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Autore: Andrws    03/06/2016    1 recensioni
Ai tempi dell'antica Grecia, era di grandi eroi e di epiche battaglie, l'equilibrio tra le divinità iniziò ad incrinarsi quando la custodia della Terra venne affidata ad Athena.
Da sempre quel dominio allettava molti tra gli Dei Olimpici, che quindi approfittarono del "passaggio di potere" per tentare la loro Sorte. Il primo come racconta l'Ipermito fu Poseidone, con inondazioni e assedi da parte dei suoi dei suoi seguaci, i Marine. L'assedio dei Marine arrivò ben presto al Tempio di Athena, che nonostante le numerose perdite, reagì prontamente. Creò quindi le Armature, affidandole ai suoi fedeli guerrieri, da allora in poi chiamati Cavalieri. Così ebbe inizio la "prima" Guerra Sacra, che terminò con la disfatta del Dio dei Mari, grazie alle gesta dei Dorati Cavalieri che raggiunta Atlantide, sconfissero i generali Marine e Poseidon in persona.
Non passò molto tempo perché la situazione si facesse propizia per altri contendenti. Alcuni anni dopo, difatti, il "Ratto di Elena", sconvolse l'intero mondo, tanto da influenzare persino gli schieramenti Divini. La Guerra di Troia esplose e con essa nacquero leggende, alcune narrate da Omero ancora oggi ampiamente note, altre invece solamente sussurrate, riservate alla conoscenza di pochi.
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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XXII – Sanctuary

