SAINT
Hades Chapter
7
Nonostante
Aioros avesse deciso di non tornare più da Hades, lo stesso era preoccupato per
tutti i compagni. Oltretutto Milo stava diventando irrequieto ed Aioros credeva
che fosse irrazionalmente geloso del fatto che lui avesse incontrato Camus.
Seguiva
l’andamento delle vicende attraverso il computer di Shaina, che ormai aveva
impostato Vienna come unico luogo in cui effettuare i controlli e che dava loro
immagini continue di cosa stava accadendo davanti al night club.
Avevano
visto Sion davanti all’entrata che si rigirava un oggetto tra le mani con aria
pensosa. Sembrava un piccolo coltello con una pietra nera incastonata
nell’elsa.
Aioros
decise che quella foto l’avrebbe fatta stampare in un numero indefinito di
copie e l’avrebbe usata per sfottere Sion a vita a proposito di
quell’atteggiamento esistenzialista che aveva.
Sì,
lo avrebbe fatto. Perché loro sarebbero tornati tutti sani e salvi ad Atene,
non doveva permettersi di pensare nemmeno per un momento che qualcuno di loro
avrebbe fatto una brutta fine come aveva detto Camus.
Circa
una settimana dopo però le immagini che videro li fecero preoccupare: Death
Mask sembrava discutere animatamente con uno degli uomini di Hades, e
l’inquadratura successiva mostrava Death Mask a terra con le braccia serrate
sull’addome come se avesse appena ricevuto un colpo forte.
Dopo
quella scena Aioros decise che dovevano tornare in quel locale.
***
-SEI
IMPAZZITO?!-
Sbraitò
Sion, forte come mai aveva urlato in tutta la sua carriera.
-Certo
che no, capo-
-Valerio,
adesso ascoltami e fai quello che ti dico io anche se non sei più uno studente
di medicina di vent’anni. Prima di tutto è da quando ci conosciamo che ti
proibisco di chiamarmi capo… e comunque adesso ti proibisco anche di attaccare
briga con questa gente. Ma che ti è saltato in testa? Non lo sai che sono
pericolosi?-
Death
Mask alzò le mani per discolparsi -Ehi, eh, piano! Com’è che deve essere sempre
colpa mia? È stato quel cretino con le sopracciglia a cespuglio a cominciare!
Mi ha detto che sono un suo sottoposto-
-Ma
qui non è una lite a scuola, lo vuoi capire? Quello ti ammazza!-
-Lo
ammazzo io prima!-
-BASTA!-
Per
fare gridare Sion a quel modo bisognava davvero portarlo all’esasperazione,
cosa che persino a Death Mask riusciva difficile.
Sion
fece un paio di respiri profondi per calmarsi, poi riprese.
-Valerio,
questo è un ordine: non dare a questa gente motivo di ammazzarti-
Intanto
l’oggetto della discussione tra Sion e Death Mask era impegnato in uno dei privè di Hades in un colloquio con Orpheé.
-Ho
un incarico per te, posso fidarmi?-
Il
ragazzo si chiese perché mai Radamanthys si ostinasse a fargli quella domanda ogni
volta che aveva un incarico per lui piuttosto che dargli direttamente l’ordine.
Forse
era per scrutare la sua reazione.
-Sì,
signore-
-Bene,
allora ascoltami, ed ascolta solo me perché ho bisogno che questo rimanga un
segreto per tutti inclusi gli altri Generali. Ti ricordi quelle persone nuove?
Quelle che dicono di venire dalla Macedonia? Ecco, io ho ancora sospetti nei
loro confronti nonostante abbiano superato le prove. Tu hai un talento
particolare per riconoscere i suoni, per cui ti chiedo di riconoscere le loro
voci. Registrali se vuoi o fai quello che credi, ma voglio capire chi sono
veramente-
***
Dopo
aver discusso con i suoi compagni, Aioros aveva deciso di tornare da Hades con
Shaina come la prima volta.
Non
avrebbe potuto presentarsi da solo e nemmeno con un uomo dopo che aveva
recitato la commedia del fidanzato la prima volta, per cui optarono per
fingersi ancora una coppia affascinata dall’atmosfera dark del locale.
