sotto il mio punto di vista. Tommy ricambiò la stretta e, prendendomi tra le braccia, portò in bagno, facendomi sedere sul ripiano del lavandino. Mise le sue mani al fianco delle mie cosce ed io mi aggrappai alle sue braccia.

«Mi mancherai tantissimo.»mormorai, facendo il broncio.

«Spero che quei tre mesi del cazzo passino in fretta.»sorrise lui, baciandomi.

Lo vidi girarsi verso la vasca e iniziare a riempirla con dell'acqua. In pochi minuti il bagno si era riempito di vapore e la vasca era pronta per essere utilizzata. Lui si immerse e mi fece segno di seguirlo, ma a me venne un'illuminazione.

«Aspetta.»gli dissi, correndo in camera sua e afferrando il mio cellulare.

Tornai in bagno e posai il telefono sul mobiletto vicino alla vasca e Tommy mi guardò stranito. Entrai in acqua e afferrai il bagnoschiuma, versandolo nella vasca e strofinandomelo un po' addosso.

«Ma che stai combinando?»mi domandò Tommy, confuso.

«Stai zitto un attimo.»gli dissi, girandolo verso di lui e appoggiandomi con la schiena alla parete della vasca. «Afferrami le gambe, piuttosto.»

Lui rise, quando mi vide prendere il telefono. «Tu sei pazza.» Posò le sue mani sulle mie gambe, vicino alle caviglie e attese.

Scattai una foto e ghignai, facendogliela vedere. «Ho anch'io la vena del fotografo, secondo te?»

Lui guardò la foto e ammiccò. «È una foto sexy da morire.»

Annuii e la postai su Instagram, mettendo qualche hashtag a caso. Il telefono iniziò fin da subito a notificarmi dei mi piace e alcuni commenti.

Tommy mi prese il telefono dalle mani e lo rimise sul mobiletto, fiondandosi poi sulle mie labbra. Le sue dita mi sfiorarono un ginocchio e scesero verso la coscia. Sussultai quando mise un dito dentro di me e poi un altro e un altro ancora. Ansimai per le emozioni che mi stava facendo provare e gli afferrai il braccio, per avvicinare ancora di più le sue dita al mio corpo. Lo sentii ridere e lo guardai indispettita.

«Questo... è giocare... questo è giocare sporco.»sibilai, ansimando.
   
 
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