 
Nelle tende di Asclepio la situazione precipitava. Neven e Chirone peggioravano in fretta e sembrava che ogni rimedio venisse in mente al dorato medico non sortisse alcun effetto. All’improvviso davanti a lui apparve il Dio del fuoco, insieme a Keren, pronti ad aiutarlo come richiesto.
«Fortunatamente siete arrivato sommo Efesto, non capisco che sta gli succedendo… è come se qualcosa gli prosciugasse tutte le forze! Stanno morendo lentamente e sono riuscito a malapena a rallentare il processo»
«Non è possibile» – esclamò il Dio incuriosito e confuso – «L’effetto delle Catene dell’esilio non è progressivo… neanche per un essere umano!»
«Le Catene dell’esilio? Sono stati imprigionati dalla vostra creazione? …Come?»
«Calma cavaliere… non è stato per mio volere, ma probabilmente sono stati Kratos e Bia, gli unici oltre me a saper creare le Catene dell’esilio»
Il Dio continuò ad osservarli inquieto per diversi istanti, fino a quando un’espressione di stupore si materializzò sul suo viso.
«Certo, deve essere andata così!» – esclamò a quel punto – «I tuoi tentativi di ristabilirli, per quanto potenti, non possono fermare il processo ma solo rallentarlo» – aggiunse poi, rivolgendosi ad Asclepio
«Sì, cercavo di guadagnare tempo per capire cosa fare. Piuttosto sa cosa li ha ridotti in questo stato?»
«Beh penso che sia un effetto secondario dell’Absolute Oblivion di Kratos o di Bia! Ricordo effetti simili in Prometeo quando fu liberato dal suo esilio da Eracle, tuttavia essendo un Titano non rischiava la vita, ma era comunque molto indebolito. Allora fu Pan a guarirlo… credo il potere di quei due stia lentamente prosciugando le loro essenze, e il fatto che Neven sia stato imprigionato dalle catene dell’esilio lo ha reso vulnerabile, altrimenti con i suoi poteri avrebbe potuto resistere quantomeno con molta più forza»
«L’unico modo è estirpare l’energia di Kratos e Bia dai loro corpi, ma sono ancora troppo debole per via delle Catene dell’esilio e Athena ha quasi prosciugato le sue forze durante la battaglia contro Ares…»
«…Capisco» – lo interruppe Asclepio – «Allora non mi rimane altra scelta!»
«Che vuoi fare» – gli chiese il Dio, vedendolo alzare il bastone in aria.
Il Dorato stava espandendo il proprio Cosmo così oltre i suoi limiti, tanto che persino Efesto rimasse sorpreso del suo potere, nonostante sapesse molto di lui.
«Fermo Asclepio!» – ordinò una voce femminile
«Divina Athena» – i presenti si chiesero da dove provenisse la voce della Dea non vedendo la giovane
«Keren, per favore porta tuo padre e gli altri nelle mie tende… mi occuperò io di loro» – ordinò ancora la voce della dea che dalle sue tende, dove riposava, aveva percepito l’imminente pericolo per il suo Generale e il sempre gentile Chirone.
«Anche Equos e Gyon?» – chiese il Dorato confuso
«Si anche loro»
«Ma Divina Athena, ha bisogno di riposarsi, non può fare sforzi!» – esclamò Asclepio
«Non temere mio fedele Cavaliere, hai fatto un ottimo lavoro, continua ad aiutare i poveri abitanti di MU che ne hanno bisogno e lascia alle mie cure i tuoi compagni»
«Non penso che tu possa contraddire una Dea così cocciuta, Cavaliere» – intervenne Efesto
Così Keren si teletrasportò con i quattro Cavalieri alle tende della Dea e fu seguito inaspettatamente dal Dio del fuoco. Athena era in piedi ad attenderli con lo scettro in mano con lo sguardo risoluto che solo la Dea della Giustizia possedeva. Vide comparire i guerrieri che levitavano intorno a Keren ed Efesto.
«Efesto sei venuto pure tu!»
«Si Athena, volevo parlarti…»
«Dopo!» – tagliò corto la Dea
«Keren adagiali a terra!» – ordinò poi al Cavaliere
«Divina Athena potete salvarli?» – chiese Keren preoccupato
«Sì!» – rispose la Dea avvicinandosi a Keren e mostrandogli il confortante sorriso che solo lei possedeva – «Ora però dovete farmi spazio, anzi è meglio se uscite dalle tende!» – concluse
«Ok» – rispose il Dio – «Forza andiamo ragazzo»
I due uscirono fuori dalle tende della Dea lasciando i Cavalieri alle sue cure.
Un Cosmo immane, quale poteva essere solo quello di una Dea, si diffuse in tutte le terre del Tempio lasciando stupefatto chiunque fosse in grado di percepire un Cosmo. Quello non era certo il Cosmo di chiunque, era quello di una Dea che dava fondo a tutte le forze che gli erano rimaste per poter salvare due dei più valorosi Cavalieri che avevano rischiato tutto per salvarla.  
 
In quegli istanti nella residenza estiva di Ares, Aphrodite si era appena risvegliata.
«Come ancora non li avete trovati? Non è accettabile… che razza di scansafatiche» – Le urla dell’amato riecheggiavano in tutto il palazzo, insieme a diverse esplosioni che facevano tremare le mura. Così, incuriosita, si rivestì della sua sacra Kamui e raggiunse Ares nella sala del trono. La sala era piuttosto malconcia devastata dai colpi del Dio, furioso contro due Berserkers che evidentemente non portavano buone notizie.
«Che succede?» – l’interruppe la Dea
«Ah Aphrodite sei tu…» – fece il Dio
«Divina Aphrodite, non siamo riusciti ancora a trovare gli alberi gemelli!»
«E allora vi consiglio di continuare a cercarli!» – rispose diretta la Dea
«Andate… che aspettate!» – gli urlò
Così i Berserkers uscirono di corsa dalla sala del trono, lasciando soli i due amanti.
«Distruggere i tuoi palazzi ti rasserena? Perché sai almeno questo vorrei che rimanesse intatto!»
«Taci! Distruggere gli alberi gemelli è fondamentale per il piano! Solo così posso essere sicuro che primo o poi di alchimisti fedeli ad Athena non ce ne saranno più»
«So che il sacrificio di quei due Muriani sugellato dal potere di Athena, protegge le terre di MU, ma le abbiamo invase… ormai sono nostre!»
«Mia amata… non sono solo le terre di MU ad essere protette, ma sopratutto la sua stirpe! E voglio assicurarmi che prima o poi non ne rimangano più!»  
 