Era
un sabato, e siccome c’era molta più gente che negli altri giorni era
necessaria la presenza di un ragazzone all’ingresso che regolasse le entrate;
fuori c’era già la fila per immergersi nelle atmosfere cupe di Hades, fila che
però era stata bloccata da un buffo personaggio.
Era
un vecchietto di età più vicina agli “ento” che agli
“anta”, magro, curvo, con un bastoncino antiquato a cui appoggiarsi ed un buffo
cappello piatto.
I
suoi vestiti erano a dir poco antiquati e la giacca a scacchi beige e verde
faceva a pugni con i pantaloni color ruggine.
Il
vegliardo era proprio davanti a lui e Shaina, e dietro di loro le persone
cominciavano a stancarsi di quella scenata che li costringeva in piedi al
freddo austriaco per più tempo del necessario.
Anche
Aioros cominciava a maledire la testardaggine del vecchietto.
Ammesso
e non concesso che lo avessero fatto entrare, un tipo come lui sarebbe stato
decisamente fuori luogo in un locale del genere!
Solo
che ancora Aioros non sapeva quanto sarebbe stata deleterio ed imbarazzante per
lui essere capitato proprio dietro il quasi centenario ostinato.
-E
invece io posso entrare perché… perché sono con mio nipote, ecco!-
E
detto questo si attaccò con prepotenza al braccio di Aioros.
-Come?-
gli chiese Aioros in tedesco.
-Ni-po-te! E lo dicono a me che sono sordo!-
-C’è
stato uno sbaglio, signore-
-Ah-ah!
Eccolo lì mio nipote!-
E
lasciò andare Aioros per buttarsi addosso ad un uomo che usciva in quel momento
dal night.
L’uomo
era Death Mask, un altro degli agenti dichiarati deceduti.
L’ex
anatomopatologo adesso infiltrato imprecò a voce alta con cose incomprensibili
e cercava di staccarsi di dosso il nonno appena acquisito, ma quello gli si era
avvinghiato al braccio e non lo avrebbe lasciato andare per niente al mondo.
-Adesso
basta, nonnetto!- Intervenne il buttafuori del locale -Nemmeno Mubarak ha tanti
nipoti!-
-Stavolta
non sto mentendo: lui è proprio mio nipote Valerio!-
-Cosa?
N-… no... non è vero! Signore, lei si deve essere sbagliato-
Esclamò
Death Mask imbarazzatissimo.
Il
vecchietto lo guardò malissimo da sotto le sopracciglia cispose.
-Non
fare il finto tonto! Dovresti vergognarti a rinnegare il tuo vecchio nonno-
-Ma
io non la conosco!-
-Ah,
sei dunque demente oltre che fedifrago!-
e lo picchiò in testa con il bastoncino.
In
tutto questo Aioros e Shaina cercavano di seguire la scena ma senza guardarsi
negli occhi né tantomeno guardando Death Mask: uno scambio di sguardi fuori
luogo e avrebbero potuto far venire il sospetto che in realtà fossero in
confidenza con lui. E non si guardavano tra di loro per evitare di scoppiare a
ridere istericamente perché… il nonno di Death Mask?! Quel medico legale cinico
misantropo e mentalmente instabile aveva una cosa normale come un nonno?
Sempre
che quel vecchietto fosse davvero imparentato con lui e non stesse fingendo
come aveva già fatto con Aioros.
Alla
fine il buttafuori decise di chiamare rinforzi. Altri due colleghi arrivarono a
prendere da parte il vecchietto, ancora saldamente ancorato al braccio del loro
collega, per spiegargli che quel night club non era proprio posto per lui.
Si
guadagnarono parecchi insulti in una lingua stranissima, ma a quel punto Aioros
e Shaina erano già dentro e non volevano farsi notare più del necessario, e
soprattutto non volevano farsi scoprire troppo interessati a Death Mask.
Il
ragazzo all’ingresso chiese loro di firmare come la prima volta.
Aioros
notò che aveva addosso più pelle e borchie, e si chiese se si fosse agghindato
apposta perché era sabato.
