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Autore: Thatlittlegiant    06/06/2016    1 recensioni
Yamaguchi volle darsi coraggio.
Ma il coraggio non sempre è la risposta esatta.
Decise di esternare i suoi sentimenti.
Ma l'estrema sincerità non porta sempre situazioni piacevoli.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kei Tsukishima, Tadashi Yamaguchi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MIELE
Yamaguchi volle darsi coraggio.
Ma il coraggio non sempre è la risposta esatta.
 
Non dimenticherà mai quel giorno così tormentato, negativo, triste.
“Tsukki.”
Desiderava solo sparire. Desiderava che quella fosse l’ultima volta in cui pronunciava quel nomignolo così dolce ed infantile.
“Tsukki.”
Tadashi sentiva che quel giorno sarebbe andato bene, che il suo amore sarebbe stato ricambiato. Ma non fu così, anzi, un rapporto d’amicizia duraturo che si era instaurato tra lui e Kei, mutò in qualcosa di imbarazzante, in un continuo evitarsi e scambiarsi solo frasi di saluto.
 
Passarono vari giorni, settimane, fino ad arrivare a ben un mese e mezzo che i due ragazzi non si parlavano. Era diventato insopportabile. Nessuno dei due capiva cosa fosse successo. Nessuno dei due riusciva a darsi una spiegazione logica a quegli avvenimenti che stavano distruggendo la felicità dei liceali ed erano entrambi in cerca di risposte.
 
Tsukishima rientrò a casa, dopo una monotona giornata a scuola e di allenamenti. Si tolse le scarpe all’ingresso, poggiò lo zaino e si diresse spedito nella sua cameretta. Quella cameretta che era stata per anni il rifugio dei due ragazzi. Impregnata di ricordi felici.
Si abbandonò svogliatamente sul letto. Tsukki, il ragazzo impassibile, scoppiò in un pianto interminabile. Strinse tra le pallide e fredde mani il lenzuolo del letto stropicciandolo. Le lacrime scendevano copiosamente dai suoi occhi d’oro, rigando il volto che si era arrossato. Dalla sua bocca uscivano solo interminabili, strozzati e tristissimi singhiozzi.
Dopo essersi calmato, passò la manica della divisa scolastica sugli occhi per asciugarli e comprese.
Non poteva stare ancora da solo, perché lui non riusciva a completarsi. Aveva bisogno di quel tenero ragazzo lentigginoso, che lo aveva seguito per tutti questi anni.
 
Yamaguchi rientrò alla sua dimora e melanconicamente tolse le scarpe all’ingresso, si diresse in salotto per guardare la TV ma dopo alcuni minuti entrò nella sua cameretta. Si sedette a terra, portò le ginocchia al petto per poi poggiare il mento su di esse. Cominciò a guardarsi attorno: appunti dimenticati di Tsukki, giocattoli regalati da Tsukki, foto di Tsukki. Tutto, riportava alla sua mente Tsukki. Dalla scrivania, dove da piccoli svolgevano assieme i compiti, fino al letto, dove nella loro infanzia avevano spesso dormito insieme, e addirittura, lui stesso, si sentiva pieno del profumo di Tsukishima, della sua presenza, degli eventi –piacevoli o negativi- passati insieme.
 
Insieme.
È questa l’unica parola che potrebbe ricollegare Tsukki e Yamaguchi.
 
Ormai anche il crepuscolo era scomparso ed aveva lasciato spazio ad una miriade di meravigliose stelle.
 
Kei non ce la faceva più. Tadashi non poteva più sopportare tutto quello.
 
Era orario di cena ed entrambi erano affamati, dopo gli allenamenti, ma dovevano fare qualcosa di ben più importante.
 
Infilarono le scarpe, uscirono di casa, mentre le loro famiglie gustavano la cena e si diressero entrambi in direzione delle loro case.
 
L’aria era leggermente umida e soffiava un lieve e piacevole venticello fresco, tipico delle serate primaverili. Il paesaggio intorno a loro era velato da una candida coperta nebbiosa, che non aiutava la vista.
 
Corsero. Corsero. Corsero. Corsero fino ad appoggiarsi al muro più vicino stremati, mentre l’aria fresca accarezzava i loro volti e asciugava le goccioline di sudore tra i loro capelli scompigliati.
 
Alzarono lo sguardo e con gli occhi lucidi, le palpebre socchiuse, sul punto di piangere e pronunciarono i loro nomi, mormorandoli appena.
Un dolce mormorio che risuonò in quella silenziosa serata d’aprile.
 
Kei non era mai stato una persona dolce, ma quella goffa tenerezza repressa, in quel momento, voleva regalarla solo a Yamaguchi.
 
Yamaguchi, volle fare lo stesso e si fiondò su di lui stringendo tra le dita il tessuto dell’uniforme del biondo, mentre egli accarezzava con il morbidi polpastrelli le sue guance, in modo quasi meccanico.
 
“Yamaguchi... mi sei mancato..”
 
“Anche tu Tsukki. Mi sono mancati... i tuoi occhi di miele.”





NOTE DELL'AUTRICE:
adoro questa fanfiction perchè è su una delle mie coppie preferite, ovvero Tsukkiyama aw. È tutto così fluff, amo scrivere storie Fluff.
Spero vi piaccia questa nuova FanFiction. Se la leggete, per favore scrivete una recensione, mi farebbe piacere ^^.

 
   
 
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