Al Tempio i lavori di ricostruzione procedevano bene, mentre Neven, Chirone, Equos riposavano nelle tende della Dea, mentre Asclepio dava le ultime cure a Gyon colpito dalle leggendarie Folgori di Zeus.
Dopo qualche ora di riposo, Athena ed Efesto si riunirono ai campi erbosi nelle vicinanze del Tempio.
«Dimmi Athena, ho percepito il potere di Asclepio ed è strabiliante per un essere umano, seppure figlio di Apollo»
«Qual è domanda, Efesto?»
«Beh la domanda è… pensi che sarà in grado di controllare il potere che sta acquisendo o si lascerà sopraffare come altri prima di lui?»
«Potrei farti la stessa domanda riguardo i tuoi protetti, non ti pare? Soprattutto se consideriamo i precedenti… Comunque sia, ho fiducia in ognuno dei miei Cavalieri e non posso essere che orgogliosa che qualcuno di loro raggiunga una tale comprensione del Cosmo… e certamente Asclepio è forse uno dei pochi che merita tanto… è forse il cavaliere con più compassione che abbia conosciuto»
«Capisco, ma se vuoi un consiglio dall’esterno… da chi c’è passato, stai attenta… non vedo solo compassione in quell’uomo, ma anche tanta ambizione…»
«Non preoccuparti, sono certa che riuscirà dove altri hanno fallito!»
«Capisco la tua fiducia, d’altro canto è la stessa che ripongo nei miei discepoli… ma venendo a cose più urgenti, mi preoccupano molto le mosse di Ares, e anche se è stato difficile sia per me che per i tuoi Cavalieri affrontare questa sfida, ho la sensazione che faccia tutto parte dei piani di mio fratello… ti sei fatta qualche idea di quale sia lo scopo di tutto questo?»
«Non saprei, il fatto che abbia trafugato l’anello di Lios, può voler dire solo che si sta preparando ad una guerra tanto aspra, quanto quella che si è combattuta tra Dei e i Titani. Spero solo che non si arrivi a tanto… Piuttosto quanto è riuscito a scoprire riguardo MU? Sa dove si trovano gli alberi gemelli?»
«No, fortunatamente sono riuscito a resistere ad Aphrodite almeno per questo, ma non passerà molto tempo prima che riesca a trovarli e distruggerli»
«Quindi sa da chi discende la stirpe di MU?»
«A questo punto penso proprio di si, ma non credo che gli importi più di tanto, perché se lo rivelasse, Zeus in persona scenderebbe sulla Terra annientando sia MU che lui, quindi penso che se Ares voglia davvero distruggere MU e la sua stirpe gli converrebbe farlo con le sue mani piuttosto che rivelare il segreto e rischiare che Zeus rovini i suoi piani, che in qualche modo comprendono ciò che sta succedendo a Troia in questo momento»
«Non penso che ci sia lui dietro a Troia… almeno non direttamente!» – replicò Athena – «Certo non mi fraintendere sarebbe una coincidenza alquanto improbabile che sia scoppiata la più grande guerra tra gli uomini di quest’era, alle porte della più grande guerra tra Divinità dopo due millenni di pace. Detto questo Ares non può averlo fatto direttamente, altrimenti avrebbe perso oltre che la sua amata, anche un potente alleato. D’altronde Aphrodite ama tantissimo Troia e non penso che voglia vederla distrutta, tanto che è intervenuta più volte a favore dei Troiani. Se Ares avesse agito direttamente per causare la guerra Aphrodite se ne sarebbe accorta e non l’avrebbe di certo aiutato in quello che sta progettando. È evidente che Ares ha qualcuno che lo aiuti agendo nelle tenebre e l’unico che mi viene in mente è…»
«Hades!» – la anticipò il Dio – «Anch’io ho fatto lo stesso ragionamento! Ci dobbiamo infatti aspettare che Hades presto o tardi parteciperà a questa guerra! Ma non penso sia ancora pronto ad affrontarla, ciò nondimeno ti serve maggiore protezione perché se Hades dovesse iniziare le ostilità per il possesso delle emerse, non finirà di certo in questo secolo»
«Che intendi con maggiore protezione?»
«Abitando nel Tempio anche se circondata di guardie e Cavalieri sei troppo esposta!»
«Quindi che proponi?» – chiese incuriosita la Dea
«La costruzione di un Santuario, protetto dal tuo sangue e dal tuo Cosmo»
«Come il palazzo di Ares?»
«Si ma più potente, perché aggiungerò il mio potere al tuo! Inoltre avevo pensato di costruire tredici case, custodite dai tuoi più valorosi Cavalieri, in un percorso che conduce alle tue stanze, dove abiterai. Il tuo Cosmo permeerà ogni centimetro del Santuario, impedendo ai nemici di raggiungerti con il teletrasporto, mentre i tuoi Cavalieri impediranno a qualsiasi stolto tenterà l’impresa delle 13 case. È chiaro che qualora un Dio volesse raggiungerti, potrebbe farlo volendo, ma a quel punto dovrebbe vedersela con la Dea guerriera che c’è in te!»  
 
