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Autore: Nykyo    05/06/2016    0 recensioni
Se c’è qualcuno capace di farcela, anche contro ogni pronostico e nella situazione più critica e disperata, quello è John Shepard.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Comandante Shepard Uomo, Kaidan Alenko, Miranda Lawson
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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  1. Credi.

 

«E’ già un miracolo che ce l’abbia fatta…»

La voce arriva alle sue orecchie ovattata e distorta, mentre Shepard prova ad aprire gli occhi senza alcun successo.

E’ sveglio, ma non riesce a recuperare il controllo sul proprio corpo, anzi a mala pena riesce a percepirlo. Lo avverte più come un fardello pesantissimo e inamovibile che come qualcosa di vivo, ossa, tendini, muscoli e vene lungo le quali il suo sangue pulsa ancora nonostante ne sia stato versato fin troppo.

Shepard è incapace di muovere un dito. Gambe e braccia non obbediscono. Le sue palpebre, ancora una volta, sembrano diventate di piombo.

Vorrebbe scuotere il capo, snebbiarsi la mente, essere davvero lucido e presente a se stesso. Invece non sa dove si trova e non ricorda come ci è arrivato. Sa solo che è stato ferito, che ha creduto di morire. Rammenta buio e dolore e poi  nient’altro. Si sente stordito e impotente.

E’ incredibile che in quello stato riesca a comprendere le parole che vengono pronunciate e sembrano arrivare da un altro Sistema, lontano anni e anni luce. Però le capisce, anche quando l’uomo – la voce che sta ascoltando è maschile e ha un timbro nervoso – riprende a parlare in maniera concitata.

«Non posso assicurare una piena ripresa. E non posso lasciare che lei… insomma, lei non è un familiare, e soprattutto non è un medico signorina Lawson…»

Shepard riesce finalmente ad aprire gli occhi di una fessura, proprio mentre una seconda voce, questa volta femminile, risponde in tono aspro e autoritario.

«Il Comandante non è sopravvissuto per miracolo, dottore.»

La consapevolezza che quella che sta parlando è Miranda colpisce Shepard con la stessa potenza con cui la luce piove dall’alto sul suo viso, abbagliandolo e impedendogli di mettere a fuoco il soffitto.

Miranda. Per un istante, ancora stordito com’è e con l’asprezza che ha potuto percepire in ogni sillaba che lei ha pronunciato, Shepard si perde nei ricordi. Precipita dentro un baratro fatto di memorie e gli pare di riviverle con un’intensità tale che non è più certo di cosa stia succedendo e di quale sia il passato e quale il presente. L’illusione di essere tornato indietro negli anni, di ritrovarsi smarrito e semincosciente, disteso in un letto estraneo, monitorato a vista da scienziati di Cerberus, è netta al punto di dargli la nausea. Ogni cosa che è avvenuta dopo sembra un sogno, o un incubo per la precisione, almeno finché Miranda non conclude il discorso.

«Se Shepard è ancora vivo è quasi di sicuro anche merito di una procedura scientifica a cui è stato sottoposto un paio di anni fa. Da un equipe di cui facevo parte anche io. So quello che dico, dottore, perciò, non venga a parlarmi di autorizzazioni e mi dia retta…»

Il medico di cui Shepard non conosce ancora né il volto né il nome obietta subito qualcosa, ma Miranda diventa ancora più netta nel replicare con un secco: «Si sbaglia. Anche se gli impianti con cui l’avevamo messo in piedi hanno in gran parte ceduto, si riprenderà. Ci credo fermamente, so che è così, lo conosco bene.».

Dopo di che, però, quando riprende a parlare, il tono lascia trapelare la dolcezza di cui lei è capace ma che tende a mostrare solo a pochissimi eletti.

«Mi dia retta. Shepard si riprenderà completamente. Ne sono sicura. L’ho già aiutato a guarire in passato e… so di cosa è capace. Il Comandante tornerà come nuovo.»

