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Autore: DHero    14/04/2009    0 recensioni
Ecco un flashback sulla vita di Hidan. La sua famiglia, la sua trasformazione, i suoi incontri, primo fra tutti quello che gli cambierà la vita, vista attraverso gli occhi di un ragazzo.
Genere: Horror, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hidan, Kakuzu
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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2. Morte

Ho paura. Ma io posso permettermi di avere paura, non essendo ancora morto. Almeno, queste sono le parole che mio padre usa sempre per rincuorarmi.
Ma mio padre? No, mio padre non può avere paura. Nel nostro villaggio la paura non esiste.
Perchè l'unica vera paura è quella della morte, tutte le fobie sono rimandabili all'ancestrale terrore della fine.
Ma il nostro villaggio ha sconfitto la morte. Di che dovremmo avere paura?
"Dammi il ragazzo, Higo! E' cio che mi devi!"
La spada di mio padre incrocia il pugno del mostro, fermando il terribile colpo con un sordo rumore di metallo.
Perchè trema? E suda!
"Papà, cosa ti prende? Tu sei l'uomo più forte del villaggio, non conosci la paura!"
Urlo con quanto fiato ho in gola, più di quanto abbia mai fatto in vita mia. Con il braccio bloccato, l'unica cosa che posso fare è sostenere psicologicamente mio padre.
E a quel punto, papà finalmente ribatte.
"Kakuzu! Non era questo il nostro accordo! Hidan non ha neppure affrontato la morte, non prendere lui! Credevo di essere io la tua preda!"
Kakuzu? E' questo il suo nome?
"Che parole coraggiose, signor capovillaggio. Ma se hai tanto coraggio da urlare davanti a me, quando sai benissimo che mi fa imbestialire... se hai tutto questo coraggio, perchè non dici al cucciolo che vuoi tanto proteggere su cosa si regge il pilastro che tiene in alto lui, sua sorella e suo padre?"
Mio padre non risponde. Anzi, ha allentato la forza che imprimeva sulla spada, ancora in conflitto con la mano chiusa del mostro. Ha sgranato gli occhi, e ha ripreso a sudare.
"H-Hiina! Sai cosa devi fare! Porta Hidan via da qui!"
"Ma, papà..."
Mia sorella è sconvolta. Ma è sconvolta in un modo diverso da me. Lei sa di cosa sta parlando il mostro, lo sa bene.
"Hiina! Obbedisci!"
Un misto di terrore e coraggio, una sensazione nuova e indescrivibile, permea mio padre. Un'altalena di emozioni contrastanti lo domina. E io? Io sono inutile. Non sono ancora morto, non posso fare nulla. Ma condivido ciò che sta provando mio padre.

"Fermati, Hiina! Dove mi stai portando! Fermati! Dobbiamo andare ad aiutare papà!"
Hiina era corsa fuori da casa come un lampo, dopo avermi afferrato per il braccio e avermi rudemente strappato alla presa del mostro. E, mentre correva a perdifiato, piangeva. Piangeva a dirotto.
Guardandola, sentivo dolore. Dolore che non era dovuto alla profonda abrasione che mi aveva procurato la presa di quella mano fortissima sul braccio, ma che era provocato dal timore di essere io la causa di quel pianto.
Per questo la sua voce rotta dai singhiozzi mi giunge come una fitta al cuore.
"Hidan... non so cosa succederà a papà. Non lo so. Ma so che cosa devo fare. Questo si. Papà me lo ha spiegato mille volte."
Hiina sta sorridendo.
"Fratellino... ora è necessario che tu muoia."

  
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