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Autore: i_am_here_for_u    05/06/2016    0 recensioni
Era un bacio bollente e famelico.
Vidi due ragazzi sotto il firmamento che cercavano di non fare rumore per non svegliare gli altri quando si incontravano segretamente.
Ci baciavamo per cancellare i ricordi, per pulirci dal passato incancellabile e dal presente opprimente, ci baciavamo per lavare via le lacrime.
Non riuscivo più controllarmi e le mie mani si fecero strada sotto la sua camicia percorrendogli con le dita i muscoli e le cicatrici che si erano create a causa delle risse in cui era stato coinvolto.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Lorcan Scamandro, Lysander Scamandro, Scorpius Malfoy | Coppie: James Sirius/Rose, Lily Luna/Lysander, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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La neve cadeva fitta sul castello e sul parco dov'era intatta, eccetto per i profondi solchi tracciati dagli studenti di Durmstrang e Beauxbatons per salire al castello. La carrozza azzurro chiaro di Beauxbatons sembrava una grossa, fredda zucca glassata dal gelo vicino alla casetta di zenzero ghiacciata che era la capanna di Hagrid, mentre i boccaporti della nave di Durmstrang erano ricoperti di ghiaccio e il sartiame candido di neve.

Fragile come un calice di cristallo la neve volteggia nell'aria, scende lentamente e si posa esitante e stanca; candida, bianca e soffice come lo zucchero filato avvolge e circonda tutto.
Si posava leggera sui ragazzi che facevano una battaglia a palle di neve.
Tra loro c'era ovviamente James che rincorreva suo fratello Albus per riempirlo di neve, quest'ultimo però lo stava portando dritto in una sua trappola dove c'erano alcuni suoi compagni Serpeverde che attendevano silenziosi il ragazzo Grifondoro.
Tra i ragazzi Serpeverde uno su tutti risaltava ai miei occhi con i suoi capelli biondo platino che si confondevano con la neve a ogni fiocco che cadeva davanti al mio sguardo.

