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Autore: Selene Black    04/06/2016    3 recensioni
Melissa ha viaggiato parecchio.
Non ha finito l'università, è partita, è fuggita. Sì è spostata di città in città, di stato in stato, fermandosi per qualche mese. Ha riempito il suo blog di racconti su tutto ciò che osservava e che le capitava. Ha attraversato l'oceano ed è arrivata a New York.
A 26 anni ha deciso di fermarsi, fin quando sarebbe riuscita, a Boston. È qui che conosce una persona che le fa mettere in dubbio tutto ciò secondo cui ha vissuto fino a quel momento.
Qualcuno che sente di dover evitare, qualcuno da cui sa dover fuggire ma per cui, forse, vale la pena correre il rischio.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- La conosci?- Sebastian guardava l’amico sorpreso. 

Chris non gli rispose. Effettivamente no, non la conosceva. L’aveva osservata, sì, aveva apprezzato la sua gentilezza e quella sorta di empatia che aveva dimostrato nei suoi confronti, sì. Ma non la conosceva, non sapeva nemmeno il suo nome. 

Ridacchiò e scosse la testa, cercando di formulare qualcosa di coerente che non raggiunse mai le sue labbra. 

Si voltarono entrambi verso le cameriere e Seb si alzò andando loro incontro. Lui restò seduto a osservare la scena da lontano. Una delle due ragazze, quella coi capelli rossi e gli occhi chiari, scuoteva senza sosta la mano di Sebastian sorridendo come una forsennata e senza smettere di muovere le labbra e dirgli chissà che. Ghignò mentalmente al pensiero dell’amico alle prese con quella che sembrava essere una fan accanita. Poi spostò il suo sguardo sull’altra ragazza.

Come la sera precedente, non poté fare a meno di notare la sua bellezza. Era semplice, senza traccia di dubbio. Ma bella. Lui non era tipo da farsi abbindolare da trucchi, vestiti e parecchi esagerati. Non disdegnava un bel corpo che fosse valorizzato, ma non amava l’estremo o gli stereotipi. 

Un viso pulito e occhi color cioccolato, capelli castano chiaro, quasi dorato, non alta ma con tutte le curve al posto giusto. 

E quel sedere sembra così sodo…

Sì, decisamente bella. 

E stava parlando con Sebastian. Sentì una fitta di gelosia, ma in fondo non poteva vantare nessuna pretesa sulla cameriera e a quanto sembrava Seb la conosceva meglio. Aveva un’appuntamento con lei. Li vide avvicinarsi al tavolo e si preparò mentalmente alla rossa, che lo guardava con bramosia.

- Capitano! È veramente un piacere conoscerti! Sei bellissimo e fantastico! E sei all’Hemingway, qui! Davvero!- 

Ridacchiò nervoso e le rivolse un sorriso. Quel sorriso.

- Il piacere è tutto mio, ..?- alzò un sopracciglio, sempre guardandola fissa negli occhi.

- ..uh..Am-Amber-

-..Amber.- 

Un sospiro e basta, la rossa non emise più un suono. Sapeva come fare a gestire i casi come questo, senza troppa modestia, era la sua specialità. Bastava quel sorriso e uno sguardo un po’ più intenso del normale e l’encefalogramma piatto dell’interessata era garantito. Senti Sebastian ridacchiare, i due avevano testato varie tecniche e fatto a gara più volte. Sentì il proprio sorriso allargarsi con naturalezza e focalizzò l’attenzione sull’altra ragazza, che lo guardava decisamente poco impressionata dalla scena che aveva appena ammirato.

- Piacere, Chris- le disse senza provare ad ammaliarla, anche se l’istinto era forte.

- Melissa. Ieri non ti ho riconosciuto, scusa. E non ho riconosciuto te stamattina,- si rivolse al moro - ero troppo occupata a riconoscere il caffè bollente sulla mia maglietta.- disse alzando un sopracciglio.

Chris rise di gusto, buttando indietro la testa: sapeva il fatto suo, la cameriera! Si beccò un’occhiata di fuoco e mormorò uno scusa misto a risate trattenute a stento.

-Dobbiamo lavorare ora, è un onore ecc ecc ma esistono anche altri clienti. Ci vediamo dopo?- 

Si stava rivolgendo sicuramente a Seb, ma allora perché aveva guardato lui? 

Senza nemmeno dar loro il tempo di rispondere si trascinò via una Amber ancora imbambolata e sparì.

Melissa.

 

- Te l’avevo detto che era un gran bel pezzo di ragazza eh?- gli disse Boo Bear alzando la sua birra e portandosela alle labbra.

- Concordo appieno.- gli rispose sorridendo.