Shepard finalmente la intravvede – i contorni del viso che tremano come in un miraggio dovuto al calore eccessivo – prima che le palpebre lo tradiscano abbassandosi un’altra volta, che lui lo voglia o meno.

«Sono qui, ok? Andrà tutto bene.» Miranda ora sta parlando direttamente con lui. A differenza della prima volta che l’ha avuta al proprio capezzale, Shepard prova sollievo anziché apprensione. Se allora l’aveva percepita come una minaccia ora si fida di lei, senza riserva.

Vorrebbe avere le forze per risponderle. Ringraziarla e soprattutto, adesso che rammenta cosa è successo e ricorda la missione disperata sulla Cittadella, il Crucibolo, la scelta che ha dovuto compiere, Shepard, sente l’urgenza di sommergerla di domande. Che ne è stato della Terra? La Normandy e tutto l’equipaggio… e Kaidan? Kaidan è vivo? Perché non è lì con loro?

Shepard non sa se Miranda ha colto il suo accenno di risveglio o se sta solamente cercando di raggiungerlo e di dargli conforto malgrado tutto, ma è come se lei avesse intuito ciò di cui lui ha bisogno.

«E’ finita» sussurra, chinandosi per prendergli una mano. «Ce l’hai fatta di nuovo, Shepard, sei stato incredibile, ma nessuno di noi ne dubitava. Abbiamo sempre avuto fiducia in te.»

Shepard intuisce che la Terra è salva prima ancora che Miranda glielo confermi, continuando a tenergli la mano, visto che il dottore pare aver perso la voglia di opporsi.

Certo che la Terra è salva, altrimenti Miranda non sarebbe lì con lui.

Shepard prova ad aprire la bocca, ma ci sono tubi da qualche parte, forse un respiratore e comunque la sua gola è troppo secca e risulta inutile tentare.

«La Normandy si è messa in contatto con Hackett un paio di giorni fa. Ci hanno fatto preoccupare ma stanno bene… quasi tutti. Kaidan è vivo.» Miranda lo afferma a voce più alta, prima di abbassare di nuovo il tono. «Sono tutti vivi, Shepard, tranne Anderson e i sintetici. La guerra è finita, i Razziatori non saranno mai più una minaccia per nessun ciclo. La Terra, Tuchanka, Palaven, anche Thessia, malgrado tutto. E’ finita, ce l’hai fatta. Ora devi solo rimetterti in sesto.»

Shepard non può stringerle la mano di rimando, ma è come se lo stesse facendo. Ciò che Miranda ha appena detto è prezioso, anche se chiude solo alcune ferite e ne lascia aperte altre. Ma ci sarà tempo per pensarci.

Miranda pare essere dello stesso avviso perché scioglie l’intreccio con le sue dita e gli appoggia per un attimo una mano su una spalla in un gesto che sa di momentaneo commiato.

«I Varchi sono saltati, la Normandy è bloccata finché quello più a portata di mano non sarà riparato, ma c’è già chi ci sta lavorando. Hanno dato la massima priorità al rientro della nave. Kaidan arriverà presto e vorrà trovarti in forma. Perciò vedrò di tenerti d’occhio perché tu non diventi pigro e guarisca il prima possibile. Se ti lasciassi fare dormiresti per tutto il tempo. E’ quasi ora di svegliarsi, invece. Riposa ancora un po’ e poi metticela tutta come al solito. Io so che puoi farcela.»

Shepard non può vederlo ma intuisce il mezzo sorriso affettuoso sul viso di Miranda quando lei si scosta dal letto.

«La prossima volta voglio trovarti pienamente cosciente, ok?» dice e poi se ne va, in un ticchettio di tacchi fin troppo familiare.

Shepard promette a se stesso che quando Miranda tornerà lo troverà davvero sveglio. Poi, però, si lascia scivolare di nuovo nel sonno. Questa volta senza paure. Perché ha fatto ciò che doveva e Kaidan… Kaidan è vivo e sta tornando da lui.

   
 
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