«Sai già come vestirti Lily?» chiese Rose mentre cercava il vestito che le aveva mandato la madre qualche settimana prima.
«Diciamo di si» risposi scendendo dalla finestra a cui mi ero appoggiata per osservare il magnifico paesaggio che si stendeva sotto il profilo della scuola.
«Manca poco meno di mezz'ora al banchetto e devo ancora truccarmi e vestirmi e poi spero che tuo fratello non voglia farmi dei brutti scherzi, altrimenti vedrai come lo concio per le feste»
«Sei già perfetta Rose» dissi con un sorriso forzato a causa dei troppi pensieri che affollavano la mia mente «E non credo che James voglia farti arrabbiare, anche perché ha già provato sulla sua pelle le conseguenze della tua rabbia...Ricordi?»
Scoppiò a ridere qualche secondo dopo tornando ad un episodio della primavera passata.
«Quanto mi sono divertita quel pomeriggio e quante risate a prenderlo in giro le settimane seguenti»
«Non penso che si sia ancora ripreso da quell'episodio, quindi puoi stare tranquilla»
«Trovato!» urlò dopo qualche altro minuto alla ricerca del vestito.
«Come sto?» domandò facendo una piroetta su se stessa dopo averlo indossato.
L'abito di un morbido tessuto blu pervinca seguì il suo volteggio come fosse una nuvola.
«Sei bellissima» affermai sinceramente affascinata da quel vestito «Adesso pensiamo ai capelli» dissi facendola sedere sul letto e iniziandole a pettinare i capelli ribelli e rendendoli lisci e lucenti per poi legarli in una coda non troppo raffinata lasciandole quel suo tocco alla Rose.
«Sei bravissima Lily!» esclamò alzandosi e tenendomi stretta nel suo abbraccio per qualche secondo.
«Adesso è il tuo turno» disse curiosa «Voglio vedere il vestito che indosserai questa sera»
Sorrisi e iniziai a guardare dentro il baule, avevo applicato un incantesimo al vestito che lo rendeva invisibile agli occhi delle altre per permettermi di fare un entrata spettacolare in Sala Grande.
In fondo a tutti i vestiti lo trovai, quando lo tirai fuori vidi l'espressione incredula e estasiata di Rose.
«Dove hai trovato questa meraviglia?» domandò mentre sfiorava il tessuto morbido e semi trasparente del vestito nero con una sfumatura verde verso la fine dell'abito.
«L'ho fatto io, ci ho lavorato da quando ho saputo che ci sarebbe stato un ballo da mio padre»
«Mi sorprendi in ogni momento della giornata. Che aspetti ad indossarlo?!» domandò impaziente.
Presi il vestito e dopo qualche minuto e qualche imprecazione verso Merlino riuscii finalmente ad indossarlo.
«Sei fantastica Lily» sorrise sistemandomi lo strascico ricamato di fiori neri che si creava per colpa della mia poca altezza, mi alzai le spalline sottili e mi sistemai la scollatura sul petto, trasalii quando la mano congelata di Rose andò a finire sulla scollatura lungo la schiena.
«Non provarci mai più» la ammonii provando a rincorrerla per la stanza senza molti risultati.
«Me l'hai servita su un piatto d'argento, non ho potuto resistere e neanche Scorpius ci riuscirà»
A quella frase arrossii leggermente e pensai solo in quel momento che forse quella scollatura non era stata una grande idea.
Mi sentivo ancora a disagio a parlare di Scorpius con Rose, la loro non era stata una storia molto lunga, ma era stata intensa ed io avevo ancora paura che lui provasse ancora qualcosa per lei.
Dopotutto Rose era del suo stesso anno e insieme avevano passato molte avventure insieme di cui io ne ero a mala pena a conoscenza.
Erano tutto'ora migliori amici e quando si sorridevano o quando riuscivano a capirsi con un solo sguardo la gelosia si impossessava del mio cuore rendendomi debole e indifesa.
«Sei bellissima e non ti devi preoccupare di niente» disse tranquillizzandomi e facendomi sedere sul letto dove poco prima si era fatta sistemare i capelli da me e che adesso stava accadendo il contrario.
Farmi acconciare i capelli mi era sempre piaciuto e con il silenzio all'interno della stanza potevo sentire il fruscio della neve che si faceva cullare dal vento fuori dalla finestra.
«Fatto, che ne dici?»
Mi guardai nello specchio nell'angolo della stanza e mi sorpresi nel vedere il mio riflesso. I miei capelli rosso fuoco erano legati in una lunga e spessa treccia, alcuni ciuffi fuggivano da essa, ma io la vedevo perfetta anche perché un nastro argentato seguiva le linee fluide della treccia.
Notai anche che il vestito esaltava le curve dei fianchi e del seno.
«Sei più brava di me ad acconciare i capelli» dissi cercando le scarpe con il tacco sotto il letto e indossandole.
«Faremo un'entrata spettacolare» affermò prendendomi sotto braccio «Ci invidieranno tutte le ragazze»
«Allora andiamo a far ingelosire qualche Serpeverde»

Scendemmo le scale molto lentamente a causa dei tacchi che entrambe indossavamo, la sala comune era quasi vuota, ciò ci fece pensare che dovevamo essere in leggero ritardo.
«La McGranitt mi ucciderà» dissi ad alta voce mentre ci avviavamo con un po' più di fretta alla Sala Grande.
«Non essere così drammatica, non può permetterselo»
«Mi aveva espressamente ricordato che i campioni e i loro partner dovevano trovarsi puntuali alle otto davanti alla Sala Grande...Sai come sono imbranata e smemorata per queste cose»
«Le dirò che è stata colpa mia e che»
«Potter!» interruppe la voce adirata della Preside che si avvicinava infuriata. Indossava un lungo vestito verde smeraldo e un grande cappello con una piuma verde di uguale ampiezza «Finalmente siete arrivata Signorina Potter, stavamo aspettando solamente lei»
«È stata colpa mia Preside» s'intromise Rose come aveva detto qualche secondo prima «Ho avuto un problema con il vestito e solo le grandissime abilità di Potter sono riuscite a salvarmi da morte certa»
«È meglio che lei raggiunga il suo partner nella Sala Grande, Signorina Weasley»
«Corro» disse dopo avermi fatto un occhiolino d'incoraggiamento.
«Adesso possiamo anche farvi entrare»
«Cominci pure Professor Paciock» disse all'insegnante di erbologia e grande amico dei miei genitori.
«È meglio per lei che vada dal suo campione»
Annuii e mi avvicinai al ragazzo di cui mi ero innamorata solamente un anno prima.
Il ragazzo che mi aveva aiutato a risollevarmi durante il periodo buio in cui ero caduta.
Il ragazzo che aveva fatto innamorare decine di ragazze, compresa Rose, con il suo sorriso e il suo aspetto e che nonostante tutto aveva scelto di affiancarsi ad una ragazza imbranata come me.
Quando mi vide arrivare con la coda dell'occhio, si girò per guardarmi, alla luce fioca delle fiaccole i suoi occhi grigi risplendettero come non mai.
«Sei bellissima» disse dopo qualche secondo di silenzio dandomi un bacio sulle labbra.
«Anche tu sei bellissimo» dissi staccandomi a malincuore.
Indossava un completo nero e un papillon dello stesso colore, il vestito lo rendeva slanciato ed era i netto contrasto con i suoi capelli biondo platino.
«Mai quanto te» aggiunse prendendomi a braccetto.