- Anche la rossa non è male no? Potreste venire con noi dopo, Chris, sarebbe fantastico!- 

Conosceva il suo amico e sapeva che stava già sognando ad occhi aperti. Sebastian non era di molte parole, vedeva il lato positivo di ogni cosa e persona e aveva un’ironia limpida e bonaria che non mancava di sorprendere e alleggerire i discorsi dopo pause che sembravano infinite.

E a differenza di tanti altre persone che aveva conosciuto, l’attore di origini rumene sapeva davvero ascoltare, dopo gli scherzi e le battute. Per questo lo aveva invitato nel suo paese natale, appena finito il tour promozionale del loro ultimo film. 

- Ti tirerà su di morale- disse Seb. Era serio e lo guardava speranzoso.


Appena arrivato a Boston, Sebastian si era accorto che qualcosa non andava. Gli ci era voluto poco per capire che Chris non aveva preso benissimo l’ultimo scossone che era stato dato al suo personaggio. Captain America che rivelava di essere un agente dormiente dell’Hydra era sembrato ridicolo a tutto il loro gruppo di whatsapp, che raccoglieva i cast dei film che avevano fatto assieme ed era fondamentalmente usato solo per cose ignoranti e auguri di compleanno. Ma tutti sapevano quanto impegno ci mettesse Chris nell’interpretazione di Steve Rogers e quanto volesse far filtrare attraverso gli schermi le qualità e i valori del suo eroe. Era stato un brutto colpo.

 

- Tirarmi su di morale la fangirl rossa?- Chris scoppio in una risata sonora. Cercò di contenersi e si guardò attorno per controllare se avesse dato troppo nell’occhio. -Mi tirerebbe solo matto. E sai che rischio ci corriamo? Potrebbe aver già postato su tutti i social network la nostra posizione. - scosse la testa e prese un sorso di birra. Sebastian era così ingenuo.

- Ma figurati! Non sembrano ragazze di quel tipo!- gli rispose l’amico.

- Seb, sai bene che tendi a non vedere i difetti della gente. Per te sono tutti buoni e simpatici, non ti ho mai sentito parlar male di nessuno.- 

- Dico sempre quello che penso!-

- È proprio questo che mi sorprende.- disse Chris soffocando una risata nella birra. 

Sebastian alzò gli occhi. 

- Cosa hai intenzione di fare dopo?- okay, non è che l’idea di avere a che fare con una fangirl lo entusiasmasse. Ma Boo Bear aveva ragione e lui doveva apprezzare gli sforzi che stava facendo. 

- Dovrei un caffè a Melissa, troviamo un posto carino e lo prendiamo, no? -

- Mmm. Okay.-

- Davvero? -

- Se quella posta foto di noi due o mi salta addosso sei morto, Boo Bear.-

Scoppiarono a ridere entrambi immaginandosi la scena.

 

 

Melissa era a disagio. 

Non così tanto a disagio come avrebbe dovuto essere così da sola con un estraneo, il fatto che fosse un attore famoso non toglieva quello che fosse uno sconosciuto per lei, ma abbastanza da non parlare troppo. Sebastian non incoraggiava il discorso, se non con qualche domanda qua e là a cui lei rispondeva cortesemente. Solo che lui non sembrava affatto a disagio. Anzi, era felice come una Pasqua.

Ovviamente caffetterie aperte nelle vicinanze non ne trovarono e finirono con il bere dei cocktail in un lounge bar poco distante. La ragazza tirò un sospiro di sollievo quando Chris e Amber li raggiunsero e si sedettero con loro. 

Amber portava avanti la conversazione senza mostrare cedimenti e con l’arrivo dell’alcool mise in scena un vero e proprio show, parlando senza sosta di film, trame, coppie e coppiette. Si mise addirittura a mimare le sue scene preferite, rendendo due o più voci diverse abbassando e alzando il tono della voce e mimando con enfasi schianti, pugni e rumori di mezzi di trasporto vari. Invece di essere annebbiati dai continui martini che ordinava, i suoi occhi azzurro chiaro brillavano come non mai.

I tre spettatori dello show erano piegati in due dalle risate. Sebastian, al suo quinto drink, lacrimava e aveva appoggiato la testa sul tavolo, biascicando commenti confusi sulla recitazione di Amber. Chris aveva rischiato di cadere dalla sedia almeno dodici volte, ogni volta che trovava qualcosa di particolarmente divertente si buttava all’indietro e si batteva la mano sul petto. Ed era solo leggermente brillo. 

Melissa non aveva bevuto che un paio di cuba libre, in generale reggeva l’alcool ma per quella sera bastava così, voleva assicurarsi che ci fosse qualcuno di lontanamente sobrio. Si stava incredibilmente divertendo, anche se si limitava a ridere e osservare.

- Sempre così taciturna?-  le chiese Chris tirandole una gomitata leggera e sorridendole.