La notte era ormai calata da ore, quando Gyon rinvenne, disturbato dalla voce di Neven.
«Dove sono?» – chiese il giovane
«Finalmente sei rinvenuto!» – esclamò Equos accanto al generale – «Siamo nelle tende della divina Athena che in questo momento è con il sommo Efesto!»
«E chi sarebbero questi tre?»
«Porta rispetto, Gyon! Siamo salvi solo grazie a loro!» – rispose duramente Neven – «Sono Odin, Thor e Baldur da Asgaror, miei cugini» – aggiunse poi il generale
«Tuoi cugini?»
«Si, hai capito bene Cavaliere! Io ed Odin siamo cugini e oro sono i suoi figlil»
«Capisco… i miei fratelli? Stanno bene, vero?»
«Si non preoccuparti» –  lo tranquillizzò Equos – «Stanno aiutando a ricostruire il Tempio!»
«Beh allora sarà meglio che vada» – disse mentre cercava di alzarsi – «Li avrò fatti preoccupare non poco…» – continuò poi, ma non riuscendo a stare in piedi, si risedette
«Bene… non riesco a stare neanche in piedi!» – commentò sarcastico, suscitando un sorriso da tutti
«Tranquillo ragazzo!» – fece Thor scherzoso, dandogli una pacca sulla spalla – «Ti rimetterai in men che non si dica!»
«E quella sarebbe una pacca? Sei certo di non volermi distruggere una spalla, o tutta la schiena»
«Dai non fare così» – rispose Thor, dandogli un’altra delle sue pacche “leggere”
Tutti rimasero divertiti dalla scenetta quando la voce profonda di Efesto li interruppe.
«Sarà meglio che impari a resistere almeno a quelle pacche, Cavaliere, ci aspetta molto di peggio!» – esclamò Efesto seguito da Athena – «Athena avrà bisogno che ognuno dei suoi cavalieri sia al massimo per proteggerla in questi tempi bui!»
«Eiren!» – esclamò il Gyon, felice di vedere la giovane sana e salva
«Su forza, Gyon, andiamo che Athena ha bisogno di riposare» – intervenne subito Equos anticipando qualsiasi risposta della Dea
«Fermi!» – rispose Athena – «Radunate tutti ai resti del Tempio!» – ordinò poi
Così Gyon aiutato da Equos insieme a Neven e ai tre Aesir uscirono dalle tende, lasciando Efesto ed Athena da soli.
«Che vuoi fare, Athena?»
«Voglio erigere adesso il Santuario, davanti a tutti, cosicché possa riaccendere la speranza sia nei Cavalieri, abbattuti dagli ultimi eventi, sia negli abitanti di Mu! Avere una nuova casa certamente risolleverà il morale di tutti!»
«Non è il caso che ti riposi, hai subito un notevole stress per limitare l’esplosione dell’anello di Lios… e curare i due Cavalieri non ti ha certo rinvigorito!» – argomentò il Dio del Fuoco
«Non preoccuparti, ce la posso fare!»
«Come desideri, io aggiungerò tutto il potere che ho in questo momento, poi quando mi sarò ristabilito completamente dalle Catene dell’Esilio, rafforzerò le protezioni»
«Quanto ti ci vorrà a riprenderti del tutto?»
«Non saprei con certezza… a Prometeo ci vollero diversi mesi, ma lui restò imprigionato per secoli, a me basterà qualche giorno, massimo una settimana»
«Perfetto allora così sia!»  
 