Il portone di quercia si aprì e la Sala Grande applaudì mentre facevamo il nostro ingresso e avanzavamo verso un grande tavolo rotondo all'altra estremità della Sala, dove avevano preso posto i giudici.
Le pareti della Sala erano tutte coperte di brina d'argento scintillante, con centinaia di ghirlande di edera e vischio che s'incrociavano attraverso il nero soffitto stellato. I tavoli delle Case erano spariti; al loro posto ce n'erano un centinaio più piccoli, illuminati da lanterne, e ciascuno ospitava una dozzina di persone.
La maggior parte degli sguardi erano puntati su di noi, cercai di non inciampare nel vestito e strinsi maggiormente la presa sul braccio di Scorpius che teneva un comportamento fiero e uno sguardo superiore da bravo Malfoy.
Alzai anch'io lo sguardo per incontrare quello dei gemelli Scamander, nonché miei migliori amici.
Stavano applaudendo entrambi ed erano veramente felici con le loro partner al fianco, anche se un'ombra scura passò sul volto di Lysander quando gli passai accanto.
Sorrisi in risposta e guardandomi in giro vidi Rose che applaudiva con al fianco mio fratello James tutto tirato a lucido, anche lui con un completo nero come Al che aveva già in mano un bicchiere pieno di un liquido argentato.
«Siete bellissimi!» sentii urlare da mio fratello qualche secondo dopo, e se non fossi stata al centro dell'attenzione lo avrei rincorso per tutta la Sala.
«Quell'idiota» sussurrai a bassa voce.
«Quell'idiota ha ragione Lily» mi rispose Scorpius guardandomi negli occhi e sorridendo.
Il mio cuore mancò un battito, il suo sorriso mi faceva sempre uno strano effetto.

Quando finalmente raggiungemmo il tavolo sentii tutta la pressione e l'ansia scivolare via.
Mi sedetti sulla prima sedia che mi capitò a tiro e subito dopo Scorpius si sedette al mio fianco.
«Sei stata fantastica» mi sussurrò prendendomi la mano fra la sua.
I lucenti piatti d'oro erano ancora vuoti, ma c'erano piccoli menù disposti di fronte a ciascuno dei commensali.
Presi esitante il mio e mi guardai attorno: non c'erano camerieri. La McGranitt passò attentamente in rassegna il proprio menù e poi disse con voce chiara, rivolta al suo piatto: «Patate al forno!» 
E le patate al forno apparvero. Colto il meccanismo, anche il resto della tavolata fece le sue ordinazioni ai piatti.
Sentii a malapena le altre due coppie parlare, colsi qualche pezzo di conversazione del ragazzo da Beauxbatons che si stava vantando di quanto fosse migliore la sua scuola in fatto di decorazioni; mentre il ragazzo di Durmstrang parlava un inglese così incomprensibile che rinunciai quasi subito a capire la conversazione, la stessa cosa non si poteva dire della sua ragazza che lo guardava parlare ipnotizzata senza riusciva a centrare la bocca con la forchetta.
Quando tutto il cibo fu consumato, la McGranitt si alzò e chiese agli studenti di imitarla. Poi, a un colpo di bacchetta, i tavoli schizzarono via e si disposero lungo i muri, lasciando il pavimento sgombro. Apparve una piattaforma sopraelevata lungo la parete di destra, sopra c'erano una batteria completa, parecchie chitarre, un liuto, un violoncello e alcune cornamuse.