Pagarono
l’ingresso e si immersero per la seconda volta nel cunicolo che li avrebbe
portati nel girone infernale tanto temuto da Aioros. Stavolta la musica che li
accolse era lenta e lugubre, come un canto gregoriano ma con toni ancora più
lenti e bassi e con tocchi di campana, probabilmente a morto. Aioros si chiese
che gusto ci provasse la gente a entrare in un posto tanto deprimente.
Alla
fine della scala li attendeva Rune, che li accolse con un sorriso e li
accompagnò allo stesso tavolo dell’altra volta. Prima che se ne andasse Aioros
cercò di chiedergli cosa fossero le porte lungo la scala a chiocciola.
La
parola priveè la capì benissimo e gli diede anche da
pensare. Rune credeva che fossero interessati ed insisteva con lo sguardo, ma
Aioros scosse la testa.
Si
appellò all’unica cosa che gli sembrava non destare sospetti e cercò di fargli
capire che preferivano restare lì perché gli piaceva la musica. Fortunatamente
il suo pessimo accento bastò a mascherare la menzogna.
-E
adesso come facciamo a…?-
Aioros
dovette zittire Shaina in un modo per niente garbato, perché aveva appena
intravisto l’uomo biondo che compariva spesso nelle foto entrare in una delle
porte.
-Era
lui, ne sono sicuro!-
-Lui
chi?-
-Quello
che ha picchiato Death Mask-
Shaina
stava per girarsi istintivamente a guardare ma Aioros la bloccò prendendole il
viso tra le mani.
La
sua paranoia aveva raggiunto livelli tali che sospettava ci fossero telecamere
di sorveglianza che avrebbero potuto tradire il loro comportamento.
-Guarda
me-
Lei
capì subito: dalla posizione in cui era Aioros la porta sospetta era di fronte
e ben visibile, Shaina invece doveva girarsi apposta e avrebbe così rischiato
di attirare l’attenzione.
-Sta
entrando anche Death Mask. È accompagnato da quello con i capelli lunghi-
-Hanno
una faccia truce, non è vero?-
-Sì.
È la prima volta che vedo Death così teso. Spero che vada tutto bene-
Mentre
parlava guardava il menù dei cocktail anche se non gli interessavano
minimamente, e nomi come Black Death o Devil’s Tear o Blood Thirsty certo non lo
incoraggiavano.
Per
distrarsi dal pensiero di Death Mask convocato ufficialmente decise di
concentrarsi su qualcos’altro.
Lasciando
vagare lo sguardo per la sala si soffermò sul dee jay.
La
prima volta non aveva fatto troppo caso a lui, stavolta invece lo esaminò in
dettaglio per aver qualcos’altro a cui prestare attenzione: era un ragazzo sui
vent’anni ed Aioros non aveva difficoltà ad immaginare che facesse il dee jay dopo aver finito di studiare per l’università. Magari
doveva pagarsi gli studi oppure semplicemente voleva fare qualche soldo per
conto suo. Oppure era anche lui parte del giro.
Se
un night club era la copertura per un’associazione criminale allora chi era più
sospettabile del dee jay?
Aioros
aveva imparato con il suo lavoro che le apparenze ingannano, però aveva molte
difficoltà ad immaginarsi quel ragazzo dai lineamenti fini e gli occhi bassi
nonostante la sua voce suonasse allegra a fare qualcosa di illegale.
Cominciava
a provare una strana simpatia per lui, almeno fino a quando non ricordò che era
lui che sceglieva la musica e quindi indirettamente era lui il responsabile del
suo supplizio.
E
infatti…
Il
primo vero brano della serata era iniziato non troppo male, con una melodia
semplice e nessuna campana funebre, solo che poco dopo lo stesso tema era stato
sostituito da una chitarra elettrica scatenata in duetto con una batteria
ancora più scatenata.
Never
thought I could kill a man
Raging for respect – new king – noble hearted
Still there's more I am longing for
Eastern world at war – conquest – invasion
So shall it be
Prepare for fight at break of dawn
I seek for blood
Power of an union
Fade away
Close teary eyes
End of my life
So we rise and fall
The Empire's vast
It will not last – The Great Age Of Glory
Aioros
gemette sconfortato.