Poco meno di un’ora dopo, alle prime luci dell’alba, tutti i Cavalieri erano riuniti insieme a molti profughi di Mu, nell’attesa dell’annuncio dell’atteso annuncio della Dea, incuriositi dalle novità che di lì a poco sarebbero state rivelate.
«Cavalieri…» – iniziò Athena – «Quella stiamo ammirando all’orizzonte è una nuova alba… moltissime cose cambieranno nei tempi a venire, ma ciò che non dobbiamo mai perdere è la speranza… la speranza di un futuro migliore, in cui un giorno la pace verrà ristabilita e non ci saranno guerre né tra Dei, né tra uomini e in attesa di quel giorno la nostra nuova casa sta per sorgere insieme a questa nuova alba»
«Per l’umanità intera noi ci saremo, saremo l’eterno baluardo alla difesa della giustizia… e il nuovo Tempio… anzi il nuovo Santuario rappresenterà per sempre la luce della giustizia, della speranza»
«Miei Cavalieri diffondete e difendete questa luce… non soltanto dai vostri nemici, ma soprattutto dallo sconforto delle perdite subite… e di quelle che verranno ancor, perché se voi difensori di essa, perdete la speranza allora non ci sarà nessuno che la diffonderà!»
A quel punto Athena, insieme al Dio del Fuoco, espansero i loro Cosmi al limite dell’immaginabile lasciando tutti ancora una volta sbalorditi. Dalla terra intorno a loro cominciò a fluire un’immensa luce che accecò tutti i presenti per diversi istanti. Materializzandosi poco a poco, quell’incredibile energia formava le tredici case dello Zodiaco, in un percorso che saliva nel cielo, fino a giungere alla quattordicesima casa, ovvero le stanze di Athena e del futuro Kyoko.
«Queste tredici case unite dalla scalinata, saranno le case dei Cavalieri d’Oro poste a protezione della vostra Dea» – spiegò Efesto – «Per gli altri Cavalieri e per le guardie abbiamo creato delle abitazioni attorno al Santuario, dove potrete continuare a vivere se vorrete, dopo che questa guerra sarà finita!»
«Profughi di Mu, potete stare qui quanto lo desiderate, c’è abbastanza spazio per tutti voi» – aggiunse Athena
«Ora un Cavaliere si occuperà delle assegnazioni delle abitazioni… Equos se non ti dispiace, occupatene subito» – disse poi rivolgendosi al Cavaliere della Bilancia
«Agli ordini, Divina Athena»
«Efesto, tu e i tuoi discepoli potete alloggiare con me alla quattordicesima casa…»
«La ringrazio per la vostra generosità, divina Athena!» – esclamò Bor non appena udì l’invito della giovane Dea
Lo stesso fece subito Odin, e tutta la sua famiglia.
 