Le Sorelle Stravagarie, nonostante la loro età, salirono sul palcoscenico salutate da applausi entusiasti; erano tutte irsute e eccezionalmente vestite in lunghi abiti neri che erano stati accuratamente strappati e lacerati.
Le lanterne su tutti gli altri tavoli si erano spente, e gli altri campioni e i loro accompagnatori erano in piedi.

«Andiamo» mi bisbigliò Scorpius alzandosi e porgendomi la mano «Dobbiamo ballare»

Le Sorelle Stravagarie attaccarono una melodia dolce e lenta, avanzai sostenuta da Scorpius sulla pista da ballo bene illuminata, badando bene a non incrociare lo sguardo di nessuno e un attimo dopo Scorpius mi aveva afferrato la mano, una scivolò a sistemarsi attorno alla vita e l'altra teneva ben stretta la mia.
Sentii dei fischi provenire dalla folla alle mie spalle e il mio volto divenne ancora più rosso, mi ero completamente dimenticata che i campioni dovessero aprire le danze con i loro accompagnatori.
«Stai andando benissimo» mormorò a bassa voce facendomi fare una piroetta.
Il suo timbro basso di voce mi fece rabbrividire.
Guardandomi attorno vidi che altri ragazzi si erano aggiunti a noi, tra cui Rose e James che ballavano sincronizzati come se non avessero fatto altro nella vita.
Spostai lo sguardo su quello di Scorpius e vidi nei suoi occhi grigi un cielo pronto a scatenare il suo temporale; la presa della sua mano sul mio fianco divenne più salda e pochi attimi dopo mi tirò a sé.
Eravamo così vicini che,appoggiando l'orecchio sul suo torace, potevo sentire il battito furioso del suo cuore.
La musica continuava a suonare leggera come un petalo portato dal vento, spostai le mie braccia per passarle attorno al suo collo e sentii i suoi capelli morbidi intrecciarsi alle mie dita; inspirai il suo profumo mischiato alla di foglie di the nero e sigarette girate.
Incontrai nuovamente i suoi occhi, si stava mordendo il labbro inferiore, come faceva sempre quando era nervoso o quando era indeciso sulla prossima mossa da fare. Riuscivo a vedergli i segni dei denti sulla pelle morbida.
La mano che poco prima era ben salda sulla mia vita adesso era salita vicino alla spalla per spostarmi alcune ciocche dall'orecchio.
«Ti amo» sussurrò per poi allontanarsi di nuovo.
La mano scese lungo la linea del mio fianco, sfiorò la schiena scoperta e tornò a racchiudermi delicatamente il fianco.
Il mio battito cardiaco stava andando all'impazzata e le farfalle nello stomaco erano volate lungo tutto il corpo.
Come aveva potuto dire una cosa del genere in un momento come quello?
Lasciai scivolare le mie mani sul suo torace sentendone la sua saldezza, nascosi il mio viso nel suo petto mentre continuavamo a ballare.
Le mani che mi stavano toccando il corpo erano familiari, dita fredde e sottili che si stavano infilando sotto la lunga treccia per accarezzarmi la pelle.
«Ti ho già detto che sei bellissima?» domandò riprendendo un contegno e obbligandomi a riprendere la posizione giusta da ballo.
«Si, Scor» dissi facendo guizzare i miei occhi verso i suoi.
La tempesta era scoppiata e non potevo sapere quello che sarebbe successo tra qualche momento.
«Vischio» sussurrammo entrambi notando con la coda dell'occhio un grosso grappolo di bacche bianche che si era creata sopra le nostre teste.
Si sporse leggermente in avanti e mi baciò.

Istintivamente il mio corpo si irrigidì a quel contatto improvviso, ma atteso.
Le mani salirono a racchiudergli il viso, e a quel punto Scor si mosse, spingendosi in avanti per baciarmi con più trasporto rischiando di farmi cadere a terra.
Continuammo a baciarci, fermi in mezzo alla Sala con gli occhi di tutti puntati su di noi.