-Sono
usciti- lo informò Shaina.
Lui
alzò di scatto la testa verso l’alto in tempo per vedere l’ex collega e l’uomo
che lo aveva accompagnato che risalivano verso la superficie.
Non
poteva vedere l’espressione di Death Mask ma se non altro era uscito sulle sue
gambe, e questo era un buon segno.
-Come
hai fatto a vedere che…?-
Non
finì la domanda perché Shaina gli mostrò chiaramente la risposta sotto forma
del suo specchietto da borsa. Non si stava controllando il trucco né una lente
a contatto: lo aveva usato per guardare dietro di sé.
-Sei
una grande, collega!-
Attorno
a loro la musica rimbombava alta e martellante e la pista da ballo era poco
lontana. Il lento aveva una funzione strategica, un ballo scatenato no, per cui
rimasero seduti.
-Prima
o poi mi farò dare dal Dee jay le playlist
che usa. Alcune canzoni che ho sentito mi piacciono tanto, ad esempio questa-
Aioros
sollevò un sopracciglio scettico.
In
effetti forse quella era men peggio di altre canzoni che aveva ascoltato.
What
about us,
Isn't it enough?
No we're not in Paradise
This is who we are
This is what we've got
No, it's not our paradise
But it's all we want
And it's all that we're fighting for
Though it's not Paradise
Rimase a guardarsi intorno alla ricerca
di qualche faccia conosciuta, poi con la scusa di andare a prendere da bere fece un altro
giro di ricognizione. Dovette fare il giro al bordo della
pista e già così fu urtato
un bel paio di volte da un sacco
di ragazzi che non avevano la minima intenzione di chiedere scusa.
Il bancone del bar era accanto alla postazione
del dee jay e ancora una volta Aioros si soffermò ad osservare
il ragazzo. Sembrava concentratissimo con le cuffie enormi sulle
orecchie e chino sul
computer, ed Aioros pensò che probabilmente stava scegliendo i prossimi brani.
No, lui aveva
decisamente la faccia di un
bravo ragazzo, non poteva essere… ok, sbagliato!
Apparso come dal nulla, accanto al dee jay c’era l’uomo con i capelli
biondi.
Battè pesantemente con la mano sulla sua
spalla per distrarlo dal suo lavoro e lui
sussultò come se lo avesse spaventato a morte.
Aioros, che gettava
occhiate di lato ai due nascondendosi dietro il menù
dei cocktail, vide un pezzetto
di carta passare dalle mani dell’uomo a quelle del dee jay, poi ordini secchi che lui
non sentì e che in ogni caso non avrebbe
capito, ed infine il ragazzo
che annuiva.
Quando l’uomo se ne fu andato vide il ragazzo fissare
per un pò l’appunto tra le mani, poi sospirare e metterselo in tasca.
Aioros ordinò due cocktail con nomi meno macabri
possibile e con meno alcool possibile e tornò al suo tavolo.
-Allora, scoperto
qualcosa?- chiese subito Shaina.
-Il dee jay è uno di loro ma potrebbe essere un anello debole. E questo cocktail è…
argh! È piccante!-
-Si chiama Dragon Spirit ed è rosso… dovevi
aspettartelo-
-Restituirò il
distintivo appena torniamo ad Atene allora. Piuttosto, tu hai
notato qualcuno che usciva dal priveè di prima?-
-Mi sono
spostata per tenere d’occhio la porta subito dopo che te
ne sei andato tu e no, non ho visto nessuno. Perchè?-
-Ho visto il
biondo parlare con il dee jay mentre ero al bancone. Credo che gli abbia
dato un incarico di qualche tipo. Ma se non è uscito dalla porta, come è arrivato qui sotto? Avrebbe dovuto passare davanti al bancone del bar prima ed io sono
sicuro di non averlo visto, anzi veniva
dall’altra direzione-
-Forse qui dentro
ci sono dei passaggi segreti o delle stanze chiuse
al pubblico-
Aioria rimase a rigirare cubetti di ghiacci nella sua bevanda a riflettere sulle parole di Shaina.