Qualche settimana più tardi nella fredda notte buia di Mu, un manipolo di Berserkers pattugliava le terre disabitate della regione di Asgaror alla ricerca dei leggendari alberi gemelli, che secondo le informazioni in possesso di Ares, proteggevano da tempo immemore le terre di Mu e la sua stirpe, da sempre fedele ad Athena ed Efesto. Ad un tratto si imbatterono in un personaggio incappucciato, avvolto da una mantella nera. In pochissimi secondi lo circondarono, impugnando le armi. Quindi uno dei Berserkers avanzò verso lo strano soggetto.
«Chi sei? Rivelati!» – urlò Malfinas del Falcone, capo del gruppo
«Il mio nome è Loki, Berserker, forse mi hai già sentito nominare dai tuoi superiori…» – disse lo sconosciuto togliendosi il cappuccio e mostrando la folta chioma nera come la pece, gli occhi profondi e tetri
«Si ho già sentito quel nome e avremmo l’ordine di lasciarti libero, qualora ti avessimo incontrato…»
«Come se foste in grado di catturarmi… divertente… comunque… se sai chi sono cosa aspetti ad ordinare ai tuoi cani di abbassare le armi… sai non mi piace la gente che mi minacci!»
«Non posso far abbassare le armi ai miei perché non mi hai mostrato alcuna prova che tu sia veramente chi dici di essere!»
Loki scomparve in un istante per riapparire subito dopo proprio a pochi centimetri dal Berserker – «Se sicuro di quello che fai?» – disse quindi avvicinandosi in maniera alquanto ambigua al guerriero fedele di Ares, provocandogli un certo disgusto.
«Stai lontano» – urlò il Berserker, cercando di colpirlo al volto, ma il colpo sembrò passargli attraverso come se fosse evanescente. Ciò incusse parecchio timore nei Berserkers, al punto che tutti indietreggiarono, tranne Malfinas.
«Pensi che mi lasci ingannare e spaventare da trucchetti di prestigio così scarsi…?» – esclamò fiero
«Trucchetti di prestigio?» – rispose un po’ contrariato Loki – «Vediamo che mi dici di questo…» – a quel punto fece un cenno con la mano e le Hauberks si separarono da tutti i Berserkers accumulandosi alla sua destra
«Di questo che mi dici di questo, Berserker? Ti piace come trucchetto?»
 
“Come ha fatto?” –  si chiese Malfinas – “Solo Ares sa fare cose del genere! Come può costui controllare le Hauberks in questo modo?”
“Ora ricordo… Tra i Berserkers di alto rango si vociferava che Ares fu aiutato da un certo Loki nella costruzione della Hauberks… fu allora che sentii per la prima volta quel nome, ecco perché quando il sommo Kyodamos mi diede quella lista di intoccabili di MU, quel nome già mi suonava familiare… è quindi probabile che sia veramente chi dice di essere”
“Sì… deve essere così, non c’è altra spiegazione”
“D’altronde riesce a controllare le Hauberks come potrebbe fare solo Ares, in persona… e solo chi le ha costruite potrebbe farlo” –  fu allora che un attimo di paura pervase il guerriero
“Se è allora veramente Loki, mi sono messo in guai seri, devo subito scusarmi!”
 
A quel punto Malfinas, s’inginocchiò mostrando a Loki il rispetto che meritava fin dall’inizio.
«Scusate la mia irriverenza sommo Loki, non avendovi mai incontrato prima, cercavo di essere il più cauto possibile, considerate le ingegnose resistenze che ci oppongono agli abitanti di queste terre. Vi prego di accettare le mie più sentite scuse!» – tutti i Berserkers seguirono l’esempio di Malfinas, inginocchiandosi a loro volta
«Ora ci siamo Berserkers… le vostre scuse sono accettate!»
«Seguitemi, in poche ore vi condurrò a ciò che state vanamente cercando, così potrete dire al vostro Dio, che ho mantenuto l’ultima parte del nostro accordo, e che è arrivata l’ora che lui mantenga la sua!»

Note
Ragazzi per chi avesse seguito la mia storia: lo so, è da un poì che non pubblico e mi dispiace, ma purtroppo ho avuto molto da fare ed è passata quindi in secondo piano. Come al solito invito chiunque volesse a recensire, più che altro essendo la mia prima long vorrei quanti più pareri, consigli e critiche possibile. Detto questo spero vi sia piaciuto :). Per qualunque domanda o chiarimento non esitate a contattarmi


 
   
 
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