«Doveva essere pieno di Nargilli per avermi fatto mettere in questa situazione» esclamai imbarazzata ancora pericolosamente vicina alle labbra di Scorpius.
«Che cosa sono i Nargilli?» 
«Non ne ho idea» ammisi, si era fatto di nuovo più vicino. Mi sembrava di avere la mente Schiantata «Devi chiedere ai gemelli Scamander».
Potevo vedere la tempesta che si calmava nei suoi occhi solo per prorompere un attimo dopo quando iniziò nuovamente a baciarmi.

Era un bacio bollente e famelico.
Vidi due ragazzi sotto il firmamento che cercavano di non fare rumore per non svegliare gli altri quando si incontravano segretamente.
Ci baciavamo per cancellare i ricordi, per pulirci dal passato incancellabile e dal presente opprimente, ci baciavamo per lavare via le lacrime.
Non riuscivo più controllarmi e le mie mani si fecero strada sotto la sua camicia percorrendogli con le dita i muscoli e le cicatrici che si erano create a causa delle risse in cui era stato coinvolto.
«Questo fantastico vestito» mi mormorò all'orecchio dopo essersi staccato dalle mie labbra «Lo trovo bellissimo, ma allo stesso tempo lo odio»
«Allora toglimelo» gli risposi in un sussurro.
«Avete finito di dare spettacolo voi due?!» disse un'arrabbiata McGranitt ferma davanti a noi.
Sentivo il mio corpo e il mio cuore pulsare di desiderio, non riuscivo neanche a parlare.
«Ci scusi Preside» rispose Scorpius per me «Ce ne andiamo subito»
Così dicendo mi prese per mano e mi portò lontano dalla pista dove ci stavano guardando tutti, mi fece sedere ad uno dei tanti tavoli.
«Cos'ho fatto» dissi rendendomi conto solo in quel momento che avevo baciato Scorpius Malfoy davanti a tutta la scuola e a tutti i ragazzi di Durmstrang e Beauxbatons.
«Non dovrebbe essere così imbarazzante baciare il proprio ragazzo in pubblico»
«Certo che non lo è» risposi velocemente «È solo che baciare te davanti a tutti quei ragazzi...Il tuo fan club mi ucciderà!»
In risposta lui scoppiò a ridere.
«Meglio che vada a prenderti qualcosa da bere» disse dandomi un bacio veloce sulle labbra.
Dopo un paio di minuti Jamie e Al si sedettero al mio fianco ed io ero già pronta a sorbirmi le battutine che avrebbero fatto.
«Guarda guarda la nostra sorellina che si mette in mostra davanti a tre scuole di magia» iniziò James «Hai intenzione di rubarmi il posto?»
«E tu hai intenzione di prenderti un pugno in faccia?»
«Lascialo stare Lily» mi rassicurò Al dandogli un calcio sul polpaccio che lo fece cadere a terra «È solo geloso»
«Cosa sarei io?!» esclamò dopo essersi rialzato dolorante.
«Lascia perdere» disse Al alzandosi dalla sedia «Vado a prendere qualcosa da bere, qualcuno vuole qualcosa?»
«No grazie» rispondemmo all'unisono.
Mi diede un veloce bacio sulla guancia e fece la linguaccia a Jamie.
«Aspettati la mia vendetta Al»
«Sto tremando come una foglia James» gli rispose senza neanche voltarsi per andare a salutare Hugo dall'altra parte della Sala.
La musica continuava a danzare all'interno della Sala e quasi tutti i ragazzi erano al centro della pista da ballo a scatenarsi.
«Sinceramente questi balli non fanno per me» disse aprendo la bottiglia di Burrobirra.
«Eppure tu e Rose sembrate una coppia perfetta nel ballo»
«Solo in quello comunque» disse bevendone un sorso «Ha passato tutta la durata della canzone ad osservare te e Scorpius»
A quella frase il mio stomaco si chiuse all'improvviso e mi si formò un nodo alla gola. Allora i miei sospetti per i suoi sentimenti erano veri.
«Però non ti devi preoccupare dei sentimenti di quel Malfoy»
Sbuffai «Quante volte ti ho detto di non chiamarlo in quel modo?!» dissi tirandogli un pugno sul braccio.
«Va bene va bene, di Scorpius» si scusò con un sorrisetto sul volto «Da come ti guarda sono molto sicuro che, nonostante sia difficile per me dirlo, lui ti ami»
Dopo qualche minuto di silenzio si alzò dal suo posto e si sgranchì gli arti.
«Penso sia il momento di vivacizzare un po' questa serata, tu che dici?»
«L'importante è che non combini troppi guai Jamie» risposi facendogli l'occhiolino.
«Quel soprannome non lo sopporto proprio»
Sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia.
«Vai a fare quello che sai fare meglio» gli sussurrai dandogli una spinta sulla schiena.
«E tu non ti mettere nei guai con Scorpius, voglio vedere questo vestito intatto domani mattina» urlò avvicinandosi alla folla di ragazzi.
Scossi la testa e mi sedetti di nuovo al tavolo.