Non gli piaceva
per niente l’idea che il nemico
avesse a disposizione un covo con tanto di passaggi segreti, ma doveva comunque essere pronto al peggio.
-Restiamo fino
a mezzanotte, poi andiamo
via, d’accordo?-
-D’accordo. Magari
ci mettono un bel lento come quello
dell’ultima volta-
Tentò di scherzare Shaina.
****
In quello stesso
momento, da dietro una delle stanze
segrete ipotizzate da
Shaina, Saga guardava Aioros.
“Sei un pazzo
incosciente” lo rimproverò mentalmente “Perchè sei venuto qui? Tuu dovevi restare
a tenere in vita la SAINT”.
Premette un pugno sopra
il vetro polarizzato.
Da lì vedeva
tutta l’attività della pista da ballo ma non poteva essere visto nè
sentito. Era uno spettro, inghiottito dalle profondità dell’Ade da cui ormai disperava di uscire.
Sapeva di dover rimproverare Aioros
ma in fondo al cuore era contento che fosse a Vienna. Gli dava una
ragione in più per non cedere alla disperazione.
Saga sapeva che
Aioros sapeva che erano vivi, e in realtà sperava che fosse lì per lui. Magari per picchiarlo, ma voleva disperatamente che Aioros lo avesse raggiunto intenzionalmente.
La nostalgia ed il bisogno di lui
lo serrarono in
una morsa di malessere fisico, tanto che dovette
allontanarsi dalla vetrata per ricomporsi prima che gli si
riempissero gli occhi di lacrime.
*****
-Capo, stavolta non è stata colpa mia!-
-Valerio, piantala di chiamarmo capo! E comunque lo so che non è stata colpa tua se quel
vecchietto si è attaccato a te in quel modo. Tu
hai tanti difetti ma ancora un nonno fuori di testa come quello…-
-Hem…-
-Cosa?- visto che Death Mask non parlava Sion cominciò ad insospettirsi
-Valerio, te lo chiedo gentilmente… mi devi dire qualcosa?-
-Ecco… non è colpa mia, ripeto,
ma quello è davvero mio nonno-
Aphrodite accanto a loro strabuzzò gli occhi e rischiò
di morire per davvero, affogato da un bicchiere di soda.
-Tuo… nonno?!-
-Sì, sì,
stupido svedese maniaco delle piante
e della manicure: mio nonno! Ne vogliamo fare la prima notizia del prossimo TG?-
Aphrodite normalmente si sarebbe offeso
per quegli epiteti ma era troppo impegnato a sghignazzare senza ritegno.
Sion invece si
battè una mano sulla fronte
in preda allo sconforto più totale.
“Non solo lui
che è fuori di testa, adesso ci si mette pure il
suo degno antenato!”.
____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Angolo di Mako: ordunque…. Tutto bene? Io mi sono divertita ancora una volta con una
discesa nell’Ade. Mi piacciono le scene all’interno del locale, anche perchè così posso
inserire le canzoni che mi piacciono.
E in questo capitolo compare il nonno di Death Mask, ragazzi, non
vi siete emozionati?
Questo personaggio è nato per gioco, ma poi io e la sorcia ci siamo affezionate tanto da decidere di inserirlo nella storia.
Qui sotto ci sono
come sempre i link dele
canzoni che abbiamo usato come colonna sonora per chi avesse voglia di sentirle.
Al prossimo capitolo!
Age of glory, Serenity: (con testo) https://www.youtube.com/watch?v=L_8XUhfnv2g
Paradise, Within Temptation: (con testo) https://www.youtube.com/watch?v=TKTg3Wg1keg
(official video) https://www.youtube.com/watch?v=Dy6MpsDPKts
Angolo di Rory: Mazzalve gente! Ok, siamo in
orribile ritardo ma speriamo di essere perdonate… quantomeno per la comparsa
dell’antenato del nostro Death! Era un personaggio troppo carino per non
renderlo pubblico e può contribuire a smorzare un po’ l’atmosfera macabra della
vicenda, quindi… viva il nonnetto!
Bon, grazie per essere arrivati fin qui :) continuate a indagare
con noi ;)
Alla prossima!
Mako e Rory