Larga
è la foglia, stretta è la via, dite la vostra che
io ho detto la mia. Alla prossima storia di DBNA.
Cap.27 Reborn
Bra
atterrò
vicino a Pan, che aveva preso in braccio il figlio. Guardò
Bulma con Vegeta tra
le braccia e si voltò verso la migliore amica, questa
negò con il capo.
“Non
c’è
nulla che possiamo fare, se n’è andato”
sussurrò. Bra si portò una mano alla
bocca e singhiozzò. Gohan e Goten volarono fino alla Capsule
corporation,
atterrando sul tetto, il più grande si tolse gli occhiali,
nascondendo il viso
tra le mani, mentre il più piccolo cadde in ginocchio, con
un gemito.
Goku
avanzò,
gli stivaletti blu calpestavano alcuni piccoli circuiti e affondavano
nel
terreno fangoso. Raggiunse la migliore amica e le
s’inginocchiò accanto.
Bulma
cullava il cadavere del marito, accarezzando la guancia gelida.
“E’
la prima
volta che dorme così sereno. Sai, ha sempre le braccia
incrociate, invece
adesso sono abbandonate. Ha il viso così calmo, solo un
po’ pallido” mugolò.
Passò le mani tra i morbidi capelli neri del principe. Goku
le prese
delicatamente Vegeta tra le braccia e lo adagiò a terra.
“Bulma…”
mugolò. Le lacrime gli rigavano il viso. Si sporse e
abbracciò la donna,
stringendola al petto.
“Non
farti
del male, accetta che se n’è andato”.
Aggiunse. Bulma lo allontanò, sciogliendo
l’abbraccio.
“No!
Io ho
bisogno di lui… e lui ha bisogno di me. Lo amo, lo
amerò per sempre e l’amore
che lui nutriva per me si è trasformato nel suo
supersaiyan” ribatté. Le
lacrime le scendevano copiose lungo le guance. Si piegò e
baciò lo sposo.
Il
simbolo
reale sulla fronte di Vegeta si illuminò nuovamente.
“L’amore
diede
vita a questo potere. Ed ora dall’amore
risorgerà” risuonò una voce maschile.
Bulma saltò all’indietro, mentre un drago
vermiglio circondato da un alone rosato
si abbatté dal cielo sopra Vegeta. Il corpo si
alzò da terra, le braccia e le
gambe abbandonate, il capo illuminato che ricadeva
all’indietro. Vegeta iniziò
a cantare una litania.
Bulma
ansimò, allungando la mano verso il marito.
“Incredibile”
sussurrò Gohan. Goku si portò una mano alla
fronte, sentendola scottare.
“Emana
un’aura
potentissima” bisbigliò Junior.
L’energia
intorno a Vegeta divenne un’aura dorata, mentre il principe
dei saiyan
riatterrava dritto in piedi.
“Nonno
sta
cantando?” chiese Vetrunks, scostando la mano della madre che
gli copriva gli
occhi.
“E’
vivo,
sta bene!” gridò Bra. Alzò lo sguardo
sul tetto, Goten stava sorridendo.
“La
melodia
è in una lingua che non conosciamo… forse
saiyan” mormorò Pan, scuotendo il capo.
Vegeta
riaprì gli occhi, smise di cantare ed
indietreggiò. Rischiò di cadere a terra,
Goku corse da lui e lo sorresse.
Vegeta
si
guardò intorno.
“Pensavo
di
essere morto” ammise.
“Vegeta!”
urlò Bulma. Si alzò il piedi, scoppiò
a ridere e saltò, abbracciandolo. Vegeta
la strinse a sua volta, sbattendo le palpebre.
“Che
cavolo è successo?! Come mai sono vivo?! Soprattutto
perché cavolo mi
state guardando in questo modo?!” sbraitò Vegeta.
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Vegeta
alzò lo sguardo, osservando i fuochi d’artificio,
il rumore degli
scoppi copriva il rintoccare della mezzanotte. Bulma gli strinse un
braccio
muscoloso, appoggiando il mento sul suo bicipite.
“Buon
anno nuovo” sussurrò. Strinse il bicchiere di
champagne con forza,
con l’altra mano e lo sollevò verso il cielo.
“Speriamo
che questo sia più tranquillo” sussurrò
Vegeta. Bulma si sporse e
baciò la guancia del marito.
“Spero
di poterlo passare insieme a te” disse gentilmente. Vegeta
avvampò,
chinò il capo e la baciò, sentendo il sapore del
vino.