Quella serata si era dimostrata piena di emozioni, non vedevo l'ora di potermene andare via dalla Sala Grande per andare a fare una passeggiata con Scorpius.
Stavamo insieme da qualche mese e il nostro rapporto non era uno di quelli pieni di amore, ma uno pieni di litigi, di corse sotto la pioggia e di baci rubati per non farci scoprire.
A quanto pareva, però, non potevo avere un momento di pace, perché in quel momento si sedettero al mio fianco i gemelli Scamander.
«Come stai principessa?» mi domandò Lorcan appoggiando la sua mano sulla mia spalla e tirando su la spallina che era scivolata giù.
«Nonostante la serata sia appena iniziata sono già a pezzi Lor»
«Ti capisco Lu» mi rispose un assonnato Lysander.
«Probabilmente te lo hanno già detto in molti» iniziò Lor.
«Ma sta sera sei bellissima» finì Ly con tono dolce, a volte era incredibile la connessione che quei due possedevano.
«Facci una piroetta!» esclamò felice Lor dopo qualche secondo di silenzio, battendo le mani a tempo di musica mentre Ly mi aveva obbligato ad alzarmi.
Nonostante fossi stanca quei due riuscivano sempre a farmi rallegrare, così feci come mi avevano detto. Compii dei giri veloci su me stessa cercando di non inciampare nello strascico del vestito con i miei tacchi alti.
«Sei veramente stupenda» sussurrò Ly con voce così bassa che probabilmente lo avevo udito solamente io.
«Questo vestito non ti sembra un po' troppo provocatorio Ly» gli domandò scherzosamente mentre mi rimettevo a sedere tra i due.
«Con la scollatura sulla schiena e sul petto» disse tornando il solito Ly con il suo tono scherzoso guardando il fratello.
«Non dimentichiamoci che è semi trasparente!»
«Ma finitela voi due idioti!» dissi tirando un pugno ad entrambi.
I gemelli indossavano anch'essi un completo nero con una camicia bianca con i primi due bottoni aperti che stavano facendo svenire alcune ragazze del tavolo affianco al nostro.
I loro capelli biondi stavano sfumando verso un castano chiaro sulle punte, il che faceva risaltare i loro bellissimi occhi grigi con tonalità azzurra.
«Probabilmente tra poco abbandoneremo questa "festa"» disse Ly mimando le virgolette.
«Per andare a crearne una tutta nostra magari andremo nel prato davanti al castello, dove lo hanno trasformato in una sorta di grotta piena di luci fatate, con centinaia di fatine in carne e ossa sedute nei cespugli di rose fatti apparire sul posto» disse pensieroso «Ci saranno tanti alcolici e ragazzi. Sei ovviamente invitata, e se vuoi puoi portare con te Scorpius»
Quella che doveva essere una semplice frase di cortesia, in quanto sapessi che a loro Scor non andasse a genio, si trasformò in un colpo di tosse da parte di Ly.
«Veramente io e Lily volevamo passare un po' di tempo da soli, capite» disse una voce piena di rabbia nascosta dal suo tono scherzoso.
«Ciao Scorpius» disse allegro Lor alzandosi e mettendo un braccio attorno alle sue spalle.
«Se volete comunque raggiungerci dopo, noi e il nostro gruppo saremo li»
«Ci vediamo Lu» dissero in coro allontanandosi e iniziando a parlare fitto fitto tra di loro.

