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Autore: kamy    06/06/2016    1 recensioni
(Wtf). A vincere gli Hunger Games sono sempre un maschio e una femmina di due distretti. In questo caso hanno vinto il favorito Cato e Katniss. L'unico modo per entrambi di continuare a vivere è dare in pasto al Distretto 1 la loro storia d'amore. Riuscirà davvero un sentimento a nascere tra questi due?
Scritta a quattro mani con Darcy Taserqueen Lewis..
Genere: Dark, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cato, Katniss Everdeen
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Ringrazio anche solo chi legge.

Cap.16 Mi piaci

Cato ansimò, guardando dalla finestra la voragine sottostante e si deterse la fronte sudata con la fronte.
< Ancora non so come siamo sopravvissuti all'esplosione > pensò.
"Ok, se volete capire da che parte dobbiamo muoverci, dovete dirci dov'è il Distretto 13" disse chinando il capo, teneva le gambe leggermente piegate e la schiena curva.
"Siamo riusciti a capire in che zona superficiale siamo, ma il Distretto non è su nessuna mappa. Perché è da lì che venite, no?" domandò al gruppetto di rivoluzionari alle sue spalle. Si allontanò dalla finestra e ne osservò un paio tremanti, altri due alle loro spalle tenevano le mani sui calci delle pistole automantiche.
Katniss ansimò, il fiato le mancava ancora e il fumo le pungeva le narici, cenere aleggiava intorno all'edificio, entrando dalle fessure dei muri, mischiandosi con la polvere. La giovane si affacciò alla finestra del palazzo, osservando la voragine.
"Quasi tutti i nostri sono morti per via delle bombe, ormai raggiungere quel distretto è praticamente impossibile" disse uno dei rivoluzionari.
"Dobbiamo tornare sotto terra, se vogliamo avere una chance di arrivarci. L'intera città è un dedalo di trappole, ormai saranno scattate" disse un'altra.
"La città si sta trasformando nei nuovi Hunger Games" sussurrò con voce roca Katniss.
"E sotto non è meglio, hanno appena tentato di farci esplodere" ricordò Cato sarcastico.
"Qual è il male minore?" domandò, voltandosi verso di lei.
"Scegli tu Katniss, io ti seguo". Aggiunse e si alzò un brusio di voci dai rivoluzionari.
Katniss raddrizzò la schiena, socchiuse gli occhi e strinse il pugno.
"Affronteremo la città. Lì sotto si riempirà di minacce ben peggiori. Dovranno far scappare la popolazione, faranno girare delle mappe delle strade sicure. Dobbiamo procurarci quelle" disse. Alzò il mentò, gonfiando il petto. Si voltò guardando il gruppo di rivoluzionari che rabbrividirono, guardandola illuminata dalla luce del sole che entrava dalle finestre.
Cato la osservò e sentì la bocca asciutta.
< Emana vero ardore. E' la leader che può guidarci ed io la seguirò ovunque, a qualsiasi costo.
Questa è la guerra che ci serve e solo noi, i migliori combattenti dell'Arena, possiamo affrontarla. Soltanto uniti trionferemo > pensò, deglutendo.
"A quelle possono pensarci quelli armati di pc, sarà meglio che noi sorvegliamo questo posto con gli altri" formulò infine.
"Possono triangolarci...". "Non abbiamo dei computer...". Iniziarono le lamentele.
"Utilizzate gli schermi che troverete in questa casa, come tutte le altre deve poter ricevere le comunicazioni di Snow. E sbrigatevi. Certo che ci troveranno, dobbiamo muoverci. Appena avremo qualcosa, abbandoneremo questo posto... Chi resterà indietro, non potremo portarlo con noi". La voce di Katniss si era abbassata all'ultima frase, divenendo roca.
Cato passò in mezzo ai mercenari, intenti a correre in direzioni diverse. Raggiunse Katniss e le mise una mano sulla spalla.
"Ehy... non è detto che lasceremo indietro qualcuno. Combattiamo per loro in fondo, no?" chiese.
Katniss lo guardò in viso ed annuì.
"Dobbiamo controllare l'edificio" rispose.
< Non so mai esattamente cosa dire, non sono fatta per i discorsi > pensò.
"Andiamo" le rispose Cato, annuendo. Iniziarono a esplorare il piano su cui si trovavano.
C'erano due stanze, una pareva un bagno. Raggiunse uno scaffale, la luce del sole che entrava dalle finestre illuminava boccette di profumo e alcuni contenitori di cosmetici.
"Qui direi che non c'è nulla da temere" valutò il biondo. Si girò verso la finestra e guardò all'esterno.
"Nessuna minaccia". Aggiunse.
Katniss si raddrizzò la faretra e raggiunse un lavadino, guardandolo.
"Snow sta facendo sgomberare i suoi stessi cittadini illustri. Non ha rispetto per nessuno" ringhiò. Cato aprì uno stipetto dei medicinali e guardò all'interno.
"Se ne avesse avuto, ci saremmo incontrati in un tea party in centro, non certo nell'Arena" rispose. Si mise in tasca alcune garze e una fiaschetta con liquido rigenerante.
"Sta usando i cittadini come deterrente, per sperare che i ribelli mitighino la loro azione o, in caso, per farne dei martiri. Mi ci gioco tutto" disse.
Katniss aprì la finestra e si affacciò, appoggiandosi contro lo stipite con il corpo, controllando la strada sottostante.
"Non ci saremmo mai incontrati" ribatté con tono serio.
"Mi sarebbe dispiaciuto" rispose Cato. Richiuse lo stipetto e si diresse verso di lei.
"Vedi qualcosa di interessante lì sotto?" domandò. Katniss negò con il capo, si raddrizzò e si voltò, trovandoselo davanti al viso.
"Mi piaci" le disse Cato.
Katniss si allontanò di scatto e si voltò, la sua lunga treccia nera le ondeggiò dietro le spalle.
"Ci conviene scendere" disse. < Ho sentito bene? > si chiese mentalmente, mentre le aumentava il battito cardiaco.
Cato prese un respiro, un profondo e guardò dalla finestra.
"Si, ci conviene muoverci prima che lo faccia Snow" decretò. La seguì fino alla porta della stanza.
"Non lo ripeterò, ma nemmeno me lo rimangerò, è quello che provo" disse Cato, proseguendo lungo il corridoio. Raggiunse le scale ed iniziò a percorrerle.
Le iridi grigie di Katniss ebbero un guizzo. La ragazza lo guardò allontanarsi, sospirò e lo seguì.
< Al momento non posso permettermi nessun'emozione di questo tipo... devo trovare mia sorella e sarebbe una distrazione >. Uscirono dall'edificio, guardandosi intorno e si posizionarono vicino all'entrata.
< E poi non può piacermi, semplicemente non po'... l'amicizia già era una concessione >. Si appoggiò alla parete dell'edificio e strisciò, guardandosi intorno con gli occhi socchiusi.
"Vedi minacce?" chiese, il battito cardiaco accelerato.
Cato le fece segno di premersi contro il muro, dei droni volanti solcavano le strade.
"Sssh" disse ed indicò un drone che stava passando nella strada adiacente.
"Esci solo sei sicura di centrarli al primo colpo, ok? Farsi vedere anche in un solo fotogramma è troppo rischioso".
  
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