- Ah signori miei! - rispose per lei Amber, seduta di fronte al suo Steve Rogers, - Mel non apre bocca se non dopo almeno due mesi di frequentazione - si interruppe per ridacchiare sconnessamente e riprese: - raccontatele tutti i vostri segreti e fino al prossimo autunno nessuno saprà nulla- concluse, rischiando di rovesciarsi addosso il martini.

Mel arrossì violentemente e scoccò un’occhiata di fuoco alla sua adorabile collega sbronza, che nel frattempo aveva cominciato a giocare coi capelli di Sebastian. Lui, la guancia premuta sul tavolo e le palpebre abbassate, farfugliava qualcosa su come non fosse un problema non parlare tanto.

-Va benissimo così.- disse Chris avvicinandosi e cercando di farle tornare il sorriso con un espressione assurda, sopracciglia alzate come non mai, sorriso da pubblicità di dentifrici e pollice alzato. Nonostante il rossore che sbucava sulla parte delle guance non coperta dalla barba, l’intensità dei suoi occhi azzurri lasciava capire quanto fosse più sobrio che brillo. 

Mel gli rispose borbottando indistintamente e restituendogli la gomitata di prima. Quegli occhi la deconcentravano.

 

- Assicurati che arrivi a casa, per favore-

- Chiamo un taxi e aspetto che ci salga, lo giuro- 

Amber rideva, abbarbicata al suo braccio, - Oh, capitaaanooo-.

- Io accompagno a casa la signora.- disse Sebastian girando i tacchi e cominciando a camminare lungo la via.

- Mi ha appena dato della signora?- chiese Mel mentre lo guardava ciondolare e allontanarsi.

- Non è messo molto meglio della tua amica qui, eh- le rispose Chris, cercando di staccare le dita di Amber dal suo polpaccio e guardandola imbarazzato.

Nessuno dei due era perfettamente sobrio, ma non erano ridotti come i loro “partner”. Quello che Melissa non si aspettava era di essere improvvisamente sommersa dall’abbraccio di Chris, a cui non reagì nemmeno, schiacciata com’era coi palmi sul suo petto. E che petto.

Si lasciò avvolgere dal suo profumo fresco.

- Ci si vede allora, buonanotte- disse, prima di lasciarla e recuperare la rossa che stava arrancando sul marciapiede, sfuggendo allo sguardo di Mel. 

- ‘Notte - rispose lei ancora sorpresa, girandosi e cercando di rincorrere Sebastian che, per inciso, non aveva nemmeno idea di dove lei abitasse e di dove stesse andando. 

Lo raggiunse e lo prese per un braccio.

- Tu come ci torni a casa?-

- Taxi?- 

- Chiamalo ora, digli di venire al 249 di Marlborough Street, Back Bay. -

- 239 Marolo Street, certo!- cercò di ripetere lui, sorridendole splendidamente.

Mel alzò gli occhi al cielo e chiamò.

Con non poche difficoltà dovute alle continue distrazioni che il ragazzo trovava per la strada, arrivarono di fronte all’ingresso della casa in cui si trovava l’appartamento, il taxi già parcheggiato esattamente di fronte. 

- Grazie Sebastian, hai rimediato al caffè.- gli sorrise, imbarazzata dal momento.

- Grazie Sebastian per essere un idiota che va addosso alle belle ragazze- le rispose lui. E in maniera sorprendente rapida, per uno che ha bevuto sei long island, si chinò su di lei. Le sollevò il viso con una mano e poggiò le labbra sulle sue. 

Erano morbide e sapevano di alcool. 

Mel si sentì invadere dal calore, perfettamente conscia che le sue guance fossero in fiamme. I polpastrelli dell’attore, le toccavano delicatamente la pelle del collo.

Pochi secondi dopo Sebastian si allontanò e sorridendo si avviò al taxi, senza aggiungere una parola, lasciandola confusa e stupita.

Non sapeva per quanto fosse stata immobile davanti alla porta, con una mano a sfiorarsi le labbra, il cuore che non aveva ancora accettato quel contatto improvviso e che faticava a rallentarsi, la sorpresa che dominava su qualsiasi altra sensazione e che non accennava a sparire.

 

 

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Ehi! Volevo ringraziare tutti i lettori silenziosi e dirvi che, niente, spero con tutta me stessa che quello che state leggendo vi piaccia anche solo un po'. È una vita che non pubblico nulla quindi se avete qualsiasi genere di commento e suggerimento, anche se vi fa tutto schifo, vi pregoo, fatemelo sapere in qualche modo! Non sono bravissima coi segnali di fumo, ma accetto anche quelli. Mi trovate a uccidermi di cibo e studiare come una pazza, 
un abbraccione
Sere
  
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