«Sono sempre a girarti in torno quei due Scamander»
«Sono i miei migliori amici» dissi dolcemente alzandomi dalla sedia e mettendomi al suo fianco.
«Di cui uno è innamorato di te» disse furioso guardando male Ly che, insieme al suo gemello stavano rubando alcune bottiglie di Burrobirra dai tavoli, mentre parlavano alle ragazze che erano ipnotizzate dal loro fascino.
«È storia vecchia e tu lo sai» mentii dandogli un bacio sulla guancia, sfiorando il suo labbro.
«Di te mi fido Lily, è di quel Lysander che non mi fido»
Avevo visto come mi guardava Ly e di come si comportava in mia presenza, e ovviamente anche Scorpius doveva averlo notato.
«Cos'è che volevamo fare noi due?» dissi con voce suadente obbligandolo a spostare lo sguardo su di me.
«Noi due vogliamo trovare un posto appartato dove poter bere questa buona bottiglia di Burrobirra da soli»

Costeggiando la pista ballo uscimmo nella Sala d'Ingresso che era altrettanto piena di ragazzi.
Erano quasi le undici e il ballo sarebbe finito da li a un'ora, il cielo era pieno di stelle e nessuna nuvola ostruiva la visuale.
Attraversammo numerosi corridoi deserti e silenziosi illuminati dalla luna, sembrava di essere in un labirinto.
«Dove vuoi portarmi?»
«In un luogo dove nessun'estraneo è entrato da più di settecento anni» disse in tono serio mentre ci fermavamo davanti ad un muro umido. Si avvicinò ad esso e gli sussurrò qualcosa.
«Alcune precauzioni devo comunque apportarle» scherzò facendomi l'occhiolino.
In quel momento capii dove mi aveva portato.
Una porta di pietra scorrevole nascosta nella parete, si aprì. Scor la superò ed io lo seguii meravigliata.

La sala comune dei Serpeverde era un sotterraneo lungo e basso con le pareti e il soffitto di pietra da cui, appese a delle catene, pendevano lampade rotonde e verdastre. Di fronte a noi, in un camino dalle sculture elaborate, scoppiettava un fuoco. 
«Wow!» esclamai veramente colpita dal luogo in cui mi trovavo «Sembra di essere in un relitto in fondo al mare di cui nessuno ne è a conoscenza» 
La finestra della sala dava sulle profondità del lago di Hogwarts e si vedevano spesso delle creature scivolare indisturbate tra le acque.
«Solo il meglio per la mia Lily» spiegò Scorpius sedendosi su una poltrona dai colori della sua Casa e aprendo la bottiglia.
«Non rischiamo di essere scoperti?» gli chiesi sedendomi su una poltrona davanti alla sua.
«Essere un prefetto ha anche i suoi vantaggi» rispose facendomi l'occhiolino.
Sorrisi e pensai che nessun ragazzo aveva mai fatto una cosa del genere per me.
Dopo aver bevuto un sorso mi passò la bottiglia da cui bevvi due lunghi sorsi.
«Vedi di bertela tutta tu, mi raccomando»
«Puoi stare tranquillo» dissi passandogli la bottiglia.

Dopo mezz'ora finimmo la Burrobirra, e tra una chiacchierata e l'altra iniziammo di nuovo a baciarci.
«Forse è meglio se ci spostiamo in camera mia» suggerì Scorpius, aveva le guance arrossate e mentre mi portava nella sua stanza notai che, come me, non era molto stabile sulle sue gambe.
«Eccoci arrivati!» esclamò dopo aver aperto una spessa porta di legno.
La loro stanza era bellissima, c'erano quattro grandi e antichi letti a baldacchino con tende in seta verde e copriletti ricamati con filo argentato. I muri erano tappezzati di arazzi medievali che raffiguravano le avventure dei Serpeverde celebri e la luce fioca delle lanterne d'argento che pendevano dal soffitto rendeva l'atmosfera ancora più tranquilla.
«È tutto così diverso dalla nostra Sala Comune» dissi sedendomi al fianco di Scor «Sembra di entrare in un mondo misterioso e non ancora scoperto da nessuno»
Mi sdraiai sul letto e Scorpius mi seguì.
Ci guardammo negli occhi per qualche minuto, nel silenzio più assoluto rotto soltanto dall'acqua del lago che sbatteva dolcemente contro le finestre.
«Lils vieni qui» sussurrò, io mi avvicinai lentamente a lui e gli appoggiai la testa sul petto mentre mi accarezzava i capelli ormai sciolti dalla lunga treccia.
Rimanemmo in quella posizione per un paio di minuti, godendoci l'uno la presenza dell'altro.
Mi sentivo al sicuro insieme a lui, mi sentivo a casa.
«Ti amo Scor» gli dissi tirandomi su in modo da guardarlo negli occhi in cui si stava facendo spazio la sua sorpresa e la sua incredulità.
«Mi sembrava giusto dirtelo» dissi avvicinando il mio volto al suo, così da poter vedere le pagliuzze verdi nei suoi occhi grigi.
«Ti amo così tanto che non mi interessa ciò che pensa la gente» dissi deglutendo «Non mi interessa ciò che potrebbe pensare mio padre se venisse a scoprirlo. 
L'unica cosa che mi importa»
«Sei tu» finì lui prima di baciarmi.
Invertì le nostre posizioni, le sue mani scivolarono dolci lungo la schiena, con un tocco differente da quello che aveva usato mentre ballavamo. Infilò le sue dita tra i miei capelli, e con l'altra mano afferrò il vestito per sollevarlo a metà in modo che i nostri corpi aderissero al meglio.
Era contro di me, forte e fragile allo stesso tempo.
Alzai le mie braccia e feci passare nuovamente le mie dita tra i suoi capelli morbidi, pensai in quel momento che i miei capelli rosso fuoco sarebbero stati in netto contrasto con i suoi biondo platino.
Gli mordicchiai il labbro inferiore, una cosa che sapevo lo faceva eccitare.
«Lils» sussurrò mentre scendeva a baciarmi il collo dove sapeva che era il posto che mi faceva eccitare, mandandomi piccole scosse di piacere.
Iniziò a togliersi i pantaloni e la giacca ed io lo aiutai a sbarazzarsi della camicia in modo non molto delicato.
La luce flebile delle lanterne rendeva la sua pelle ancora più pallida, ma le linee del suo corpo erano bellissime. La curva incavata dello stomaco, l'osso arcuato dell'anca e le numerose cicatrici sulla schiena e sullo stomaco lo rendevano un ragazzo forte nonostante la sua giovane età.
«Cos'avevi suggerito mentre ballavamo Lils?» mi domandò con gli occhi pieni di desiderio.
Io sorrisi sapendo che lo avevo in pugno, bastava una mia parola a farlo crollare o a renderlo il ragazzo più felice del mondo.
«Di togliermi il vestito» dissi tranquillamente nonostante il mio cuore stesse battendo senza controllo contro la mia cassa toracica.
Le sue mani tremavano leggermente, ma si calmarono quando ci posai sopra le mie. Il vestito venne via facilmente, sfilato dalla testa e gettato via dove c'era già il suo completo.
«Se vuoi fermarti Lils»
«Non voglio Scor» risposi sicura della mia risposta.
«Ti amo e ti amerò per sempre» mi rispose prima di iniziare di nuovo a baciarmi.

 

Mi svegliai a tarda notte, la luce delle lanterne era diminuita, ma mi permise di vedere quello che mi circondava.
Mi misi a sedere e vidi che al mio fianco c'era Scorpius felicemente addormentato. Aveva il respiro regolare e calmo, con un'espressione felice e tranquilla disegnata sul volto.
In quel momento sentii l'orologio rintoccare le due di notte e guardai allarmata gli altri letti, per fortuna erano tutti vuoti o non avrei saputo giustificare la mia presenza li e in quella situazione.
Presi il mio vestito da terra e lo indossai di nuovo, prima di rimettermi le scarpe guardai Scor addormentato nel suo letto.
Sorrisi nel buio della stanza e gli diedi un leggero bacio sulle labbra, contatto che lo fece sorridere.
«Anch'io ti amo Scor, e ti amerò per sempre» gli sussurrai prima di uscire dalla stanza e dalla Sala Comune dei Serpeverde.

   
 
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